Sangiovese: parliamone davvero, Terzo Seminario Internazionale ARSIA Modelli di ‘terroir’ per vini d’eccellenza 3-5 Dicembre a Firenze

Tra le tante soddisfazioni che questo lavoro mi sta dando (anche troppe) ce ne è una che ha un sapore particolare, ovvero l’esser stato chiamato dall’ARSIA (di cui sono stato consulente in materia di valutazione per finanziamenti di progetti di Innovazione) e da Carlo Chiostri a partecipare all’organizzazione del più importante convegno scientifico al mondo sul vitigno che più amo, ovvero il Sangiovese.

I prossimi 3-5 Dicembre 2008 a Firenze si terrà infatti il Terzo Convegno Internazionale sul Sangiovese che quest’anno abbraccia non solo la Toscana ma in generale i Modelli di ‘terroir’ per vini d’eccellenza tema complesso e affascinante quanto pochi altri e tocca anche Pinot Nero, Nebbiolo, Zinfandel.

Trovate raccolti in due libri interessantissimi (che noi sommelier concorsisti conosciamo bene) gli atti delle precedenti edizioni, davvero un patrimonio inestimabile sul Sangiovese e sulla viticoltura di qualità.

Il programma prevede sessioni molto interessanti e tecniche su tutti gli aspetti della viticoltura ed enologia quindi non solo aspetti enologici o agronomici ma anche marketing, comunicazione, rapporto con i consumatori. Ci saranno momenti conviviali, degustazioni, tavole rotonde. Il sottoscritto in particolare guiderà una degustazione di 12 (dodici!) Sangiovese da tutto il mondo (California, Australia, Argentina, Sudafrica, Toscana, Romagna, Molise) insieme all’enologo Stefano Chioccioli per permettere ai partecipanti al congresso di cogliere insieme gli aspetti tecnici e quelli edonistici dietro un vino Sangiovese 100%.

Potete scaricare il programma completo da qui.

Vi segnalo in particolare (tra i momenti fruibili anche da un non-scienziato) al Giovedì 4 la sessione “La percezione dei vini” presieduta da Frédérique Jourjon, Direttrice Accademica Esa-Ecole Supérieure d’Agriculture, Angers (France) e al Venerdì la tavola rotonda conclusivasu
Mercati internazionali, comunicazione e preferenze dei consumatori presieduta e coordinata da F. Poggianti, Direttore Tg3-Agri3 che vedrà la partecipazione (tra gli altri) la partecipazione del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, del “nostro” consigliere nazionale AIS Lorenzo Giuliani, il presidente del Consorzio Chianti Classico Marco Pallanti e dell’enologo Vittorio Fiore.

Il congresso è a pagamento (250 euro tutti i tre giorni e 100 euro una singola giornata) ma per sommelier interessati solo a momenti specifici sono previste convenzioni particolari per i lettori di Vino da Burde e i sommelier AIS in genere.

Se siete interessati scrivetemi o commentate qui sotto.

6 thoughts on “Sangiovese: parliamone davvero, Terzo Seminario Internazionale ARSIA Modelli di ‘terroir’ per vini d’eccellenza 3-5 Dicembre a Firenze

  1. gianpaolo says:

    mi sarebbe piaciuto, ma purtroppo il 3 rientro in uk. seguiro’ con attenzione i vari report e gli atti.
    Pero’ permettimi di chiedrti di farti portavoce di una domanda alle varie autorita’ e all’Arsia in particolare. Perche’ oltra a fare convegni, interessanti e di alto contnuto scientifico (oltre che mediatico, mi pare di capire), non diventano piu’ presenti nei vari territori vinicoli con iniziative di ricerca sul campo che coinvolgano i produttori di vino e i viticoltori? Cosa ne sa il viticoltore medio di questo congresso e quali saranno le ricadute pratiche, e sottolineo pratiche, per i produttori di uva e di vino? In 10 anni non mai visto un tecnico Arsia, non sonon mai stato coinvolto in nessuna proposta di studio del territorio, dei cloni, delle microzone. E si’ che sono un laureato in Agraria all’Universita’ di Firenze e non dovrebbe essere difficile capire che io, ma tantissimi altri colleghi, potremmo essere interessati ad un lavoro serio sul territorio. Insomma, il terroir fino ad ora ce lo siamo dovuto inventare noi, singolarmente, a proprie spese e con tutti gli errori del caso, non potendo imparare nulla dagli errori e dai successi degli altri, per mancanza di coordinazione e di presenza sul territorio delle istituzioni dedicate (Facolta’ di Agraria, enti pubblici come l’Arsia).
    Se poi gli dovesse venire in mente di farlo, di proporre qualche progetto che ci possa tornare utile per comprendere il territorio, per portarci avanti nella comopetizione internazionale, per darci l’impulso necessario per svecchiare credenze, rompere falsi miti, acquisire conoscenze scientifiche-pratiche, digli per piacere che non lo facciano per il tramite dei Consorzi, gia’ fin troppo occupati a trasformarsi in microcentri di potere anche loro per poter dedicare un po’ di tempo alla viticoltura e alla enologia. Si affittino un camper, tipo quelli che che vendono merci varie nelle zone di campagna,padelle, prodotti per la pulizia della casa, a domicilio dai contadini. Montino un megafono sul tetto e girino per le campagne annunciando: “ricercatori agricoli ofresi per portare viticoltura nel terzo millennio”. O almeno ai livelli del 1800, quando grazie a personaggi del calibro di Agostino Testaferrata, Cosimo Ridolfi, Francesco Chiarenti l’agronomia toscana era all’avanguardia nel mondo.
    Togli pure i toni polemici se vuoi 😉 ma la sostanza e’ quella. Non so se mi sono spiegato.

