Monthly Archives: aprile 2008

Pinot Nero in Italia: i migliori secondo me! La mia pagella a Laimburg…

Finalmente Armin dopo le fatiche del Vinitaly è riuscito a trovare un pò di tempo nella “caverna” del centro sperimentale di Laimburg (nella foto) per valutare noi poveri degustatori che invitati in commissione (qui trovate gli altri nomi) per il Concorso nazionale BlauBurgunder abbiamo assaggiato i 63 campioni (3 di avvinamento e 60 “reali”) a testa che hanno permesso di stilare la classifica del migliori Pinot Neri Italiani. La lista completa dei vini presentati la trovate qui.

La classifica complessiva verrà resa nota solo in occasione delle Giornate Altoatesine del Pinot Nero il 23-24 Maggio a Montagna (Ora) ma comunque Armin come promesso ha già inviato a ciascuno di noi degustatori la propria “pagella” e i voti che abbiamo dato ai vini alla cieca. Innanzitutto sono molto felice che la mia attività valutativa sia stata presa in considerazione: come forse sapete già da Aristide (trovate anche un video nella sua WebTv), è l’unico concorso al mondo dove i valutatori sono a loro volta valutati ovvero se si dimostrano in grado di dare punteggio simile allo stesso vino in momenti diversi (ovviamente versatogli a loro insaputa). Nel mio caso ad esempio ho dato 88 punti ad un vino al mattino alle ore 10:30 e 86 allo stesso vino il pomeriggio verso le 15, con circa 40 campioni degustati nel mezzo. E su altri due vini lo scarto è stato simile. Ergo, Armin ha tenuto per buoni i miei giudizi sugli altri vini. Inoltre viene valutato molto positivamente l’utilizzo “esteso” della scala ovvero dare punteggi in un range ampio e non solo (come si fa spesso per pigrizia mentale) solo punteggi tra il 75 e il 90. Come valutazione complessiva ho avuto 4.16 che non suona benissimo ma pensando che la media dei valutatori è stata 2,26 e che la soglia per essere scartati era 1,00 ecco come mai mi sentite così felice.

Ed ecco che leggendo i punteggi scopro che ho dato addirittura 90 punti ad un vino poco conosciuto (ma vincitore lo scorso anno, quindi proprio tremendo non sarà…) come Stachlburg Südt. Vinschgau Blauburgunder 2005 – Biologisch (biodinamico) che veramente staccava su tutti per un floreale quasi assente in questo difficile 2005. Sul podio ho messo poi a 88 punti una sorpresa (per me) ovvero Conte Vistarino Oltrepo Pavese Pinot Nero “Pernice” 2005 (distribuito anche come “avvinamento” iniziale e su cui ci siamo scannati per dargli un giudizio un pò unanime, operazione inutile visto che ai miei 88 punti sono fioccati un 40, un 60, uno 85…), ma scopro adesso che è un’azienda già ben nota nel settore. Al terzo posto a pari merito ad 86 punti un altro altoatesino di richiamo come il Muri-Gries Südt. Blauburgunder Riserva “Abtei Muri” 2005 e un’altra grande azienda come la Cave Des Onze Communes con il loro Valle D’Aosta Pinot Noir 2005. Quasi a ridosso di questo quartetto ho messo (meno male!) il Pinot Nero toscano del momento, ovvero il Fortuni dal Podere Fortuna del Mugello 2005 e un altro grande classico come Tiefenbrunner con il suo Schlosskellerei Turmhof Südt. Blauburgunder Riserva “Linticlarus” 2005.

Invece ci sono stati alcuni vini che alla cieca ho nettamente penalizzato e che invece in altre occasioni ho valutato molto più positivamente come alcuni miei storici “preferiti” Gottardi , Franz Haas, Stroblhof e Niedermayr.

