Yearly Archives: 2008

Camposegreto Castello di Poppiano Toscana IGT 2006 Viogner

camposegreto viogner guicciadiniUna bella sorpresa da una terra poco incline a dare buoni vini bianchi. E invece qui abbiamo un bel frutto, una certa acidità (considerando che è Viogner) e sprattutto una bocca morbida piacevole e fruttatissima.

Servito freddo era un pò ritroso sui sentori citrini e di pompelmo poi con la temperatura sono arrivati anche albicocca e soprattutto un miele incantevole, sia al naso ma soprattutto in bocca. Difficile chiedere di più ad un bianco giovane così! Non male sui salumi ma era veramente perfetto sulla farinata gialla con cavolo nero condita con abbondante olio extra vergine toscano.

Ecco qui il video della degu su YouTube!

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Camposegreto IGT Toscana 2006 Castello di Poppiano
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Una sera a cena con Ferdinando Guicciardini

guicciaridni ferdinandoInaspettato ma graditissimo successo di pubblico per la degustacena con i vini del Castello di Poppiano e soprattutto con la possibilità di conoscere uno dei signori del vino di Toscana. Quel Ferdinando Guicciardini (guai a chiamarlo con il titolo di “Conte”) che ieri ha ammaliato il pubblico presentandosi personalmente a ciascuno e tenendo banco per più di due ora raccontandoci la sua vita, il suo modo di vedere il vino e alcuni aneddoti della sua vita. Tra i vini, grande impressione e successo per il nuovo Viogner in purezza Camposegreto, per il Morlellino annata 2006 e soprattutto per uno dei classici del nostro Chianti, ovvero la Riserva del Castello di Poppiano, qui in una versione 2004 che si è sposata alla perfezione con i fegatelli cotti interi nella rete. Bel finale con un ottimo Vin Santo della Torre Grande 1999, fresco vivace e quasi secco nonostante la grande struttura e i 17% di alcol.

Qui trovate una galleria di foto della serata mentre nelle prossime ore troverete online i video delle degustazioni e soprattutto delle parole di Ferdinando sul suo vino.

Bistecche back on track! o meglio di nuovo sulla griglia!

A tempo di record i nostri amici nonchè clienti e fornitori (e si meritano un gran complimenti) de L’Eurocondotte di via Pistoiese, hanno ripristinato la griglia e soprattutto la possibilità di cucinare le bistecche e tutto il resto delle nostre specialità!
Per cui da  stasera Burde di nuovo a pieno regime e quindi niente scuse…anche se in realtà, fiamme o no, stasera siamo pieni fino sui lampadari…

(ma dalle 22 in poi se passate, qualche tavolo si libera! A presto!)

Stasera: menu degustacena con Ferdinando Guicciardini da Burde

Come promesso, eccovi il menu e i vini in degustazione stasera da Burde con Ferdinando Guicciardini e il vostro vicecampione europeo sommelier “personale” a degustare con voi!

Abbiamo ancora una decina di posti, quindi scriveteci o chiamate per prenotare il vostro posto! 055 317.206

* Camposegreto 2006 Viogner IGT Toscana (dal Rodano un vitigno
quasi sconosciuto ma che si sta facendo apprezzare, profumi di
albicocca, poca acidità ma grande corpo e morbidezza)
* Chianti Colli Fiorenini Il Cortile 2005: fresco e vivace, adatto
per tutti i tipi di minestra e primi di pasta
* Chianti Colli Fiorentini Riserva 2004: elegante ma deciso,
corposo e con un Sangiovese fiorentino in piena evidenza
* Morellino di Scansano Riserva Massi di Mandorlaia 2004: dalla
Maremma un Morellino scuro e profondo
* Tricorno Toscana IGT 2004: uno dei supertuscan della seconda
ondata, dove il cabernet e il merlot hanno un suo senso di essere…
* Vinsanto della Torre Grande 1999: dalla Torre del castello nei
caratelli per 6 anni…un nettare imperdibile e tradizionalissimo
In abbinamento, salumi di cinta senese, formaggi freschi e non, Farinata Gialla con cavolo nero, Fegatello cotto intero nella rete con alloro e Schiacciata allo Zibibbo calda dal forno. Come sempre, vino e cibo a 25 euro, che ve ne pare?

