Yearly Archives: 2008

Baccelli e Marzolino per cominciare

Per i primi caldi non ancora estivi e quando ancora è facile trovare i baccelli e il marzolino, magari quello della fattoria di Corzano e Paterno, ho “inventato” questo semplice e fresco piatto. Pochi ingredienti ma tanto successo assicurato. Ecco allora la ricetta, scritta e a voce:

Viti, Marzolino e Baccelli
Ingredienti: (per 6 persone)
gr. 500 di viti del Pastificio Fabbri
gr. 500 di baccelli
gr. 200 di marzolino
olio extravergine d’oliva, sale grosso e fino, qb.
pepe nero in grani
Preparazione: Buttare la pasta in 5 lt. di acqua bollente salata col sale grosso e scolarla a metà cottura (davvero!). Freddarla benissimo sotto l’acqua corrente e scioglierla con un po’ d’olio, rigirandola bene. Conditela con i baccelli sgranati, il marzolino passato al mixer e ancora olio. Schiacciare nel mortaio qualche grano di pepe e spargerlo sopra.

[coolplayer width=”240″ height=”190″ autoplay=”0″ loop=”0″ charset=”utf-8″ download=”1″ mediatype=””]
Pasta fredda Baccelli e Marzolino
[/coolplayer]

Seguire il consiglio di Giovanni Fabbri e non prepararla con troppo anticipo!

Ricette pasta Fabbri per l’Estate, un venerdi’ da ricordare

Serata speciale quella di venerdì da Burde con due protagonisti d’eccezione: Giovanni Fabbri e la “sua” pasta.
L’estate si avvicina e con lei arriva la voglia di fresco anche per quel che riguarda il mangiare.  Ecco allora l’idea che abbiamo offerto ai nostri ospiti: la pasta Fabbri in versione fredda. “Banale!”, potrebbe obiettare qualcuno ma l’altra sera non è stato così. Il nostro Paolo infatti ci ha proposto 5 piatti davvero da ricordare, facili e veloci da cucinare e da riproporre poi ai nostri ospiti delle cene estive.
Ecco il menù: viti al marzolino e baccelli, tagliatelle con lo zafferano del Chianti e la ricotta, insalata di trippa e caserecce, stracci al pesto verde e pecorino, fiocchi di maggio. Alla fine della serata, fatto un breve calcolo, abbiamo scoperto di aver mangiato ben 300 gr. di pasta a testa! Sarà un problema per la prova bikini?
In attesa dei post di Paolo con le ricette e i video, vi anticipiamo alcuni scatti della serata. A presto…

Champions!!! Abbiamo vinto a Torino, evvai di Barolo allora!

Scendo dalla scaletta dell’areo a Schiphol e mi arriva un sms da Caterina e Simone della Tana degli Orsi inequivocabile “Si gode come delle bestie!“. Siccome non penso si siano fatti fuori la privatissima scorta di Case Basse, ne deduco che siamo finalmente al posto che ci spetta di diritto!

E cosi’ dopo 3 faticose conquiste e altrettante tremende ingiustizie, eccoci in Champions: grazie ragazzi di tutto, siete stati a tratti commoventi per l’impegno profuso (non comune nei calciatori…) e soprattutto il mister Prandelli e’ stato un grandissimo uomo nell’anno piu’ difficile della sua vita in campo e fuori. Certe cose Firenze non le dimentica.

GRAZIE A TUTTI!

(va da se’ che Osvaldo da oggi avra’ sempre la sua bistecca pronta da Burde quanto vuole…e vorrei ricordargli che l’ultimo giocatore viola a venire da me a pranzo e’ stato Batistuta, quindi chi ha orecchie per intendere…)

In diretta dalle Corti…e poi via ad Amsterdam!

Massimo ultimamente si è concesso troppa libertà dalla SC (la Stanzetta Cablata del Gambero Rosso) quindi per seguire il grande evento vinicolo di Alla Corte del Vino mi ha chiesto di supportarlo dal campo. Trovate qui il liveblogging dell’evento curato dal sottoscritto…

(già abbiamo una intervista esclusiva con Leonardo Raspini di Ornellaia…)

Buona visione e state buoni se potete fino a mercoledì che volo un paio di giorni ad Amsterdam per LAVORO a portare un pò di vino italiano nel mondo, che ce ‘è proprio bisogno!

