La stellata concretezza di Silvia Baracchi per una notte al St. Regis

Tra i tanti nuovi cinque stelle lusso che popolano Firenze, il St Regis, l’albergo di Madonna e Di Caprio, è quello che si sta muovendo di più per offrire esperienze sempre nuove e varie per il suo pubblico sempre meno i clienti dell’albergo e sempre più i fiorentini. In questo senso è stato un successo la collaborazione con Valeria Piccini di Caino ma ancora di più il ciclo di incontri Winery with a Kitchen che ha visto esibirsi sotto i riflettori ma soprattutto ai fornelli alcuni chef italiani che lavorano presso aziende vinicole. Martedì scorso era sul palco Silvia Baracchi accompagnata dal fido Richard Titi, l’altra mezza stella del Falconiere Resort.Anzi a dire la verità la stella sarebbe da dividere almeno in tre perchè oltre il bellissimo posto e la grande cucina, sono da menzionare il carisma e i vini di Riccardo Baracchi che paiono davvere nascere per esaltare i piatti di Silvia.

Parte la cena e dopo un concreto e terragno antipasto ad opera di Silvia, ecco il “resident chef” Michele Griglio presentato da un  maitre Mirko Eutizi davvero in forma, ecco la “Panzanella Fuori Stagione” abbinata con Spumante Rosè Brut Baracchi Sangiovese, un  vino sempre più convincente e saporito, arancio sanguinella e lamponi ma soprattutto profondo equilibrato e fine al palato:

Si passa alla pasta o al secondo primo ed ecco il piatto che esalta la serata ovvero una Passata di Ceci e Castagne con Anelli Farciti di Cinghiale e Olio all’Anice, un piatto dove Silvia Baracchi “giustizia” il cinghiale con la pancia piena di uva buonissima rubata ai vigneti dell’Ardito del marito, un piatto completo ricco , autunnale e coccoloso, impreziosito dal Sangiovese Smeriglio di casa:

Il secondo è un ottimo Controfiletto di Agnello in Crosta di Vinacce contornato da elementi un poco accessori e meno convincenti come invidia brasata, millefoglie di patate e funghi e  salsa di nocciole  dove si esalta uno dei vini più complessi e potenti della Toscana ovvero l’Ardito Baracchi Igt 2010 Syrah e cabernet, pepato e piccante, sontuoso e felpato, mirtillo e cassis , bocca rapace e tannino che incalza bene:

Per concludere lo Zuccotto Fiorentino in linea ideato da Valeria Piccini e Michele Griglio che pare un poco azzardato chiamarlo Zuccotto ma che rimane buonissimo e completo e quasi straordinario grazie all’abbinamento con il prezioso Vinsanto di Riccardo Baracchi, un vino che rende onore alla magica terra di Montepulciano e Cortona regala sempre emozioni, in questo caso resine, aghi di pino humus e zenzero, candito di arancio e maraschino, intenso e ficcante.