Vino e sicurezza stradale, ne parliamo su Business People di Ottobre in edicola

Cosa sta succedendo alla nazione che ha insegnato nel corso della storia a tutto il mondo come bere il vino? Come mai d’un tratto sembra che il colpevole di tutte le stragi del sabato sera sia diventata la bevanda di Bacco? L’Italia si sta piegando alle condizioni dell’Europa oppure si tratta di un destino comune dei paesi grandi produttori di vino farsi ogni tanto un grande esame di coscienza? Con il nuovo codice della strada molte risposte le abbiamo avute…Vediamo quali e come reagire, anche scegliendo vini meno impegnativi.

Il nuovo codice entrato in vigore ad Agosto riguarda da vicino il consumo di alcol infatti ha fatto notizia lo “zero alcol” per neopatentati e conducenti professionali ovvero divieto assoluto di bere per i primi 3 anni di patente e, in generale, per tutti coloro che sono al volante per motivi di lavoro, anche se molti dei contratti di queste categorie lo proibivano già.

E’  in discussione il principio su cui si basano i macchinari attualmente in dotazione in quanto stimano il contenuto nel sangue di alcol mediante la percentuale rilevata nel fiato secondo una approssimazione elevata che non tiene conto delle differenze individuali e di molti altri fattori. Di fronte a molti studi recenti, che negli USA hanno già portato ad abbandonare l’uso degli etilometri, la reazione dovrebbe essere quella di accentuare la prudenza nel bere, e dovrebbe sempre più essere incoraggiata la figura del guidatore “designato” che non beva alcol durante la serata oppure che si sottoponga ad un test prima di mettersi al volante.

Il principio di funzionamento dell’etilometro presso il ristorante è il medesimo di quello in dotazione alla Polizia stradale quindi nel caso risultaste positivi alla prova, sarebbe davvero il caso di attendere un po’ prima di mettersi alla guida. In ogni caso ricordatevi che l’etilometro presso i locali non ha valore legale e i ristoratori non possono rilasciare alcuna documentazione che provi che eravate sotto i limiti al momento che vi siete messi al volante: fa sempre e comunque fede la misurazione del tasso alcolico effettuata dalle forze dell’ordine. Per i gestori dei locali resta ovviamente il divieto assoluto di somministrare alcol a persone visivamente in stato di ebbrezza, indipendentemente dal fatto che intendano mettersi alla guida. Le prime esperienze parlano di insofferenza e poca voglia di sottoporsi alla prova prima di uscire dal locale e spesso si assistono a scende di clienti che si stupiscono di aver “sforato” il limite dopo aver consumato quasi mezzo litro di vino.

Esistono vini low alcohol?

Stranamente la strada del marketing del vino a basso alcool non è stata percorsa da molti produttori, forse perchè alla fine se il vino ha meno alcol si tende comunque a berne di più? In ogni caso dopo anni di vini oltre i 14-15% considerati “normali” o quantomeno figli dei tempi del global warming, e premiatissimi dalla guide,  pare si stia cercando di rientrare nei ranghi con vini più abbordabili che spaventano meno i  consumatori.

Come regolarsi con il consumo di vino allora?

Il consiglio della maggior parte di ristoratori e operatori, dopo due anni di pratica con le “vecchie” tabelle, è quello di limitarsi ad un bicchiere di vino (dove per bicchiere si intende una dose non superiore ai 15 cl) se si è a pranzo (la durata della permanenza a tavola in genere è limitata al massimo ad un’ora) e arrivare a due se si è a cena (quando stiamo a tavola spesso molto di più).

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