Monthly Archives: dicembre 2007

Quelli che le guide: Gentili, Mojoli, Cremona, Thomases e il futuro delle guide (second me)

guideCon supremo atto di coraggio ieri sera Guido Ricciarelli mi ha dato la parola nell’interessantissima tavola rotonda sulle guide.
La discussione è stata veramente interessante soprattutto perchè c’erano di fronte chi le guide le cura e le scrive e c’è stata l’occasione per discutere sul ruolo delle guide attuale, su cosa vogliono i produttori e viceversa. In più è venuta fuori una richiesta molto esplicita da parte dei produttori, in particolare con la voce di Ornella Venica, che ha chiesto alle Guide di comunicare ai lettori la persona e gli umonin e la storia che sta dietro ad un bicchiere di vino, piuttosto che i suoi profumi o i suoi punteggi…

La discussione è iniziata con Ernesto Gentili della Guida dell’Espresso che esordisce facendo notare quanto sia varia l’italia con vigneti dalle cime innevate alle sabbie con microclimi e terroir diversissimi, elemento che rende terribile il fatto che ci siano troppi vini simili in diversi angolo d’Italia. Più ci appiattiamo su criteri di qualità e tipologie di vino omogenee più facciamo il male dei nostri vini. La qualità media è molto alta ma c’è un grosso problema nel fatto che su 20 bottiglie ce ne sono almeno 1 che sa di tappo e soprattutto degli altri 19 bottiglie il vino è anche molto diverso per cui può accadere che diversi degustatori non si trovino d’accordo su di un vino proprio perchè si tratta di campioni di lotti differenti. E ciò è anche derivato dal fatto che gli editori vogliono chiudere il prima possibile la Guida per essere in libreria prima possibile mentre i produttori ritardano l’invio dei campioni per avere vini più pronti e al punto giusto per essere assaggiati. Spesso quindi i tempi editoriali creano problemi al lavoro dei redattori.

Daniel Thomases dice che dovremmo essere al capolinea per i vari Cabernet Merlot e Syrah piantati ovunque in Italia e che l’epoca dei vini bodybuilder è ormai terminata. Anche una tipologia estremaa come l’Amarone (ieri c’erano Allegrini e Dal Forno in degustazione…)ha ormai un mercato solo al Nord Europa e sempre più ristretto. C’è si una riscoperta di autoctono e pratiche enologiche tradizionali contro l’alloctono e la barrique ma in molti casi se alcuni vitigni erano diventati minori e soprattutto se certe botti erano state abbondonata un motivo c’era e adesso non ha senso demonizzare la barrique e tornare a vini acidissimi scomposti fatti in botte poco salubri solo perchè vanno di moda…In seguito thomases risponde alla domanda su come mai dalla Veronelli sono sparite cartine e commenti, lasciando quasi solo i punteggi, risponde che è stata una scelta dell’editore sulla quale non si trova affatto daccordo.

Mojoli di slow Food e Gambero Rosso sposta l’ottica sullìagronomia e sulla provocazione di Carlin Petrini che dice che non è possibile pubklicare una guida per i vini di serie A e una sui vini da tutti i giorni. La soluzione è intercettare la richiesta del mercato d conoscere meglio l’agronomia dietro i vini che compriamo e dare spazio all’agronomo in contrapposizione alla figura dominante di questi anni che è stata il winemaker enologo. Quindi grande spazio anche ad aziende che investono in ricerca, anche in rapporto con Università e anche attenzione al cambiare il nostro linguaggio di comunicatori del vino. é cambiato il modo di discutere e di vendere tutto e il vino non si è evoluto come altri settori. Occorre cambiare qualcosa nel giornalismo del vino non solo nel modo di redigere le guide.

Luigi Cremona presenta la sua guida edita da TCI agli Autoctoni, ultima nata in ordine di tempo e subito dimostratasi diversa, sia per il tema centrale dell’autoctono e dei vini tipici e rispettosi del terroir ma anche perchè fatta da giovani con mentalità e risultati piuttosto diversi rispetto alle altre guide. Inoltre per adesso è l’unica guida consultabile via cellulare e questo in un paese che compra più cellulari che cibo, è un fatto importante.

Segue poi un intervento flash (ma che prego l’interessato di approfondire in altra sede perchè vale la pena) di Pierluigi Gorgoni (bravissima penna di Spirito Di Vino, sua la degu verticale di Sassicaia e di Rosso del Conte nell’ultimo numero) che fa notare che dovremmo smetterla di dare punteggi e dovremmo trasmettere più ciò che sta dietro al bicchiere e le persone che lo realizzano.