Château Rayas Châteauneuf du Pape AOC Réservé 1998

Uno degli esempi viventi della grandezza del concetto di terroir. 50 ettari di tenuta
con solo 14 di vigneto e il restante di bosco che protegge le uve dagli eccessi
climatici del Rodano meridionale, un terreno di sabbia rarissimo per lo Chateneuf du
Pape e la scelta di produrre un vino 100% grenache: ce ne è abbastanza per renderlo
più che unico. A tutto ciò ovviamente dobbiamo aggiungere che la costanza qualitativa
è impressionante e che è uno di quei vini sempre preda di collezionisti e di
estimatori per la sua grande capacità di invecchiamento. Questo 98 è figlio di una
annata grandissima per il Rodano e già dal colore si nota l’impressionante vivacità e
vivezza del vino, straordinario considerando l’età. E anche le prime note che si
levano dal bicchiere fanno presagire qualcosa di molto particolare. Profumi di rosa,
di rabarbaro, caramella inglese, foglia di The, frutta di bosco sotto spirito,
liquirizio, tostature delicate, sandalo, ebanisteria, china, un tuttuno di frutta e
terziario sfaccettato e affascinante come pochi altri. In bocca è caldo ma non
invadente, fine ma corposo, persistente quasi all’infinito con continui rimandi al
naso di china e spezie e frutta di bosco precisa e nitida. Sapido e ancora fresco,
tannini evoluti ma ancora pimpanti, uno di quei vini che stai ore a pensare su cosa
potresti berlo e senza accorgertene ne hai già finito la prima bottiglia. Noi
possiamo suggerirvi un dorso di lepre in salsa di madeira (come quello del recente
concorso Toscano sommelier) oppure della cacciagione da piuma ma vi capiremmo
benissimo anche se decideste di berlo da solo…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=4wmQbRhYLeU&feature=channel_page[/youtube]

Pinot Nero al Nobilis, alle Sorgenti dell’eleganza

Si è radunata ieri sera, in segreto in puro stile Guerilla Cuisine, gran parte dell’Intellighenzia fiorentina del bere e mangiare bene al Nobilis (gruppo Golden View OpenBar), un concept particolare di ristorante con solo 12 coperti, aperto e adatto a sperimentazioni e incontri informali come quello di ieri. Unica condizione per partecipare portare due bottiglie di Pinot Nero QUALSIASI dal mondo “bendate” e ovviamente un pò di voglia di socializzare e mettersi in gioco. Ah se poi eravate blogger tanto meglio, ieri sera addirittura eravamo 5 su 15 a tavola, pronti a confabulare sull’organizzazione dell’evento blogger a Firenze il prossimo ottobre.

Tra scoop di mercato della Fiorentina regalataci dalla penna sportiva di Repubblica Giuseppe Calabrese (compreso boato all’annuncio della vittoria dello Zenit contro i Rangers, vendetta servita!), annunci di aperture di nuove gelaterie (22 Maggio piazza Oberdan, Leonardo Romanelli dice che vi merita farvi trovare…), discussioni sui blogger e il loro autoghettizzarsi in circoli esclusivi (toucheè), pettegolezzi salaci wine e food, strali contro il Brunello traditore (e attesa sull’esito della riunione, con Aldo Fiordelli in collegamento in diretta), amarcord di cuochi e cucine fiorentine e toscani perduti, aperture al panino d’autore, la serata organizzata da Filippo e Christian della Fattoria le Sorgenti (non nuovi a iniziative di questo genere, ma stavolta non hanno messo il loro Scirus di mezzo come al solito :-)) è scorsa benissimo. Merito della cucina di Francesco Casu e pure dei vini portati obiettivamente quasi tutti di livello notevole.

Nell’album su Flickr, trovate etichette e punteggi che ho attribuito a ciascun vino. Riporto qui solo due righe su quelli che mi sono piaciuti di più e che mi hanno catturato particolarmente, premettendo che come degustatore sono fermo ancora alla fase orale e ho come riferimento ideale St Emilion e non ancora la Borgogna Rossa come tutti i degustatori e sommeliercpiù chic. Tralasciando il vino che avevo portato io (che mi ha convinto parecchio, Ata Rangi Pinot Noir Martinbourough New Zealand 2002 molto terroso, speziato e accattivante) direi che mi ha stupito uno dei vini che ha messo d’accordo tutti ovvero il Franz Haas Alto Adige Pinot Nero 2003 (NON Schweizer!) straordinariamente succoso e denso, fruttato, roccioso e minerale, con sentori particolari di nocciola ed equilibratissimo (88 punti sul mio personalissimo cartellino).

