Monthly Archives: aprile 2008

Velenitaly: ecco i nomi delle aziende indagate da Vendemmia Sicura

Grazie a Lizzy di Vino Pigro (giornalista blogger) abbiamo finalmente i famosi nomi che nessuno voleva rivelare e che l’Espresso non voleva o non poteva fare 5 giorni fa e ha gettato nel panico uno dei comparti più importanti per l’economia italiana. Cantine piccole e grandi, famose e non, cooperative e privati: non si salva nessuno. Però per fortuna non ci sono Tavernello, Caviro,Ronco e altri big (almeno in spesa per la comunicazione ) del settore. Del resto questa era una delle cose subito chiarite ovvero che il vino avvelenato era destinato alle cosiddette private label ovvero il vino che esce con l’etichetta del produttore (l’insegna del supermercato GDO).

In ogni caso d’ora in avanti quando acquistate vino date sempre un occhio a cosa riporta la scritta “Condizionato da”…

Cominciamo ad assicurarsi che i nomi non siano tra questi! 

Brunello di Montalcino Riserva 1981 Col d’Orcia

brunello 1981 col d orciaPrimo tuffo nella storia per questa verticale con la seconda annata della DOCG e un’annata tutto sommato buona, capace di dare un Alcool del 14%, una acidità totale di 6.4 g/l, un estratto secco di 27,6 gr e ben 63,2 di polifenoli.
E al naso e in bocca le attese sono mantenute con un vino ancora vivo, molto terziarizzato ma molto in forma, con frutta sotto spirito dolce e suadente e una speziatura molto complessa che affascina. Anice, finocchio, humus, tabacco si susseguono intrecciate alla frutta di bosco che esplode in bocca in sapori davvero interessanti per un vino di 27 anni.

Clicca qui per la degustazione del Brunello Riserva 1981

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Brunello Montalcino Col d’Orcia 1981
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Velenitaly visto dai Tedeschi: Winzerblog vuole sapere da noi

Uno dei 10 blog del vino più seguiti al mondo, ovvero Winzerblog (ovviamente in tedesco) si fa alcune domande cui sinceramente non saprei rispondere, prima di chiosare che lo scandalo nel Brunello ha semplicemente a che fare con l’avidità e i soldi e poco altro.

In pratica:

  1. che senso ha adulterare il vino con tutta quella roba (acidi, diserbanti) che l’Espresso dice essere presenti nel vino GDO?
  2. che senso ha elaborare artificialmente un vino fatto così quando ce ne è talmente tanto invenduto? Non sarebbe più facile cambiare l’etichetta di un vino e il prezzo invece di produrne altro? O davvero ne beviamo così tanto?!?
  3. cosa farà l’Italia adesso che non ci sarà l’esposione di Chernobyl perchè tutto il mondo non ne parli? (nel 1986 lo scandalo metanolo fu quasi “oscurato” al di fuori del nostro paese dalla nube tossica russa)

Se qualcuno mi risponde, traduco il tutto e spedisco in Germania… tanto con la loro stampa è notoriamente inutile dialogare. Intanto già se si traduconoil post di Lizzy una idea se la fanno.

Pascal Chatonnet speaks about Sangiovese (e di quanto capisce quando il Sangiovese gli risponde…)

Parlare con Pascal Chatonnet è sempre una esperienz. Del resto da uno che segue aziende nel Medoc (Cos d’Estournel) in Cile (Viña San Pedro), Argentina, in Spagna (Vega Sicilia!!!) nel Rodano (Chateau Beaucastel) e altre sparse nel mondo, fa sempre piacere sentire cosa ha da dire riguardo al Sangiovese. L’ho talmente “nauseato” con ‘sta storia del Sangiovese della costa (Suvereto e simili) che venerdì a cena si narra che avrebbe inseguito qualcuno brandendo due forchette dicendo di non poterne più… Ma del resto, in tempi dove il Sangiovese 100% viene ritenuto superato come concetto come dovremmo prendere un enologo consulente francese che ci dice che vorrebbe proprio provare a farlo, e non a Montalcino? Mi spiace non aver avuto tempo di sottitolare ma quando dice che “il Sangiovese gli parla da due anni e solo ora sta cominciando a capire cosa gli vuole dire” è tenerissimo.