Vi aspetto!

“Incendio” da Burde: per fortuna solo un pò di spavento e poco altro…

incendio burde firenzeVerso le 14:15, quasi a fine turno da Burde un grosso fumo si spande tra i tavoli, senza nemmeno controllare afferro l’estintore e mi dirigo in cucina. Hanno preso fuoco i filtri della cappa delle bistecche (le tanto famose fiorentine…) e le fiamme si sono propagata in un attimo sulle condutture. Per un attimo ho visto una di quelle scenda da Inferno di cristallo
con tutte le fiamme che corrono sui tubi tutto intorno. Tiro su l’estintore e cerco di spengere…
Per fortuna lo abbiamo preso in tempo! Poi c’è da correre sul tetto della casa e spengere il casottino del motore dell’aspiratore in fiamme. Mi affaccio controllo che la finestra non scotti (tipo Backdraft) e mi sporgo e scarico due estintori giù per il tubo.
Le fiamme reggono ancora ma per fortuna sono arrivati i pompieri…

“Finalmente” sono riuscito a trovare il modo di usare i corsi antincendio che ho fatto un anno fa…che cu…!!!!

Domani a pranzo SIAMO APERTI REGOLARMENTE ma quasi sicuramente bistecche

ce le scordiamo…

Apriamo sicuramente domani sera per la degustazione con Poppiano e contiamo di tornare “fully operational” per sabato a pranzo o lunedì, non ci abbandonate!!!

Intanto un motivo in più per seguirci sul blog… 🙁

Grappa Riserva del Chianti Classico Az. Agr. Montepaldi (Università di Firenze)

montepladi grappaUna bella sorpresa dalle colline toscane, una grappa del Chianti Classico di malvasia e Trebbiano dolce speziata e fruttatissima in bocca. Delicata noostante i suoi ben 45%. L’Azienda Agricola Montepaldi è di proprietà dell’Università di Firenze che conduce qui numerosi esperimenti e prove di coltivazione delle varietà di uva classiche toscane. Si trova tra Cerbaia e San Casciano sul colle accanto alla pieve di San Giovanni in Sugana (che non conoscerete e non vi dirà nulla ma è dove mi sono sposato e ho fatto il banchetto di nozze italo-tedesco che molti ancora si ricordano).

La grappa viene distillata a Modena e realizzata veramente con cura. Al naso è soprattutto floreale e solo leggermente speziata mentre in bocca rivela una frutta (pesca e mela) decise con note di fondo di miele e anice. Noi l’abbiamo abbinata alla nostra torta al cioccolato e l’abbinamento è riuscito davvero bene!

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Grappa Riserva Montepaldi Chianti Classico
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Cloverfield: ho visto il mostro! ma si beve solo birra…e junk food

cloverfieldAvevo sperato che almeno all’inizio del film durante la festa bevessero una qualche bollicina per avere la scusa di commentarlo su un blog di sommelier…e invece a parte ritirare fuori la diatriba Miller vs Bud (per me Miller tutta la vita) c’è poco da bere in tutto il film…

In compenso però ci sono salti sulla sedia e soprattutto tutto l’hype generato dalla promozione non convenzionale del film magistralmente orchestrata da JJ Abrahams usando vari blog e filmati virali che una volta tanto non delude.

Ovvero un B-Movie di mostri fatto bene, ogni tanto anche originale e molto intelligente come costruzione delle scene, specie per come veniamo a capire come è fatto il mostro. (Che comunque potete vedere nel cerchio rosso in mezzo alle nuvole sulla locandina del film, “se vuoi nascondere una cosa mettila sotto gli occhi di tutti” diceva Poe).

Mi sono divertito parecchio, senza mai cedimenti, una durata finalmente azzeccata (84 minuti, “il di più è del maligno“) e non così tanti insulti all’intelligenza come temevo, a parte il Nokia product placement un pò invasivo. Quindi, d’accordo con Alessio Guzzano, ve lo consiglio, non prima però che vi siate sciroppati tutti i video (grazie Ninja Marketing!) e le discussioni che hanno tenuto banco su Internet per mesi, da manuale per un lancio low cost di un film che ha già fatto scuola!

Ah già, eccovi il blog ufficiale italiano del film, perchè proviamo a lanciare un vino così?!?

