Tutti gli assaggi di MareDiVino a Livorno: il grande laboratorio della Costa Toscana

Prima edizione coraggiosa per MareDivino ma già di grande respiro e a tuttoggi l’unica occasione per abbracciare tutti i vini della costa livornese da Bolgheri fino all’Elba con Val di Cornia e Bibbona di contorno. Zona multiforme e variegata dove la fanno da padrone gli internazionali Cabernet Merlot e Syrah tra i rossi con presenza sempre più grande però di Sangiovese (specie in Val di Cornia) e dominio del Vermentino tra i bianchi. Unica zona del Granducato con grande presenza di vini dolci, aleatico su tutti e non solo dall’Elba. Organizzazione e servizio Fisar, assolutamente inappuntabile e grande location nella Fortezza Vecchia  al porto, fresca, ben raggiungibile e fascinosa di sera.In effetti la degustazione (18-22 sia sabato che domenica) avveniva nei sotterranei della Fortezza in un salone grandissimo leggermente umido ma perfetto per temperatura e atmosfera per rendere gradevole l’assaggio di vini che spesso non spiccano per delicatezza. Specie in gioventù i tagli bordolesi della zona possono mordere e non poco e l’eccesso di temperatura pregiudicherebbe non poco la degustazione. Suddivisone per DOC e zone geografiche, tutti i produttori in ordine alfabetico, bicchieri ampi e grandi perfetti per i rossi della zona, bravi.

Val di Cornia

Petricci e Del Pianta, famosi per il Sangiovese in purezza riserva Buca di Cleonte in effetti non tradiscono ma a me è piaciuto particolarmente il loro Cabernet Sauvignon, ovvero il Nubio 2005, veramente ben fatto. Petra presenta un 2006 in forma strabiliante,  forse il vino più elegante tra quelli in degustazione, di una fattura notevole, fine e delicato come poche altre volte finora. La Fralluca presenta un discreto Vermentino ma un ben più interessante Fillide Toscana Rosso IGT con inedito blend sangiovese alicante e syrah, prezzo interessante e beva notevole. Un pò troppo maturo Esperienze di Macchion del Lupo ma la stoffa c’è e non poca, Rubbia al Colle Muratori presenta il Sangiovese in barriccoccio e l’interesseè notevole, e anche il vino è promettente, certo da inquadrare… Terradonnà ha vini piuttosto classici per la zona ma Okenio (cab sauvignon 100%) ha i numeri per diventare un grande della tipologia. Tua Rita presenta alcuni outsider, dengisssimo il Perlato del Bosco bianco 2009 e niente male anche il base Rosso dei Notri 2009. Ampia gamma per TuttiSanti e su tutti ci colpisce molto il rosato, dolcino ma non stancante, corpo giusto e dritto e il Rivellino, sangiovese e cabernet, che ha un rapporto qualità prezzo interessantissimo oltre a dimostrare quanto possano dialogare bene sangiovese e cab anche in queste terre. Conferma per l’ottima Ansonica di Brancatelli, lo splendido aleatico passito e per gli amanti del frutto pienissimo, anche il Valle del Sogno 2007 rappresenta un must. Guado Del Re è sempre una certezza, stavolta ci colpiscono tutti e tre i vini presenti, il rosato per l’eleganza, il vermentino per la mineralità ampia e il sangiovese, tra i migliori della zona, perfino elegante. Bulichella (biodinamica) presenta Hide Syrah per ora più potente che elegante e la consueta grande prova del Col Di Pietre Rosse, un piccolo Solaia della costa.

