Dalla Sicilia a Riotorto (LI) passando per Amsterdam: i vini di Giuseppe Brancatelli

Se tuo babbo ti dà 100mile lire in mano (facciamo mille euro di adesso, vai) alla fine del diploma, che cosa ne fate? Se siete giovani siciliani di belle speranze vi imbarcherete senz’altro in un viaggio in Europa e non esitereste a fermarsi ad Amsterdam dove ci sono ragazze all’estremo opposto della bellezza tipica mediterranea. Poi magari vi succede pure che buttandovi nella ristorazione qualche soddisfazione venga fuori…Giuseppe Brancatelli è arrivato al vino così, come importatore tra i primi a far conoscere le nostre eccellenze ad un mercato quasi solo francofilo in tempi davvero duri. Poi nel 1999 la decisione di acquistare un podere in Toscana, in una zona emergente come la Val di Cornia, anche se per 5 metri fuori dalla futura DOCG!, e il vino, seguito da Claudio Gori (già in Friuli e a Montalcino da Vasco Sassetti). Primi vini nel 2003 che si fanno già notare per esuberanza e carattere irruento. Adesso ci sono a giro le annate 2006 e ieri a pranzo il Valle del Sogno (Cabernet Sauvignon e un determinante Cabernet Franc per niente pirazinico) e lo Splendente (ansonica in acciaio in purezza) hanno fatto un pò parlare di sè, soprattutto l’ansonica agrumatissima, un filo sapida e corpo discretissimo.

Personalmente trovo il Valle del Sogno ancora un pò troppo irruento e morbidone per i miei gusti e quasi quasi gli preferisco il “piccolo” Val delle Stelle, tutto di Cabernet Sauvignon.

E ancora di più mi piace l’Aleatico Passito, “il Re della Valle”. vera leccornia sul cioccolato, bevuto freddo.  Una piccola realtà ma decisa e ben vocata, da seguire senz’altro.

Se volete assaggiarli, la settimana prossima li teniamo al bicchiere chez Burde, così ne discutiamo insieme, Giuseppe aspetta commenti! E vi aspetta pure da lui, se vi va di farvi un pò di agriturismo di quelli seri…