Yearly Archives: 2008

Cena Bonaventura Maschio. Premi, sarde, arancini, vita da sommelier: the killing moon will come soon?

Dopo lo stress e la tensione di oggi, tutti ben felici di imbarcarsi sotto l’acqua ormai pioggerella per il Romano Palace Hotel, affascinante e sontuoso scenario per la consueta serata Bonaventura Maschio e la premiazione dei migliori Sommelier Junior, da sempre trampolino di lancio per molti campioni del futuro. Particolare e affascinante quest’anno il connubbio AISAIBES con campioni barman a prepararci sontuosi cocktail pre-dinner insieme alle bollicine di Tasca d’Almerita. Buffet pantagruelico dove il pesce regna sovrano (la carne e le salsicce erano un pelo sotto come qualità) e in abbinamento Merlot e Rosso del Conte di Tasca d’Almerita e Dolcetto e Barolo Serralunga di Fontanafredda a sfidarsi.

Delegati e figure di riferimento AIS a non finire, e momento sempre importante di contatto tra la “base” in prima linea (ovvero noi giovani o sedicenti tali in servizio ), i vertici e le figure istituzionali: davanti ad un cannolo, una sarda a beccafico e un arancino giusto è sempre bello chiaccherare con Medri, Maietta e gli altri membri della GEN sparsi tra il buffet. Per non parlare di Ziliani in servizio attivo come blogger , i produttori di vino siciliani sparsi tra i tavoli e protagonisti del forum RexBibendi, Luigi Salvo Forteterra e Malinda in tutto il suo splendore dopo la cura a base di cannoli.

Momento di pace e relax con i sigari toscani con l’immancabile Fabrizio Franchi di Siena, stavolta con una bella scorta di Cubaney 15,18,21 e 25 anni a disposizione per gli abbinamenti più goduriosi.

Non contenti, finale di serata in terrazza sullo spettacolare Una Palace grazie a Salvo Lentini, giovane e promettente barman catanese che ci ha preparato un grande Stinger (a sentire Andrea Balleri quindi fidiamoci) e un bel Caol Ila 18 anni bevuto sullo sfondo dell’Etna. E’ tardi e domani gli’è banda, Roberto rimanda l’appuntamento con Le ciminiere.

Intanto, Echo non c’è ma la Killing Moon si, eccome.

Semifinale. Fuori. Piove…

Cavolo che botta…dopo queste due ore di fuoco tra le 16:30 e le 19 sotto torchio. E come sempre tutta la gamma delle emozioni umane dall’esaltazione per esserci, alla gioia di camminare per Catania con la banda di sommelier (che parevamo le Iene e mancava solo Mr Pink), la salita al Convento (dalle prospettive horror architettoniche inaudite e bellissime) allo stress, all’angoscia dell’incognito, dalla vista delle domande sul VSP e il doppio Guyot e il Banat e il formaggio STG, il Ramisco a che diavolo di temperatura andrà servito, fino alla liberazionione dei vini da degustare, 25 minuti per 3 vini da sciscerare (almeno si beve e la tensione si allenta un pò). (altro…)

Il vulcano è pronto…e noi?

Serata bellissima ieri e rilassante alla saracena Torre Marabino in quel di Ragusa (vi racconterò, soprattutto per la cena incredibile che ci ha preparato lo chef Giuseppe Catanese) ma nulla può impedire il nervosismo di stamani e la tensione che sale.

Sopra di noi (al roof garden del bellissimo Una Hotel in via Etnea) il vulcano si staglia torvo in mezzo alle nubi e si comincia a star male. Come si dice in questi casi, comunque vada tra tre ore sarà tutto finito…

Per i masochisti, qui su Flickr la galleria con le foto in aggiornamento, altri aggiornamenti in serata (qui in albergo bagnoturco gratis per noi stanchissimi sommelier…).

In partenza per l’Etna…è tempo di Trofeo Berlucchi!

