Monthly Archives: novembre 2007

Metti una sera a cena…il Presidente Medri!

presidente Osvaldo (Baroncelli, presidente AIS Toscana) me ne aveva presentato la possibilità che venisse ma quando alle 17 mi chiama per fissare un tavolo da Burde per 3 e che mi avrebbe portato nientepopofdimeno che il nostro presidente mi sono quasi cascate di braccio le due bottiglie di vino che stavo spedendo ad un cliente….
Non che non lo conoscessi o non ci avessi mai parlato tra Vinitaly, Congresso, commissioni di assaggio e altro però cavolo averlo a cena nel tuo ristorante fa tutt’altro effetto!
E soprattutto è stato molto piacevole sedermi con loro e fare due chiacchere. O meglio anche quattro di chiacchere: tra futuro dell’associazione, concorsi, internet, blog, il vecchio limbo forum AIS, la figura del sommelier nel futuro, l’importanza di legare il sommelier al posto dove lavora e non ultimo, come usare intelligentemente l’informatica al servizio del vino, c’è stato veramente da parlare per una serata e oltre (e il pretesto per sfoggiare e usare un pò l’iPhone).
Mi ha fatto i complimenti per la prova dello scorso venerdì, ha detto che legge il mio blog e che apprezza in modo particolare come faccio conoscere una serie di aspetti positivi AIS che non traspaiono da nessun’altra parte e soprattutto mi ha fatto capire che se le idee e le capacità ce l’hai, la GEN e il consiglio nazionale ti ascoltano ben volentieri.
Ieri mi ha confidato che il sito web necessita di qualche cambiamento e qualche aggiornamento e infatti è stato creato un gruppo di lavoro (di cui faccio parte insieme ad altri luminari che conoscete benissimo) incaricato proprio di aggiornare il sito nazionale con le nuove potenzialità e mezzi della rete moderna, quindi come avrete immaginato, parliamo di video, blog, rss e tutto il social networking 2.0 che vi viene in mente.
E oltre a questo, vabbè è il suo lavoro direte, ma mi sono reso conto che quando Medri ti parla in effetti ha veramente in mente le esigenze di noi sommelier, professionisti e non, e che l’AIS ( e anche la WSA), in questo momento molto importante della sua storia, ha tutte le potenzialità e risorse che necessità per diventare un’associazione ancora più grande, importante, funzionale e fondamentale per la valorizzazione del Made in Italy, non solo enoico.
E, ed è questa forse la cosa più bella, che si rende conto che noi 35000 insieme siamo una forza straordinaria e che veramente possiamo dare un segno forte culturale e storico alla comunicazione del vino.
Intanto, a proposito di storia, è volato stamani a Londra per preparare il prossimo 31 Gennaio 2008…speriamo di essere qui (e lì) a raccontarvelo!!!

…and the winner is Clos Du Papes Chateneuf du Pape! ma il sito non c’è…

chat papeEd eccolo qua il successore del Casanova di Neri Brunello 2001 al trono di “miglior vino al mondo” di Wine Spectator. E anche se proprio magari non è il migliore, di sicuro sarà quello che farà il botto nelle vendite, sia come Clos du Papes che come tipologia.
Che dire? così a caldo dico che era un pò nell’aria e che WS ha sempre dimostrato di puntare molto sia sul Rodano che più a sud, appunto, dove viene prodotto lo Chateneuf du Pape. Personalmente ritengo altri (Beaucastel) superiori ma qui si tratta di marketing e quindi me ne intendo meno! Me ne intendo però abbastanza per dire che non serve a niente vincere questa classifica se poi hai il sito in manutenzione!
Prossimi commenti a venire…
Ecco qui gli altri 10 per correttezza.

