Icchè mi succede

Ecco i 3 finalisti Trofeo Berlucchi 2007!

tripcovichScoop in anteprima da Trieste dove in sala Tripcovich sono stati appena annunciati i tre finalisti che si affronteranno sul palco per il titolo di Miglior Sommelier d’Italia 2007. Sono Nicoletta Gargiulo, nicola bonera e Cristiano Cini, una outsider e due grandi favoriti alla vigilia…Restate sintonizzati per l’esito della prova (e ricordatevi che siamo su sky!)

Semifinale Trofeo Berlucchi in diretta…

faccia concorso…o quasi! La faccia distrutta che vedete qui di fianco è la mia verso le 19 di oggi dopo le 3 ore infernali della semifinale. Precedute da un breve intermezzo in cui sono rimasto chiuso tra due solerti porte tagliafiamma e che mi hanno fatto arrivare nella sala del concorso proprio all’ultimo minuto (scena fantozziana su cui vorrei glissare), oggi alle 16 abbiamo aperto le buste delle domande.
sala concorso
Cosa provereste se aveste studiato tutte le doc e sottozone italiane e relativi vitigni (oltre 400 denominazioni) e vi ritrovate in un compito che parla solo di Spagna, Portogallo e la cui prima domanda è “Qual’è il periodo dell’allegagione nell’emisfero australe?”
Ecco, immaginatevi lo sconforto mio e quasi di tutti in sala nel continuare a leggere le domande più stuzzicanti (in teoria) e difficili (in pratica) che possiate trovare. Una rapida scorsa a tutte le altre domande portava fuori altre chicche come “Anno in cui è stato realizzato il primo cioccolato in Europa” oppure “Ettari vitati in Liechtenstein”.
Giusto il tempo per rendersi conto che il Gardini non stava scherzando ci siamo buttati a pesce sulle domande e (pare) che almeno due siano stati eccezionali e poi altri 3-4 vicini. Io scommetterei (fa fede il timestamp di questo articolo) che Bacilieri e Gargiulo sono i due fenomeni avanti e dietro Cini, Martini, Grassi e Antonini.
bicchieriTrenta cortissimi minuti dopo ecco davanti a noi i tre bicchieri, presto riempiti dai gentilissimi sommelier friulani con tre vini piuttosto intriganti da valutare. Vai col bianco, ok questo lo so, o è un Tocai in onore dei padroni di casa o un Riesling ma ormai lo sento dappertutto quindi metto Tocai (poi però correggo Riesling…) da 81 punti. Ecco il rosso, pesissimo e barricatissimo, impenetrabile al naso e al gusto però qualche tannino affilato si nota: dopo uno “schioppettino” buttato là ecco che mi rammento di un supertuscan bolgherese sangiovese merlot (85 punti) e passo al passito dolcissimo e buonissimo (addirittura mi sbilancio su 88) che dico essere un Passito di Pantelleria (stile Ben Rye) e lo vorrei abbinare ad una cassata siciliana.
Sono un pò di corsa e forse la calligrafia ne risente ma siamo già agli ultimi 20 minuti in cui dobbiamo analizzare del prosciutto e abbinarlo ad uno dei tre vini. Qui si va sul sicuro, si abbina col bianco e si giustifica per bene l’accoppiamento Acidità sulla grassezza, aromaticità prosciutto su aroma vino, PAI su PGO e anche alcol contro succulenza.
Phoooouuffffffff….
Pausa meritata, usciamo tutti fuori e aspettiamo il nostro turno per la prova pratica di servizio di uno spumante, ovviamente Berlucchi Cellarius, in genere a 12,5 atmosfere per vedere se il tappo non parte (ma stavolta sono stati buoni…).
Mentre siamo fuori parte la corsa ai sacri testi Stevenson e Johnson con i verdetti. Ho azzeccato platealmente bene i 15 ettari vitati del Liechtenstein e Dicembre-Gennaio per l’allegagione nell’emisfero australe, parziale disfatta sulle domande sulla spagna e un esilarante risposta “composti solfurati” alla domanda “cosa sono i macruri…”.
In parte contento e in parte sconfortato, almeno mi consolo con i vini che si riveleranno essere Riesling Alsaziano, Aglianico + Merlot dei Feudi San Gregorio e il Ben Rye Passito di Pantelleria.
Apertura dello spumante con leggero boom ma sempre meglio dello spettacolare decollo del tappo a scavalcare la giuria di Cagliari 2005…
Ritrovo generale con tutti i ragazzi per gli auguri del caso e avvio verso gli alberghi perchè già si profila la cena di gala Bonaventura Maschio alla mitica Villa Manin.
villa manin giorno
Passata la cena di gala, Rudy ed io troviamo anche la forza di raggiungere Andrea Balleri, Cristiano Cini, Ivano Antonini e Luca Martini che si sono rintanati nell’osteria il Giardinetto, enoteca molto accogliente e ben fornita dove i nostri eroi continuano a studiare con una serie di bottiglie aperte notevole per scelta e qualità.
barolo ginestra ubeerti franciacorta
kis neris
blau
domani c’è la finale…non per me ma di sicuro sarà spettacolo in sala Tripcovich, addirittura ci dice Gardini ripreso in diretta da Sky!
Vabbè, forse allora è meglio andare a dormire, eh… Andrea? eh… Rudy?
rudy andrea