Passi 3 anni a studiare il Sole e poi ti illumina quando fai altro!

sole24 oreDomenica si è avverato un piccolo sogno…Dato che ho passato tre anni della mia vita a fare il consulente e a leggere ogni giorno il Sole24Ore sperando di trovare qualcosa di interessante per i nostri clienti (vabbè facevo anche altro più creativo ma la lettura del Sole era imprescindibile) è stato bellissimo ricevere sabato la telefonata di Franco Vergnano e soprattutto leggere nell’articolo di Domenica (sotto lo Champagne) di me e della mia impresa londinese. Oggi poi sono pure sul sito web, addirittura nella home page “Luxury24“. Cavolo!
Burde categoria luxury, devo proprio decidermi ad aumentare i ricarichi sui vini…:-P
Scherzi a parte, ci ho messo un pò a spiegare a Franco che non avevamo manco una stella Michelin e che l’unica che abbiamo è quella sulla capannuccia a Natale!

E chissà quanto ci metterò a spiegare a Malwin e Keno che hanno dei nomi impossibili…o così pensano al Sole24Ore!

sole 24 ore luxury

Ferdinando Guicciardini venerdì 8 Febbraio da Burde con il Castello di Poppiano

guicciardiniIl vicecampione d’Europa non si riposa e riparte con l’intenso calendario delle degustacene da Burde. Questa settimana spazio ad una grande storica famiglia Toscana, i Guicciardini, il ramo proprietario del Castello di Poppiano in Val d’Elsa. Ma Ferdinando Guicciardini, che sarà presente alla serata, ci porterà anche i suoi vini maremmani dai Massi di Mandorlaia, il Morellino e il Morellino Riserva e soprattutto il nuovissimo Camposegreto bianco a base Viogner (il vitigno bianco più cool in Toscana in questo momento…) e il celebratissimo supertuscan Tricorno. Cibo e vino come al solito 25 euro a persona (20:30-23:00)

Nei prossimi giorni menu e lista dei vini completa qui sul blog.

A venerdì!

AXA rulez: Chateau Suduirat e Disznòko Tokaji insieme per un pomeriggio!

tokaj axaGrazie ad Andrea Vannini di Vino e Design, importatori di notevoli  nettari (tra gli altri)  tedeschi questo pomeriggio presso il bellissimo locale Open View Bar sul Ponte Vecchio ho pouto partecipare ad una comparativa semi verticale tra due tra i più famosi e celebrati vini dolci del mondo, ovvero sua maestà il Sauternes con il Premiere Cru Chateaus Suduirat e Diszkono, produttrice di un Tokaj che finora non conoscevo. Interessante la successione  dei vini con le due versioni secche in apertura e a seguire le varie gradazioni di dolcezza e maturità. Vi dico subito che personalmente , ma anche per altri intervenuti, la vera sorpresa è stata quella di bere un vino con circa 200 gr di zuccheri residui e percepirlo in bocca quasi come secco, tanta era l’acidità! Ovviamente sto parlando del Tokaj, ma vado per gradi.

Diszkono Furmint Dry 2006 100% Furmint

Prima personale esperienza con un Tokay secco e mi soprendo nel sentire un quasi Riesling acidino QBA però vivace con un naso quasi Pinot Grigio, con qualche spezia, un bel pompelmo e un citrino stuzzicante. Profumi di uvaspina, sambuco, agrumi vari. Piacevole e curioso, non da riempirsi la cantina ma così per cambiare può essere una buona alternativa.

S de Suduirat Bordeaux AOC Sec 2004 90% Semillon 10% Sauvignon Blanc

Ovviamente il sauvignon era del tutto sepolto sotto un abbondante strato di fico maturo polposissimo, uno dei nasi più strani che mi sia mai capitato. Intrigante al  naso per via di varie note speziate da barrique che completavano il profumo fruttato carnoso. In bocca invece un vino piuttosto stanco, piatto, pesante con poca mineralità e acidità minima. Però son stato a riannusarlo per dei minuti perchè davvero era qualcosa di particolare! 