C’è da dire che in queste degustazioni, al di là del gusto personale, come fa rivelare anche Armin conta tantissimo l’ordine di servizio e il momento della giornata in cui si degusta un vino. Ad esempio ho dato voti in media più alta agli ultimi vini degustati al pomeriggio e più bassi a quelli del primo mattino. E proprio per evitare che l’ordine di presentazione influenzi troppo la classifica i vini vengono presentati ai commissari in un ordine diverso dimodochè ciascun vino venga presentato nel più alto numero di combinazioni possibili di sequenza (in relazione agli altri vini) e di tempo (ovvero momento della giornata).

Per chiarire un pò la faccenda, vi propongo qui due video “rubati” ad Armin mentre ci spiega la procedura di degustazione e ci spiega come funziona la sua scheda di valutazione vino.

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Spiegazione come si giudicano i degustatori
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Spiegazione compilazione scheda
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Piccolo è bello: i “Vini del Castello” di Montefioralle e la rinascita del Sangiovese

Non capita tutti i giorni di andare ad una manifestazione di degustazione e assaggiare tutti i campioni in mostra ma quando i produttori sono “solo” 14 ce la possiamo fare…E quando poi il livello è così professionale (nonostante le poche bottiglie prodotte) è sempre un piacere. Innanzitutto la cornice splendida di uno dei borghi più belli d’Italia, posto proprio sopra Greve in Chianti in una posizione ventilata e dominante, con stradine ripidissime quasi da Cinque Terre Liguri e fiori sui balconi e nelle corti delle case.

Poi i tavoli dove incontrare i produttori direttamente e fare due chiacchere sui loro vini e sul loro modi di intendere il vino. C’è praticamente solo un grandissimo produttore, con tenute anche in Valtellina, come Triacca (che qui porta avanti la sua idea di Chianti “sforzato” ottenuto da uve passite, ovvero il Palaia della Fattoria Madonnina) ma è davvero l’unica eccezione in un mondo dove le 10mila bottiglie sono il tetto massimo possibile vista la dimensione delle tenute.

E tra i vini è davvero curioso sentire l’eco del passaggio da un Chianti modaiolo barriccato (ebbene si, Allier e Troncais sono arrivati anche qui!) ad un Chianti più floreale e paraddossalmente moderno dove il Sangiovese la fa da padrone incontrastato.

In particolare mi hanno colpito Altiero (tra l’altro già “scoperta” da Gentili nella sua Guida dell’Espresso) e Campocorto, produttori di quel piccolo gioiello (500 bottiglie!!!) chiantigiano chiamato Curiale che è sì un Supertuscan Sangiovese Cabernet e Merlot ma che si avvale di un sangiovese così fresco e croccante da non essere mai sopraffatto dai due internazionali solitamente così marcanti. Sangiovese che si prende tutta la scena nel Chianti Classico 2005 in degustazione, ricco di viola e fiori ancora più che di frutta matura.

Altri nomi da ricordare sono Sagrona , azienda da poco giunta ai 30 anni di attività, con un vino un pò crudo ma aspro e vivace come un Sangiovese dovrebbe essere sempre e la prima annata del Chianti Classico di Camporena per Anna Giorgi cui vanno tutti i nostri auguri per un radioso futuro, il suo Chianti Classico 2006 è un esordio veramente incoraggiante. E anche le nostre scuse per averle detto un pò ironicamente “Nel 2006 bravi tutti a fare un vino buono…”camporena chianti classico montefioralle

Nota positiva anche per i prezzi, Curiale a parte (che comunque costava non più di 15 euro) i Chianti Classico proposti avevano un prezzo al pubblico tra i 4 e gli 8 euro, segno che il buon rapporto qualità prezzo da queste parti esiste ancora.

Da segnalare pure i buonissimi biscotti allo zafferano dell’azienda Corte di Valle con confezioni giallissime invitanti pure di pasta ovviamente insaporita con fiori di zaffo, che ci hanno accompagnato per cena.

