#EWBC Franciacorta | Grandi Jazz e fini bollicine da “Lo Sparviere “

Già il contesto è particolare e quasi magico in una domenica pomeriggio di sole autunnale in Franciacorta. Siamo a Lo Sparviere di proprietà Gussali Beretta a Monticelli Brusati, una specie di fortezza o un castello (scegliete voi), in ogni caso la magia nei saloni cinquecenteschi è assicurata dalla tromba caldissima di Alberto Mandarini (accompagnato da Stefano Profeta al contrabbasso e Daniele Tione al piano) e dal ritmo perfetto della presentazione che alterna momenti di puro relax ed altri di assaggio senza mai annoiare con ricoscimenti e le classiche parole  che appesantiscono le degustazioni. Ci sediamo e parte la prima canzone, poi ad una ad una il direttore dell’Azienda introduce le singole cuvèe e la band suona mentre i bicchieri si svuotano.

Franciacorta Satèn Lo Sparviere
Soft e sinuoso, come il brano, delicato e di trasporto , Paolo Conte “come mi vuoi”.
Tiglio, soffuso floreale, zagara e pan brioche, bocca soffice con solo pochi spigoli , finale delicato che torna alla frutta, agrumi soprattutto.

Franciacorta Extra Brut
Più selvaggio, deciso non aggressivo, più co2 , brio, allegro, maschile. Pacatezza ma cambi improvvisi di ritmo , funky tally di Alberto Mandarini e Daniele Chioni.
Gessoso, roccioso e diretto già dal naso senza troppe dolcezze, solo una nota di mojito fresco. Bocca immediata appena corta peró equilibrata e rinfrescante con nota di tabacco Kentucky che dona grazia.
Meglio vedere il video per capire..

Franciacorta Brut Millesimato 2006
Leggero e aromatico, tutte le variazioni della tromba e poi crescendo armonico con ritmo inesorabile e suggestivo. “But not for me” di Gerswhin per “girl Crazy”. Biancospino e spezie, noci e morbidezze , appena di caffè , bacio bianco perugina, mela e mirabelle, bocca succulenta, armonica , bella persistenza , ritorni di mela e torrefazioni.

Franciacorta Extra Brut
Eleganza apparentemente semplice ma in realtà complesso , la terra l uomo l’uva, lungo morbido delicato ma vigore degustativo.
Brano elegante quindi dalle note basse fino a quelle alte. “THE man i love” di Gerswhin tra jazz e blues del 1924.
Altra marcia in effetti, agrumato ricco, zenzero, resina, carambola, mughetto, bocca tridimensionale e profonda, iodata quasi, riempie il palato e carezza ma sa farsi ricordare.

Franciacorta Rosè
Arancia e cioccolato bianco, miele di castagno, bocca tra il dolce e l incalzante , ben sagomata, finale di rosa e cipolla di Tropea. Qui la canzone è “Retrato Em Branco e Preto” di Antonio Carlos.

Finale del concerto con Thelonius Monk (Well you needn’t) e di pomeriggio con una merenda delicata e in punta di piedi non priva di ricercatezze, per salutarci e ribrindare. Se ne girano tante di degustazioni e si partecipa a tanti eventi ma raramente càpita di trovarne uno così misurato, elegante che abbia in mente l’intrattenimento e il relax dei partecipanti e non sempre e solo i vini e l’ego dei proprietari.

Così come i vini, mai ruffiani e sempre molto sostenuti dall’acidità, quasi cerebrali in certe fasi e difficili a capirsi salvo mettere tutti d’accordo nelle prestazioni maiuscole come nell’Extra Brut e nel millesimato 2006, davvero a livelli notevoli.

Complice un pomeriggio perfetto per sole e temperatura, finalmente un momento in cui a parlare sono i bicchieri e la musica senza i soliti paroloni del mondo del vino, mica poco per una blogger conference…