Yearly Archives: 2008

Concorso Charme Sommelier AIS e Bisol : istruzioni per l’uso!

Forse avete ricevuto comunicazioni dal vostro delegato circa il concorso Charme Sommelier, organizzato da AIS in collaborazione con Bisol (full disclosure: il prosecco “ufficiale” di Burde, ) e l’associazione di Grandi Vini Group. (Trovate qui un video della prima edizione per farvi una idea).

Ne avevo sentito parlare già al Vinitaly ma appunto solo ieri mi è arrivata la scheda di iscrizione e la mail con l’avviso del concorso. Dato che dalla lettura degli allegati (clicca qui per il pdf della manifestazione) mi erano rimasti dei dubbi circa la diversità del concorso con il Trofeo Berlucchi Miglior Sommelier d’Italia, ho scritto a Silvia Minoccheri, già “wine educator” alla Zonin, collega sommelier e “compagna di banco” alla Bocconi al Master di Marketing del Vino, alcune info in più: soprattutto la mia curiosità riguardava il tipo di prove che sono previste alle selezioni regionali e alle finali.

Ecco quanto mi ha risposto a tempo di record (altro che 2.0…):

Ciao Andrea, allora le prove sono molto semplici, durante una cena di gala i Sommelier partecipanti faranno servizio ai tavoli dovendosi prendere cura di un tavolo in particolare dove i commensali saranno anche giudici.
Durante il servizio ci saranno richieste dai commensali: come l’apertura di una bottiglia di Spumante Itliano, richieste di degustazione, domande di abbinamento cibo vino, il Sommelier sarà quindi spesso e volentieri iterrotto nella sua attività da questi commensali che gli daranno di che fare.
Nel corso della serata e quindi del servizio ogni commensale avrà una scheda di giudizio che seguirà i parametri riportati nella presentazione, darà un voto al servizio, alla competenza, uno al dress code, ed uno al linguaggio non verbale ( che è poi la sintesi di Charme Sommelier) ovvero l’insieme delle caratteristiche particolari di un Soomelier che rendono ancora più gradevole un convivio.
Il Sommelier non dovrà fare altro che quello che fa sempre : Servizio nel migliore dei modi, poi è ovvio che c’è chi meglio si cala nella parte e rende gradevole anche il peggior vino! Il Consorzio Grandi Vini e la Famiglia Bisol nonchè l’AIS ha più volte riscontrato che ci sono situazioni in cui il servizio di alcuni Sommelier fa da collante tra la realta del vino che si propone ed il consumatore. Questo per Consorzio Grandi Vini e per Bisol è Charme Sommelier, vorremmo poter portare un esempio di questo genere attravero le fiere del Vinitaly di Prowine e di Bordeaux affiancandolo a nomi di eccellenza come quelli che puoi vedere nel Consorzio Grandi Vini.
Si può sintetizzare quindi dicendo che a livello di selezione è sicuramente più leggero e diverso rispetto ad un concorso per miglior Sommelier, cerchiamo un “Biglietto da Vinsita” che rappresenti l’AIS ed il buon far cultura del vino da portare attraverso i mercati.

Le selezioni si svolgeranno il 15 Settembre (quindi sarete tutti abbronzati e charmant di sicuro) a Milano, Roma e Palermo a seconda della vostra regione di appartenenza. Iscrizioni entro la fine di Agosto.

Prevista una notevole copertura mediatica con Radio, TV e Sky a seguire l’evento quindi io ci farei un pensierino, almeno le selezioni regionali sono davvero alla portata di qualsiasi sommelier abbia un minimo di dimestichezza con il pubblico e ci sappia fare nel rapporto con il cliente.

Quindi l’unica scusa che avete per non partecipare è che state studiando per il Berlucchi 2008 ma in teoria uno ce la farebbe a fare entrambi…visto che la finale del Miglior Sommelier d’Italia è in Sicilia a fine ottobre!