Prossime degustazioni da Burde: appuntamenti di Maggio

Siamo agli sgoccioli  anche questa primavera con i nostri appuntamenti degustativi da Burde e su YouTube. Dato che abbiamo già diverse prenotazioni, ricordo gli ultimi appuntamenti con date, prezzi e vini così che possiate comunicarci conferme, disdette e nuove prenotazioni per tempo così da permettere a tutti quanto vogliano partecipare di avere posto:

  •  9 Maggio : Vive le Rhone: Chateneuf du Pape e Rodano sugli scudi con Chateau Grillet 1998, Chateau Rayas 1998, Cote Rotie Vidal Fleury 1995, Domaine de la Vielle Julienne 2005, Chateau des Tours Blanc Cotes du Rhone 2004 e Muscat de Baumes et De Venise VDN. 35 euro
  • 16 Maggio: Pasta Fredda Fabbri e Rosati di Toscana, corso di cucina per pasta fredda con Giovanni Fabbri e i rosati di Toscana, Castello di Ama, Riecine, Belguardo, Vin Ruspo Capezzana. 25 euro
  • 28 Maggio (MERCOLEDì): Champagne d’Estate, ricette toscane per la bella stagione e RM Francesi da scoprire insieme. 45 euro

Pochissimi posti ancora per il Rodano, qualcuno in più per le altre serate ma affrettatevi!

Un Cartier da 1500 € ai giornalisti del vino: sono importanti come gli arbitri di Moggiopoli?

Certo potrebbe perfino essere il segno che chi scrive di vino è finalmente diventato un personaggio influente e importante alla pari con gli arbitri di calcio. Non so cosa dire riguardo alla vicenda portata alla luce da Decanter, che oggi apprendo da Alder di Vinography, circa l’entità di certe regalìe giornalistiche. Non contento di aver offerto a 50 giornalisti invitati un pranzettino da Ducasse presso il Plaza Atheneè di Parigi il magnate del vino Bernard Magrez, proprietario di una ventina di Chateau e Tenute in giro per il mondo (come Pape Clement in Francia) ha regalato loro un press-kit contenente tra le altre cose, un bell’orologio Cartier dal valore di 1500 euro. Qualche giornalista lo ha restituito, qualcuno lo ha devoluto in beneficienza, qualcun’altro si è lamentato e basta. Però la discussione è partita sulla moralità di certi regali e certi trattamenti ai giornalisti del settore, condita anche da alcune esternazioni un pò fuori luogo circa la moralità delle quotazioni dei Bordeaux 2007 definite oltraggiose proprio dall’ex direttore di Richemont Alain-Dominique Perrin (maison del lusso che comprende – LOL – Cartier, Van Cleef & Arpels, Montblanc, Piaget and Dunhill). Come se 2000 euro per una penna non fossero una cifra oltraggiosa…

Insomma, i prezzi dei Bordeaux 2007 sono immorali e lo è pure prendere orologi in dono da produttori di vino…ma farsi pagare weekend in hotel e resort di lusso inaccessibili ai comuni mortali e avere in omaggio bottiglie altrimenti introvabili lo è?

Nel mio piccolo pure io ricevo tantissimi inviti e bottiglie in assaggio però non si tratta propriamente di vini che devo recensire, semmai di vini che potrei acquistare per il ristorante quindi sono più “samples” che regalìe. Al massimo mi è arrivato un orologio insieme a 10 casse di vino che è durato si e no 1o giorni di lavoro e poi si è rotto. Quindi escluso che fosse un Cartier ben mascherato. E poi non sono certo un blogger così influente da meritare tante attenzioni da parte dei produttori!

In ogni caso concorco con Alder quando dice che se ti fai pagare un pranzo da Ducasse, mandare a casa chissà quante migliaia di euro in vino, non ti puoi lamentare e scandalizzare se ti arriva pure un Cartier…quindi ecco se proprio ve ne avanza uno, a me piacciono quelli molto sobri…

Addendum: un paio di quarti d’ora dopo la notizia sorprende e coinvolge un altro illustre lettore di Vinography ovvero Fiorenzo…però lui preferisce i Rolex, troppo pacchiani e troppo da Roma di Sensi!