Sconosciuta (a me ) AOC questa Auxey Duresses, ma grandissimo vino quello di Christophe Buisson 2005 piccante, speziato, pepato, scuro ma vivace ribes carnoso, addirittura 91 punti! Notevole prova anche per il Mercurey d’apertura, ovvero il Mercurey 2004 1er Cru Clos des Montaigus Domaine Michel Isaie ampio, un pò etereo, caramello, cedro, mirtilli freschi, floreale interessante. Stupore generale per il Beaune AOC 1er Cru 1996 Clos De l’Ecu Domaines Jaboulet Vercherre che assolutamente non dimostrava 12 anni di vita con una acidità ancora vivacissima, rabarbaro, liquirizia, peperone, frutta rossa di bosco appena un pò sotto spirito. Divisione e discussione su uno dei pezzi da 90 (punti) ovvero lo Chambertin di Dominique Laurent 2003, che a qualcuno (me compreso) è sembrato un pò scarno ma che per molti era il migliore della serata. Menzione d’onore per l’austriaco Juris Stieglmayr Blauburgunder 2005 Gros Burgenland (che avrei giurato fosse un altoatesino, molto minerale e candito) e per il “nostro” Vigna Baragazza 2004 di Marchesi Pancrazi, veramente pieno, caldo, con orchidea, viola, cipria, caramella charmes con ancora unpò di legno da assorbire. Curioso l’inserimento di Fortuni 2005 in due diversi momenti…mi sono salvato dandogli 79 alla prima bottiglia e 81 alla seconda (e a Laimburg gli avevo dato 80, wow!) mentre altri sarebbero stati puniti da Armin Kobler…

Tra i sentori più interessanti, si è sentito un “lumache appassite”, un “schnauzer bagnato” e un “lychees caramellato” di cui però ho giurato di non rivelare la paternità. Grandissime sorprese all’apertura delle bottiglie con annate quasi tutte sballate e attribuzioni geografiche solo sporadicamente precise. Tra i più riconosciuti gli italiani e i grandi cru borgognoni. Difficile dare un sunto preciso delle sensazioni di questi vini tanta era la disparità di provenienza e di stile ma di sicuro un plauso generale alla gestione del legno e della barrique (tra i commensali c’era pure un commerciante di botti), sempre percepita ma mai sovrastante o eccessiva e al rispetto del vitigno che salvo un paio di casi, è stato davvero encomiabile.

In cucina, complimenti a Francesco per la composizione di quaglia e asparagi, davvero sublime con asparagi croccanti e quagli in diversa consistenza perfettamente disposta e insaporita.

Grazie agli organizzatori e a tutti i convenuti, serata piacevolissima e soprattutto istruttiva che mi ha fatto capire che di Pinot Nero ne devo bere ancora parecchi per arrivare a conoscerlo bene, posto che si arrivi mai a farlo!

Vi assicuro che ieri sera è stato sempre presente con la sua “tipica” eleganza ma mai così ingombrante sulla scena, un vitigno che entra sempre in punta di piedi ma che difficilmente ti lascia indifferente… Difficile non riconoscerlo tra tanti ma veramente ermetico da decifrare dati i risultati molto vari che sa dare e alla personalissima interpretazione delle annate. Più terroir nei francesi, più enologia negli italiani e altri stranieri, ma dovunque un tocco come un’ algida carezza che ti prende e ti conquista di più ad ogni bicchiere.

Ok, a quando la prossima?

Sommelier Informatico: ecco il logo, e non fate la faccia di Christian Bale

Da bravo esibizionista, non potevo resistere alla tentazione di “regalarmi” un logo che sottolineasse la caratteristica del mio blog e del mio comunicare il vino, ovvero il legame a doppio filo con internet e l’informatica. Eppoi mica solo Aristide può rifarsi il look, no?