Sangiovese e i confini del Chianti “storico”: parlano Filippo Cintolesi e Michele Braganti

Serata da tutto esaurito con interventi da Siena, da Roma e anche qualche americano di passaggio venerdì sera da Burde (qui la fotogallery). A quanto pare il Sangiovese, quello vero, vibrante, pieno, corposo ma non troppo, fresco ed elegante ancora piace ANCHE in Toscana! Grande disponibilità di Filippo Cintolesi e di Michele Braganti che hanno risposto a tutte le domande e i dubbi del pubblico curioso e interessato. Grandi vini e soprattutto vini veri di Terroir, diversi per clima, esposizone, composizione geologica ma accumunati dalla passione dei viticoltori che li hanno prodotti.

Dal Salvino di Cintolesi (Gaiole) fino a Radda (Monteraponi) e a Castellina (Bucciarelli) abbiamo apprezzato insieme quanto conta il gusto del luogo, il territorio e la storia nel bicchiere. Nei prossimi giorni (ma già tutti presenti su YouTube) presenteremo i video delle degustazioni e delle chiaccherate con Filippo e Michele ma mi premeva già mostrarvi questa digressione sui confini del Chianti Classico, tema che a Filippo, ma non solo, sta molto a cuore.

E che dimostra ancora una volta che in Toscana come in Italia, spesso gli interessi di cassetta hanno avuto la meglio facilmente di quella storia e di quella tradizione di cui ci riempiamo spesso la bocca.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=9k3nC7xGo18[/youtube]

Ore 19 Apple Keynote: da oggi l’Italia entra nella fase 2.0?

Grazie agli amici di The Apple Lounge oggi dalle 19 potremo seguire insieme in diretta liveblogging uno dei leggendari keynote di Steve Jobs e quello di stasera dovrebbe contenere la notizia che tutti stavamo aspettando ovvero l’ufficializzazione del lancio dell’Iphone pure in Italia e direttamente con il modello 3G ovvero UMTS. Ho parlato talmente tanto dell’IPhone e mi sono tanto prestato in questa operazione di product placement (ufficialmente nel mondo food and wine ce lo abbiamo e lo usiamo profesisonalmente “solo” in tre persone, ovvero Bonilli, Cavoletto e il sottoscritto…) che vi chiederete come mai tanto entusiasmo verso questo oggetto.

In questa fase si può spararla grossa ed ecco che vi dico che secondo me per quanto riguarda l’Italia l’avvento dell’IPhone (e dei suoi cloni) permetteranno FINALMENTE il decollo di tante applicazioni web che fanno fatica nel nostro paese a causa del drammatico ritardo nell’uso di Internet nella nostra economia e nella nostra vita sociale. E dato che invece la nostra vita sociale è ormai incentrata sul cellulare ecco che per convincere e far utilizzare la rete agli italiani il telefonino resta l’unica possibilità.

E di telefonini così rivoluzionari, caldi, pratici e capaci di appassionare allo stesso modo il geek, il fighetto da discoteca, la posh girl, il manager e la casalinga di Voghera non ne sono mai esistiti. Un oggetto che rende semplici intuitive e comode una quantità enormi di funzione che finora siamo stati impossibilitati a svolgere con un telefonino perchè qualche genio del marketing pensava che avremmo passato tutto il giorno a mandarci MMS e a vedere i film sul telefonino pagando centinaia di euro per servizi informativi a dir poco ridicoli su vetusti “portali” quando invece altrove il web cresceva e si potenziava di contenuti ogni momento.

IPhone è importante perchè dimostrerà che la gente è disposta a pagare per essere sempre connesso alla rete e utilizzarla in ogni momento e soprattutto perfino a pagare per servizi efficienti e utili erogati direttamente sul telefono.

Se ancora non l’avete provato e vi pare dunque esagerato quanto sto dicendo, passate da me a provarlo oppure accantonate per un pò i vostri Nokia, Samsung, LG e Sony e fateci almeno un giro.

Però dato che non sono nè Andrea Beggi, nè Mantellini nè ho la pretesa di essere un guru delle telecomunicazioni, potete pure prendere queste mie previsioni come farneticazionie basta…tanto ci perdo poco!

