Monthly Archives: dicembre 2007

Auguri per un Natale 2.0 piatto e connesso e per un lungo 2008

discworldPrimi auguri da blogger e un pò di emozione mi coglie leggendo i bellissimi auguri e riflessioni di Franco, Filippo, Lizzy, Giovy, Massimo, Angelo (Shor) e tutti gli altri di cui mi dimentico e quindi la butto sul filosofico visto che non sono bravo a citare frasi di altri ma solo i pensieri…
Faccio mie alcune riflessioni di Thomas Friedman tratte dal bellissimo libro “il Mondo è Piatto”, in particolare volevo farvi riflettere su cosa dice del mondo globale, di internet e delle guerre. Specie quando molto candidamente prova a capire come è fatto il suo notebook e scopre che “il design è stato realizzato un po’ in Texas, un po’ a Taiwan. Il microprocessore è Intel, brevetto americano, ma è stato fabbricato in Costarica. Oppure (la Dell ha più di un fornitore) nelle Filippine o in Malaysia. I banchi di memoria RAM vengono dalla Corea o dalla Germania. La scheda grafica dalla Cina. La ventola di raffreddamento è stata costruita a Taiwan. Così come per la scheda madre. La tastiera in Cina. Lo schermo in Corea. La scheda wireless in Malaysia. Il modem viene dalla Cina o da Taiwan. La batteria è stata prodotta in Messico. L’harddisk a Singapore. Il lettore cd/dvd in Indonesia. Il trasformatore in Thailandia. La chiave USB, viene da Israele. Il filo elettrico l’hanno fabbricato in India. La borsa per trasportare il tutto arriva dalla Cina. Il computer è un prodotto che si presenta allo stesso modo in tutti i luoghi del mondo ed è costituito da diversi oggetti che, a loro volta, vengono da luoghi distanti migliaia di chilometri“.
friedmanCerto le condizioni dei lavoratori di molti di questi componenti non sono ai livelli dei nostri ed è auspicabile che migliorino, ma dove lo trovate un collante più forte e più deciso di questo tra le nazioni del mondo? Un collante talmente forte che scoraggia e rende ancora più assurda una guerra.
Ovvio, non è che ci sia da gridare al miracolo se China e Taiwan non si sparano addosso solo perchè così si taglierebbero fuori dalla supply chain globale, però ecco dico solo che solo 10 anni fa pensare che paesi teoricamente mortali nemici sono in realtà così collegati da non poter fare a meno l’uno dell’altro un pò rassicura…
Ma volevo farvi notare anche come in un “mondo piatto” connesso sempre e comunque, le disparità e le possibilità di accesso ai servizi e ai benifici si annullano fin quasi a sparire. E come al contempo l’offerta di beni e di servizi disponibili si arricchisca ogni giorno fino a diventare un lunghissimo scaffale virtuale dove ciascuno può trovare cosa desidera e soprattutto ciò che gli serve. Una immane coda lunga di nicchie pronte da essere scoperte e sfruttate in ogni modo da chiunque.
L’altro giorno da Burde a pranzo sono venuti dei tizi di una ditta open source che mi hanno portato il notebook per il terzo mondo ideato da Negroponte, l’ormai famoso OLPC. Un aggeggio che solo apperentemente sembra un clementoni qualsiasi…negroponteIn realtà, e basta accenderlo per rendersene conto, è un formidabile pc notebook wi fi capace di funzionare per giorni in piena luce in ogni condizione, e soprattutto destinato a tutti i figli di questo mondo ancora esclusi dal villaggio globale, ideali esempi del grande digital divide che affligge il mondo oggi. Per dirla con Nicholas “A a unique harmony of form and function; a flexible, ultra low-cost, power-efficient, responsive, and durable machine with which nations of the emerging world can leapfrog decades of development—immediately transforming the content and quality of their children’s learning“.
Non siamo riusciti in millenni a sfamare tutte le persone sulla terra nè a trovare il modo di dare a tutti le stesse reali possibilità di ottenere ciò che desiderano dalla vita, però siamo sulla buona strada per ottenerlo almeno nel campo virtuale di internet. Se avete letto qualcosa di Negroponte sapete già che il mondo come lo conosciamo oggi lo aveva descritto pari pari nel 1996 (internettianamente parlando, all’età della pietra!) con frasi tipo “… a few years you can [online] learn how to make couscous from Julia Child or a Moroccan housewife. You can discover wines with a sommelier or a Burgundian winery“.
Anche io nel mio piccolo ho ricevuto più soddisfazioni professionali negli ultimi 6 mesi che negli ultimi 6 anni e questo lo devo in gran parte a Internet, ai blog e alle possibilità che questi offrono.
Certo, Internet apre tante possibilità soprattutto a coloro cui nel mondo degli atomi queste sono precluse, e senza andare in Africa mi viene in mente che il 70% dei presenti al Forum GT e dei migliori SEO e Web Marketer italiani sono tutti nati sotto Firenze, ma le apre anche a chi invece che costruire vuole distruggere.
L’Undici Settembre in un mondo NON piatto non sarebbe stato possibile e la stessa rete che fa realizzare i progetti imprenditoriali di una software house indiana o di una tribù africana, è la stessa che aiuta a gestire la supply chain di un’atomica o la pianificazione just in time di un attentato spettacolare…quindi ecco che l’obbligo morale che hanno gli organi di comunicazione e gli uomini tutti è proprio quello di volgere in positivo il pensiero e l’animo di tutto questo nuovo mondo che si apre.
Di aprirsi alla speranza, di aprirsi all’amore di Dio, di aprirsi alla gioia e alla bellezza di stare insieme diversi e tutti coinvolti nel globale.
Che oggi è tanto vicino quanto mai prima, ma che ci chiede tante responsabilità e tanta cultura d’amore per essere sfruttata al meglio.
Per cui quest’anno ancora di più di sempre, auguri di un vero santo Natale nel cuore di tutti noi e nell’anima pulsante di questo mondo che non hai avuto bisogno di Dio come adesso.
piatto
PS
sono in vacanza in germania fino al 2 Gennaio quindi auguri sul serio per il 2008 visto che ci risentiamo ad anno nuovo!