Congresso AIS FVG in diretta: cena 19 ottobre Villa Manin

villa manin notteRudy ed io sbagliamo strada un paio di volte e dopo aver ammirato la pianura intorno a Udine arriviamo dopo l’antipasto a Villa Manin che di notte mette un pochino di soggezione…
Dentro però altra storia con spazio bello e accogliente con un sacco di tavoli e facce AIS da salutare e da incontrare.
sala
Bagno nei vini friulani completo con un ottimo Tocai in apertura e soprattutto un Ribolla fermentato in botte della Tunella veramente morbido e profumatissimo, abbinato ottimamente su minestra di tarassaco, cubetti di pane arrostito e pancetta di maiale a striscioline. Premiazioni e ospiti illustri (applauditissimo il colonnello delle Frecce Tricolori di casa a Rivolto d’Assa a due passi dalla Villa) e giunge anche il momento di premiare la “nostra” Barbara Gorini vincitrice della borsa di studio messa in palio da Bonaventura Maschio per i migliori corsisti terzo livello AIS d’Italia.
Ecco qui Barbara tra Bellini, Baroncelli e Giuliani. Chiusura di cena con un ottima Prime Uve Bonaventura Maschio da Riesling Italico e una versione di Uve Nere passata in barrique molto delicata e particolare.
barbara baroncelli

La cina, i cinesi, il vino che bevono oggi e cosa berranno domani: prospettive blogger

dinastyGli annunci sulla Cina prossima potenza mondiale economica e sul prossimo boom cinese di consumo di auto, orologi, vestiti, vino e altri beni di lusso avevano cominciato un pò a stancarmi ed ero sempre più d’accordo con il mio vecchio capo Paolo Santinello di Klink sul fatto che questa Cina fosse solo un grosso bluff…
Però nel giro di 6 giorni sono successe alcune cose che mi hanno fatto pensare un pochino:

1- Una coppia cinese passa in enoteca da me e mi compra un Brunello di Montalcino Fattoria dei Barbi annata 1964 per 100 euro
2- Un ragazzo cinese mi chiede un preventivo per un matrimonio e vuole un Chianti e un Nobile di Montepulciano
3- Luca Conti scrive sul suo blog un bel post sulla potenza dell Cina internettiana
4- Franco mi racconta di un progetto per l’Icewine cinese
5- Per il concorso Miglior sommelier d’Italia sono costretto a studiarmi vini e vitigni cinesi

Se avete dato un’occhiata ai link avrete letto dei mirabolanti numer della web company Tencent, una specie di Tiscali della situazione, che qui vi riporto:
– 647 milioni di utenti registrati alla piattaforma di messaggi istantanei
– 273 milioni di utenti attivi alla stessa piattaforma
– 29 milioni di utenti collegati contemporaneamente nel massimo picco (Skype non ha superato 10 milioni)
– 77 milioni di blog attivi sulla piattaforma