————-Aggiornamento ore 22:45————————————-

L’Italia avrà perso pure 3-0 ma dal 11 luglio abbiamo l’Iphone (con una serie di funzioni e caratteristiche che fanno arrossire il mio povero IPhone GPRS)…chi ha voglia di festeggiare?

http://www.apple.com/it/iphone

Furbo come una (Coda di) Volpe: 10-12 Giugno a Battipaglia con Luciano Pignataro

Luciano me ne ha parlato a San Patrignano lo scorso weekend e anche la bravissima collega Giulia Cannada Bartoli delle Officine Gourmet mi ha fatto partecipe del grande lavoro organizzativo che sta dietro a questo piccolo grande Festival del Vino del Sud a Battipaglia (SA) che si terrà dal 10 al 12 Giugno prossimi, il Coda di Volpe Wine Festival. Il progetto è senza dubbio ambizioso in quanto non solo si celebra la Coda di Volpe, tra i vitigni più negletti d’Italia, spesso purtroppo persino nella sua terra, la Campania dove le superstar Greco, Fiano e Falanghina fanno il vuoto nelle vendite dei bianchi ma anche molte doc del sud e molti piatti tipici locali. Il vitigno Coda di Volpe ha una storia illustre e antica (grazie Lavinium) che si mescola alla fama secolare del Falerno e oggi entra in uvaggio in vini campani famosissimi. Citato già da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, oggi è vinificato in molte sfumature di gusto e personalità, decisamente da scoprire. Per non parlare poi della particolarità Vesuviana del Lacryma Christi DOC dove la Coda di Volpe è predominante.

Oltre a degustazioni e verticali, segnalo anche un bel lavoro di proposte di abbinamento con ricette del territorio e una serie di eventi collaterali, tra cui alcune serate alla Città del Gusto Di Napoli del Gambero Rosso.

Sarà possibile seguire l’evento su Sky (ogni sera diretta televisiva dalle 21 alle 23 sul canale Sky 849 con esperti, sommelier, produttori, giornalisti e grandi chef) e sul blog dell’Ais Napoli, curato dall’amico Tommaso Luongo, Delegato AIS Napoli.

Per tutte le informazioni, ovvio riferimento praticamente istituzionale, il sito di Luciano Pignataro (non chiamatelo blog! :-))

Anzi già che ci sono vi faccio spiegare da lui come mai non si possono commentare i post sul suo cliccatissimo sito…

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Luciano Pignataro e i No Comment sul sito…
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Oggi Sabato 7 e domani Domenica 8 tutti ad assaggiare il Carmignano a Prato!

Meno male che c’è Ziliani, che quest’anno tra peregrinazioni varie quasi mi scordavo uno degli appuntamenti più piacevoli delle mie zone, ovvero Divini Profumi con la grande possibilità di assaggiare in un colpo solo tutta la miglior produzione di vino della Provincia di Prato e ovviamente in particolar modo quello che spesso ho definito uno dei miei vini preferiti in assoluto ovvero il Carmignano DOCG. Ed è un vero peccato che se ne faccia così poco (la DOCG mi pare sia forse la più piccola d’Italia) perchè la qualità è sempre altissima e ogni azienda vale davvero l’assaggio. Oltre al blasonato Carmignano (inteso come tipologia, paragonabile ad un Brunello di Montalcino o ad un Nobile come eleganza, struttura e capacità d’invecchiamento, ottenuto da Sangiovese con una piccola parte di Cabernet Sauvignon), questa zona va rammentata almeno anche per il Barco Reale, vino da bersi giovane e fresco, per il Vin Ruspo (uno dei pochi vini rosati italiani DOC e uno di quelli più corposi) e per alcuni grandi bianchi da Trebbiano che si stanno affacciando sul mercato, vedi Capezzana e Terre a Mano. Storicamente poi è bene sapere che molto del Cabernet Sauvignon che oggi troviamo in mezza Toscana proviene proprio da queste colline visto che sono stati proprio i Contini Bonaccossi a cominciare a coltivare questo vitigno in tempi decisamente NON sospetti (si parla almeno del 1700…).