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Pascal Chatonnet e il Sangiovese
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Karma del vendere vino positivo: Fiore MariaPia La Scala e Kela

Se riuscite a non farvi distrare dagli occhi di Maria Pia La Scala, gentilissima e dinamica account PR di Petra e Terra Moretti, seguite due parole di Fiorenzo che torna sul Karma positivo che nasce nel parlare bene di vino e trattare bene gli ospiti degli stand al Vinitaly…A proposito, veleni a parte, io in mezzo allo scoramente che prende quando ti fermi a pensare che “tutto questo vino che vediamo in qualche modo lo dobbiamo vendere” (dalla conversazione con Silvia “Minus” Minoccheri di Bisol, mia compagna di corso Bocconi ) si affianca la consapevolezza che ce la faremo, specie quando vedi famigliole con bambini piccoli e persone di tutte le età che si affacciano ad uno stand chiedendo “tre rossi per favore“. A me in particolare le giovani coppie con singola prole al primo Vinitaly emozionano sempre.

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“>Fiorenzo Maria Pia e il Karma del vendere vino
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Vinitaly vs Velenitaly in diretta grazie ai Blog! e a YouTube

Prima che li facciano chiudere ‘sti blog (e leggendo qua qualche sospetto viene, nel senso che alla fine diranno che questi blog andranno regolamentati in qualche modo…) vediamo un pò quanto possono servire e di come YouTube non venga solo rammentato per stragi studentesche e scandali vari:

diretta eventi live da Vinitaly da Vino24.tv

la diretta “alternativa” a la KelaBlu

La storica dirett Berlucchi orchestrata da Max Cochetti

il blog di Zliani che aveva cominciato con un certo stile a parlare di Brunello e su cui tuttora se ne parla approfonditamente

lo sfogo di un grande direttore contro il suo editore

“la risposta di un piccolo collaboratore al direttore della grande testata cui collabora. L’editore non c’entra nulla.”

Claudio Martini parla di Brunellopoli

E qualche giornalista ganzo che non parla di scandali e veleni! E addirittura una rarità, ovvero qualcuno che parla (e in modo interessante) di vino…

Dal canto mio, vedrete cosa sto facendo sul reportage su Kela, su Vino24 e già una galleria di immagini varie rubate nei corridoi veronesi. Per il mio contributo invece agli eventi del Vinitaly, mi sono occupato di Sagrantino di Montefalco e devo dirvi che non mi aspettavo tanta partecipazione, sia da parte della stama italiana (wow c’era pure Paolo Massobrio di Papillon e il fanclub di RexBibendi con tanto di Admin)

Overheard in Vinitaly: non solo veleni (e smettetela di chiedervi dov’ero stamani)

Quest’anno non c’era assolutamente bisogno di assaggiare vini per intrattenersi, bastava fermarsi un attimo ad ascoltare cosa si diceva in giro e a parte quello che già vi hanno riportato Fiorenzo e Giampaolo ci sarebbe da aggiungere paginate di roba, interessante o meno ma messo tutto insieme da un fenomenale Zeitgeist per Vinitaly 2008 e il vino italiano. In attesa che Massimo mostri al mondo cosa siamo stati capaci di combinare in un giorno e mezzo con la nostra WIPO – WineBlogPOsse –  (qui uno delle nostre sediziose adunate) volevo ribadire che stamani ero in fiera e NON all’Albereta ad indulgere in ozio e relax. Ho testimoni e vini bevuti con tanto di note di assaggio credibili…

Visto che Kela, Max, Fiore e Tiziano hanno dato per certo che la gentilissima ed efficientissima squadra di Terra Moretti fosse riuscita a distrarmi dalla mia attività di blogger e degustatore a tempo pieno!