Inoltre dal blog di Thomas Crampton, riporto che YouTube cinese è visto per 15 miliardi di minuti al mese contro i 3,5 miliardi di YouTube USA.
Leggendo questi numeri si capisce come mai Microsoft, YouTube, Google e Yahoo hanno sempre ubbidito ai diktat sul controllo della rete in cina…e mi stupisce che ci siano così tanti utenti considerando le pesanti (in teoria) limitazioni che sembrano esserci.
Però poi penso che in Cina ci sono città in rapida espansione e distanze epiche da città a città, e allora mi viene in mente appunto che Internet prospera benissimo in queste situazioni e… stai a vedere che proprio sul web ci sarà questo boom cinese che tutti aspettano.
E di questi 77 milioni di blog quanti parleranno di vino? Visto che di politica e di affari non possono parlare per le censure governative, di cosa parlano???
Dato che in Cina il consumo di vino viaggia ad un ritmo di crescita del 15% annuo, stai a vedere che qualcuno lo trovo!
Per ora sono diventato amico grazie a Facebook di Bernard Chan che vive e lavora ad Hong Kong e fa il sommelier…e HA UN SUO BLOG!.
E a giudicare dalle bottiglie che apre al suo ristorante, i consumi (almeno ad Hong Kong) vanno meglio che qui da me!
Ecco mettete tutto insieme e capite come mai mi sta venendo voglia di studiarmi il cinese, tanto dove abito io sono più i cinesi che i cristiani e Malwin tra 3 anni avrà più compagni di classe cinesi che altri…

La seconda migliore schiacciata con l’uva si mangia da Burde!

schiacciataNonostante le guide non amino i nostri dolci e ci facciano con solerzia notare che non sono molto vari, almeno quelli che ci sono “pare” che siano di livello…Non bastasse la Torta di mele cui molti sono affezionatissimi, in questa stagione sembra che una delle più grandi prelibatezze dolci fiorentine sia proprio la nostra Schiacciata con l’uva! Sabato 13 ottobre scorso, la giuria composta dal Cenacolo degli Sparecchiatori, tramite puntigliosi e delicati assaggi, ha decretato la classifica dell’evento realizzato in collaborazione con JMT Communication, società che gestisce gli eventi all’Ippodromo del Visarno.
Il primo classificato, il forno “Star Bene” ha ricevuto una splendida targa di riconoscimento forgiata dall’artista Lucia Rinaldelli con i suoi 48 punti.
Dietro (vicinissimi) da Burde con 46 punti a parimerito con il forno Pane e Cioccolata.
schiacciata concorso ippodromo
Se volete emularci..vi ricordo la nostra ricetta!

Burde won the second prize in the annual competition for the best Schiacciata con l’uva cake, traditional sweet pastry for autumn in florence and Tuscany too. Burde received 46 points while the first prize with 48 points went to the bakery “Star bene”. If you want to try at home, follow pur recipe!

Best before, best after e il senso delle guide sul vino

Andrea Gori a valle di una verticale di Corbaia si interroga sui meccanismi di funzionamento delle guide enoiche e sui punteggi di WineSpectator. Ovvero, come si fa a valutare un vino in gioventù? Ha senso esprimersi da subito sul potenziale evolutivo? e Infine, che senso ha dire “best before” o “best after” quando nella verticale di stasera su 18 persone 6 preferivano il Corbaia 2001, 6 il 1997 e 6 il 2003?
Clicca qui per la “digressione”
verticale corbaia bossi