Grandi idee per il 25-26-27 aprile: Abruzzo a Firenze, Spino Fiorito, Giordano Bruno in Versilia e Montefioralle

Ieri e oggi da Burde gran pienone il che significa che da domani la città si spopolerà per fughe più o meno lunghe verso la costa o altrove. E per chi invece in Toscana ci viene da fuori (ma non solo) segnalo 3 appuntamenti per il ponte della Liberazione. Innanzitutto il vostro sommelier informatico proseguirà nel tour di degustazioni pubbliche al Castello di Malaspina a Massa con una degustazione dedicata ai “Vini da Meditazione” all’interno della Manifestazione Lo Spino Fiorito organizzata dalla Provincia di Massa e Carrara. Il Castello si trova qui e la mia “bevuta collettiva” si svolgerà sabato 26 aprile pomeriggio alle 15 (per un dolce dopopranzo…) subito dopo la presentazione del libro dell’amico PierPaolo Lorieri. Ma direi che tutti i 3 giorni della manifestazione si preannunciano interessantissimi. Programma disponinbile qui. Per chi fa vip watching, segnalo la presenza di Marco Colubro e Lamberto Sposini. Per gli altri, balli, gruppi storici, folklore e dibattiti, insomma non solo vino!

Sempre sulla costa, segnalo che i colleghi (tra i pochi con Romaneè Conti in carta in Toscana!) del Giordano Bruno a Viareggio organizzano in collaborazione con la Fisar (i nostri “nemici” sommelier…) la bella manifestazione Magna et Bibenda in Darsena a Viareggio. Dalle 10 alla mezzanotte (wow) per 20 euro, grande spazio ai vini italiani, toscani e non e altre 139 aziende inclusi Champagne (tra cui gli amici di Campo alla Sughera con il loro spettacolare Achenio già superesaurito) per un piccolo grande evento cui spero di fare un salto Sabato sera di ritorno da Massa. La lista completa delle aziende comprende (tra gli altri, in rigoroso DISordine geografico) Marchesi Pancrazi, Bisol, Donnafugata, Foss Marai, Testamatta Bibi Graetz, Tenute Dettori, Benanti, Masi Valpolicella, Tenute Jerzu Antichi Poderi, Cusumano, La Montina Franciacorta, Tramin, Kellerei Kaltern, Hofstatter e Champagne come Egly Ouriet, Colin, Piere Fric, Alfonse Mellot. (cliccate qui per il pdf con la lista completa).

Per chi rimane (o viene!) a Firenze, Riccardo Margheri (a anche il sito di Acquabona) mi segnalano una bella degustazione di vini Abruzzesi sui Lungarni a Firenze presso il “nostro” (AIS Firenze) Westin Excelsior dove potete incontrare 80 produttori e consumarvi in Pecorino, Trebbiano, Montepulciano e quant’altro con punte di eccellenza mondiali e vini da scoprire per una regione davvero in ascesa (e che si è accorta che se in Toscana ogni tanto arriva un pò di Montepulciano d’Abruzzo, come nei grandissimi vini di San Luciano, un motivo ci deve pur essere!).

Elenco vini e produttori sul sito dei Vini Doc Abruzzo.

Domenica poi sempre vicino Firenze nella mitica Greve in Chianti l’annuale appuntamento con I Vini del Castello, con 20 produttori di olio, vino zafferano e altre prelibatezze. NESSUN nome conosciuto (a parte Vecchie Terre di Montefilli) ma piccolissimi produttori entusiasti e accorati, vini minori solo nella produzione e con qualche sorpresa. Due anni fa scoprii il Curiale, prodotto in 600 bottiglie/anno da Sangiovese, davvero buonissimo e particolare. Facile direte voi con numeri così bassi…vero però l’artigianalità è assicurata. Io dovrei esserci domenica verso l’ora di pranzo per vedere passare la banda (che ovviamente piace tanto ai bimbi che cos’ si distraggono e mi lasciano bere). Ci sono anche un paio di stand di artigianato locale davvero interessanti per completare il quadro “idiliaco” della domenica chiantigiana quindi non vi fate pregare troppo!