Ormai è una droga, ufficiale, non riesco a fare a meno di partecipare al trofeo di sommellerie più ambito d’Italia. Poi anche per una miriade di motivi come ritrovare vecchi e nuovi amici/colleghi/blogger/delegati, per mettersi continuamente alla prova, per avere l’occasione di crescere, per confrontarsi, per capire dove si sta andando. Quindi partenza stasera da Firenze per Catania, ospite stanotte dal gentilissimo Pierpaolo Messina di Marabino, conosciuto a Roma e che mi ha fatto da operatore video aggiunto per i mondiali.

Oltre al concorso c’è ovviamente il Congresso Nazionale AIS di cui è impossibile non seguire alcune fasi (e anche voi da casa quest’anno non avete scuse!), è nonostante l’impegno agonistico, perchè è davvero un bel momento di confronto e discussione su temi e argomenti che animeranno l’associazione nei mesi futuri. Ho sempre avuto la scusa delle semifinali ma anche senza queste tempo e soldi permettendo il Congresso ha sempre il suo perchè, fosse anche solo per quello che si può assaggiare e bere tra cene, pranzi, degustazioni, visite e quest’anno anche Enopolis!

Insomma piatto ricchissimo a Catania con in più la magia del vulcano sopra e sotto di noi, una delle poche fisse turistiche che mi accompagnano, dal Diamond Head (non questi ma questo) al Mauna Kea, dallo Stromboli al Vesuvio, non c’è vulcano cui sia passato vicino che non mi sia trovato ad esplorare. Non voglio essere troppo poetico ma non ci sono altri punti sulla terra dove si è così vicini alla forza creatrice della natura, al magma che diventa roccia e che fiorisce e verdeggia di lì a poche settimane. Ovviamente è un aspetto più appariscente alle Hawaii ma anche da noi lo spettacolo e le emozioni non mancano mai.

Poche notti (via, ore..) ricordo così bene come quelle passate a dormire in cima allo Stromboli dopo 3 ore e mezzo di cammino notturno per assistere alle eruzioni esplosive. E’ come se la natura ti rimettesse al tuo posto, e ti ricordasse sempre chi è che comanda. Quindi ben venga un concorso ai piedi di un vulcano se c’è da mettere alla prova 15 di noi e vedere di che pasta siamo fatti.

Come e più di altri anni la vedo davvero dura spuntarla contro campioni affermati e campioni in divenire, però uno ci prova…

The full Monty: e chi sarebbe quello che vive di “Brunellopoli”?

Secondo il Cav. Rivella, ormai lo si sa, sarebbe il Franco nazionale, ma ricordate il caro vecchio Monty Waldin, ex uainruaiter autore di una lettera che se presa appunto alla lettera demolisce ogni mattoncino del mito del nostro amato Brunello? Eccovi proprio lui nel suo show personale, quasi un reality, in onda su Channel 4. Una triste e disperata storia di un povero scrittore di vino che pianta tutto e insegue il sogno di coltivare una vigna biodinamica nel sud ovest della Francia perchè a Montalcino una cattiva multinazionale glielo impedisce (parole sue).

Ci sarebbe da commuoversi, prima però vorrei vedere i dati di odiens del serial e soprattutto vorrei capire come mai la famosa lettera su Montalcino di cui ha parlato mezzo mondo è spuntata fuori proprio ad Agosto, giusto un mese prima del lancio TV della serie…altro che guerilla marketing! Ah se poi volete sapere come va a finire c’è pure il libro.

Brunello di Montalcino Biondi Santi DOCG 2001 Il Greppo

brunello biondi santi 2001Ed eccoci alla punta assoluta della verticale con un fruttato impressionante e un corredo speziato di qualità assoluta. é anche la famosa annata del Casanova di Neri numero 1 per Wine Spectator che passerà alla storia anche come uno di quegli anni in cui la qualità dell’annata è stata (evento raro!) decisamente sottovalutata. Già dal colore questo 2001 già impressiona per materia e consistenza poi al naso si rivela pimpante come il 99 ma senza i suoi eccessi con note tipicissime di viola e floreale rosso (raro in un vino di 7 anni!!!) poi una frutta pienissima su tappeto di pepe e balsamicom quasi eucalipto. biondi santi 2001 burde

IN bocca è una apoteosi con una forza inaspettata e un taglio deciso ma elegante, delicato sul palato ma senza mollezze con acidità e tannino che fanno il proprio lavoro. Dovessi consigliare un Brunello da bere hic et nunc consiglierei proprio questo pur riservandomi spazio per una bella evoluzione futura.