Tra i miei ex compagni di scuola sono andato a ripescare il grande Francesco Stralanchi, fondatore della Stralanchi Design e ideatore della grafica di Taste e altre manifestazioni di Pitti Immagine a Firenze e gli ho affidato il gravoso compito.

Ecco qua cosa ne è venuto fuori:

In questi giorni di beta testing mi hanno detto un pò di tutto ovvero che sembra un candeliere, che il tastevin sembra un posacenere e che non si capisce come mai l vino rosso nel bicchiere se ne sta verticale. Insomma il logo è piaciuto quindi per ora lo tengo…

Se volete sapere cosa gli ho chiesto di fare, sappiate che gli ho dato campo libero aggiungendo solo che doveva fare l’effetto che fa su Christian Bale nel cult movie American Psycho…(vedi filmato)

[coolplayer width=”240″ height=”190″ autoplay=”0″ loop=”0″ charset=”utf-8″ download=”1″ mediatype=””]
American Psycho Biglietto da visita
[/coolplayer]

(e si capisce come mai non si è ancora fatto pagare…)

Alla Corte del Vino sabato 17 e domenica 18: il déjeuner sur l’herbe con i migliori abbinamenti della vostra vita

A tutti piace fare un pic-nic specie in questi weekend ancora non troppo afosi e ben ventilati però , se anche si risolve con un pò di affettato e una bella pasta fredda (magari come quella che vi insegniamo a fare venerdì 16 da Burde con Giovanni Fabbri) il problema del cibo resta sempre il dilemma di cosa bere e di come portatsi dietro nel thermos a 16 gradi i nostri vini preferiti e di come fare ad abbinare ad ogni stuzzichino del pic nic il vino giusto.

Ecco, sabato 17 e domenica 18 a San Casciano a “casa” Corsini avrete a disposizione tutto questo ben di Dio per fare i vostri esperimenti di abbinamento. E se non bastasse quello che vi siete portati, chessò vi manca un erborinato di classe per provare l’ultima annata del vostro Vin Santo o Passito del cuore, ecco che c’è Tillo con i suoi formaggi Corzano e Paterno che vi offre un bel vassoio di assaggio con cui piazzarsi all’ombra del primo pino disponibile e fare il giro dei vini. Se poi fate conto che c’è pure la Torta Pistocchi e il Gelato del Vivoli per tentare gli abbinamenti più arditi, ecco che il cerchio si chiude alla grande! Poi se siete esperti, potete prendere parte a qualcuna delle iniziative in programma.

Insomma la faccio breve, io ci passo tutto il sabato, un pò alla verticale di Ornellaia per i 20 anni che sono proprio curioso di sentire questo 1988 come se la cava e il resto del tempo a girovagare per i banchi a lavorare come al solito. Se siete in zona fatevi vivi che beviamo qualcosa insieme! Se non mi trovate, sono nel prato sotto questo pino a rincorrere i bimbi nel labirinto…

E a proposito di Ornellaia, non perdetevi questa descrizione, tra il sacro e il profano, che è scaturita dalla serata a tema organizzata da Maurizio nel suo Enotria.

A scuola di Olio dai migliori chef emergenti a Medoliva ad Arezzo: 17-18 Maggio

Fine settimana impegnativo questo in Toscana! Come se non bastasse l’evento “cult” per gli amanti del vino “Alla Corte del Vino” a Villa Corsini a San Casciano, questo weekend dovete cercare di fare pure un salto ad Arezzo al Centro Congressi per l’attesa premiazione (e soprattutto esibizione) dei migliori Chef emergenti di Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria all’interno della manifestazione Medoliva dedicata all'”oro biondo del mediterraneo”. Presenti decine di produttori da tutto il Mediterraneo e percorsi di approfondimento per cucina e ricerca per capire tutto il possibile di questo mondo molto vicino alla sommellerie. Sarà anche possibile, prenotandosi, poter partecipare a seminari formativi sulla degustazione dell’olio extravergine di oliva.

Brunellopoli: contro i blocchi alle frontiere ecco i blocchi alle cisterne…lettera al Sindaco di Montalcino

Dato che ormai non so più tenere una penna in mano e la mia calligrafia ormai è al tardo sumero come chiarezza, uso il blog per indirizzare al Sindaco di Montalcino una lettera petizione lanciata da Daniele Cernilli, direttore Guida dei Vini del Gambero Rosso, che mira a far fare un atto di trasparenza e rilancio dell’immagine di correttezza e pulizia del Brunello di fronte alle ultime preoccupanti notizie internazionali (vedi KelaBlu, WineNews , Vino al VinoVinoWire).