Non scordiamoci poi che quei pochissimi produttori che fanno anche Vin Santo lo fanno a livelli elevatissimi e riconosciuti ormai internazionalmente come tra i migliori vini dolci al mondo.

Oltre a tanto bere (non scordatevi di assaggiare l’altro grande Pinot Nero Toscano ovvero il Villa Bagnolo dei Marchesi Pancrazi) ci sarà anche la possibilità di assaggiare specialità dolci e salate pratesi (non solo Mattei!) credo purtroppo poco conosciute ai più: il pane di Prato (offerto venerdì dal Forno Bemoccoli e dai Panifici Bartolini e Cordovani e Saija, mentre sabato dal Forno Santini e dei Panifici Il Fornino e Sea, tutti di Confartigianato imprese), i biscotti del Forno Steno, la Mortadella di Prato del Salumificio Conti, il Vermouth di Prato prodotto dall’azienda Numquam e il miele dell’Arpat.

Dal vivo le dimostrazioni di arte pasticcera del Consorzio pasticceri di Confartigianato e dalle 19 alle 21 sia venerdì che sabato il Menù per Di Vini Profumi, degustazione di piatti tipici del territorio a cura dell’Associazione Ristoratori dell’Unione commercianti e della Confesercenti.
L’ingresso al Chiostro di San Francesco (in pieno centro storico di Prato) è libero. Il calice per accedere alla degustazione costa 8 euro (insieme al coupon per il menù dei ristoratori).
Bonus finale la possibilità di partecipare a degustazioni guidate organizzate dall’AIS Prato e condotte dalle due persone più competenti sul Carmignano al mondo, ovvero Realmo Cavalieri e Bruno Caverni, che ho avuto la fortuna di avere tra i miei docenti ai tempi del corso di Sommelier, appunto in quel di Prato.

Per informazioni e prenotazioni Apt, p.zza delle Carceri 15, Prato, tel. 0574 24112 oppure info@prato.turismo.toscana.it.  Per le degustazioni, contatti sul sito regionale Ais Toscana.

Il futuro della didattica della Sommellerie, courtesy of YouTube, oppure il futuro del cinema?

Ok, forse l’ho sparata un pò grossa ma oggi pomeriggio non mi sono praticamente fermato un secondo dopo aver letto su Geekissimo che YouTube aveva aggiunto (finalmente) la possibilità di aggiungere note, sottotitoli e link direttamente sui video postati sulla piattaforma. Ovviamente le implicazioni più interessanti e cash friendly sono quelle pubblicitarie e già si sprecano in rete i primi tentativi di utilizzo commerciale di questa feature che si preannuncia rivoluzionaria (anzi diciamo pure che da oggi la Tv commerciale ha cominciato a morire per come la conosciamo e se avrà un futuro lo avrà solo in questo modo, mi dispiace solo per gli spot di Spike Lee).

Essendo però filantropicamente poco interessato ai soldi ma molto interessato a diffondere la sommelierie e l’apprezzamento del vino in lungo e in largo, mi sono provato a fare un esperimento sul filmato di Aldo Sohm e la sua decantazione di Petrus 1982 durante gli ultimi mondiali. Le riprese non saranno granchè (le ha fatte Davide Merlini dell’Hostaria dell’Orso, io avevo il braccio anchilosato dopo 1 ora di riprese) però rendono l’idea di cosa può venire fuori per un video didattico AIS o di chiunque voglia trasmettere pillole di conoscenza enoiche (e non solo).

Cliccate qui per dare un’occhiata al video (nell’embed, per ora, le annotations non rimangono sembra).

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Aldo Sohm Annotations
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Domani ci ripenso ancora un pò ma immagino che sia questione di ORE prima che qualcuno tiri fuori un film interattivo usando le annotations. Come?

