Questo vino qua è quello che il cliente pignolo e ignorante vuole rifiutare perchè è convinto che sia ossidato e da buttare…e anche quando sei sul palco la domanda ti frulla continuamente in testa “è una vernaccia di oristano o è un vino messo lì a trappola per vedere se me ne accorgo?”.
Chi vi scrive due anni fa nella memorabile (in negativo) partecipazione al Master del Sangiovese descrisse in due fogli A4 le meraviglie di un Sangiovese di Romagna rovinato e da lavandino avendolo scambiato per un nobile Brunello d’annata (1996) ancora con un bouquet da divenire.
E siccome Roberto Gardini non è nuovo a queste sorprese, ecco che può succedere che Cristiano pensi ad un vino messo lì a bella posta per vedere se il sommelier ci casca…
Nicola e Nicoletta invece lo beccano subito, ma come vi ripeto, sul palco anche se si riconosce un vino, bisogna sempre pensare alla situazione…
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Icchè mi succede
Venerdì 26 (domani!) Campo alla Sughera e Arnione in Verticale da Burde
Okkei avete ragione, non perdiamo occasione per parlare male dei vini del bolgherese e della corsa all’oro su queste terre un tempo dimenticate da Bacco, però sapete che facciamo anche delle eccezioni…Stavolta la facciamo per Giovanni Bailo che sarà nostro e vostro ospite da Burde venerdì 26 sera per presentarci la gamma completa dei vini di Campo alla Sughera in assoluto una delle ultime arrivate. Però proprio ultima non è…
Le classifiche spesso lasciano il tempo che trovano ma se date un’occhiata al sito dei loro concorrenti diretti Argentiera (l’azienda dei nostri amici campigiani Fratini) notate un qualcosa di particolare ovvero che nella classifica redatta dal Grand Jury Européen (di cui fa parte il mio amico Paolo Baracchino) relativa ai Bolgheri DOC Superiore c’è…
1° Campo alla Sughera Arnione
2° Tenuta Guado al Tasso Guado al Tasso
3° Ornellaia Ornellaia
4° Michele Satta I Castagni
5° Argentiera Argentiera
Non stiamo qui a dire che in assoluto l’Arnione è meglio dell’Ornellaia (sennò Raspini mi viene a cercare) però ecco un pò di effetto lo fa!
E in ogni caso, visto che immagino conosciate già gli altri 4 vini della classifica, non ditemi che non siete curiosi del quinto…
Già che ci siamo, assaggeremo tutta la produzione aziendale dall’Arioso (vermentino e viogner) e Achenio (secondo me il miglior bianco “top” del bolgherese, fatta eccezione forse solo per il Giovin Signore di Satta) e Adeo, concludendo con una quasi inedita verticale di Arnione 2001-2003-2004 che ci dirà qual’è la caratura di questo “vinone”.
E strapperemo a Giovanni Baio qualche anteprima sul Campo Alla Sughera, il grand vin aziendale in uscita nel 2008.
In abbinamento, lardo in conca, mortadella di prato IGP, farro medioevale speziato, coniglio ripieno e formaggi di Corzano e Paterno per l’Arnione. Con la fame non dovreste uscire…
Campioni a confronto: Vino numero 2 Rosso Conero Riserva
Proseguiamo la disamina della finale dell’ultimo Trofeo Berlucchi. Il ghiaccio si è rotto e siamo al secondo dei 3 vini da degustare e riconoscere. é un vino rosso e tutto sembra più facile ma un Rosso Conero è sempre difficile da descrivere, sospeso com’è tra il Montepulciano che dona speziature quasi da taglio bordolese e il Sangiovese che lo lega indissolubilmente al Centro Italia. Ma non mi augurerei mai di trovarmelo davanti mentre sto su un palco…
Un aiuto, chi era presente, si ricorda produttore e annata del vino?