Sauza Tequila Event a Hotel Grotta Giusti: prima lezione sui distillati…

sauza 1 Avrò anche passato le selezioni nazionali, ma resta il fatto che su 3 distillati ne ho riconosciuto uno solo e in queste condizioni a Londra non ci arrivo nemmeno…Per cui ho chiesto ad uno dei migliori barman del Mondo, ovvero Andrea Balleri di prepararmi un corso intensivo sui distillati e sui sigari. Prima lezione oggi su uno dei distillati più festatioli e universitari del mondo, direi quello che a chiunque (almeno della mia generazione) solo un’annusata ricorda immediatamente ubriacature, festini equivoci e quant’altro. Poi si cresce e si diventa più seri e anche la Tequila cresce con te nel senso che oltre a cambiare sesso (ebbene si, si dice IL Tequila…) si scopre che non è solo bianca semplice e da Tequila Boom Boom ma si passa a versioni più evoluti che per fortuna allargano il discorso degustativo e di complessità olfattiva senza però andare a copiare Rhum, Ron, Rum e altro sudamerica bevendo.
Nel pomeriggio di oggi al Barman Event Sauza ho potuto degustare in “verticale” il Tequila Bianco, base perfetta per molti cocktail, direi IL Tequila che tutti conosciamo e le sue versioni evolute ovvero il Gold con caramello aggiunto e il Conmemorativo con 18 mesi in botti di rovere americano.
Il Tequila bianco è tutto ciò che ci ricordiamo sempre quando pensiamo a questo distillato ed è buffo scoprire come nella sala oggi tutti (nonostante diverse estrazioni, sesso, età e occupazioni) si ricordavano di non aver mai bevuto un solo bicchiere di Tequila ma almeno 2 o 3 o peggio in una sola serata: riuscireste a trovare un altro distillato con la stessa storia?!?
Comunque, questo Sauza Bianco si fa notare per il classico odore di solfuro (vabbè che c’erano le terme accanto…) e poi erbaceo tipico dell’Agave e un bella nota penetrante di pepe bianco.
Tequila oro invece è praticamente lo stesso prodotto però con l’aggiunta di caramello, fondamentale sia per lenire e confondere il naso e il gusto sull’odore di solfuro di cui sopra e ottima per risolvere il problema di colore di alcuni cocktail. E gli aromi si allargano ad includere un pò di melassa e soprattutto un pepe che diventa nero. In bocca ovviamente meno aggressivo e più dolce.grotta
Poi ecco il Conmemorativo che è un Tequila invecchiato ben 18 mesi (anejo che si pronuncia, lo scopro oggi, aniego).
E qui le note profumate in effetti si moltiplicano ad includere tutta la gamma del legno e del rovere con sotto del floreale di agave molto attenuato. Più che bersi da sola, comunque ottima, ce lo hanno servito su un Ragusano DOP con miele e marmellata di fichi: FENOMENALE! e il bravo relatore della Sauza ci ha pure dato due p tre ricette comprese una pasta con peperoni saltati in padella con Tequila Anejo e poi servita con uva nera…interessante.
Poi ecco secondo me la BOMBA della serata ovvero un enorme e grandissimo Hornitos invecchiato “solo” 3 mesi ma fatto di Agave Azul al 100% (mentre nelle altre avevamo 51% agave azul e per il resto altre agavi meno pregiate). Qui ecco mi sono trovato davanti all’essenza vera del Tequila, almeno per quanto me la immagino io, ovvero con note di idrocarburo, di pera, di balsamico intenso, di fiori carnosi…insomma veramente da provare! Però socnsigliatissimo a chi non piace il gusto tipico della Tequila che potrebbe trovarlo addirittura disgustoso!
hornitosQuesto Hornitos ce l’hanno servito sulle tavolette 70% slitti e secondo me l’abbinamento era portentoso, molto meglio che con il classico Rhum!
Il tizio della Sauza continuava a dire che con la cioccolata di voleve il Conmemorativo ma date retta a me, provatela con questo Hornitos e non ve ne pentirete!

Diciamo che come prima lezione mi pare sia andata bene e che se mi presentano la Tequila DOVREI riuscire a riconoscerla…salvo mi diano magari una Josè Cuervo che ora mi toccherrà riassaggiare!
Quanto alle prossime lezioni da Andrea Balleri, ho in programma per la prima settimana di dicembre una serata su Sigari, servizio del sigaro e abbinamento sigari-distillati, tutto nell’accolgiente fumoir della Grotta Giusti con tanto di humidor.
Grazie Andrea, a buon rendere! andrea balleri

iPhone, Google Android…e vino?