  2. Andrea Gori Andrea Gori says:

    risponde Varo Bucciantini, organizzatore del convengno e Responsabile del settore “Tecniche agronomiche, viticoltura ed enologia”

    L’Arsia, Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, è stata istituita con la L. R. 63/1993 al fine di promuovere la ricerca ed attuare il collaudo ed il trasferimento dell’innovazione.

    In questi anni di attività l’Agenzia ha promosso e realizzato numerosi studi e ricerche, di cui oltre venti nel settore vitivinicolo.

    Per la gestione operativa delle competenze attribuitele l’Arsia si è dotata di due strumenti: il tavolo di filiera ed il bando di ricerca.

    Il tavolo è essenzialmente uno strumento di confronto periodico fra tutte le rappresentanze delle varie tipologie di Soggetti che operano in agricoltura, dalle imprese agli Enti locali alle Istituzioni scientifiche, per individuare i fabbisogni di innovazione nelle varie filiere dell’agricoltura toscana e per indicare le priorità in ordine ai progetti ritenuti interessanti e che l’Agenzia promuoverà a livell regionale. Ai fini della individuazione dei temi per la ricerca l’Arsia ha messo a punto una segnalazione di interesse, il cui modulo è disponibile e scaricabile sul suo sito internet, che chiunque può compilare e trasmettere in modo che la propria idea per una nuova ricerca venga posta all’attenzione del “tavolo”.

    Il bando invece è lo strumento operativo con cui l’Arsia generalmente affida l’attuazione dei progetti di interesse e di ambito regionale attraverso la pubblicizzazione di uno o più argomenti, rispetto ai quali i Soggetti interessati partecipano con una propria proposta e l’aggiudicazione viene stabilità previa valutazione da parte di esperti valutatori, esterni all’Agenzia.

    Nel corso di questi anni nel settore vitivinicolo sono stati indetti sei bandi di ricerca, le cui tematiche sono state scelte dal tavolo di filiera.

    Un grosso impegno è stato dedicato alla selezione clonale, per la quale sono stati indetti due bandi di ricerca, dei vitigni autoctoni toscani, da cui sono stati ottenuti, ed in parte omologati, dodici cloni di Sangiovese, sette di Vernaccia, due di Mammolo ed uno ciascuno per Colorino, Pugnitello, Vermentino ed Aleatico. Tra i cloni evidenziati due sono stati individuati nel territorio del Morellino di Scansano ove inoltre è stata studiata e definita l’identità del Morellino pizzuto, che sarà presentata nel corso del Simposio sul Sangiovese. Certamente il percorso che va dall’individuazione dei presunti cloni all’omologazione ed alla messa a disposizione dell’agricoltore è molto lungo: le Legge prevede una serie di verifiche, soprattutto fitosanitarie, la conservazione in nuclei di premoltiplicazione e la distribuzione da parte di questi del materiale di base certificato ai vivaisti per la successiva moltiplicazione ed immissione sul mercato.

