Yearly Archives: 2008

La Berardenga da Burde con Giuseppe Mazzocolin: il patto con il territorio e con il Sangiovese

Felsina è una fattoria. Basterebbe questa frase lapidaria per esprimere tutta la passione e il profondo impegno che Giuseppe Mazzocolin e la squadra dietro i vini di Felsina Berardenga per capire l’azienda agricola e ciò che li guida nel fare vino. E si dovrebbe poi aver la fortuna di avere a disposizione una serata come quella di ieri sera dove insieme a Giuseppe abbiamo assistito ad una celebrazione di un vitigno, il Sangiovese che quando viene lasciato esprimere in ogni sua sfumatura è capace di leggere un territorio come nessun altro vitigno al mondo. E che è sicuramente capace di emozionare. Ieri sera abbiamo capito e apprezzato questa terra dal nome carolingio, dal carattere di confine tra i monti e le colline boscose del Chianti Classico e il deserto delle crete senesi e abbiamo imparato quanta influenza può avere il suolo, il terreno su di un vino. Siamo stati davvero fortunati inoltre perchè ai 7 vini (due da Farnetella e il resto da Felsina) già previsti, Giuseppe ci ha voluto regalare un finale emozionante con una Magnum di Fontalloro 2001, preziosa testimonianza di quanto il Sangiovese possa dare con il tempo e con l’impegno in vigneto.

Qui trovate le foto della serata.
E qui, ecco Giuseppe che ci introduce la realtà di Felsina, Fattoria innanzitutto.

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Giuseppe Mazzocolin e la “Fattoria” Felsina
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Simone di Burde vs Berlusconi: un voto in meno?

Il nostro Simone, barista storico e quello che confeziona la maggior parte dei nostri panini a mezzogiorno nel reparto alimentari, per fortuna di Silvio Berlusconi non avrebbe comunque votato per lui domenica prossima nella prossima sfida all’Ok Corral elettorale (sul cui esito ci sono comunque pochi dubbi). E se anche aveva una mezza idea di farlo ecco che ieri si è vaporizzata alle 18 quando uno dei mitici camper noleggiati da Forza Italia per comunicare “Rialzati Italia” ai cittadini fiorentini ha avuto la garbata idea di cozzare contro la (nuovissima) macchina in sosta del nostro eroe. Non sto a raccontarvi nè potrei descrivervi i commenti dei nostri avventori pomeridiani di Burde che hanno dato vita ad una lunga tavola rotonda su come impatta la politica nella nostra vita quotidiana…letteralmente!

(e per sfortuna di Simone, in bottega c’erano proprio il Bani, il Tassista e il Ballerini, tre noti polemisti politici del pomeriggio che nella foto vedete prendere le misure del disastro)

Felsina Berardenga: Giuseppe e Caterina Mazzocolin da Burde venerdì 11 aprile

Dopo giorni di veleni e cose brutte, è tanto bello poter tornare a parlare di vini buoni, veraci e che rendono il dovuto rispetto a sua maestà Sangiovese come quelli di Felsina Berardenga. Abbiamo rimandato e spostato la data più volte ma semplicemente perchè volevamo assolutamente accontentare Giuseppe Mazzocolin che ci teneva particolarmente a organizzare questa serata. La cosa mi riempie d’orgoglio ma dovrebbe ancora di più far felici quanti saranno qui Venerdì, del resto adesso l’attenzione dei produttori è per forza di cose incentrata sui clienti e tutte le persone che in questo marasma di Velenitaly non sanno più di cosa fidarsi e di chi. Ed ecco che potremo toccare con mano i vini della tradizione di Felsina (tra i quali sul sito in modo chiaro viene messo anche il grandissimo Fontalloro) e quelli definiti in maniera inequivocabile sul sito web come “Altri”. Certo se tra gli “altri” c’è pure il Maestro Raro 2003…non ci possiamo certo lamentare! Se volete un mini introduzione (fatta peraltro benissimo) leggetevi questa visita fatta da Franco (Alice) in quel di Felsina tempo fa.

Quanto alla nostra serata avremo modo di esplorare tutti i terroir della Berardenga e oltre e di confrontare la resa in queste zone dei vitigni nostrali, dei famigerati “internazionali” e di quanto il Cabernet e il Sauvignon Blanc risentano della Toscana e viceversa.

Avremo in degustazione (come sempre accompagnati da salumi, formaggi, primi, secondi e dolci) una gamma molto articolata di vini:

  • Sauvignon Blanc Castello di Farnetella IGT 2005
  • Chianti Colli Senesi Farnetella DOCG 2006
  • Chianti Classico Felsina DOCG 2006
  • Chianti Classico Riserva della Rancia DOCG 2004
  • Maestro Raro Toscana IGT 2004
  • Fontalloro IGT Toscana 2004
  • VinSanto DOC 1999

Come vedete peschiamo sia dalla storica azienda Felsina che dalla sorella Castello di Farnetella che dista non più di 10 km dall’altra e avremo vini davvero diversi tra loro in modo che i confronti saranno stimolanti per tutti.

