Yearly Archives: 2008

Pouilly Fumè AOC Villa Paulus Masson Blondelet 2004

masson blondelet poully fume villa paulusEcco un classico vino “buono” della Loira classica, un Pouilly Fumè pieno, minerale, che sa soprattutto di pietra focaia, per niente di bosso o pipidigatto, floreale deciso e sincero e soprattutto che in bocca ti prende e ti lascia difficilmente. Non si tratta di un mostro sacro come Daguenau, ovvio, ma questo vino rappresenta per me tutto quello che dobbiamo aspettarci in un vero Sauvignon dei Vigneti Centrali. 12,5 di alcol, spessore, consistenza, media persistenza ma soprattutto questa mineralità da terroir quasi indistinguibile. Finale amarognolo piacevole che richiede crostacei con poco pomodoro, magari anche un bel crudo. Direi anche ottima la scelta di consumo, da non aspettare piùdi tanto ma neanche da bersi tanto prima di oggi, altrimenti le note citrine e fruttate sfumano troppo la mineralità.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=2pM9pcuuClo[/youtube]

Farinetti e Gori (di nuovo) insieme: solo su Business People!

E ti pareva che non ricapitasse! Non bastasse Carlo Cambi che sull’ultimo Wine& Passion attacca KelaBlu (e in parte anche il sottoscritto) dicendo che Kela sta attuando un “fuoco di sbarramento” atto a deligittimare Oscar Farinetti, secondo Cambi molto vicino ad accordarsi cono Petrini per fare una guida dei vini indipendentemente dal Gambero, ecco che capitiamo insieme sulla stessa rivista (qui il sommario dell’ultimo numero). Come sempre ci asteniamo dal prendere parte della discussione perchè un pò al di fuori dei giochi e anche  perchè Farinetti rappresenta davvero una bomba nel panorama un pò statito del Wine&Food nazionale, con effetti credo ancora da valutare ed eventi futuri anche clamorosi.

Tornando alla rivista, oltre ad una lunga intervista con il patron di Eataly-Borgogno-Fontanafredda, anche il secondo articolo del sottoscritto con spazio a vini e vitigni da tenere d’occhio. Vuoi perchè in grande crescita qualitativa (Fiano d’Avellino) vuoi perchè in una fase molto delicata del loro posizionamento sul mercato (Sagrantino di Montefalco) vuoi perchè effettivamente la gente sembra non volere altro (vini bianchi macerati, biodinamici e “anfora”) vuoi perchè piacciono sempre di più (persino al sottoscritto) come i Pinot Nero dell’Alto Adige e italiani in genere (e qui grazie ad Armin Kobler che me li ha fatti conoscere molto da vicino).

Senza nessuna pretesa di lanciare o cavalcare mode, ma solo di lanciare alcune riflessioni su cosa significa “trend” nel vino, anzi su cosa POCO significhi questa parola riferita al nettare di Bacco in Italia. Buona lettura!

E vai di malto, torba, iodio: Single Malt Club, la spiga di Firenze e Michele Chiarini

Sono almeno due anni che cerco di imbucarmi in una delle famose serate a tema whisky scozzese in giro per Firenze ma è stato grazie a Facebook (che secondo i media tradizionali ultimamento porta solo disastri) e ad una segnalazione di un’amica che ho conosciuto Michele Chiarini, spiga fiorentina del Single Malt Club, energico organizzatore di cene a base di whisky, degustazioni, master e ovviamente giochi a squadre per i più competitivi. Ieri sera “debutto” personale in questo mondo con due ore di piacevolissima lezione inframezzate da assaggi di 6 Single Malt da Lowlands, Speyside e le isole Skye e Islay (che conoscerete senz’altro) e da gustose torte al cioccolato in abbinamento. Didattica ben congegnata, adatta sia ai neofiti che a quelli un pochino più esperti senza annoiare. Ogni whsky veniva preceduto dalla presentazione del terroir dove nasce, da foto e descrizioni delle curve degli alambicchi (l’aspetto più curioso e intrigante della serata seguire le curvature a ferro di cavallo degli alambicchi Talisker!) e assaggio “puro” e leggermente diluito (con acqua levissima).

Ecco gli assaggi della serata:

Auchentoshan 10 Years Lowlands

Tripla distillazione, da botti di sherry oloroso, fragrante, fresco, odore di fieno, di erba, niente torba, odore di lievito, di malto, fiori di brughiera, delicato ma lungo finale

MacCallan 12 Fine Oak Lowlands

La Rolls Royce dei Whisky si presenta corposo (grazie ad alambicchi seconda distillazione molto piccoli),  da botti di bourbon americano, sherry e legno americano ma lavorato in Spagna. Nota maltata delicata, leggero tabacco, un po’ di torba, fiori, frutta fresca, vainiglia percettibile, grasso , denso quasi oleoso. Uno dei miei preferiti.

