Monthly Archives: novembre 2008

Farinetti e Gori (di nuovo) insieme: solo su Business People!

E ti pareva che non ricapitasse! Non bastasse Carlo Cambi che sull’ultimo Wine& Passion attacca KelaBlu (e in parte anche il sottoscritto) dicendo che Kela sta attuando un “fuoco di sbarramento” atto a deligittimare Oscar Farinetti, secondo Cambi molto vicino ad accordarsi cono Petrini per fare una guida dei vini indipendentemente dal Gambero, ecco che capitiamo insieme sulla stessa rivista (qui il sommario dell’ultimo numero). Come sempre ci asteniamo dal prendere parte della discussione perchè un pò al di fuori dei giochi e anche  perchè Farinetti rappresenta davvero una bomba nel panorama un pò statito del Wine&Food nazionale, con effetti credo ancora da valutare ed eventi futuri anche clamorosi.

Tornando alla rivista, oltre ad una lunga intervista con il patron di Eataly-Borgogno-Fontanafredda, anche il secondo articolo del sottoscritto con spazio a vini e vitigni da tenere d’occhio. Vuoi perchè in grande crescita qualitativa (Fiano d’Avellino) vuoi perchè in una fase molto delicata del loro posizionamento sul mercato (Sagrantino di Montefalco) vuoi perchè effettivamente la gente sembra non volere altro (vini bianchi macerati, biodinamici e “anfora”) vuoi perchè piacciono sempre di più (persino al sottoscritto) come i Pinot Nero dell’Alto Adige e italiani in genere (e qui grazie ad Armin Kobler che me li ha fatti conoscere molto da vicino).

Senza nessuna pretesa di lanciare o cavalcare mode, ma solo di lanciare alcune riflessioni su cosa significa “trend” nel vino, anzi su cosa POCO significhi questa parola riferita al nettare di Bacco in Italia. Buona lettura!

E vai di malto, torba, iodio: Single Malt Club, la spiga di Firenze e Michele Chiarini

Sono almeno due anni che cerco di imbucarmi in una delle famose serate a tema whisky scozzese in giro per Firenze ma è stato grazie a Facebook (che secondo i media tradizionali ultimamento porta solo disastri) e ad una segnalazione di un’amica che ho conosciuto Michele Chiarini, spiga fiorentina del Single Malt Club, energico organizzatore di cene a base di whisky, degustazioni, master e ovviamente giochi a squadre per i più competitivi. Ieri sera “debutto” personale in questo mondo con due ore di piacevolissima lezione inframezzate da assaggi di 6 Single Malt da Lowlands, Speyside e le isole Skye e Islay (che conoscerete senz’altro) e da gustose torte al cioccolato in abbinamento. Didattica ben congegnata, adatta sia ai neofiti che a quelli un pochino più esperti senza annoiare. Ogni whsky veniva preceduto dalla presentazione del terroir dove nasce, da foto e descrizioni delle curve degli alambicchi (l’aspetto più curioso e intrigante della serata seguire le curvature a ferro di cavallo degli alambicchi Talisker!) e assaggio “puro” e leggermente diluito (con acqua levissima).

Ecco gli assaggi della serata:

Auchentoshan 10 Years Lowlands

Tripla distillazione, da botti di sherry oloroso, fragrante, fresco, odore di fieno, di erba, niente torba, odore di lievito, di malto, fiori di brughiera, delicato ma lungo finale

MacCallan 12 Fine Oak Lowlands

La Rolls Royce dei Whisky si presenta corposo (grazie ad alambicchi seconda distillazione molto piccoli),  da botti di bourbon americano, sherry e legno americano ma lavorato in Spagna. Nota maltata delicata, leggero tabacco, un po’ di torba, fiori, frutta fresca, vainiglia percettibile, grasso , denso quasi oleoso. Uno dei miei preferiti.

 Glenfarclas 15 Speyside

Colore molto scuro quasi ambrato, meno fiori, più frutta fresca, odore forte di sherry oloroso, dolciastro, pastoso, nota lunga un po’ amara, caffè tostato, nocciola, ricorda quasi un rum 20 anni. Particolare e intrigante anche se molto lontano dal classico SMW.