Costo della serata 25 euro tutto compreso, purtroppo al momento tutti i posti sono occupati ma c’è una lista d’attesa se volete iscrivervi in extremis.

Unione Italiana Vini sul vino sequestrato ( e commenti internazionali…)

Da stanotte, sono pubblici grazie a Lizzy e Aristide, i nomi delle cantine coinvolte nello scandalo del vino contraffatto. Oggi L’Unione Italiana Vini ha rilasciato il seguente comunicato:

L’Unione Italiana Vini sul sequestro di vino sofisticato
Unione Italiana Vini plaude alle azioni di sequestro di vino sofisticato condotte in queste ore su tutto il territorio nazionale con grande efficacia dalle forze dell’ordine.
È la dimostrazione che in Italia i sistemi di controllo che garantiscono il massimo livello di genuinità delle nostre produzioni vinicole a tutela del consumatore funzionano, e funzionano bene.
Unione Italiana Vini auspica che le indagini facciano presto piena luce sulle responsabilità soggettive e sulla reale entità della frode e ribadisce che si tratta di un atto criminale che va punito.
Quanto accaduto non può e non deve ribaltare l’immagine di un settore sano, né può compromettere un comparto produttivo serio ed affidabile che rappresenta una voce fondamentale della nostra bilancia agroalimentare e una ricchezza del tessuto economico e sociale italiano.
Unione Italiana Vini invita inoltre ad un’attenta riflessione generale sulla presenza nel mercato di prodotti venduti a prezzi decisamente poco giustificabili alla luce dei notevoli rincari del prezzo delle uve e dei costi di produzione registrati nel corso dell’ultima vendemmia.
Consapevole che la tutela del consumatore e la garanzia qualitativa e di sicurezza alimentare dei prodotti sono la condizione irrinunciabile dell’attività imprenditoriale, Unione Italiana Vini in questa direzione ogni anno investe ingenti risorse in specifiche collaborazioni dei propri laboratori con il mondo universitario, oltre a quelle già efficacemente sperimentate con i più qualificati operatori del trade.

Nel frattempo, sto comunicando le novità ai blog internazionali che conosco, almeno un pò. Vedi Vinography (in Inglese)  e Winzerblog (in tedesco) . Almeno così ( con i nomi) mostriamo che non siamo bravi sono a gridare allo scandalo ma anche (si spera) a fermare i responsabili…(semprechè di nuovo non aprano i sigilli).

Velenitaly: ecco i nomi delle aziende indagate da Vendemmia Sicura

Grazie a Lizzy di Vino Pigro (giornalista blogger) abbiamo finalmente i famosi nomi che nessuno voleva rivelare e che l’Espresso non voleva o non poteva fare 5 giorni fa e ha gettato nel panico uno dei comparti più importanti per l’economia italiana. Cantine piccole e grandi, famose e non, cooperative e privati: non si salva nessuno. Però per fortuna non ci sono Tavernello, Caviro,Ronco e altri big (almeno in spesa per la comunicazione ) del settore. Del resto questa era una delle cose subito chiarite ovvero che il vino avvelenato era destinato alle cosiddette private label ovvero il vino che esce con l’etichetta del produttore (l’insegna del supermercato GDO).

In ogni caso d’ora in avanti quando acquistate vino date sempre un occhio a cosa riporta la scritta “Condizionato da”…

Cominciamo ad assicurarsi che i nomi non siano tra questi! 

Brunello di Montalcino Riserva 1981 Col d’Orcia

brunello 1981 col d orciaPrimo tuffo nella storia per questa verticale con la seconda annata della DOCG e un’annata tutto sommato buona, capace di dare un Alcool del 14%, una acidità totale di 6.4 g/l, un estratto secco di 27,6 gr e ben 63,2 di polifenoli.
E al naso e in bocca le attese sono mantenute con un vino ancora vivo, molto terziarizzato ma molto in forma, con frutta sotto spirito dolce e suadente e una speziatura molto complessa che affascina. Anice, finocchio, humus, tabacco si susseguono intrecciate alla frutta di bosco che esplode in bocca in sapori davvero interessanti per un vino di 27 anni.

Clicca qui per la degustazione del Brunello Riserva 1981

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Brunello Montalcino Col d’Orcia 1981
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Velenitaly visto dai Tedeschi: Winzerblog vuole sapere da noi

Uno dei 10 blog del vino più seguiti al mondo, ovvero Winzerblog (ovviamente in tedesco) si fa alcune domande cui sinceramente non saprei rispondere, prima di chiosare che lo scandalo nel Brunello ha semplicemente a che fare con l’avidità e i soldi e poco altro.