(due note su “overheard”, come scopro da Fiore e Kela, non è solo un “sentito dire”, “orecchiato” ma pure un celeberrimo blog e sito USA di culto)

Brunello di Montalcino Col d’Orcia Riserva 1978

brunello montalcino 1978 col d orciaAnnata molto favorevole da 4 stelle che ha dato un vino di 13,8% di alcol,una Acidità totale di 6,1, estratto secco 28,4 (tra i più alti per col d’Orcia di sempre) e 63,2 di polifenoli. Ma il naso rivela già una decisa evoluzione molto avanzata e una terziarizzazione che ha lasciato poco scampo alla frutta e al bel floreale del sangiovese.

Ci sono note sì di goudron, tartufo, fungo secco, ruggine e polvere di caffè ma la componente dolce e fruttata è davvero troppo
sacrificata. Un pò di acetica rovina ulteriormente il quadro dando il risultato di un vino più interessante che buono. In ogni caso bottiglie molto diverse tra loro con almeno una bottiglia su cinque decisamente migliore e più conservata nelle componenti fruttate. Allora è vero che non esistono grandi annate ma solo grandi bottiglie?!?

Clicca qui per la degustazione del Brunello Riserva 1978

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Brunello Montalcino Col d’Orcia 1978
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A Montalcino taroccano, altrove avvelenano… Velenitaly contro Brunellopoli

Ecco che con preoccupante tempismo (e chissà quanto li rode che Ziliani li aveva anticipati) ecco venir fuori schifezze inaudite sui vini da GDO sotto i due euro, oltre a spaventose conferme da Montalcino.

A confronto di chi avvelena la gente le pure tremende notizie che vengono da Montalcino sembrano barzellette. Dispiacerebbe solo che l’opinione pubblica facesse di tutta l’erba un fascio e gettasse via con l’acqua sporca (il vino avvelenato da GDO) il bambino (il vino vero buono autentico italiano che deve essere salvato e celebrato).

Però adesso chi attaccava i vini troppo cari e inneggiava al Tavernello dovrebbe un’attimo ricredersi, così come chi fino alla morte continua a difendere i taroccatori del Brunello.

Grazie a Massimo per il tempismo della segnalazione!

Ma tanto se ne parla a Verona…

Aggiornamento 17:46: a Verona c’è già caos e panico, non riesco a contattare

nessuno lassù per congestione del traffico telefonico…succede anche a voi?

(come tutti) a Vinitaly: ma almeno io dico che mi diverto!

Sarà che “sono giovane e ho bisogno di lavorare”, sarà perchè mi sorridono tutti, sarà perchè ho la scusa per prendermi (ancora?!?) due giorni di ferie, sarà perchè ci sono un sacco di blogger da salutare, sarà perchè (vedrete!) sperimenteremo qualcosa di nuovo con Kela, sarà perchè tanto piove e fuori non si sa dove andare…insomma domattina parto per Verona e non sto nella pelle dalla felicità di sbarcare in fiera. Sarà la prima volta che mi troverò ad andarci per lavorare (degusterò i vini del Consorzio Sagrantino di Montefalco per la stampa italiana venerdì e sabato per gli stranieri) ma sarà anche un’occasione per fornire a tutti voi (incredibilmente sempre più numerosi) lettori una chiave di lettura particolare di questo San Remo del Vino (come dice anche Andrea, visto che “tutti lo schifano tutti a dire che palle e poi di nascosto a guardarlo in cucina e addormentarsi lì”).

Dopo i vari punti di vista, del produttore, dell’enotecario, del blogger (ormai) professionista, della persona comune, del giornalista, del giornalista “bastian contrario” (come lo ha definito Panorama), del cuoco-giornalista e dell’agricoltore, avrete anche (per quello che può servire) quello del Sommelier.

Ovvio che nessuno ne sentiva la mancanza però ecco ci terrei a far sapere che forse di tutte le sopramenzionate categorie i sommelier a Verona (quelli che non ci lavorano) hanno un’occasione unica per assaggiare, discutere e incontrare personaggi di questo mondo che troppo spesso guardano solo dal buco della bottiglia. E invece il Vinitaly, anno dopo anno, sembra sempre più fatto per noi Sommelier e difatti è usato da moltissimi colleghi come irrinunciabile aggiornamento professionale.
Quindi, anche solo per noi, spero che continui ad essere sempre così come è oggi.