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20 anni di appetito…
Stamani ho messo la nuova maglietta (recuperata in Germania ovviamente) a mio figlio e guardandola mi sono quasi commosso. Era una maglietta dei Guns’N’Roses, con un bel angioletto di pietra e la scritta “Sweet Child ‘o Mine”. Improvvisamente mi è balenato un dubbio e sono andato a recuperare il CD e in effetti ecco cosa mi è saltato in testa, “Appetite” è giusto di 20 anni, 1987…
Cioè vuol dire più di mezza mia vita fa usciva forse l’unico disco epocale per la storia del rock che la mia generazione ha visto. Chi è nato negli anni 60 ha avuto i Black Sabbath, i Led Zeppelin, gli AC DC e un sacco di altri…invece noi abbiamo avuto Master Of Puppets dei Metallica e i Guns…
All’epoca ero al liceo ed ero (almeno dentro) un metal kid prigioniero del quadrilatero Anthrax Megadeth Metallica Slayer e all’inizio i Guns non mi stavano simpatici perchè ogni pischello e pischella in discoteca al Tenax e allo Yab ballavano una musica che fino a due mesi prima dicevano di odiare. Però vedere le classifiche piene di rock era comunque bellissimo!
E fantasticare su Sex Drugs And Rock and Roll quando hai 14 anni è il massimo della vita.
Ripensando ad Appetite oggi penso che fu più un parto della droga che del genio, e le mie preferenze vanno sicuramente al capolavoro “vero” dei Guns, ovvero Use Your Illusion I e II, trascuratissimo e sottovalutatissimo.
Ma la vocina da gallina di AXL e i riff di Slash sono state una colonna sonora indimenticabile e l’urlo iniziale di Welcome to the Jungle sembrava messo lì a dire “Guardate che tutto ciò che sembrava rock finora (vedi Motley Crue e glam vario) non lo era”.
E i Guns sono forse stati l’ultima incarnazione dello spirito del Rock duro e puro come lo sognavamo noi da giovani. Sporchi marci cattivi e geniali, ovviamente autodistruttisi in un lustro, ma quello è normale.
Come è normale che adesso mi vado proprio a riascoltare “Paradise city…” ed è normale che invidio Malwin che si può mettere quella maglietta e io no!
Vino dei Blogger # 11 : ecco i matrimoni che abbiamo celebrato…
Ta ta taaa taaa Ta ta ta taaaaaa e via fischiettando…sulle note della marcia nuziale vi annuncio e riepilogo per i distratti che addì 22 Ottobre 2007 si sono celebrate le seguenti nozze:
Sformatino di ciasculo e pecorino gratinato HEART Prosecco di Valdobbiadene superiore di Cartizze
celebrato da Loste
Brodetto di Pesce in Bianco di Portorecanati HEART Coulée de Serrant 1986
celebrato da Marco Landia
Sblun Ferrarese HEART IGT Abruzzo “Clematis” 2001 Ciccio Zaccagnini
celebrato da Mirco Mariotti
Focaccia ligure HEART Val Polcevera DOC Bianchetta Genovese 2006 – Andrea Bruzzone Vini
celebrato da Luca Risso
Anelli di calamari grigliati su tortino di riso nero in crema di zucca HEART Lazio IGT Bianco 2005
Azienda agricola biologica Marco Carpineti
celebrato da Pier Francesco
Cinghiale in dolce e forte HEART Sassicaia Tenuta San Guido DOC Bolgheri Superiore 2003 celebrato dal vostro ospite Andrea Gori.
Da “maestrino” o “prof” come mi avete esageratamente definito dico che rappresentate un caso lampante di allievi che superano il maestro. Il mio post è un temino ben fatto ma fin troppo tradizionale e quasi scontato. Invece ho trovato pane per i miei denti da sommelier e moltissima curiosità nei vostri abbinamenti e anche su come li avete rappresentati e messi in scena.
Vi siete ricordati della scheda e come si usa (bravo loste , bravo Mirco) e soprattutto avete mostrato di averla costantemente in testa. E poi matrimonio d’amore significa anche sottolienare i momenti speciali della vita come ci dice Pier Francesco e che l’abbinamento non deve per forza richiedere un piatto complesso e che anche un piatto “semplice” come una focaccia può essere valorizzato da un abbinamento fatto bene.
Che dire, ho un sacco di materiale per i miei abbinamenti e spero proprio prima o poi di finire in qualche altra finale di concorso e sbalordire la giuria con i vostri abbinamenti!
