Chiamiamolo pure “edutainment”

Preferisco sinceramente chiamarlo un piccolo sogno divenuto realtà. Se penso che sono diventato biologo per aver letto Jurassic Park e se ripenso a tutti i dinosauri e i libri sui dinosauri che avevo in casa da piccolo (tanti ma sempre la metà di quanti ne ha il mio primo cucciolo oggi) non posso non chiedermi come sarebbe stato vedere allora questo “Walking the dinosaurs”. Si lascia godere anche da grandi, piuttosto rigoroso dal punto di vista scientifico (deriva dei continenti, evoluzione dell’atmosfera, darwin…), con poche piccole eccezioni per amor di spettacolo (cure parentali per un T rex?) , ha un ritmo ben sostenuto e una spettacolarità che nasce dal profondo di tutti noi.

In certi momenti persino drammatico (tipo l’inizio con un tenero cucciolo dilaniato):

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=n8TR3bXuLc4[/youtube]

Poi i bimbi (e noi babbi terrorizzati che macellino altri teneri rettili e ci tocchi lasciare anzitempo l’arena, PalaMalaguti o FutureStation che dir si voglia) si riprendono e volano alto con la fantasia, almeno fino al tetto del palazzetto per ammirare i 15 metri di collo del brachiosauro:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=PxcnWmYRlbQ[/youtube]

Finale emozionante con una lotta con T Rex mamma che difende il cucciolo dai “cattivi” ankylosauro e torosauro:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=peXVPLOhL_M[/youtube]

Realismo impressionante e si fa davvero fatica a capire come funzionino tanto che poi ce ne freghiamo e ci gustiamo la meraviglia. Piccolo appunto da perfezionista acuto sommelier: se si aggiungessero un pò di odori e profumi (visto che ci sono digressioni botaniche sui fiori, l’evoluzione dei meccanismi riproduttivi, le gimnosperme, le felci) lo spettacolo raggiungerebbe un valore emozionale davvero imponente e immersivo. Ma già così è davvero una piccola meraviglia.

Volendo trovare due difetti il costo del parcheggio (9 euro per due ore nemmeno in Piazza Duomo a Firenze)  e la caterba di merchandising da acquistare, difficile non spendere più in magliette, maschere, code e libri che in biglietti..