 Glenfarclas 15 Speyside

Colore molto scuro quasi ambrato, meno fiori, più frutta fresca, odore forte di sherry oloroso, dolciastro, pastoso, nota lunga un po’ amara, caffè tostato, nocciola, ricorda quasi un rum 20 anni. Particolare e intrigante anche se molto lontano dal classico SMW.

Glenrothes Select Reserve Speyside

Bottiglia bellissima a granata, blend di annate diverse e botti diverse. Ditillazione molto lenta, vainiglia, frutta matura di mela, lievito di  birra, tannino presente, denso, finale molto lungo, un genere un po’ a sè, molto simile ad una Tequila 100% Azul, da provare ma non vi assicuro che vi piaccia…

Talisker 10 Skye

Ha bisogno di poche presentazioni, riconoscibilissimo e torbato, con un sentore di pepe elegantissimo e spezie balsamiche uniche. Profumi di cuoio, iodio, fiori, salmastro, un mix davvero non riscontrabile in nessun altro SMW: In bocca è quasi salato, fine, delicato mai aggressivo.

Laphroaig 10 Islay

Altro riconoscibilissimo per la torba (estratta anche da depositi di alghe marine) presente in maniera pesante, in botti di bourbon. Torbato esemplare, iodato, medicinale robusto, legno appena avvertibile, thè verde, leggera pepatura, ginseng. Va affrontato per gradi, solo qualche anno fa lo detestavo, ieri sera mi è parso uno dei migliori per tipicità e timbro salmastro.

Davvero un bell’inizio e una notevole introduzione ad un mondo decisamente affascinante e soprattutto molto ben esplorabile e conoscibile grazie alle tante iniziative e ai materiali che si possono consultare, a partire dal libro “di testo” che viene consegnato all’iscrizione.

Lopez de Heredia Vina Tondonia Gran Reserva Tino Rioja DOC 1987

tondonia lopez heredia 1987 tintoEccolo il protagonista della serata, ovvero il vino che destava più curiosità tra i presenti. E si presenta subito quasi trasparente ma vivo, con un colore da Brunello di Montalcino di 10 anni e un pinot nero di 5, diafano ma intrigante, con un’acidità già pimpante alla vista. Al naso è fine sui fiori appassiti e sulla ciliegia, tra cuio e tabacco ricorda quasi una riserva “storica” di Chianti Classico di quelle inappuntabili. In bocca è ancora pimpante, con un tannino forse un pò posato ma sempre affascinante. Ho visto berlo da meditazione ma anche in abbinamento ad una fiorentina…fornisce validi motivi per entrambe le destinazioni d’uso…

Scarica da qui la scheda tecnica di questo vino in quest’annata.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=wVWaVsQulY4&[/youtube]

Lopez de Heredia Vina Tondonia Gran Reserva Blanco Rioja DOC 1989

tondonia lopez heredia 1989 blanco biancoTra i vini più sorprendenti al mondo questo bianco spagnolo da uve Viura (90%) e Malvasia (10%) che sopporta 6 anni in barrique e altri 4 in bottiglia prima di uscire sul mercato. Un vino da tutto pasto ma che in realtà parrebbe più giusto definire da meditazione per il suo carattere e le sfumature  speziate che mette in mostra. Da servire a 10° per poi seguirne l’evoluzione nel bicchiere da note di camomilla e miele fino a sentori di frutta in confettura, di iodio, di ginestra, di erika, di scorza di agrume candita. Davvero un piccolo prodigio, molto poco classificabile se non forse vicino a qualche Auslese tedesco.

Scarica da qui la scheda tecnica di questo vino in quest’annata.

AGGIONRNAMENTO: anche uno dei wineblogger più famosi al mondo, ovvero Eric Asimov del New york Times, è caduto vittima del fascino di questi bianchi…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=R7w9KKO2rBA[/youtube]

Bienvenida Rioja! Happy Halloween tra Spagna e Francia

Ieri sera bella sfida tra gli anni ’80 della Rioja e i ruggenti ’90 del Bordeaux con un Prieurè Lichine 1990 veramente ottimo e da collezione e un Chateau Louviere 1999 in Magnum davvero delizioso. In apertura e chiusura Loira con un Poully Fumè mineralissimo e “focaio” e un Vouvray Moelleux ricco denso e saporoso (umami?) come quello di Clos Naudin di Philippe Foreau, uno degli alfieri della biodinamica francese. Trovate qui tutte le foto “ufficiali” (su Facebook di alcuni clienti intervenuti ieri le altre…).

