Monthly Archives: febbraio 2008

Giovanni Manetti e il “suo” Flaccianello

flaccianello verticale fontodiNel 1981 solo alcuni visionari potevano immaginare un futuro tanto radioso per il Sangiovese, specie se vinificato da solo. In un panoramo dove per nobilitare il Sangiovese si ricorreva spesso al Cabernet Sauvignon, decidere di produrre un vino a base Sangiovese e venderlo a prezzo “premium” al di fuori delle DOC era un azzardo spinto da un sincero amore e convinzione nelle potenzialità del vitigno. Giovanni MAnetti ripercorre con noi alcune tappe della storia di Fontodi e del suo vino di punta, compresa la tanto famosa bocciatura come Chianti Classico e il suo declassamento a Vino da Tavola e come questo abbia contribuito a cambiare lo stesso Chianti Classico in un prodotto notevolmente migliore oggi.

Clicca qui per la storia del Flaccianello della Pieve

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Storia Flaccianello della Pieve Fontodi
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Clicca qui l’origine del nome

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Origine Nome “Flaccianello della Pieve”
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Fontodi Meriggio IGT Toscana 2006

meriggio fontodi 2006Un sorprendente bianco a base Sauvignon con una piccola percentuale di Pinot Bianco si dimostra didattico per i profumi di pompelmo, ramo di pomodoro, tiglio e fiorid’acacia che sprigiona. In bocca ha un’ottima sapidità che lo rendono appetibile su frutti di mare. Nel nostro piccolo ce lo siamo bevuti con soddisfazione su di una profumatissima Ribollita condita con Olio Extra Vergine Toscano. I profumi e la freschezza del vino si rivelano fondamentali per accompagnare la ricchezza della ribollita in un interessante gioco di rimandi aromatici tra il cavolo nero e il fruttato del Sauvignon. La mineralità del vino fa da sponda alla tendenza dolce del pane nella minestra e l’olio viene tenuto a bada dall’alcol presente in maniera discreta. Grande bianco e grande abbinamento!

Clicca qui per il video della degustazione 

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Meriggio Fontodi Toscana IGT 2006
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Serata Fontodi da Burde

Saletta di degustazione di Burde  gremita in ogni ordine di posto ieri sera per l’attesissima serata con Fontodi e il Flaccianello della Pieve, uno dei vini simbolo della Toscana all’estero. Ma è stata soprattutto una serata di gloria per il Sangiovese di Giovanni Manetti che ci ha esortato a berlo e a promuoverlo invitandoci ad assaporarne ogni aspetto durante la serata. E dal Meriggio bianco in poi è stata una bella successione di Sangiovese in diversi stili e metodi di vinificazione con un Chianti tradizionale fruttato e floreale accattivante, un imponente Vigna del Sorbo Riserva austera e affascinante e con le 4 annate migliori di sempre del Flaccianello a dimostrare quanto meriti il Sangiovese di figurare nell’olimpo dei grandi vitigni mondiali alla pari con i vari Pinot Nero, Cabernet e Merlot.

Grande impressione ha destato il Meriggio bianco a base di Sauvignon che è piaciuto veramente a tutti specie in abbinamento con la ribollita e tra i Flaccianello menzione d’onore per uno spettacolare 2001 e un grandioso 1997 che dimostrano tutto il potenziale di invecchiamento di questo vino, vitale e bevibilissimo anche dopo 20 anni (vedi il 1990).

Qui trovate una carrellata di foto della serata su Flickr! 

Badia a Coltibuono Vin Santo del Chianti Classico DOC 2002

vin santo coltibuonoA chiusura di serata, il fascino intramontabile di un vino che racchiude molto dello spirito toscano. Questo vin santo è ottenuto con metodo tradizionale ma interpretato alla luce delle più moderne tecniche enologiche. Obbligatoriamente da servire fresco per il suo alto contenuto zuccherino, è carico di frutta passita albicocca, pesca sciroppata, miele, zenzero, miele e note speziate intriganti. In bocca è fresco e dotato di una bevibilità non comune per un Vin Santo. Dato che inoltre non ha uno spiccato gusto ossidato che a qualcuno non fa gradire
il classico vin santo toscano, ecco che questo veramente non può non
piacere a chiunque! A berlo così potrebbe perfino far pensare che non sia un vino troppo adatto all’invecchiamento ma se cercate un pò ecco questa interessante verticale di Gola Gioconda che dovrebbe farvi cambiare idea…