googlephoneVisto che anche il diretur stamani si è deciso a fare outing, allora parlo anche io dell’Iphone che un mio amico americano mi ha prestato (grazie infinite) per farne e un tour e valutarne le possibilità. Vi prometto quanto prima una rece completa delle funzionalità ma stamani grazie a Geekissimo ho dato un’occhiata all’unica piattaforma che nel 2008 potrà star dietro all’iPhone ovvero Google e il suo Android. Che non è un googlefonino come da qualcuno anticipato ma ua piattaforma software adottabile dai produttori per costruirci intorno un telefono. Guardando il filmato PER ORA non vedo NIENTE che l’iPhone non faccia già altrettanto bene!
Però una piccola preoccupazione per Apple sicuramente c’è ovvero il fatto che come tutti quanti abbiano cominciato a usare iPhone si sono resi conto, le applicazioni più utili, più fighe e in definitiva più utili sono di Google o di Yahoo! Voglio dire personalmente dell’iPhone al di là dell’interfaccia rivoluzionaria dello schermo tattile (forse l’innovazione più grande nel rapporto uomo macchina dai tempi del mouse) che avranno anche i googlefonini, le cose più utili sono le mappe (google maps) la posta (gmail) e la possibilità di vedere video su youtube in maniera ottima nonostante la poca ampiezza di banda.
Per lo meno sono le 3 applicazioni che uso come sommelier informatico e mi torna molto bene perchè tutti i video di Burde, di AisToscana o di AisLombardia sono proprio su YouTube.
Ma cosa succederà se e quando Google deciderà di ritare il supporto ad Apple? Potrà mai accadere che un iPhone riproduca meglio i video rispetto ad un LG Android Based?
Che succdederà ai servizi che rendono l’Iphone al momento così avanti?
Non mi dite che dovremmo passare sempre e comunque da iTunes! (già ora che debba sincronizzare i miei contatti di lavoro usando un jukebox multimediale mi pare strano…).
Insomma per ora e fino a marzo (sembra sia la data di uscita dell’LG) l’iPhone può dormire sonni più che tranquilli, ma poi?
Quanto al vino, ecco alcune possibilità che l’IPhone già ora permette di fare:

portarsi con sè tutti gli indirizzi delle cantine che volete visitare: vi mettete tra i bookmark la mappa di Aristide e quando siete a giro vi collegate e guardate qual’è la cantina più vicina a voi (senza dovervi comprare un navigatore slow food o simili con i POI già caricati)

se poi non vi ritrovate su Aristide ci sono sempre i ragazzi del Forum RexBibendi con la loro mappa (grazie Fabrizio)

non sapete dove andare a mangiare? andate su google maps e usate le mappe di Massimo di KelaBlu come questa che però potete ovviamente consultare anche sull’iPhone tramite il browser…

se siete in dubbio se andare a montalcino o a panzano, digitate i due nomi nellìapplicazione meteto Yahoo di i phone e guardate dov’è che non piove

non sapete che vino abbinare al cinghiale che avete appena comprato al reparto macelleria? Accendete il telefono, cliccate su Youtube e digitate cinghiale, vedrete un video che vi dice come cucinarlo e che vino abbinarci (tanto ormai il Sassicaia si trova anche all’esselunga)

avete un amico sommelier e volete chiedergli qualcosa su un’etichetta? scattate una foto e in circa 10 secondi il vostro amico sommelier la riceve sul proprio iohone, fa una ricerchina veloce magari su cellartracker e vi dice tutto quanto volete sapere su quel vino

volete sapere quali sono i 5 grappoli toscani del prossimo 16 dicembre ve li potete leggere http://www.aistoscana.it/articoli.php?id=189 con il vostro Safari

non vi ricordate quanti grappoli ha preso il 2003 del Monprivato (che Ziliani ama tanto) e volete sfogliare la Duemilavini Bibenda senza dovervela portare dietro 1200 pagine di roba? Andate sul sito dell’AIS, cliccate su…ehmm questo ancora no, però ci arriveremo!!!

the future ofthe wine is now!