Insomma, weekend risolto! E non dite che non pensiamo a voi…

Felsina Berardenga Chianti Classico Riserva Rancia 2004

Giuseppe ci spiega da dove viene il nome (da Grancia, granai medioevali dal termine grange francese, da granica latino) e soprattutto ci spiega il perchè del carattere così marcato di questo vino da univa vigna, un cru dall’impressionante capacità di dare un vino di carattere di potenza e di struttura, dal tannino serrato ma mai invadente, dalla mineralità quasi esuberante che lo rende di una bevibilità estrema.Al naso è di una potenza notevole, con note di marasca, di lampone e ciliegia giovanissima miste a note più dolci di cannella, anice, humus, sottobosco autunnale, cuio, note di tabacco. Ma più che le singole note ciò che colpisce è l’insieme compatto e impressionante che davvero fa sentire la forza del vigneto e del Sangiovese cui è stato dato il tempo giusto per permettere la sua massima espressione.

Un vino nettamente diverso dagli altri di Felsina e un Sangiovese davvero particolare, perfettamente espressivo del concetto di cru e di vino da singolo vigneto.

Clicca qui per una introduzione da parte Giuseppe Mazzocolin

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Introduzione Riserva Rancia
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Clicca qui per la degustazione del video

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Felsina Berardenga Riserva Rancia Chianti Classico 2004
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Il nuovo che avanza: Tg1, Heathrow Terminal 5 e Motley Crue

Le elezioni sono passate e la tv in cerca di notizie interessanti guarda (sempre più) al web. Venerdì sera il Tg1 su 8 servizi ne dedica ben 2 a materiale da YouTube, per la precisione uno per il web-divorzio tra Tricia Walsh e Philip Smith famoso produttore di Broadway con qualche problema in camera da letto e uno per il rap sul caos bagagli al Terminal 5 di Heathrow (UK), già pubblicato da Corriere.it. E oggi apprendo (grazie a Zeus News) che i Motley Crue faranno uscire il loro prossimo singolo direttamente in un videogioco, ovvero Rock Band. Se me lo avessero detto anche solo due anni fa non ci avrei creduto…(e non parlo SOLO del singolo dei Motley!)

Quanto a Rock Band, segnatevelo che sarà il prossimo regalo di compleanno di Malwin…

Per i pigri, ecco qui i video:

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Divorzio YouTube Patricia Smith
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Roguetune Terminal 5 Song
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Sabato 18 e domenica 19 tutti da Andrea Formigli alla Vinoteca e i 100 vini d’Italia!

Il concorso per il Miglior Sommelier della Toscana 2008 si avvicina e anche se ovviamente non partecipo, l’allenamento va sempre tenuto quindi questo sabato e domenica non mi perderò per nessun motivo una “classica” di questa stagione ovvero la mitica rassegna dei 100 Vini d’Italia promossa meritoriamente da Andrea Formigli e dallo staff della Vinoteca al Chianti ai Bottai (sotto la Certosa a Firenze, subito fuori dal casello Firenze Certosa). L’evento precisamente si terrà presso il bellissimo Hotel Relais La Certosa.

I vini sono principalmente da vitigni autoctoni e vinificati in maniera ultra tradizionale e li trovate tutti cliccando qui. Fatevi una lista di quelli che volete assaggiare perchè sono sempre tantissimi e valgono davvero tutti la pena di essere presi in considerazione. Andrea inoltre raccoglie sempre vini dall’ottimo rapporto qualità prezzo e quindi ciascuno dei vini che troverete ha il suo perchè e lo capirete assaggiandoli.