Signor Sindaco,

mi permetto di scriverLe questa lettera per provare a dare un contributo, attraverso una proposta, per affrontare in modo positivo alcuni dei problemi che hanno colpito e stanno colpendo l’immagine di Montalcino e dei suoi vini.
Le indagini in corso, doverose e nel merito delle quali non intendo assolutamente entrare, hanno in una certa misura appannato il prestigio nazionale ed internazionale del Brunello di Montalcino, e la situazione potrebbe rivelarsi preoccupante non solo per gli evidenti danni commerciali che le aziende, coinvolte o meno, stanno ricevendo, ma anche, e di conseguenza, per i livelli occupazionali della zona e per l’economia generale del Comune, ed è per questi ultimi motivi che mi permetto di rivolgermi a Lei.
Ci sono stati dei controlli sulla veridicità dell’Albo dei Vigneti, e, come Lei sa bene, solo una minima parte non è risultata in regola. Gli eventuali problemi legati all’uso illegale di vitigni diversi dal Sangiovese per la produzione del Brunello, a mio sommesso parere, potrebbero essere dovuti ad altre ragioni.
Se fossero ad esempio dovuti ad un’ illegale aggiunta di vini trasportati a Montalcino da altre zone, magari nottetempo e con automezzi privi di documentazioni ufficiali, come viene adombrato da qualcuno, al fine di fugare eventuali dubbi e di impedire il traffico illecito, qualora avvenisse, la questione potrebbe essere affrontata nel modo con il quale è stato fatto in alcune regioni vitivinicole della Francia.
Sarebbe sufficiente vietare in tutto il territorio comunale il trasporto di vini sfusi provenienti da fuori, in contenitori superiori ai 5 litri, con deroga, a chi ne facesse espressa richiesta. E che dovrebbe comunicare preventivamente i dati del vettore utilizzato, almeno due o tre giorni prima del trasporto, al Comando dei Vigili Urbani di Montalcino. Targa del mezzo, nome del conducente, motivo del trasporto ed, ovviamente, il percorso da effettuarsi all’interno del comune con destinazione finale.
Il sistema potrebbe essere completato con una sorta di ZTL, con previsti precisi varchi per gli automezzi superiori ad un certo peso, ai quali possa essere fotografata la targa, in modo da avere un ulteriore controllo attraverso il confronto fra quelle dichiarate nella richiesta d’ingresso in territorio comunale, e quelle effettivamente transitate sotto i varchi stessi.
Le segnalo che un sistema del genere, oltretutto allargato a tutti gli autoveicoli, è in funzione da diversi anni nel centro storico di Bologna, e che potrebbe chiedere informazioni ulteriori ai responsabili della viabilità e del traffico di quel Comune.
A coloro che fossero trovati sprovvisti di documentazione o che non avessero fatto richiesta nei termini stabiliti dall’Autorità Comunale,, verrebbero comminate gravi sanzioni amministrative, da stabilire in modo da rendere del tutto non conveniente correre dei rischi. Considerando che quasi tutti i trasporti di questo genere vengono eseguiti da mezzi di proprietà dei conducenti, il sequestro dell’autobotte e del carico potrebbe rappresentare un vero spauracchio in questo senso.
Concludo dicendoLe che sono convinto che la messa in atto di misure di questo genere non sarebbe solo un modo per evitare qualunque chiacchiericcio e qualunque dubbio sull’onestà dei produttori e sull’autenticità del Brunello di Montalcino, ma avrebbe anche un’evidente valenza promozionale nei confronti del pubblico dei consumatori, che si sentirebbe più puntualmente e più autorevolmente tutelato, in Italia e soprattutto nei Paesi esteri.

Scusandomi di averLa importunata con queste mie proposte, dovute solo alla considerazione che nutro per il Brunello e per i suoi artefici, cordialmente La saluto.

Andrea Gori
www.sommelierinformatico.it

(nonchè acquirente di decine di casse all’anno di Brunello per la Trattoria da Burde a Firenze)