Grande curiosità sui due Vina Tondonia che Maria Josè mi aveva presentato a pranzo da Burde qualche settimana fa e direi che le attese non sono state affatto deluse con un Tondonia Blanco 1989 paragonabile ad un bel Riesling Renano e un Tinto da Tempranillo Graciano Grenache e Mazuelo che aveva un nonsochè di sangiovese del Chianti che ha stregato tutti.

Eccovi una piccola introduzione alla Rioja e ai suoi vini, già sul Tube i video degli altri vini, che vi presenteremo nei prossimi giorni in diversi post:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_ifX1iRk8qs[/youtube]

Andrea Gori beccato su StreetView: e voi vi siete visti?

Spero da domani di smetterla con questa ossessione ma dopo il quiz su KelaBlu e le mie indagini sono ancora in febbre da StreetView! Però oggi finalmente ce l’ho fatta a localizzarmi su Google! Ricordandomi di quando avevo visto passare la GoogleMobile in via di Novoli davanti al BlockBuster sono andato a vedere se PER CASO mi avessero ripreso. E non ci potevo credere ma sono davvero io intento a guidare il potente Fiat Doblò arancione (aziendale) in chissà quale commissione ardita. Visto che non sto bevendo una coca cola o un brunello taroccato e sono evidentemente da solo in auto, direi che mi è andata bene…e a voi?

Wine For Fashion Gala Dinner in Orsanmichele (contiene gioco aguzza la vista)

Bella conclusione ieri sera per Wine And Fashion in uno dei posti più sconosciuti e mozzafiato di Firenze ovvero il Museo di Orsanmichele (famosa tra i turisti come quella “chiesa strana quadrata in mezzo a via Calzaioli che sembra un granaio“). Bella cena con i vini della Fattoria Lavacchio (grande il Pachar e anche il Cedro Chianti Rufina niente male) e la polenta con peposo di Villa La Massa.

Sopra la Chiesa, pochi sanno che c’è un bel museo di sculture e per esempio anche io ignoravo che ci fosse una specie di “mansarda” con una vista a dire poco incredibile su Firenze con una finestra che dà su Palazzo Vecchio, una che dà sul Duomo e Cupola e una su Santa Croce (che non vogliamo farci mancare nulla). E se volete un’idea dell’effetto complessivo , date un’occhiata a questo video “panoramico“. Al centro del museo era esposta la collezione di 28 bottiglie etichettate da Simonetta Doni secondo lo stile di 28 famosi stilisti. E quindi vi proponiamo un piccolo gioco, ovvero riconoscere quali stilisti vengono citati nel video qui riportato (simonetta non ti arrabbiare che le riprese non sono perfette!),

Quanti e quali stilisti riuscite a riconoscere da una etichetta?

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=BVAFPz057YI[/youtube]

Come si mangia negli Hotel Italiani? Scopriamolo a Merano…

Torino passa a Merano lo scettro di regina dell’Italia (si insomma, “Italia”) Wine and Food per due fine settimana. Si comincia già questo sabato, una volta che vi siete ripresi da Halloween, troverete pronta la Gourmet Arena (fa tanto “Thunderdome”) nella piazza delle Terme (o Thermenplatz abituatevi al bilinguismo, per una volta io sto a posto) con i suoi chef stellati che vi guideranno all’assaggio dei loro piatti più famosi all’interno di Gourmet Hotel Collection.

Avrete modo di sperimentare l’ospitalità di posti come la mitica Casa Baladin di Theo Musso (e un pò di birra buona vi toccherà…) e altri che conosco già bene come il Lungarno Hotel Gallery dell’amico/collega/cliente Gianpaolo e il bellissimo Villa la Vedetta che vanta il panorama più bello del mondo, ovviamente su Firenze (no, quello non lo portano su in fiera).

Per l’elenco completo consultate il sito di Witaly e restate pure sintonizzati che il weekend 7-8-9 Novembre inizia la kermesse più chic d’Italia, ovvero il Meran Wein Festival (MWF) dove non mancheremo di certo (chi viene con noi alla Degustazione sigari cubani e Don Perignon? oppure alla degustazione guidata dei Grand Cru Austriaci???) . Il programma è qui!

Google: cosa ho fatto per meritarmi questo? Street View Firenze censura Peretola…e Burde!

Si vede che Mountain View non hanno le idee chiare di come funziona Firenze…voglio dire, va bene che da oggi anche la città più bella del mondo è visitabile con StreetView ma allora perchè fermarsi su via Pistoiese neanche CINQUECENTO METRI prima di Burde? non bastano 516 video localizzati al numero 154 per impedire che le macchine google si fermino sì e no al numero 56?

Meno male che altri indirizzi importanti ci sono (Marco, e Giorgio…)

Ecco qui l’ultima schermata Street Viewable della mia Peretola…(sulla destra si intravede il campanile della chiesa di San Biagio a Petriolo dove mi sono sposato, magra consolazione!)