E ora come si fa con il turno???
Campioni a confronto: Trebbiano d’Abruzzo 2005 di Masciarelli
Esaminiamo la prova dei tre grandi finalisti del Trofeo Berlucchi 2007 di fronte al vino bianco alla degustazione cieca. Un vino ricoperto di allori e celebrato da tutti ma che grazie al legno maschera piuttosto bene i tratti varietali di Trebbiano.
Secondo voi chi dei tre lo descrive meglio?
Guarda la descrizione di Cristiano Cini
Guarda la descrizione di Nicola Bonera
Guarda la descrizione di Nicoletta Gargiulo
(scusate ma il video di Bonera manca dei primi due minuti, è per quello che in sottofondo sentite me e il Bacilieri dire “Sbrigati!”)
Vino dei Blogger #11 Matrimonio d’amore Cinghiale & Sassicaia
Se siete diventati sommelier a Firenze e dintorni, avrete senza dubbio avuto la fortuna di assistere ad una lezione di Massimo Castellani e in particolare della sua interpretazione della storia del vino mito della nostra enologia moderna: Il Sassicaia di Incisa della Rocchetta. Una delle frasi storiche brevettate da Massimo è quella con cui ci fa notare che in boschi dove un tempo correvano cinghiali a quattro zampe rincorsi da cinghiali a due zampe adesso ci crescono le più rinomate al mondo uve cabernet italiane. Il salto è notevole ma non è detto che la tavola non riporti i cinghiali vicino al Sassicaia…
Per la precisione, mi riferisco ad una cena che abbiamo organizzato da Burde lo scorso Marzo che è rimasta bene impressa a tutti gli intervenuti perchè, al di là di essere stata l’epilogo di un minicorso AIS sul vino, abbiamo provato questo connubbio meraviglioso fra il Sassicaia 2003 e il cinghiale in dolce e forte preparato da mio fratello Paolo Gori.
Per la ricetta vi rimando alla sua voce e alle sue parole in questo video.
Per il vino vi ricordo che il Sassicaia 2003 ha uno dei profili olfattivi più intensi di tutte le annate del SuperBolgheri di Incisa con note un pò più aggressive del solito e un carattere decisamente più selvaggio, con un perdita di un pelino di eleganza in favore di muscoli che raramente vengono sfoggiati dal “Sass”.
Ci sono sempre le bellissime e caratteristiche note balsamiche e di mirto e d macchia mediterranea ma il cassis, il ribes e la mora sono decisamente più calde e rotonde che al solito con una nota di peperone grigliato raramente così ben definita.
Dall’altro lato abbiamo il massimo della complessità della cucina toscana con carne succulenta ma con tendenza dolce, grasso e untuosità ben percettibile, aroma della carne e PGO del cioccolato infinite, uvetta, pinoli, sensazioni dolci appunto e agre che nel palato si succedono senza soluzione di continuità. Insomma un rompicapo per sommelier, al quale verrebbe la tentazione di affogare tutto nelle braccia di un bel merlottone d’annata, finendo però poi per perdere alcuni dettagli gustativi.
E invece con il Sassicaia 2003 tutto ciò non accade e in bocca abbiamo l’alcol del vino (13,5%) che tiene a bada la succulenza insieme al tannino dolce ma vivo mentre la freschezza relativamente bassa e un pò di sapidità hanno comunque ragione della delicata grassezza e tendenza dolce del cinghiale.
Ma la vera meraviglia si ha quando la Persistenza Aromatica del Vino (PAI) si rincorre e si intreccia in bocca con la Persistenza Gusto olfattiva del cingjiale: ed è una PGO fatta da continui rimandi dolci salati frutta cacao aroma della carne cui il Sassicaia va dietro come divertendosi ad inseguire i sapori per assaporarli uno per volta.
Faccio questo lavoro ormai da un pò e anche a casa mi alleno un pochino, però una simile meraviglia non l’avevo ancora provata.
Anche l’anno precendente avevamo provato il Sass 2002 con il cingiale ma ne era rimasto un pò schiacciato e l’abbinamento non era per niente armonico. Invece con il carattere più morbido forte e rotondo del 2003, tutto è andato alla stragrande.