Dopo 12 ore:  evoluzione leggera con un ammorbidimento generale che lo rende più gradevole e fine in bocca ma che lo neutralizza un pò della sua carica acida e tannica vitale.

Ecco qui il video della degustazione:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=w-Vwj61Db6E[/youtube]

Eccovi accontentati: l’Associazione Italiana Sommeliers (AIS) apre il suo blog!

So che molti di voi non ci speravano più ma finalmente l’AIS nazionale si è decisa ad entrare nell’arena 2.0 del web e lo fa in grande stile, affidandosi al blogger numero 1 italiano sul vino ovvero Franco Ziliani e fa partire il blog ufficiale proprio in concomitanza con il prossimo convegno a Catania, in programma da questo giovedì 16. Anzi in teoria è il blog del Congresso ma speriamo tutti che abbia vita futura ben più lunga.

Che dire? finalmente passerò un convegno da “disoccupato” e posso fare a meno di aggiornare il mio di blog per questi giorni e magari mi concentro sul concorso!!! Sarebbe il caso…

Brunello di Montalcino Biondi Santi DOCG 2000

Annata difficile e interlocutoria per tutta la Toscana. Per Biondi Santi annata senza riserva ma con un Brunello decisamente fresco e vivace che si pone come colore e anche come naso, perfettamente a metà strada tra 1998 e 1999.

Quindi miele di melata, rabarbaro, tabacco e cuoio dividono il campo con sensazioni di sottobosco e frutta sotto spirito. In bocca ha buona acidità residua, tannino di spessore a metà evoluzione ma mordace e beva notevolissima.
Dopo 12 ore è più fuso e armonico con spezie meno pungenti e frutto in maggiore evidenza. Vino che oggi regala grandi emozioni ma decisamente tra i Brunelli da aprire da qui al prossimo anno senza ulteriori attese in cantina.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=21BvhLbrNb4[/youtube]

Barolo Borgogno Riserva 1961 : la riserva di Farinetti, o meglio di Bettini di Amerigo!

borgogno 1961 farinettiDi Farinetti ne abbiamo parlato abbastanza, direi, ma non è stato forse sottolineato che l’altro giorno alla Leopolda è stato ancora una volta al centro della scena per vari motivi e non ultimo quello che si è dimostrato molto gentile nel far assaggiare a quanti lo richiedessero un sorso del “suo” Borgogno 1961, ovviamente dopo aver chiesto il permesso al legittimo proprietario della bottiglia, ovvero il simpaticissimo Alberto Bettini della Dispensa di Amerigo cui la bottiglia è stata regalata insieme al Premio Eataly.

Così con la consueta faccia di bronzo che mi contraddistingue mi sono avvicinato e mi è stato servito da Alberto stesso una porzione di Barolo 1961.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=65M92m-i9hU[/youtube]
Ma com’era? Colore perfetto da nebbiolo di 47 anni ancora però vivo e splendente con una intensità cromatica per la tipologia davvero notevole e affascinante.
Nonostante fosse stato aperto da poco più di un ora, già il naso era un pout pourri elegantissimo di artemisia, humus, spezie, frutta candita, cuoio, corteccia di pino, rosa passita. Frutta sotto spirito, mirtilli e ribes, e una nota calda quasi balsamica tra l’anice e il cardamomo: veramente incantevole. Ancora migliore in bocca con una maturazione perfetta del tannino che si era fatto dolce e lineare ma sempre presente e leggermente mordace come si conviene. Acidità sempre viva e attenta, beva piacevolissima, finale persistente di frutta di bosco e humus autunnale.
L’aspetto più rivelante è comunque il fatto che nonostante la sala fosse gremita di altri Barolo, Amarone e vini notevolmente profumati e concentrati, questo Borgogno sapeva farsi strada e ammaliare qualsiasi palato.
Dai Oscar, dicci quante altre bottiglie ne hai ancora di questa meraviglia!null