Backstage Vino Blog: Andrea Gori

vino 24I simpatici fratelli Fabio e Fernando Ingrosso di Vino24.tv hanno avuto una idea carina e sulla falsariga di alcuni blog come Fermentation che intervistano i blogger, nel loro stile hanno inaugurato una serie di VIDEO-interviste ponendo alcune domande ai blogger italiani e stranieri sul vino.
Onore e onere di iniziare la carrellata è toccato a me ma già per fortuna ci sono interviste ben più interessanti a Terry Hughes di MondoSapore e Giampaolo Paglia di PoggioargentierA.
Straquoto l’iniziativa e sottolineo che almeno n questo noi blogger italiani siamo avanti a tutti gli altri nel mondo! Tra Aristide, Vino24 e tutto ciò che sta nascendo sul web sul vino, abbiamo davvero pochi rivali.
gori intervista

What I think about food and wine, also available in my (poor) english…

Da Burde vince “Best Of Wine Tourism” 2008 come Ristorante del vino

global wine capitalNon ci volevo credere neache io ma ieri mi è arrivata una lettera che mi ha reso felicissimo! Ogni anno l’associazione Great Wine Capitals che riunisce le 8 grandi città capitali del vino globali (ovvero Melbourne, Bordeaux, San Francisco – Napa Valley, Porto, Cape Town, Bilbao-Rioja, Firenze e Mendoza) insigniscono ristoranti, alberghi, cantine e associazioni che si sono distinte per aver promosso il vino come risorsa turistica. Avevo preso parte un pò in punta di piedi al concorso sapendo di avere poche chances contro big del turismo come le varie tenute, agriturismi e ristoranti di grido e invece…
Non che ci manchino i riconoscimenti, però personalmente mi sono reso conto che tra blog, Twitter, Youtube, Podcast, sito e serate di degustazioni, sono 4 anni che non abbiamo mai smesso di comunicare e trasmettere il vino e la passione per esso.
Quindi aspetto con grande attesa ciò che viene adesso, ovvero Degustibooks e il Festival della Creatività alla Fortezza da Basso di Firenze del prossimo 25-28 ottobre dove FlorenceWine organizzerà l’evento di presentazione delle aziende premiate per quest’anno.
Dato che contemporaneamente si svolgerà anche un ritrovo di blogger food and wine messo su dall’amico Romanelli, capite bene che non vedo l’ora che sia il 26 per bloggare “live” con tutti voi!

Ditelo con un’immagine…ecco Chateu Petrogasm

petrusNon è roba zozza, è “solo” un altro blog USA sul vino che scopro cone le sempre più interessanti interviews di Fermentations ma secondo me parecchio geniale, soprattutto nel modo in cui si presenta. “For a long time, the problem with wine has not been pairing it with food, but rather with words. At Château Petrogasm, we evaluate and describe wine by departing from the traditional methods of review. In doing so, we hope to provide a valuable tool for wine drinkers by using colors, sketches, photography, and other visual media in order to convey both the intrinsic components of a particular wine along with a general impression of it. Wine is art, drinking it should be too!”
In pratica, valga il claim del blog, ovvero “Per molto tempo, il problema del vino non è stato l’abbinamento con il cibo, ma con le parole“.
Per risolverlo, il buon Benjamin Saltzman di Chateau Petrogasm si mette lì e per ogni vino cerca un immagine, un disegno, una foto, un quadro, insomma qualcosa di visivo che possa descrivere un vino e, quando anche non ci riesce, comunque ci fa riflettere su come sia arduo parlare di vino con le parole che appaiono su di un monitor. Mi pare che esperimenti simili gli faccia ogni anno la nostra Daniela Scrobogna che per il Bibenda Day ogni anno descrive la sua cinquina di vini mediante paragoni con compositori (memorabile il Mozart di Ornellaia 1998), pittori e artisti vari. E mi torna pure in mente l’interessante tesi di una mia cliente, Cinzia di SenzaFiltro, che aveva portato alla laurea uno scritto sul Pinot Nero e tutti i modi per descriverlo SENZA berlo.
E ditemi se questi immagini non vi smuovono qualcosa…
2005 Inama Soave Classico, Veneto, Italy
2004 Querciabella Palafreno, Tuscany, Italy
2003 Fattoria di Felsina, Fontalloro, Tuscany, IT

E dato che la vista per noi conta così tanto, non è che per caso avrà ragione?