Cambio orari Sky Sport 3 Golf e Sommelier…25 dicembre ore 22:30

Scusate, rettifico gli orari della messa in onda della trasmissione sul Ponte Vecchio challenge…Dovrete aspettare un giorno in più! Ma almeno il 25 sera dopo la tombola rituale vi risparmiate Ben Hur o il Re dei Re…
dal sito ufficiale

“La trasmissione sarà messa in onda in questi orari: – martedì 25 dicembre: ore 22,30 – mercoledì 26 dicembre: ore 11,30 – sabato 29 dicembre: ore 13,30 e ore 19,00 – domenica 30 dicembre: ore 08,00 Inoltre sarà presente alla Manifestazione Massimo Mauro che potrà partecipare grazie al servizio di coutesy car messo a sua disposizione dal Volvo Italia. Ci saranno poi altre repliche notturne e i primi giorni di gennaio.”

quindi niente scuse…prima o poi mi vedete!

Il vostro Sommelier informatico Golfista a Natale…su Sky Sport!

Nel bel mezzo della notte di natale (ovvero il 24 dicembre ore 22) Sky Sport 3 manda in onda uno special sul Ponte Vecchio Challenge o come si chiama oggi Ponte Vecchio Approach Championship.
. E a noi che ce ne importa direte…in effetti poco se non fosse per il fatto che nei 52 minuti ci dovrebbe essere spazio per il sottoscritto che serve il vino e chiacchera amichevolmente in english con Rich Been, uno dei pochi ad avere battuto Tiger Woods in un torneo PGA. E anche il golfista più simpatico che abbia mai conosciuto! Insomma il tizio di cui vi parlavo in questo post.
Clicca qui per una videoanteprima dello show.
Nel filmato definitivo (finito di montare a Londra lo scorso lunedì) compaio appunto insieme a Rich Been mentre cerca di capire cosa è il tastevin e a cosa cavolo serve…ero in servizio per conto AisToscana e quindi avremo un Sommelier AIS in visione mondiale! Infatti stando a NoveFirenze, “la casa di produzione televisiva TWI garantirà delle riprese all’altezza degli standard qualitativi dello European Tour: alla produzione destinata al pubblico italiano infatti se ne affiancherà una, di 50 minuti, rivolta all’emissione in tv tematiche dei 5 continenti, che garantiranno una copertura di oltre 110 milioni di apparecchi televisivi ed emissione per complessivamente più di 46 ore di trasmissione, tra highlights e magazine. Il canale italiano Sky Sport 3 trasmetterà con il commento di Mario Camicia gli highlights delle due giornate”.
Ok dopo 70mila lettori della mia degustazione del capino di mio figlio avrò pure 110 milioni di spettatori di me che bevo dal tastevin…ma qualcosa di normale no, eh?

Michel Genet Extra-Brut Blanc de Blancs à Chouilly Grand Cru Champagne AOC

Il mio personale preferito della serata è un “normale” blanc de blancs d’annata e mostra come tutti i migliori prodotti di questa tipologia un bel naso di agrumi (pompelmo e lime) e un’elenganza notevole completata da una serie di note minerali e speziate di tutto rispetto. Come aperitivo e in particolare sulla Soprassata di Grigio del Casentino si è rivelato quasi portentoso!