Clicca qui per la degustazione

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Badia a Coltibuono Vin Santo 2002
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Flaccianello annate storiche da Burde venerdì 22: 1990 1997 2001 e 2004!

flaccianello pieve fontodiLa telefonata di ieri di Giovanni Manetti mi ha messo addosso un pò di agitazione…mi ha detto infatti che siccome di serate a giro ne fanno poche quelle che fanno preferiscono farle bene…ed ecco che quindi alla mia richiesta umile di qualche annata di Flaccianello anni ’90 mi è stato risposto con la proposta di degustare in verticale le annate in assoluto piuù ricercate dai collezionisti di questo mondo ovvero le annate mirabili 1990 e 1997 (le due “annate del secolo” dello scorso secolo) e quelle che per adesso rappresentano il top per la Toscana dal 2000 in poi ovvero il grandissimo 2001 e il promettente 2004. Già una di queste bottiglie farebbe grande una serata ma tutte e 4 insieme ne fanno un’occasione imperdibile!
Per questa serata abbiamo già chiuso le prenotazioni da tempo ma dato che c’è già una nutrita lista d’attesa vorrei pregare chi si era prenotato e adesso non può venire se potesse comunicarcelo in modo da permettere a qualcun altro di partecipare…sennò mi sacrifico e me lo bevo io!

Badia a Coltibuono Cultus Boni Chanti Classico DOCG 2004

Ed ecco il preferito da Robert Parker! Un Chianti Classico realizzato con utilizzo di barriques e soprattutto con l’utilizzo di una parte (5%) di Merlot che Coltibuono si è “ritrovato” con l’acquisizione di una tenuta limitrofa. Si tratta di un vino piacevolissimo e fruttato, molto immediato e accattivante che dimostra come il MErlot possa giovare al Chianti per alcuni aspetti ma che possa anche finire per soffocare alcune caratteristiche del Sangiovese cui siamo molto legati. E sul mercato un vino come questo, anche a causa delle valutazioni troppo positive di alcuni critici oltreoceano, può nuocere al vero vino bandiera aziendale, ovvero la Riserva.
Di conseguenza il futuro del Cultus Boni, nonostante l’ottimo successo, è un pò incerto, come ci racconta Emanuela in questo video.

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il futuro del Cultus Boni
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Clicca qui per la degustazione del Cultus Boni 2004 

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Cultus Boni Chianti Classico DOCG 2004
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Anteprima Chianti Classico 2008: abbiamo (quasi) sconfitto il Merlot!

chainti anteprima 08Di ritorno da un pomeriggio bellissimo ed esaltante posso annunciare una grande gioia a tutti gli amanti del vero Chianti: il merlot è quasi del tutto sgominato e il principe Sangiovese è di nuovo monarca assoluto e per difendersi ha nominato suoi cavalieri i fidi Canaiolo e Malvasia Nera MAI così come oggi così presenti e tangibili, sia al naso che in bocca.
vi dicevo esaltante perchè a me il Chianti Classico piace da sempre e secondo me è la bottiglia che non dovrebbe mancare in nessuna casa italiana, almeno una volta a settimana! Per fortuna degli italiani mi pare che il Gallo abbia imboccato una strada bellissima e non più lastricata (solo) di buone intenzioni. Ho sentito aziende storiche rifulgere con prodotti eccezionali (Rocca di Montegrossi, Querciabella, Isole e Olena, San Giusto a Rentennano, Fontodi, Felsina), ho sentito piccolissimi produttori stupire per frutto e bevibilità straordinaria (La Doccia da Lamole con la loro Riserva in 3500 bottiglie da un lato e il mitico Castellinuzza e Piuca dall’altro con la sua annata 2006 lampone malvasia e fragola sangiovese da applausi e anche Setriolo da Castellina con un nerbo da vero Castellinese), grandi realtà internazionali che si sono rimesse a fare Chianti (Fonterutoli su tutti con un 2006 da antologia), realtà che saranno the next big thing come Monteraponi ( la Riserva 2004 ha preso due bicchieri rossi e del resto già la 2003 lo scorso anno era fenomenale…) o San Donato in Perano (per rapporto qualità prezzo uno dei migliori) o ancora Castello della Paneretta. Sangiovese vivo e presente come non mai a Bibbiano, Liliano (e qui grazie a Gambelli per fortuna è sempre stato grandissimo), a Casa Emma, Montemaggio
Insomma secondo me c’è di che esserne fieri e contenti. Poi ovvio ci sono ancora un pò di concentratori a giro, un pò di tagli cabernet non dichiarati e altre furbizie varie ma rispetto a quatro anni fa mi pare si sia imboccata una strada nuova e interessantissima.
Devo poi dire grazie a tutti per l’accoglienza calorosa che mi avete tributato, tra giornalisti, colleghi ristoratori, clienti, produttori, sommelier e amici vari è stato un continuo complimentarsi con me: tanto affetto e tanta felicità per i miei risultati mi hanno davvero scaldato il cuore e visto che mi avete in tantissimi confessato di leggere questo umilissimo blog da scribacchino, vi rigrazio di nuovo da questo post!

