Giornata 5 Ambassadeur du Champagne | Le Mesnil e Laherte Freres (e riassunto delle puntate precendenti)

Giornata strana, la prima con il sole, così il gesso è più accecante e ti permette di non pensare alla serata che hai davanti a Reims, la città degli imperatori di Francia e del Sacro Romano Impero, guarda casa gemellata con Firenze. Atmosfera rilassata in bus, tutti hanno dormito il sonno dei guerrieri e la colazione e lo spirito sono di relax ma con la voglia rinnovata di scoprire, annusare, assaggiare. Pare la giornata ideale per il cult village di Le Mesnil della Cote des Blanc , quasi la sua estremità sud e il pomeriggio avventuroso a Chavot per incontrare Laherte e la sua biodinamica applicata allo Champagne. A Le Mesnil (qui le foto) siamo dalla seconda più grande cooperativa che lavora le uve qui, provenienti da circa 300 ettari tutti a distanza ravvicinata e tutti esclusivamente Grand Cru. Questo significa  che le uve ti costano tipo 6,4 /kg che è un prezzo record persino per questo eldorado del mondo vinicolo e che in una settimana ti devi arrivare una quantità enorme di roba preziosa da curare e trattare nella maniera più dolce possibile. Presse, stoccaggio, serbatoi qui tutto è heavy metal e il legno (e la malolattica) sono banditi ovunque. Il risultato sono fini tesi e affilati ma anche caldi e di cuore. Pranzo con ostriche, quiche e formaggi accompagnati da Robert Moncuit (all’altezza del ben più famoso Pierre), Pierre Peters (insomma) e Claude Cazals con un 2002 tipicissimo, ovvero fantastico con quel corpo grazia e succosità che Mesnil regala ai suoi vini.

Parte la gita per Chavot e qui l’aria è diversa, altro mondo, legno, biodinamica, malolattica se va, soleras, musica in cantina, un centinaio di barrique da cui si assaggia di tutto, dalle basi per le cuvèe rosate e bianche fino ai mitici vini rossi di Bouzy, borgognoni ma non troppo.

Ma prima ovviamente la passeggiata nel mitico Les Clos il vigneto biochepiùbiononsipuò di Laherte Freres con Aurelièn che ci coglie le uve dai tralci e ci fa assaggiare le 7 varietà champenoise, Pinot NEro, Pinot Meunier , Pinot Bianco , Arbanne, Meslier, Chardonnay, Muscat. Una emozione dietro l’altra e la capacità in 10 minuti di capire secoli di storia. La gita in cantina è tra le più belle e rivelatrici, gli assaggi delle decine di vini base da 75 parcelle diverse in tutta la Champagne è un’esperienza radicale ma che ancora illumina.

Gli assaggi sono la conseguenza, vini diretti immediati, trasparenti e terroir all’ennesima potenza, vini didattici nel senso migliore del tempo e una piacevolezza naturale che riappacifica.

Tempo di rientrate in albergo, mezz’ora di svenimento e poi parte l’adrenalina in partenza per Reims e la sontuosa cena a tavola con pezzi grossi del CIVC e Michel Drappier, sempre affabile  e disponibile a spiegare e confrontarsi.

Prima della proclamazione, proiezione dei video di presentazione dei partecipanti, una specie di Grande Fratello dello Champagne girato on the road tra lunedì e mercoledì, ho ripreso al volo solo il mio, gli altri saranno spero presto disponibili:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=68UF7JxmrUc[/youtube]

Poi la proclamazione dei vincitori. E il resto, Cristal compreso, è storia.

 

Il viaggio completo (cui seguiranno noiosissimi dettagli delle oltre 200 cuvèe e basi assaggiate, quindi preparatevi!):

 

Champagne Archive