Clicca qui per alcune riflessioni sui blanc de blancs
Clicca qui per la video degustazione di questo champagne
genet blanc de blancs

Vino dei Blogger #13: Metallica e Ferrari Perlè

nothing else mattersBellissimo e intrigante tema quello scelto da Sorsetti per il primo vino dei blogger del secondo anno di vita di questa manifestazione. Devo dire che mi ha messo un pò in difficoltà in quanto forse sapete che io ascolto praticamente solo haevy metal (death metal svedese per essere precisi) e mi concedo poco di altro genere. E sulla musica che prediligo, nessun vino, per questioni di ritmo velocità e ideali, si abbina granchè. Perchè il metal è musica da birra in tutti i sensi e al massimo se si va sul vino si va sul Gluwein tedesco che pure mi piace ma sinceramente non voglio sapere sulla base di quale vino viene elaborato.
Di conseguenza utilizzando la traccia in senso lato (come pure suggerito da Sorsetti) qualcosina riesco a dire…
Per esempio mi è rimasto e mi rimarrà (credo) sempre dentro la musica che avevo scelto per chiudere la serata il giorno del mio matrimonio (e che poi ho sempre usato per chiudere ogni serata in cui ho lavorato come deejay nella mia vita) ovvero con Nothing Else Matters dei ‘Tallica.
Lo so che come brano metal non vale una cippa e che è il classico lento che i metallari sfigati tirano fuori per fare un minimo di colpo sulla ragazza di turno che pensa che le canzoni metal siano solo chitarre batteria e urlacci ma che ci volete fare?!? E poi in genere al tuo matrimonio capita che ci sia qualche parente e in genre non apprezzano la tipica canzone rock in 4/4.
Insomma tornando a Nothing Else Matters, la sera del mio matrimonio (non ero ancora sommelier all’Epoca) avevo come vini un Brusco dei Barbi della Fattoria dei Barbi di Montalcino, il mitico Verdicchio Titulus e come spumante in chiusura, un grande millesimato Ferrari Perlè (ma si chiamava così pure allora?.
Che vi dovessi dire di cosa sapeva non ne ho idea che all’epoca appunto non avevo nessun mezzo da degustatore, però ecco mi ricordo che mi faceva un effetto incredibile guardare gli occhi bellissimi di mia moglie in abito da sposa dopo una giornata come quella, stanchissimo e distrutto ovviamente come ero.
Ma quella bollicina lieve ma decisa insieme a “so close no matter how far” aveva una magia tutta sua, un suo modo di dire che quella dolcezza incredibile era solo l’inizio di qualcosa di bello e travolgente, qualcosa di dolce come la melodia della canzone ma forte e deciso come il lancinante assolo di Kirk verso la fine. ferrari perle
Assolo che si scioglieva di nuovo in melodia, così come il vino si faceva dapprima amaricante e pungente ma lasciava una sensazione vellutata in bocca persistente.
Non so dirvi (come Axemir) se l’abbinamento Ferrari Perlè e Nothing Else Matters sia l’ideale però ecco, momenti così capitano DAVVERO una volta sola nella vita…