chianti 08 anteprima

Good news for the lovers of Sangiovese and traditional Chianti Classico from the Anteprima 2008 today in Florence in the Stazione Leopolda. No more tons of merlot here but instead the same old Canaiolo and Malvasia nera with their raspberry smells and vivacity giving these wines a new level of drinkability. See above in the text for the highlined wineries I liked most but I can say that overall Chianti Classico 2006 and both Riserva 2004 and 2006 have peaks of pure pleasure you have to try.

Sangioveto IGT 2003 Badia a Coltibuono

sangioveto coltibuonoUno dei Supertuscan a base sangiovese della prima ora (1988) che non ha avuto forse tutta la visibilità che merita. Dai vigneti più vecchi della Badia, un Sangiovese passato in barrique e che ne esce benissimo con alcune imperfezioni di equilibrio dovute alla gioventù. Ma sentiamo una esaltazione bellissima del gusto del Sangiovese che alla distanza verrà fuori in maniera ancora più affascinante. Giusto per curiosità ecco cosa ne dice il nostro amico Suckling di Wine Spectator: “Spesso e ricco, con molto carattere di legno nuovo e note carnose e di frutta secca. Corposo, con frutto succoso e finale saporito. Sangiovese. Al meglio dal 2008 al 2012.90 punti ”

Clicca qui per la presentazione di Emanuela

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Presentazione Sangioveto 2003
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Clicca qui per la degustazione del vino

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Sangioveto Coltibuono IGT 2003
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Sotto il segno del Gallo: oggi tutti alla Leopolda!

chianti classico logo gallo neroOggi pomeriggio mi trovate come ogni anno fra i banchi degli assaggi del mitico Chianti Classico…Sarà un vero tour de force ma mi sottopongo volentieri anche per riguardare e aggiornare la carta dei Chianti di Burde che conta ormai quasi 50 referenza chiantigiane il che fa di Burde il ristorante al MONDO con la più vasta scelta di Chianti Classico.
Quindi per lo meno deve essere qualificata! Grazie ad Alice del Forum RexBibendi ecco una serie di aziende interessanti da provavare (tra cui molte in carta da me e alcuni potenziali):

Antico Borgo di Sugame
Badia a Coltibuono
Bibbiano
Casaloste
Castello di Ama
Castello di Cacchiano
Castello di Monsanto
Concadoro
Fattoria di Corsignano
Fattoria di Montemaggio
Fattoria San Giusto a Rentennano
Fattoria San Michele a Torri
Felsina
Fontodi
Il Mandorlo
Isole e Olena
La Doccia
Le Cinciole
Mannucci Droandi
Monteraponi
Ormanni
Querciabella
Riecine
Rocca di Montegrossi
San Donatino
Tenuta di Riseccoli

più alcune “novità”:
Casa Emma
Castellinuzza e Piuca
Castello di San Donato in Perano
Massanera
Villa di Geggiano

Badia a Coltibuono Chianti Classico Riserva 1970

Ed ecco la protagonista della serata ovvero la venerabile 38enne Riserva 1970, una delle storiche annate custodite nel caveau della Badia. Un vino che si faceva molto diversamente da oggi con botti di castagno, niente selezione massale, sangiovese insieme a trebbiano e malvasia e canaiolo e mammolo, vinificazione in cemento…Un mondo ormai andato ma non è per niente andato il fascino di questi vini. Nel bicchiere è arancio vivo con ancora un pò di granato, profumi terziari di lacca, smalto, goudron, tartufo
humus e sottobosco autunnale, selvaggina, tabacco, liquirizia il tutto
in una eleganza impressionante e una magia emozionante che ti trasporta
immediatamente a Gaiole nei corridoi della Badia. Una emozione veramente
difficile da descrivere! Ne abbiamo assaggiate due bottiglie, separatamente
e tra le due c’erano alcune interessanti differenze.

Clicca qui per la degustazione della prima bottiglia

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Badia a Coltibuono 1970
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Clicca qui per in confronto con la seconda