Bolgheri

Tralascio alcuni nomi ben noti e sempre di livello altissimo (Grattamacco, Argentiera, Michele Satta, Le Machiole) e passo a fare un  plauso ad Adeo (il “base”) di Campo alla Sughera e anche al cru  Arnione 2006 portato in assaggio in parallelo al ben più aggressivo 2007. Ottima impressione per i vini di Batzella, in particolare il syrah Bliss appena imbottigliato e il “top” di gamma TAM, stoffa ed eleganza di alto lignaggio, presentati in maniera ineccepibile ed accattivante.  Per il prezzo cui viene presentato però il migliore è il digià, beverino e profumato come pochi. Castello di Bolgheri grande exploit con un Varvara (“base) in grande spolvero anche se con un legno un pò incerto e un sontuoso “Castello” tra i migliori DOc Superiore dell’annata. Ottimo e sorprendente (dall’etichetta in poi) il Kappa Toscana 2007 di Fattoria Kappa, purtroppo non in vendita da noi (solo in Austria) ma davvero tra i migliori assaggi bolgheresi del weekend e non stupisce che abbia vinto il premio “Rosso Buono per tutti” con i giudizi alla cieca effettuati dal pubblico.

Buono anche il biologico Greppi Cupi ma spicca molto più il superiore Rubino dei Greppi 2006 rispetto al fratello minore Greppi Cupi così come succede a I Luoghi dove il Campo al Fico strappa applausi nonostante la struttura poderosa. Un pò cupi e pesanti i vini di Giorgio Meletti Cavallari, forse bisognosi di più tempo in bottiglia ma comunque dotati di grande frutto (il suo Bolgeri è arrivato terzo nel concorso con giuria popolare). Si conferma tra i migliori Bolgheri il Volpolo di Podere Sapaio, tra i più dinamici e persistenti tra quelli provati. Tra i bianchi, notevoli l’Obizzo di Donna Olimpia e il Bolgheri Bianco Campo alla Casa di Enrico Santini.

Elba e Bibbona e Riparbella (PI)

Sulla buona strada per un grande bianco il Bianco delle Ripalte dell’Elba e conferme da Accquabona, specie per l’Ansonica 2009,Villa Caprareccia presenta un ottimo Terratico di Bibbona Filari Dorfino che sa essere frutto, bevibile e toscano allo stesso tempo, affatto banale. Tra i migliori assaggi della sala e dell’anno, Caiarossa 2006 e anche il bianco e il Pergolaia (il rosso “base”). Azienda biodinamica, grandi vini che ti coinvolgono nel bicchiere e offrono sempre una emozione particolare.

Impressione generale è che si tratti di un territorio in fase di maturità ovvero conscio delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Conoscenza dei legni migliore che in passato, minor vogli a di stupire ad ogni costo e ricerca della personalità aziendale più che la potenza ad ogni costo. Molte aziende alle prime uscite promettenti, Val Di Cornia soprattutto potrà riservare molte sorprese. Grande l’uso e insospettabile del Sangiovese, di nuovo, più in Val di Cornia e Bibbona che a Bolgheri, non sempre dà vini finissimi ma i buoni risultati ottentui da qualche produttore lasciano intravedere che l’espressione della toscanità di queste terre può anche passare dal nostro vitigno portabandiera per eccellenza. Bianchi un pò sottotono che devono cercare la loro dimensione, i vermentino sono molto pesanti dolcioni e poco minerali e in questo sono rimasti un pò indietro rispetto alla grande evoluzione dei rossi. Anche per i bianchi, la Val di Cornia e l’Elba sembrano aver preso una strada più territoriale e meno modaliola, probabilmente anche perchè costretti a differenziarsi da Bolgheri, fatto che potrebbe rivelarsi vincente.

Riscontri quindi molto positivi e tanta curiosità nel sentire molte delle premesse tradursi in belle realtà in futuro, di certo ancora migliore del passato visto che finalmente anche qui la parole più usate da tutti  sono sempre più spesso “terroir” e “bevibilità”  rispetto a “bordeaux” e “frutto”.

Per i curiosi, ecco tutti gli altri premiati e i dettagli del concorso Rosso Buono per Tutti:

All’interno di MareDiVino si è svolto anche un concorso “Rosso buono per tutti” attraverso il quale si è premiato il vino, venduto in enoteca a 16-18 Euro, più votato dagli appassionati che lo hanno selezionato in una degustazione alla cieca. Su cento votanti e 45 vini ha prevalso il KAPPATOSCANA 2008 di Fattoria Kappa. Secondo il POGGIO A’ BUGNI di Valdamone, e terzi ex aequo PERGOLAIA di Caiarossa e BORGERI di Giorgio Meletti Cavallari.