    Inoltre l’Arsia ha promosso e finanziato i seguenti altri bandi:

    * nove vitigni autoctoni: Abrusco, Abrostine, Barsaglina, Ciliegiolo, Foglia tonda, Mazzese, Pollera, Pugnitello, Vermentino nero, ormai pressoché abbandonati, sono stati sottoposti nuovamente alla coltivazione ed alla trasformazione enologica tramite appropriate tecniche viticole e di cantina che hanno evidenziato delle potenzialità assai interessanti sia per la vinificazione in purezza sia per l’uvaggio con altri vitigni al fine di caratterizzare i vini con innegabili aspetti di peculiarità;
    * con un altro progetto, dedicato alla soluzione dei problemi legati agli arresti di fermentazione, è stata messa a punto una procedura che indica gli interventi da adottare per condurre un’idonea gestione delle fasi di trasformazione delle uve di Sangiovese;
    * al fine di individuare soluzioni per ridurre l’erosione del suolo e l’impatto ambientale e paesaggistico provocato dall’uso molto diffuso nelle aree collinari delle sistemazioni a rittochino e dalla sequenza in continuità di vigneti in numerose aree della Regione, con uno specifico progetto sono stati realizzati due impianti viticoli con sistemazioni a piani raccordati ed a micro ciglioni, seguendo le linee di livello e consentendo comunque la presenza di un piano in cui può passare un mezzo meccanico;
    * infine un progetto di ricerca interregionale coordinato dall’Arsia ma che ha coinvolto quattordici Regioni e la Provincia autonoma di Trento ha affrontato la problematica dell’individuazione delle cause di diffusione del mal dell’esca della vite, sia in vivaio che in campo, con il proposito di trovare idonee soluzioni per prevenire gli attacchi di questa preoccupante fitopatologia.

    Al termine dell’attività per ciascuno di questi progetti sono stati predisposti dei testi divulgativi, contenenti i risultati e le indicazioni operative, pubblicati e diffusi ai tecnici ed agli imprenditori agricoli.

    D’altra parte i mezzi che l’Agenzia ha a disposizione per divulgare i risultati della propria attività sono le pubblicazioni cartacee, i convegni, i corsi di formazione e Internet. Infatti nell’ambito del sito internet dell’Arsia sono pubblicate le ricerche svolte in questi anni e soprattutto vi è un sito, denominato Agrinnova trasferimento, in cui sono state inserite per gruppi di filiera, quello della viticoltura si chiama Enoinnova, le innovazioni prodotte sia con i progetti dell’Agenzia sia da Enti pubblici di ricerca che da privati.

    Anche il simposio sul Sangiovese risponde alle aspettative di comunicare i risultati delle ricerche su questo vitigno ma anche di individuare soluzioni per favorire la valorizzazione dei vini a livello internazionale: già gli atti dei primi due simposi raccolgono esperienze interessanti ed utili per indicare ai tecnici ed agli agricoltori gli interventi da adottare per migliorare le tecniche e soprattutto le caratteristiche qualitative del vino.

    Il Sangiovese, come è noto, è il vitigno italiano più coltivato e rappresenta oltre il 65% del vigneto Toscano. Il Sangiovese è geneticamente un vitigno popolazione con una estrema variabilità che si esprime sia in relazione alle tecniche agronomiche e di cantina adottate che alle componenti ambientali e climatiche.

    In tale contesto si rileva che i primi due Simposi sono stati imperniati sul vitigno Sangiovese e sulle prospettive di valorizzazione del vitigno a livello internazionale. Tuttavia da vari studi, tra cui quello commissionato dall’Arsia al Dipartimento di Economia agraria e delle risorse territoriali dell’Università degli Studi di Firenze sulla diffusione e sviluppo del Sangiovese in Italia e nel mondo, è emerso che il vitigno è particolare, si è adattato bene solo in determinati territori, in particolare in Toscana esprime al massimo le sue peculiarità; per certi versi è paragonabile a vitigni tipici di specifici territori, come il Pinot Nero. Per questi motivi si è rilevata l’opportunità, in questa terza edizione, di puntare sulla valorizzazione internazionale dei vini da Sangiovese ed analizzare i vitigni che presentano caratteristiche simili al Sangiovese, vitigni internazionali di alto livello che esprimono una forte personalità, es. Pinot noir, Nebbiolo, Gaglioppo, Grenache, Zinfandel, ecc.– vini definiti “confratelli”, tramite un confronto tra il modello Sangiovese e modelli vitivinicoli internazionali.

    La struttura programmatica è stata impostata con un metodologia finalizzata a fornire conoscenze sulla valorizzazione dell’interazione vitigno/terroir dei terroir più rilevanti a livello nazionale ed internazionale e sulle caratteristiche sensoriali dei vini tipici di questi terroir, a dare risposte alle tematiche emergenti della viticoltura come l’influenza dei cambiamenti climatici sulla viticoltura dei terroir, gli effetti delle ricadute delle recenti acquisizioni scientifiche in merito alla genomica ed alle tecniche di precisione sullo sviluppo della viticoltura ed a ipotizzare un percorso di valorizzazione dei vini toscani attraverso l’individuazione di appropriate iniziative di comunicazione nei confronti dei consumatori.