Glenrothes Select Reserve Speyside

Bottiglia bellissima a granata, blend di annate diverse e botti diverse. Ditillazione molto lenta, vainiglia, frutta matura di mela, lievito di  birra, tannino presente, denso, finale molto lungo, un genere un po’ a sè, molto simile ad una Tequila 100% Azul, da provare ma non vi assicuro che vi piaccia…

Talisker 10 Skye

Ha bisogno di poche presentazioni, riconoscibilissimo e torbato, con un sentore di pepe elegantissimo e spezie balsamiche uniche. Profumi di cuoio, iodio, fiori, salmastro, un mix davvero non riscontrabile in nessun altro SMW: In bocca è quasi salato, fine, delicato mai aggressivo.

Laphroaig 10 Islay

Altro riconoscibilissimo per la torba (estratta anche da depositi di alghe marine) presente in maniera pesante, in botti di bourbon. Torbato esemplare, iodato, medicinale robusto, legno appena avvertibile, thè verde, leggera pepatura, ginseng. Va affrontato per gradi, solo qualche anno fa lo detestavo, ieri sera mi è parso uno dei migliori per tipicità e timbro salmastro.

Davvero un bell’inizio e una notevole introduzione ad un mondo decisamente affascinante e soprattutto molto ben esplorabile e conoscibile grazie alle tante iniziative e ai materiali che si possono consultare, a partire dal libro “di testo” che viene consegnato all’iscrizione.

Lopez de Heredia Vina Tondonia Gran Reserva Tino Rioja DOC 1987

tondonia lopez heredia 1987 tintoEccolo il protagonista della serata, ovvero il vino che destava più curiosità tra i presenti. E si presenta subito quasi trasparente ma vivo, con un colore da Brunello di Montalcino di 10 anni e un pinot nero di 5, diafano ma intrigante, con un’acidità già pimpante alla vista. Al naso è fine sui fiori appassiti e sulla ciliegia, tra cuio e tabacco ricorda quasi una riserva “storica” di Chianti Classico di quelle inappuntabili. In bocca è ancora pimpante, con un tannino forse un pò posato ma sempre affascinante. Ho visto berlo da meditazione ma anche in abbinamento ad una fiorentina…fornisce validi motivi per entrambe le destinazioni d’uso…

Scarica da qui la scheda tecnica di questo vino in quest’annata.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=wVWaVsQulY4&[/youtube]

Lopez de Heredia Vina Tondonia Gran Reserva Blanco Rioja DOC 1989

tondonia lopez heredia 1989 blanco biancoTra i vini più sorprendenti al mondo questo bianco spagnolo da uve Viura (90%) e Malvasia (10%) che sopporta 6 anni in barrique e altri 4 in bottiglia prima di uscire sul mercato. Un vino da tutto pasto ma che in realtà parrebbe più giusto definire da meditazione per il suo carattere e le sfumature  speziate che mette in mostra. Da servire a 10° per poi seguirne l’evoluzione nel bicchiere da note di camomilla e miele fino a sentori di frutta in confettura, di iodio, di ginestra, di erika, di scorza di agrume candita. Davvero un piccolo prodigio, molto poco classificabile se non forse vicino a qualche Auslese tedesco.

Scarica da qui la scheda tecnica di questo vino in quest’annata.

AGGIONRNAMENTO: anche uno dei wineblogger più famosi al mondo, ovvero Eric Asimov del New york Times, è caduto vittima del fascino di questi bianchi…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=R7w9KKO2rBA[/youtube]

Bienvenida Rioja! Happy Halloween tra Spagna e Francia

Ieri sera bella sfida tra gli anni ’80 della Rioja e i ruggenti ’90 del Bordeaux con un Prieurè Lichine 1990 veramente ottimo e da collezione e un Chateau Louviere 1999 in Magnum davvero delizioso. In apertura e chiusura Loira con un Poully Fumè mineralissimo e “focaio” e un Vouvray Moelleux ricco denso e saporoso (umami?) come quello di Clos Naudin di Philippe Foreau, uno degli alfieri della biodinamica francese. Trovate qui tutte le foto “ufficiali” (su Facebook di alcuni clienti intervenuti ieri le altre…).

Grande curiosità sui due Vina Tondonia che Maria Josè mi aveva presentato a pranzo da Burde qualche settimana fa e direi che le attese non sono state affatto deluse con un Tondonia Blanco 1989 paragonabile ad un bel Riesling Renano e un Tinto da Tempranillo Graciano Grenache e Mazuelo che aveva un nonsochè di sangiovese del Chianti che ha stregato tutti.

Eccovi una piccola introduzione alla Rioja e ai suoi vini, già sul Tube i video degli altri vini, che vi presenteremo nei prossimi giorni in diversi post:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_ifX1iRk8qs[/youtube]