Un cinghiale tra le Siepi e altro

siepimazzei treIeri sera c’era da festeggiare e ho “ingaggiato” mio fratello, futuro chef da Burde. Ormai sapete che mio fratello e il cinghiale in dolce e forte hanno un feeling particolare per cui non stupisce che quando si deve fare festa e già che ci siamo fare un assaggio di un pò di vini in batteria la scelta dei cibi casca spesso da quelle parti! Ieri sera però ci siamo un pò sdati e sul menù composto da patè di cinghiale e marsala, stracci Fabbri al sugo di cinghiale e appunto cinghiale in dolce e forte, gli abbinamenti provati sono stati quanto mai vari e assortiti.
Lo so che non lo si può bere come aperitivo ma c’era da festeggiare quindi bollicine iniziali e vai con un monumentale 1994 Millesime di Andrè Beaufort, Champagne biodinamico da Ambonnay, e quindi complessità biscottate, miele di erica, spezie, nocciole, frutta piena e quant’altro con un gusto vivo e caldissimo. Sul patè quasi quasi era un pò troppo forte però…beaufort
Ci sediamo e arriva la pasta…eccoci di fronte a 2 vini su cui i Marchesi Mazzei puntano parecchio (e grazie alla Milvia e a Massimo che me li hanno regalati) ovvero il Tenuta di Belguardo (Cab sauvignon e Franc) e il Bronzone, Morellino di Scansano versione top. Confermo quanto detto sul Bronzone negli scorsi anni, ovvero che di morellini così ce ne sono pochi (Capatosta e Barbicato a parte) e riesce ad essere elegante e fine pur con una potenza enorme di alcol, corpo e sttruttura.
In certe annate è anche troppo massiccio ma questo 2005 non lo è affatto.
mazzei treIl Tenuta invece non mi piaceva e anche ieri sera non mi ha entusiasmato…o meglio riconosco che è molto meglio di qualche tempo fa ma mi pare ancora un vino in cerca della sua dimensione e della sua collocazione. Per adesso è un riuscito blend maremmano, con note nette e fini del Cabernet Franc che quest’anno escono maggiormente che in passato. Niente male, anzi buono ma non il genere di vino che andrei a cercare…
Grande attesa per il 5 grappoli 3 bicchieri e chissà quan’altro Siepi 2004 e , per una volta, non va delusa. Sapete (soprattutto lo sa Silvio Ariani che non mi sopporta!) sul Siepi sono sempre stato piuttosto tiepido e le due ultime uscite (2002 e 2003) mi avevano lasciato un pò freddino soprattutto per via di un corpo un pò pesante e una sensazione troppo marmellatosa. Nel 2004 il Sangiovese invece tiene benissimo a bada gli eccessi del Merlot e ci regala un bel vino elegante, complesso e più toscano del solito , con una persistenza che tiene botta contro il cinghiale senza paure.
Non so se vale quanto costa (praticamente dopo l’ultimo rincaro siamo sui livelli del Sassicaia!) però è buonissimo! E i profumi sono molto più puliti e netti che in passato, segno che il terroir del vigneto Siepi è finalmente pronto a dare vini di qualità davvero superiore.
val dic ava75In finale di serata c’è spazio pure per un Val Di Cava Riserva Brunello di Montalcino 1975, caldo, catramato, ciliegioso e con abbondante liquirizia. Certo nel 1975 non ci si immaginava il 100/100 dell’annata 2001 (Riserva Madonna del Piano) ma già si capisce che si lavorava PER la qualità.
Finale emozionante con un bel Vin Santo di Avignonesi 1994, di nuovo senza caffè e senza distillati a seguire, basta e avanza lui per chiudere in bellezza! E pensare che era un culaccino di bottiglia aperto in frigo da almeno 6 mesi…mai sentito niente di simile, commovente!

La più bella lettera che abbia mai ricevuto…l’Italia sono io!!!

Non riesco a scrivere tanto bene quindi vi riporto direttamente la lettera che Vittoria mi ha appena spedito da Milano…
Milano, 12 novembre 2007

Gent.mo
Andrea Gori
Firenze

Oggetto: selezione nazionale concorso
“Miglior Sommelier d’Europa 2008 Worldwide
Sommelier Association”

Gentile Andrea,
al termine delle prove sostenute il giorno 9 novembre u.s., mi è particolarmente gradito comunicarti che rappresenterai la nostra associazione alle selezioni del concorso “Miglior Sommelier d’Europa 2008 Worldwide Sommelier Association”. Le selezioni si svolgeranno a Milano il giorno 9 gennaio p.v.
Grazie per aver partecipato e complimenti per l’alta professionalità che hai dimostrato.