Jaques Copinet – Montgenost sur Marne Champagne Demi Sec Rosè

un rosato particolare oerchè demi-sec ovvero quasi dolce! E quindi finalmente uno Champagne da gustare sui dolci a fine pasto per esaltare le componenti di agrumi nel panettone o per sgrassare la bocca su un dolce alla crema. In ogni caso, un equilibro incredibile per un rosè veramente soave e intrigante Jacques Copinet vinifica a Montgenost nella Valle de la Marne.
Clicca qui per la video degustazione.
copinet demi sec

René Geoffroy – Cumières Champagne Rosé de Saignée Premier Cru

Altro piccolo grande produttore scoperto da Paolo Graziano ed Andrea (Formigli) nel loro viaggio in Champagne della scorsa primavera.
Qui abbiamo un rosè di categoria e profumi quasi dolci di pasticceria e bellissime note fruttate di pinot nero. Si tratta inoltre di uno dei pochi rosè ottenut da breve macerazione sulle bucce del Pinot Nero invece che con l’aggiunta di vino rosso al bianco di base.
Ci abbiamo messo un pò a definirne il colore, ovvero se era rosa velo di cipolla o cerasuolo oppure salmone intenso…ma ci abbiamo messo molto poco ad apprezzarlo particolarmente sulla ribollita in un abbinamento eretico ma incredibilmente buono con la sapida bollicina che bilanciava il fagiolo e il pane e l’aromaticità del cavolo nera che si avvolgeva alle note fruttate carnose dello champagne.
Clicca qui per la dissertazione sul colore dei rosati
Clicca qui per la presentazione di Graziano del “suo” Geoffroy
Clicca qui per l’analisi dei profumi
Clicca qui per la degustazione del Geoffroy Rosè de Sagnèe

geoffroy rose

Another interesting producer discovered by Paolo Graziano and Andrea (Formigli) while visiting Champagne during the last spring. Our Rosé presents quite sweet pastry aromas and a lovely fruity bouquet of Pinot Noir. It’s also one of the few Rosé still obtained through a rapid maceration of Pinot Noir skins instead of adding red wine to the basic white one. It takes a few time to define the colour, uncertain among onion pink, cherry or deep salmon-pink coloured…but it takes a few time also in appreciating it, in particular with “ribollita”, heretic but extremely tasty match, the salty sparkling balanced the beans taste and the bread while the black cabbage covered and melted into the fruity champagne notes.

