Ho adottato un filare di vite nel Chianti

Per la verità è stato un graditissimo omaggio ricevuto per Natale, originale strenna da parte di Sant’Appiano. Adesso, ovviamente come nella pura tradizione dei supereroi “da un grande potere derivano grandi responsabilità” ed ecco a descrivervi mese per mese cosa succede nel mio filare…Non che io sia molto presente a lavorare la terra, ma mi tengo aggiornato con le mail che la Fattoria mi invia (come a tutti quanti hanno aderito). Al solito, un modo nuovo, sullo stile di quanto fatto da WineSurf con il loro Grande Fratello della Vite, e come più spesso ci descrive Andrea Pagliantini dal Campino del Paiolo di descrivere a tutti il cerchio della vita che si ripropone ogni anno sempre uguale e sempre diverso nelle nostre colline.

Cari amici inizia con questa e-mail la nostra avventura da vigneron.
Tra fine gennaio e l’inizio di febbraio, tempo permettendo, ci sarà come da calendario, la potatura delle viti.  E’ un operazione che deve tenere conto di diversi fattori:
l’età della pianta, la qualità e  quantità della produzione che si vuole ottenere, la forza e il vigore della vite, la forma di crescita (detta comunemente “forma di allevamento”), lo stato di salute del vigneto, la varietà dell’uvaggio ecc.

Diversi sono anche i metodi di allevamento a cui assoggettare le piante.
Le principali tipologie di potatura sono:

–          Guyot (semplice a doppio);
–          Ad alberello;
–          Cordone speronato (lungo o corto);
–          Tendone.

Il metodo di potatura adottato dalla nostra azienda è quello del cordone speronato e consiste nell’allungare il fusto della pianta in direzione orizzontale lungo il filo inferiore, da un lato o da entrambi, lasciando diversi speroni con poche gemme (indicativamente due) ciascuno, dalle quali nasceranno i tralci fruttiferi.
Questo metodo ha alcuni vantaggi: richiede meno tempo per la potatura, la legatura è praticamente eliminata, lo sviluppo complessivo del verde nel periodo estivo è più limitato, quindi il filare si gestisce meglio ed è anche più resistente  al vento.
Ed inoltre negli anni successivi c’è il grosso vantaggio di dover fare una potatura più semplificata lasciando al potatore il solo compito di rinnovare gli speroni.
Premesso che siamo più bravi come “contadini” che come esperti di elettronica, proveremo a documentarvi le fasi di potatura nella prossima newsletter,

… nel frattempo in alto i calici e … alla Vostra Salute !

Qui un video sulla potatura a guyot

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=EoNLi827lvQ[/youtube]

E qui quella a cordone speronato:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=O2JtlDKUggc[/youtube]