Castelnau du Suduirat AOC Sauternes 2002 e 2004

Prima linea dei prodotti muffati di Suduirat, un second vin a tutti gli effetti, con il tipicissimo sentore di Botritys e uno iodato pieno pieno, canfora. Il 2002 ha una bella acidità che lo rende nettamente più piacevole del 2004 che risulta invece grasso e pesante con una alcol un pò fastidioso. Al naso però il 2004 è quasi più completo con tutta una gamma di agrumi piacevolissimi (pompelmo ad esempio). Il 2002 oltre ad avere un naso pieno rotondo di albicocca e fico secco ha invece davvero un’ottima bevibilità. Come rapporto qualità prezzo, il 2002 è molto meglio di tanti Grand vin di Sauternes mentre il 2004 direi proprio d no, anche se magari può piacere a chi cerca emozioni forti.

Chateau du Suduirat Sauternes AOC 2003 e 1997 

Note minerali e di burro molto evidenti nel 2003 insieme a mandorla, ossidazione, vaniglia. Nel 97 grande varietà e ricchezza ancora con nocciola e mandorla ma più pienezza di frutto, mineralità spiccatissima, ginger, miele, cera d’api, più che fico secco, siamo alla marmellata di albicocca. Persistente e intrigante, il 97 è davvero un grandissimo vino mentre il 2003 per ora è un pò troppo impastato e involuto. Sicuramente da riprovare tra 3-4 anni ma ho l’impressione che non sarà ottimo come questo incredibile 97.

Disznoko Tokaj Late Harvest Szamoridni (60% Furmint 30% Harslevelu 10% Zeta)

Se vi state chiedendo cosa cavolo è Zeta vi dico subito che è un incrocio tra Bouvier e Furmint, usato semprein minime percentuali. Quasi “secco” ,ma già succosissimo di sentori di prugne, fiori di tiglio, humus, mela golden molto matura. Acidità buona e dolcezza appena percettibile (specie venendo dai Sauternes…).

Disznoko Tokaji 2001 4 Puttonyos

Comincia la scala di dolcezza con il meno dolce, con “soli” 4 Putton di uva passa sui 136 di mosto secco. Profumo di albicocca, di minerale, caramello, mou, uva passa, forse il più simile ai sauternes. La mela matura qui sembra più una mela cotta in forno. Piacevole ma un pò in mezzo al guado tra un vino dolce normale e un vero tokaji.

Disznoko Tokaji 1993 5 Puttonyos 

Il più incredibile vino della serata, sontuoso e opulento con zuccheri altissimi ma una bocca asciutta e secca. Acidità irreale per un vino che sembra più un Calvados XO che un vino muffato. Profumi di mela caramellata, colore di un cognac VSOP, lacca e smalto, note ossidate ben presenti e caratteristiche. Ma vi ripeto, al di là dei profumi piacevolissimi, ci siamo ritrovati tutti  (all’ottavo vino dolce) a chiederne un altro pò per continuare a berlo! Strabiliante anche pensando che il 1993 è stata la prima annata della nuova gestione della cantina.

Disznoko Tokaji 1999 6 Puttonyos

Top di gamma (prima dell’Essencia) ripete in parte la magia del 1993 però ha un alcol un pò troppo presente e una pesantezza globale maggiore. L’acidità fa il suo dovere ma non c’è quell’equilibrio mirabile del 1993. Ci spiega il proprietario che in evoluzione secondo loro tra qualche anno si rivelerà alla pari se non meglio del 1993 e quasi quasi siamo tentati di credergli. Corposo, denso con un frutto fresco di mela e albicocca che possiamo definire “giovani” in mezzo a tanta melassa… Buono decisamente buono e da mettere in cantina. Non stupisce nessuno se questi ultimi due costino praticamente quanto un Suduirat…(ovvero in enoteca intorno ai 75 euro, la bottiglia da 750).

Che dire? Nonostante i 9 assaggi di cui 7 dolcissimi alla fine niente mal di testa da solforosa e bocca stanca ma soddisfatta. in particolare, non avendo mai assaggiato più di un tokaij per volta, veramente bella la successione e l’evoluzione dal Dry al 6 Puttonyos ocn una progressione riconoscibilissima di profumi con una mela sempre presente e miele e cera e caramello in proporzioni variabili. Bella e controllata nota ossidativa che anch’essa ritorna più volte.

Non me  ne voglia sua maestà Sauternes ma se i Tokaji sono tutti così, io comincerei a preoccuparmi…