Non tutto il “grande” viene per nuocere…ma il piccolo che aspetta?

cavitDifficilmente mi capita di bere vini Cavit e difficilmente li raccomando però c’è da dire che quando le dimensioni aziendali raggiungono questi dimensioni si ottengono delle possibilità di comunicazione interessante. Ed interessante è quando queste grandi aziende spendono in progetti utili alla sommellerie in generale. Vi ricordate l’annoso problema del vino sulla pizza?
Ecco da Cavit secondo me l’hanno risolto molto brillantemente con questa pagina di abbinamenti, ben fatti e tecnicamente (almeno per i criteri AIS) pure corretti dal punto di vista gustativo.
Oltretutto è una mossa di marketing azzeccatissima visto che credo che oltre la metà delle bottiglie Cavit vendute in Italia vanno proprio nelle pizzerie, quindi ben venga questa guida per pizzaioli e tenutati di pizzerie che almeno sanno quale vino consigliare sulle loro pizze senza essere per forza sommelier.
Ma c’è bisogno di fare milioni di bottiglie per poter fare una pagina fatta così bene anche nei siti di piccole aziende?
E parlando sempre di piccole segnalo una piccola realtà produttiva ma ENORME dal punto di vista qualitativo che ha deciso di cominciare a bloggare…La prestigiosa Tenuta San Leonardo, creatrice del vino più premiato d’Italia, il San Leonardo appunto, ha deciso di iniziare il suo blog! Che dovrebbe chiamarsi “Qui Bene Bibit” che dovrebbe far parte del rinnovato sito aziendale. Al momento è online ancora quello vecchio ma teniamo gli occhi aperti che almeno io sono curiosissimo!

It rarely comes to me to taste and suggest the wines of Cavit Company but it’s interesting to point something about the communication means of a large companies like this, and most important are the “sommellerie” projects financed by these companies. Do you remember the tricky issue of “wine and pizza” match? Well, in my opinion, Cavit succeeded in giving a brilliant and technically correct (in step with AIS standards ) option, take a look to their match page!
This is also a key marketing action cause more then half of Cavit production in Italy is served in “pizzeria” and this guide can be a great help for the holders who have the hard task to suggest the right match between pizza and wine.
But does it really takes a million bottles production in order to realize something like this also on the smaller companies websites? I have to point out the welcomed decision of a small but prestigious company, “Tenuta San Leonardo”, producer of San Leonardo, the most awarded wine in Italy! This company decided to create it’s own-blog, which will be probably named “Qui Bene Bibit”, it will be part of the renewed company website. At present online you can still find the earlier site version but…stay tuned! I’m eager to know it!

Ciao Gabri

gabriAvete presente i riccioli di carote che ogni tanto arrivavano con le insalate? Avete presente le cime di rape che accompagnano il nostro stracotto e i nostri fegatelli? Avete presente chi sbraitava “basta piatti” e ci guardava malissimo quando arrivavamo in cucina con pile di scodelle da sistemare nella lavatrice? Sapete chi chiedeva sempre quanta mancia avevamo fatto stasera? Era la stessa persona che smontava da Burde una mezzora dopo il turno di lavoro perchè doveva preparare il mangiare per i suoi 30 gatti ogni sera…e la stessa persona che si presentava la mattina con regolari 10 minuti di ritardo, sempre di corsa. E poi era quella che ascoltava radio blu, che il sabato andava via prima perchè andava a ballare e che litigava sempre con me perchè sulla busta gli avevano rubato qualche euro…insomma lei la Gabriella.
Se ne è andata stamani mentre preparava la borsa per andare in ospedale, fino all’ultimo volevi venire al lavoro e stamani siamo rimasti tutti in silenzio a pensare che è Natale e che lei in queste sere di doppi turni in cucina era sempre arrabbiata ma se li faceva volentieri tutti per riposarsi con calma poi dopo il 25 e godersi le mance natalizie.
Beh quest’anno hai deciso di riposarsi prima e un pò più a lungo, ok come vuoi tu…
Ci mancherai tantissimo Gabri, ma soprattutto mancherai a tutti i clienti cui regalavi un piccolo sorriso con le guarnizioni delle insalate…poca cosa ma quando uno stacca dal lavoro e invece di due foglie e un pomodoro ci trova una piccola scultura di carota, la giornata pare subito meno pesante.
Ovunque sei adesso, siamo con te con il cuore e con lo spirito, in questo santo Natale, il primo senza di te in cucina.