Cordialità.
Roberto Gardini
Responsabile concorsi

Roberto che ti devo dire, PREGOOOOOOOOOOOOOO!!!
Sono abbastanza commosso al momento ma almeno 3 nomi li volevo fare…ovvero mia mamma (lo so è tipico italiano ma me lo perdonerete) che mi ha aiutato in tantissimo di ciò che ho fatto da Burde nelle degustazioni e nel reperire il materiale di studio, Osvaldo Baroncelli presidente AIS Toscana (che mi ha spedito a calci a partecipare ai concorsi già da Cagliari 2005) e Delegato di Prato ai tempi del mio diploma (e che adesso sta facendo grandissime cose in Toscana per l’AIS, venite il 16 a Firenze e vedrete) e per il vino toscano in generale, e ovviamente mia moglie Jessica che ha sopportato e continua a sopportare i weekend in giro per cantine, degustazioni, produttori, studio eccetera eccetera, portandosi dietro i due marmocchi stupendi che credo avete già conosciuto…

Ora si che è pesa!
Addio vacanze di Natale…ma almeno ho la scusa per bere bene da qui al prossimo anno!
I miei complimenti a Marco e Nicoletta che erano in finale “contro” di me, se sono qui è anche un pò merito loro, si impara sempre tanto a frequentare certi campioni di professionalità e simpatia!