Adesso quest’anno sono curioso di provarci il 2004…
Eccovi la scheda di abbinamento (cavolo la prossima volta faccio un tema meno complicato!)
(ringrazio Rossella Romani e Flavio Marzo per la scheda in formato Excel.
Campioni Berlucchi a confronto: accoglienza al tavolo in lingua
Nei concorsi da sommelier il palco è una gran brutta bestia e ti fa sentire nei vini sensazioni strane e poco definibili. E anche una semplice operazione di accomodamento degli ospiti al tavolo condotta in lingua straniera può dare campo a diverse e ugualmente valide interpretazioni. Grande libertà e variabilità nella proposta delll’acqua, dell’aperitivo, del modo di rapportarsi.
Scopriamo e confrontiamo insieme i tfre finalisti 2007 alle prese con la prova di accoglienza in inglese:
Cliccate sui seguenti link per vedere i filmati (e soprattutto diteci chi vi sembra il migliore!):
Cristiano Cini accoglienza
Nicola Bonera Accoglienza
Nicoletta Gargiulo Accoglienza
Nonino Night: una festa (AIS) a lungo attesa
Non me ne vogliano gli organizatori delle serate AIS in giro per il mondo ma quella che abbiamo vissuto ieri sera è stata la serata più divertente e genuinamente spassosa alla quale ho partecipato in questi 4 anni di vita associativa.
Ospiti della famiglia Nonino a Percoto nel nuovissimo mega-impianto di distillazione, circondati dalle ultime cotte della grappa in distillazione e dai vapori di vinaccia fermentata, abbiamo potuto partecipare ad una bella festa informale ma non troppo, ufficiale ma “amichevole”. Le sorelle Nonino sono state stupende padrone di casa con la mamma Gianolla e babbo Benito, genitilissimi e coinvolgenti, sia che si trattasse di farci partecipare all’alchimia della distillazione che alle danze più sfrenate.
Volevo ringraziare in particolare Cristina Nonino che si è adoperata con la “security” per fare “imbucare” i miei colleghi semifinalisti al trofeo (che per un disguido non erano stati trascritti in lista invitati) e per l’accoglienza calorosa che aveva per tutti quanti arrivavano, veramente raro anche nel mondo del vino.
Avevo sempre (come tutti) visto la famiglia Nonino sulle foto di Toscani delle brochure insieme alle grappe e sembravano effettivamente particolari e solari, per quanto “plastificati” dalla comunicazione pubblicitaria, e invece quando gli incontri dal vivo ti rendi conto che loro stessi sono la migliore pubblicità del loro prodotto (a proposito, top di ieri sera la Cru Moscato Monovitigno UE Besenello Vallagarina, se vi manca una bottiglia ammezzata, ce l’ho io a casa…).
Insomma, quando hai due bimbi piccoli le occasioni fuori casa sono centellinate e quando ti ritrovi ad una festa così ben organizzata con buon cibo (prosciutto cotto al momento nel pane su crostini al cren, sarde fritte, melanzane alla parmigiana, risotto alle cotiche), buon bere (ottimi tutti i tocai presenti, Venica e Juras su tutti) e “bella gente” intorno non puoi che restare a balllare fino a tardi e a brindare ad un luminoso futuro per l’AIS, la WSA, la Nonino e in genere, l’Italia del vino nel mondo!
Per altre foto e commenti, leggete anche il reportage di Ivano Antonini su Viaggiatore Gourmet
Reminder: 11esimo Vino dei Blogger scadenza 22 ottobre!
Salve blogger italici, ricordatevi che domani 22 Ottobre scade il termine per postare il vostro Vino dei Blogger edizione numero 11!
Vi ricordo il tema “Matrimonio d´amore, il vino del vostro abbinamento del secolo” e tutta la descrizione che trovate in questo post..
Per postare il vostro vino inserite nel testo del post un link a questo articolo oppure a quello precedente oppure inserite un commento con il link al vostro. Se avete problemi inviatemelo per posta all’indirizzo di posta del mio ristorante www.burde.it .
Sono curiosoooooooooooooo!