Infine (penultimo…) arrivo io che da Sommelier Informatico vengo interrogato sul punto di vista dei blogger e in generale di internet sulle guide e sul comunicare il vino…
E racconto che secondo me il vino è un tipico prodotto di nicchia, di quelle nicchie che adesso in termini di volumi sono quasi diventate mainstream. In pratica la teoria economica della Coda lunga di Craig Anderson applicata al vino dice che una somma di nicchie di mercato vale più del resto del mercato cosiddetto di massa.
E nel vino è davvero così con etichette che non vendono che qualche migliaio di bottiglie ciascuna ma tutte insieme sono una forza enorme. E per star dietro a questa somma di mercati di nicchia le guide non sono lo strumento adatto. Sono prodotti editoriali e perforza di cose limitate per questioni di costo e di risorse da destinarsi e non potranno mai coprire una realtà italiana veramente significativa. Un pò come WikiPedia e l’Enciclopedia Britannica dove Wiki ha circa 1000 volte il numero di voci della Britannica e un’autorevolezza media altissima che la rende uno strumento fondamentale per il terzo millennio.
Concludo invitando i curatori delle guide a non sottovalutare internet e il lavoro di centinaia di giornalisti e amatori che riempiono forum blog e siti vari di un numero impressionante di recensioni e degustazioni, un numero che se guidato e organizzato potrebbe davvero essere LA guida per eccellenza.
E oltretutto, come anche Fiorenzo faceva notare qualche giorno fa, davvero i produttori hannno bisogno di guide e giornalisti per parlare con i loro consumatori? O piuttosto non è il momento in cui internet consentirà al consumatore di fare a meno dello strumento guida?
E il ruolo del sommelier comunicatore, non è forse lui che può contribuire a colmare direttamente al tavolo del consumatore quel divario che ancora separa quelli che il vino lo fanno e quelli che il vino lo bevono?
Secondo me appunto, la guida che guiderà il futuro sarà quella che smetterà di considerare internet un guazzabuglio di scribacchini e si deciderà ad utilizzare il potenziale largamnente inutillizzato che giace sui nostri server…
Ieri nessuno dei curatori (eccetto Luigi Cremona) pare considerare la blogosfera un ambito inetessante.
Boh, io gliel’ho detto poi tra 5 anni vediamo…

Convegno Forum GT e “Quelli che le Guide”

forum gt firenzeGiornata memorabile quella di ieri per un sommelier informatico come me…Dapprima alcune illluminanti sessioni di WEB marketing, SEO e strategie di promozione su Internet al Forum GT dove ho incontrato personaggi fondamentali come Giorgio Taverniti (bellissima la sua idea del futuro del forum, vi posterò poi il link delle slides) e grandi anche Luca Catania e i tipio della Madri.com e la loro teoria AIDA sulla landing page, per tacere del simpaticissimo Shor di Geekissimo.
Ma nonostante l’eccezionalità dell’evento niente mi poteva preparare alla serata emozionante a Villa La Vedetta dove Guido Ricciarelli è riuscito a raccogliere i curatori delle 4 guide di Vino principali e uno stuolo di produttori ed enologi che a Firenze non si vedevano neanche alla presentazione dell’Espresso 3 mesi fa…
E oltre al fatto che mi è stata data la parola (e vi dirò poi la piccola ma interessante discussione che è nata sul rapporto tra internet e le guide con Ernesto Gentili) è stato stupendo assaggiare il meglio del meglio della nostra enologia davanti e insieme ai produttori! Ma vi immaginate come sarebbe assaggiare una batteria di Barolo con Chieric…CLERICO, Roberto Massolino e Pierluigi Gorgoni che vi guidano? O discutere con Paolo Baracchino se veramente il Faro Palari 2005 è la migliore annata di sempre per questo grandissimo vino?
Oppure confrontare tra loro i Nobili di Montepulciano con Boscarelli, Poliziano e l’enologo Vagaggini di Salcheto?
Oppure conversare con Ornella Venica, Gianni Annibale di Medelana di terroir insieme con Sanjust di Petrolo e il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga della Tenuta San Leonardo? Una signorilità e una affabilità impressionanti e soprattutto grande passione e grandissimo amore per il vino e per la terra. E ieri vi assicuro che di momenti così ieri sera ne ho vissuti tanti….come Costantino Charriere che mi fa i complimenti per il mio blog! Mamma mia…guide 1
A presto per le recensioni complete dei due eventi!