Cena dell’olio nuovo a Capezzana e anteprima annate 2003

olioCome ogni anno abbiamo ricevuto (io e la mia famiglia) l’invito a cena dai Conti Contini Bonaccossi nella Villa di Capezzana per degustare l‘olio del nuovo raccolto e ovviamente anche alcune anteprime dei loro vini più rappresentativi. Già in questa frase ci sono già un sacco di presupposti per cui qualcuno di voi possa pensare che non dovrei scrivervi della cena e dei vini ma mi pare che si tratti di un conflitto di interessi piuttosto risibile quindi vado avanti… Anche perchè con due bimbi piccoli mi è difficile girare per cantine e accettare tutti gli inviti che ricevo a girare la Toscana e le aziende vinicole. Devo dire che ovunque sia stato sono sempre stato trattato benissimo (Avignonesi e Badia a Coltibuono su tutti) ma andare su a Capezzana è sempre un’occasione speciale. Sarà perchè in 18 minuti (nuovo record quest’anno con il Doblò 1.3mjet) sono già lì mentre le altre cantine sono a più di un ora di auto, sarà perchè da Burde abbiamo i vini dei Bonaccossi da più di 60 anni, sarà perchè l’ex limonaia con camino attorno al quale vengono messi i tavoli fa così tanta atmosfera…boh insomma, si sta veramente bene. Anche perchè è un’occasione informale, si sta vestiti casual e siamo fra ristoratori, gentaccia che si trova bene solo tra di loro! Ma veniamo ai vini e all’olio…
ceciSi parte come di rito con un assaggio di Vin Ruspo 2007 dalla vasca ovvero dalla vasca dove il vino sta ancora riposando in attesa di essere imnbottigliato e arrivare per i primi di dicembre nelle nostre cantine. Questo dalle nostre parti e a Prato in particolare è il vero Novello dell’anno, il vino che tutti aspettano per le feste e per assaggiare l’ultima vendemmia. Salasso di Carmignano quindi circa 70% Sangiovese e 30% Cabernet che sapete qui è presente da almeno 300 anni quindi praticamente è un autoctono. Gusto freschissimo, profumi intensi di rosa, di ciliegia e fragola, con una persistenza degna di un vino rosso…è sempre grandioso soprattutto se bevuto entro la primavera successiva. Da Burde non lo serviamo mai in ogni caso dopo Pasqua. L’altra sera ha fatto la sua parte sui ceci conditi con l’olio nuovo e la classica fettuntissima iniziale.
Già l’olio com’è? Strabuono, niente dolciastri saporti da mosca (qua si è abbastanza in alto e si è avvertita meno che nel resto della Toscano dove il 40% del raccolto è stato compromesso), un convincente carciofo e un floreale di campo incantevole. Da bersi anche da solo, ve lo garantisco!
trebbiano03Ok ok arriviamo ai vini più interessanti….Parziale delusione per il Trebbiano 2003. Mi ero finalmente deciso ad entusiasmarmi per il 2002 versione quasi Gravneriana per questo esperimento di Chioccioli per cui trovarmi di fronte ad una sua versione “light” mi ha lasciato un pò perplesso. Buono e piacevole ma senza l’intrigante complessità che ha fatto delle prime annate di questo vino un unicum nel panorama toscano. Certo le vendite non erano state ottime quindi probabilmente si è cercato di inquadrarlo in binari più tradizionali. Buono comunque ma la versione precedente aveva qualcosa di affascinante, questo 2003 invece è un “altro” grande bianco, ma senza spunti particolari di interesse.
Altro tono per il nostro vino preferito di Capezzana, ovvero il misconosciuto Trefiano 2003, finalmente in bottgilia dopo aver saltato 2001 e 2002. Caldo avvolgente e affascinante come non mai nella sua toscana austerità, con un cabernet in punta di piedi e un grande sangiovese scalpitante. L’annata calda lo fa arrivare in bottiglia con un’acidità ridotta rispetto al 2000 e probabilmente ne segnerà la longevità non enorme ma quando lo si beve, è sempre fantastico. Mangiarlo sul prosciutto in salsa d’uva e patate arrosto era una favola.
ghiai 2003Arrivano due pecorini stagionati ed ecco il vino da passerella ovvero il Ghiaie delle Furba 2003 in anteprima, stavolta con più Syrah del solito, già molto evidente nelle note pepate al naso. Si sente la mano di Chioccioli del Cortona Syrah il Bosco ma soprattutto in bocca si sente un grande Cabernet che riduce il merlot ai minimi termini in fatto di gusto. Naso già elegante e raffinato,. bocca ancora in assestamento ma di certo tra un paio di anni avremo nel bicchiere un grandissimo vino. Finale per i 3 bicchieri e 4 grappoli AIS ovvero ad un passo dall’eccellenza secondo la critica ma mi domando come si possa OGGI dare un giudizio su questo vino vista la sua estrema gioventù. Per me siamo ai livelli del 2000 (che tuttora preferisco alla premiatissima annata 2001, boh sarà questione di gusti!).
vinsantoGran finale con il sontuso Vinsanto 2001, una festa al naso ma soprattutto molto convincente in bocca con una acidità sorprendente, una volatile misuratissima e un retrogusto molto avignonesi…Profumi netti e finissimi di albicocca, datteri, fichi secchi di carmignano (ovviamente!) nocciola e zenzero, mai stucchevole. Di nuovo uno dei tre migliori vin santi toscani in circolazione come riporto a Beatrice Contini Bonacossi, sempre attentissima ai pareri degustativi su suoi vini. Sarà un pò bambinesco, ma mi fa sentire sempre parecchio importante quando mi chiedono un parere su di un vino…
In teoria dopo questo Vin Santo ci si dovrebbe fermare e togliersi il cappello ma c’è da assaggiare la Grappa di VinSanto: bianca, croccante, con profumi di viola, fiori freschi e un nerbo fresco pulitissimo nel palato. Una grappa che non t’aspetti ma veramente buonissima (poi la porto alla Paola Soldi dell’ANAG e mi faccio dire che ne pensa…).
vinsantaiaFine di serata con visita alla vinsantaia (col cappotto perchè ovviamente le finestre sono spalancate come vuole la tradizione) e chiacchierata con la sempre carina e gentilissima Serena Contini (nipote di Beatrice) davanti alla brace nel camino. Non capita spesso di parlarci visto come è sempre impegnata in giro per il mondo a promuovere il vino di Carmignano e a studiare in master vari (londra e usa)! Ci racconta dell’esperimento Syrah in purezza chiamato 804 (anno della prima testimonianza del vino a Capezzana, quindi qualcosa come 1203 anni fa, del mercato del vino che cambia, delle guide, dei clienti, insomma di tutto di più. Ci raggiunge anche Sergio Bianchini della Vintage 04 che rappresenta su Firenze e oltre l’azienda e in un attimo è già ora di nanna.
Torno a valle (ci metto però un pò di più di 18 minuti…) con l’impressione di essere stato a cena da amici più che da “fornitori” del ristorante e il fascino dei vini (e della “gente”) di Capezzana sta proprio in questo: sono nobili ed eleganti, però tanto veri, sinceri e gustosi che li senti subito vicini al tuo modo di intendere il vino in tavola.
E in effetti però questo nelle guide non sta scritto…