    Il simposio si concluderà con una tavola rotonda, in programma il 5 dicembre alle ore 14,30, su “Mercati internazionali, preferenze dei consumatori e comunicazione”, in cui esperti ed imprenditori di varie nazionalità affronteranno tematiche relative ai rapporti tra la produzione, il mercato ed i consumatori mediante l’impiego di efficaci strategie di comunicazione. Interverranno alla tavola rotonda, che sarà guidata da Franco Poggianti, Direttore di Tg3 – Agri3, fra gli altri il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, il Capo di Gabinetto del Ministro delle Politiche agricole, Giuseppe Ambrosio, e Kurt Hamrin, celebre calciatore della Fiorentina, che ha iniziato un’esperienza nel settore, dando il suo nome ad un vino a base Sangiovese prodotto a sant’Appiano, in Toscana, e promuovendone la commercializzazione soprattutto in Svezia, suo Paese natale.

    Per quanto riguarda l’assistenza tecnica la stessa Unione Europea ha emanato norme specifiche per la sua regolamentazione, che gli Stati membri e le Regioni hanno recepito. Come è noto in Toscana le leggi sui servizi di sviluppo agricolo e rurale hanno individuato due specifici livelli di competenze:

    * il primo, a gestione pubblica, affidato all’Arsia per promuovere ed attuare la ricerca di interesse regionale ed erogare il supporto specialistico ai tecnici agricoli operanti sul territorio regionale;
    * il secondo, che affida agli enti tecnici delle Organizzazioni Professionali Agricole e ad altre strutture private il compito di fornire, previa presentazione di progetti alle Amministrazioni provinciali, consulenza tecnico-gestionale alle imprese agricole.

    E’ evidente, da queste considerazioni, che l’ambito istituzionale di attività dell’Arsia è il territorio regionale e gli utenti dei servizi erogato sono i tecnici: l’Agenzia pertanto non può fare assistenza tecnica alle aziende ma deve far veicolare le informazioni e le conoscenze attraverso i tecnici operanti nelle varie aree. D’altra parte c’è da rilevare che anche gli stessi Enti di assistenza tecnica non dispongono di un numero di tecnici adeguato per seguire tutte le aziende della Regione e le disponibilità finanziarie di questi ultimi sono state estremamente limitate tanto che gli stessi servizi di sviluppo si sono forzatamente ridotti.

    Allo stato attuale, nell’ambito del Piano di sviluppo rurale regionale la misura 111 prevede interventi per favorire il trasferimento delle innovazioni e l’aggiornamento tecnico delle imprese: è auspicabile un forte impegno da parte di tutti i Soggetti coinvolti in questi aspetti per consentire un pieno utilizzo di questa misura al fine di portare agli agricoltori un contributo concreto per migliorare il proprio livello di conoscenze e per lo sviluppo complessivo delle imprese.

    In ogni caso gli strumenti operativi dell’Arsia ed i prodotti ottenuti sono sempre a disposizione di tutti gli interessati; in questo senso anche la partecipazione al simposio sul Sangiovese può essere utile.

    Varo Bucciantini

    Arsia

    Responsabile del settore “Tecniche agronomiche, viticoltura ed enologia”

  3. Milly says:

    Salve, vorrei fare una precisazione….per i sommelier non c’è stato nessuno sconto….
    Peccato….

  4. Andrea Gori Andrea Gori says:

    milly, hai ragione non c’era nessun sconto sul prezzo del convegno, purtroppo solo la possibilità di partecipare ad alcune sessioni in maniera gratuita! di più non sono riuscito a fare in sede ARSIA , vedremo in futuro…

  5. Milly says:

    Andrea il problema non era sconti o non sconti,ma essere chiari dall’inizio.Infatti in un primo momento mi avevano detto che se fosse stata la delegazione di provenienza a chiedere lo sconto si sarebbe potuto effettuare.Dopo che mi ero preoccupata di far mandare dalla mia delegazione fax e mail con la richiesta di uno sconto,mi hanno risposto che ciò non era possibile.
    Non mi è sembrato molto carino.
    Cmq sia sono stata contenta di aver partecipato.
    E se ci sarà un quarto Simposio ,non mancherò sicuramente.

  6. If you are buying a second hand car you may want to be confident about the state of the engine.
    For example, paraffin, a common refined oil component, causes
    refined oils to thicken and flow poorly in cold temperatures.

    One of the biggest problems related to the lighter viscosity oils being far more
    volatile.

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