In pratica:

  1. che senso ha adulterare il vino con tutta quella roba (acidi, diserbanti) che l’Espresso dice essere presenti nel vino GDO?
  2. che senso ha elaborare artificialmente un vino fatto così quando ce ne è talmente tanto invenduto? Non sarebbe più facile cambiare l’etichetta di un vino e il prezzo invece di produrne altro? O davvero ne beviamo così tanto?!?
  3. cosa farà l’Italia adesso che non ci sarà l’esposione di Chernobyl perchè tutto il mondo non ne parli? (nel 1986 lo scandalo metanolo fu quasi “oscurato” al di fuori del nostro paese dalla nube tossica russa)

Se qualcuno mi risponde, traduco il tutto e spedisco in Germania… tanto con la loro stampa è notoriamente inutile dialogare. Intanto già se si traduconoil post di Lizzy una idea se la fanno.

Pascal Chatonnet speaks about Sangiovese (e di quanto capisce quando il Sangiovese gli risponde…)

Parlare con Pascal Chatonnet è sempre una esperienz. Del resto da uno che segue aziende nel Medoc (Cos d’Estournel) in Cile (Viña San Pedro), Argentina, in Spagna (Vega Sicilia!!!) nel Rodano (Chateau Beaucastel) e altre sparse nel mondo, fa sempre piacere sentire cosa ha da dire riguardo al Sangiovese. L’ho talmente “nauseato” con ‘sta storia del Sangiovese della costa (Suvereto e simili) che venerdì a cena si narra che avrebbe inseguito qualcuno brandendo due forchette dicendo di non poterne più… Ma del resto, in tempi dove il Sangiovese 100% viene ritenuto superato come concetto come dovremmo prendere un enologo consulente francese che ci dice che vorrebbe proprio provare a farlo, e non a Montalcino? Mi spiace non aver avuto tempo di sottitolare ma quando dice che “il Sangiovese gli parla da due anni e solo ora sta cominciando a capire cosa gli vuole dire” è tenerissimo.

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Pascal Chatonnet e il Sangiovese
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Karma del vendere vino positivo: Fiore MariaPia La Scala e Kela

Se riuscite a non farvi distrare dagli occhi di Maria Pia La Scala, gentilissima e dinamica account PR di Petra e Terra Moretti, seguite due parole di Fiorenzo che torna sul Karma positivo che nasce nel parlare bene di vino e trattare bene gli ospiti degli stand al Vinitaly…A proposito, veleni a parte, io in mezzo allo scoramente che prende quando ti fermi a pensare che “tutto questo vino che vediamo in qualche modo lo dobbiamo vendere” (dalla conversazione con Silvia “Minus” Minoccheri di Bisol, mia compagna di corso Bocconi ) si affianca la consapevolezza che ce la faremo, specie quando vedi famigliole con bambini piccoli e persone di tutte le età che si affacciano ad uno stand chiedendo “tre rossi per favore“. A me in particolare le giovani coppie con singola prole al primo Vinitaly emozionano sempre.

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“>Fiorenzo Maria Pia e il Karma del vendere vino
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Vinitaly vs Velenitaly in diretta grazie ai Blog! e a YouTube

Prima che li facciano chiudere ‘sti blog (e leggendo qua qualche sospetto viene, nel senso che alla fine diranno che questi blog andranno regolamentati in qualche modo…) vediamo un pò quanto possono servire e di come YouTube non venga solo rammentato per stragi studentesche e scandali vari:

diretta eventi live da Vinitaly da Vino24.tv

la diretta “alternativa” a la KelaBlu

La storica dirett Berlucchi orchestrata da Max Cochetti

il blog di Zliani che aveva cominciato con un certo stile a parlare di Brunello e su cui tuttora se ne parla approfonditamente

lo sfogo di un grande direttore contro il suo editore

“la risposta di un piccolo collaboratore al direttore della grande testata cui collabora. L’editore non c’entra nulla.”

Claudio Martini parla di Brunellopoli

E qualche giornalista ganzo che non parla di scandali e veleni! E addirittura una rarità, ovvero qualcuno che parla (e in modo interessante) di vino…

Dal canto mio, vedrete cosa sto facendo sul reportage su Kela, su Vino24 e già una galleria di immagini varie rubate nei corridoi veronesi. Per il mio contributo invece agli eventi del Vinitaly, mi sono occupato di Sagrantino di Montefalco e devo dirvi che non mi aspettavo tanta partecipazione, sia da parte della stama italiana (wow c’era pure Paolo Massobrio di Papillon e il fanclub di RexBibendi con tanto di Admin)