Girolamo Castello di Bossi Toscana IGt 2001

Non ha certo bisogno di presentazioni il plurivincitore del Miglior Merlot d’Italia per 3 anni di fila ma è sempre un piacere riascoprirlo sempre così simile a sè stesso e sempre così diverso dagli altri merlto per i suoi profumi terziari spiccatissimi e un frutto quasi in gelatina veramente unico. Un vino che ha diviso la platea ma che al sottoscritto piace particolarmente come vino da meditazione,a anche perchè come abbinamento non saprei proprio da dove iniziare…
Clicca qui per la video degustazione
girolamo bossi

Un sommelier nel paradiso dei Geek! Forum GT a Firenze 8-9 dicembre

gt forumEbbene si, domani grazie a Geekissimo e al suo concorso che ha messo in palio una borsa di studio per il Forum GT a Firenze, mi troverò in mezzo ai VERI professionisti di blogging e posizionamento nei motori di ricerca (tutto il mondo del web marketing) per appredere qualcosina in più su come funziona il web e i suoi meccanismi di comunicazione più raffinati.
Certo non capirò che metà degli interventi ma è un’occasione troppo ghiotta per lasciarmela scappare!
E poi devo a Shor una bottiglia di grande vino per ringraziarlo della borsa di studio da 500 euro che ho vinto grazie a lui!!!
E a proposito chi tra voi blogger sarà domani e domenica a firenze al convegno?

MySobry e il Nebbiolo Master

nebbiolo masterFinalmente il qui presente sommelier informatico ha trovato dei seguaci nei ragazzi di MySobry e soprattutto ha trovato appassionati bravissimi e tecnicamente preparati in grado di seguire eventi AIS dove non ce la faccio proprio ad esserci!
Il lavoro che questi ragazzi hanno fatto all’ultimo Master del Nebbiolo è veramente ottimo (anche meglio di quello che faccio io…) e merita di essere visto e commentato da un pubblico più grande.
E già che ci siete spulciate tra i post e seguite il duro allenamento cui si sono sottoposti…questa si che è passione AIS!!!
Da antologia poi i video e soprattutto la degustazione esemplare con cui Roberto Gardini conclude la giornata: da studiare!!!

Introduzione al Merlot in Italia di Andrea Gori

merlotUna piccola introduzione “enologica” al vitigno più vituperato del momento ma sempre capace di grandi exploit, anche e soprattutto in toscano dove ha trovato zone di eccellenza un pò a macchia di leopardo su tutto il territorio regionale.
In definitiva un vitigno che da comprimario di lusso dei vini Bordolesi è diventato prima spalla quasi irrinuncibile per molte DOC italiane e che è arrivato fino ad essere vinificato in purezza in vini che spesso hanno stupito il mondo.
E se in Francia l’unico veramente grandissimo a livello mondiale è praticamente solo uno ovvero Petrus (e forse pochi altri vin de garage) in Italia e soprattutto in Toscana i fuoriclasse sono tanti, vedi Masseto, Redigaffi, Messorio, Galatrona, Desiderio…

Per approfondimenti:
Wikipedia
Ziliani e il Galatrona e New Wave of Italian Merlot, sempre di Ziliani
DiWineTaste
Lavinium

Ed ecco qui miei umili contributi:

Clicca qui per l’introduzione al vitigno e le sue caratteristiche
Clicca qui per una riflessione sull’utilizzo smodato del Merlot in Toscana
agori

Caccia al “tesoro” nel Chianti: cercasi Laptop Dell Inspiron di Filippo Cintolesi

dell inspironSalve lettori, dimostriamo la potenza dei blogger anche nel mondo fisico partecipando alla ricerca del Dell Inspiron 4500 del nostro caro amico Filippo Cintolesi, ricercatore e fisico con anni di esperienza nientemeno che ad Oxford e attratto dal richiamo della terra, che nella fattispecie ha le sembianze di un piccolo podere nel Chianti, il Podere Erbolo, in comune di Gaiole in Chianti, fra Gaiole e Radda, o fra Vertine e San Donato in Perano.
Per una banale e malaugurata dimenticanza gli è successo di lasciare il suo computer laptop, un Dell Inspiron 4500 con tastiera britannica, contenuto nella sua borsa nera, dove c’erano anche alcuni accessori, fuori dalla macchina, su un muretto dove l’aveva appoggiato, nelle immediate adiacenze della Locanda di Pietracupa, lungo un viottolo parallelo alla strada provinciale 101.
Per tutti i dettagli, fate rimerimento al post di ziliani.
Se lo ritrova uno dei clienti Burde, un pranzo gratis non glielo leva nessuno!