Farò un salto sabato pomeriggio e anche domenica in mattinata per cui se siete in zona fatemi un fischio, fatevi riconoscere che assaggiamo qualcosa insieme e impariamo! Se portate i bimbi meglio così mi distraete Malwin e Keno che di solito scorrazzano per i prati inseguendo la palla e invocando l’attenzione del povero babbo perso tra i tannini dei baroli di Cappellano e Cavallotto…

Sagrantino di Montefalco (non solo) a Vinitaly: istruzioni per l’uso

Con tutto il caos delle ultime settimane non ho avuto nemmeno un attimo per postarvi le mie impressioni a seguito della doppia degustazione che ho tenuto per conto del Consorzio del Sagrantino di Montefalco il venerdì e il sabato a Verona. Per fortuna il mitico Riccardo Margheri di Livorno era presente e ha provveduto a relazionare sulla degustazione e ha anche fatto in tempo a partecipare ad una fittissima serie di incontri che ha voluto condividere con noi.

Ecco qui tutte le impressioni di Riccardo, comprese quelle sui vini di Montefalco, postate sul’interessante testata Corriere del Vino.

Invece per quanto riguarda le mie impressioni vi rimando al forum Rex Bibendi dove abbiamo discusso circa la piccola innovazione che su consiglio di Nicola Bonera (uno dei nostri campioni sommelier più rappresentativi e preparati) ho introdotto, ovvero di effettuare dapprima le analisi visive e olfattive di tutti i vini e solo in seguito quelle gustative. Questo perchè i famosi tannini del Sagrantino tendono a precipitare e aggredire le gengive piuttosto velocemente ma sono piuttosto “innocui” per alcuni minuti dopo l’assaggio. Ciò significa che se si assaggiano 6 vini (come nel caso di Vinitaly) uno di seguito all’altro, non si può far passare più di 10 minuti tra il primo e l’ultimo perchè si rischia di avere il palato davvero troppo stanco per distinguere le particolarità di un vino rispetto al precedente. DEvo dirvi che a Verona mi pare abbia funzionato molto bene e abbia incontrato anche i favori del Consorzio. Ovvio che questo vale se la degustazione non prevede abbinamento con il cibo, a tavola infatti, posto principe per il Sagrantino di Montefalco, il problema si fa sentire molto meno visto che mi auguro che lo accompagnerete sempre a piatti degni di lui come cacciagione di piuma e di pelo con una bella salsa ai mirtilli e pepe nero…

E per sperimentare anche voi una parte della magia di questo vino, non perdetevi dovunque siate nel mondo, l’esperimento di degustazione “globale” che ogni anno AIS e Consorzio Montefalco organizzano. Per sapere dove di preciso consultate la sede AIS più vicina a voi in Italia, e nel mondo!

Felsina Berardenga Fontalloro IGT 2004

Eccoci al grande vino dell’azienda quello che riassume sia il meglio del Chianti Classico della Berardenga e lo sposa al Sangiovese delle crete senesi, costruendo al contempo un ponte con i vicinissimi terroir di Montalcino e di Montepulciano.Nel bicchiere ciò significa un vino al naso già molto evoluto con note fruttate rarefatte ma elegantissime di amarena sotto spirito, di mora, di cannella, di noce moscata, anice e un terziario già presente di lacca, smalto. Rispetto a Rancia e Chianti, qui viene fuori una nota di fungo inedita e la mineralità si fa più soffusa ma non per questo meno marcata. E se il naso è già un pò evoluto e quasi maturo, in bocca mostra invece tutta la sua irruenza giovanile con tannini ben presenti e quasi aggressivi, una freschezza inaspettata e un corpo interessante. Chiusura fruttata e speziata veramente lunghissima per un vino che già dimostra di che pasta sia fatto ma che ha un avvenire brillante davanti a sè.

Clicca qui per l’introduzione al Fontalloro

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Introduzione Fontalloro
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Clicca qui per la degustazione del Fontalloro 2004

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Fontalloro 2004 Felsina
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