Date un’occhiata a questo post del GURU Tiziano Fogliata e al video che lo accompagna. Sono l’unico che pensa alla materializzazione di un sogno interattivo multimediale??? La classica biondina da film horror che scappa dal solito mostro che porta deve prendere? Dove andrà a finire con l’uscita di destra? O forse nell’inquadratura precedente non ha visto su una parete una manovella da tirare per aprire un passaggio segreto? Magari ci torno sopra con il mouse…

Oppure si potrebbe girare un bel gioco a quiz a scelta multipla visuale…un’avventura stile laser game (mamma mia come sono vecchio…)… O forse, come credo, qualcosa di completamente diverso?

Insomma, rifacciamo Dragon’s Lair?!?

Due mondi per un piatto di pasta!

stracci pesto aromaticoEccoci all’ultima versione “salata” della pasta fredda della serata con Giovanni Fabbri e la sua Pasta. E’ quella forse un tantino più complessa, ma poi neppure così tanto! Pasta Fabbri, fagiolini, qualche erbetta aromatica a piacere, olio e poi il trucco del tuorlo dell’uovo sodo e naturalmente un pecorino dal sapore deciso e, se piace, anche un po’ piccante. La ricetta è questa, gli accorgimenti perchè riesca bene sono i soliti che ci ha spiegato Giovanni.

Stracci al Pesto Aromatico
Ingredienti: (per 6 persone)
gr. 500 di stracci del Pastificio Fabbri
gr. 500 di fagiolini lessi
nr. 2 tuorli d’uovo sodi
gr. 150 olio extravergine d’oliva,
pecorino toscano
una fetta di pane ammollata nell’aceto
prezzemolo, basilico, erba cipollina o cipollina fresca, altre erbe aromatiche a piacere
un pugnello di pinoli, sale grosso e fino qb.
Preparazione: Frullare a bassa velocità un mazzetto di foglioline di prezzemolo, una dozzina di foglie di basilico, pochi fili di erba cipollina, il pane strizzato, i tuorli sodi, i pinoli (ma lasciatene qualcuno per dopo), sale e 150 gr. di olio, ottenendo il “pesto”. Buttare la pasta in abbondante acqua bollente salata col sale grosso e scolarla a metà cottura. Freddarla sotto l’acqua corrente e scioglierla con un po’ d’olio. Conditela con il pesto, i fagiolini, i pinoli rimasti e abbondante pecorino tagliato a filetti e portate in tavola.

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Paolo e il pesto aromatico
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Seguite il video fino in fondo e avrete due mondi pinot grigio

anche un suggerimento per

cosa berci sù

due mondi pinot grigio

Dal BlogCafè ad Amsterdam: da Squisito al cimitero di Van Gogh passando per il Consolato

Forse il titolo è un pò esagerato e dalla foto qui a fianco potete immaginare che proprio male qui all’Hilton di Amsterdam non si sta ma tutta la professionalità e il grado di coccole che un moderno 5 stelle riesce ad offrire (9 tipi diversi di sapone da richiedere? il menu dei cuscini??? e io che non mi sono nemmeno abituato alla carta delle acque minerali).

Si sta benissimo ma abbiamo solo due sere qui alla corte di Rembrandt quindi torniamo al Vinomio per incontrare Claudia, la proprietaria e fare due chiacchere sul vendere vino italiano in olanda. E già che ci siamo mangiamo una fantastica mozzarella di latte di bufala ma intrecciata e caseificata qui in olanda da mani italiane. Non è niente male e nemmeno il prosciutto (Di Parma) che l’accompagna. Acqua dalla fontanella a disposizione per chi beve qualcosa che non sia vino, un prosecco Rosè (!) come abbinamento e bella musica in sottofondo. Comode le vespe per sedersi, nonostante nei video la gente sembra meno goffa di me.

Ecco qui Claudia Pacifici e il vino in Olanda:

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Claudia Pacifici VinoMio Amsterdam
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Il giorno successivo, dopo la lezione, trovo finalmente il tempo di andare al punto di ritrovo degli Italiani qui ad Amsterdam ovvero il museo di Van Gogh (anzi Van Coch come si pronuncia qui) e come spesso accade quando vedi una espressione artistica di cui si sente troppo parlare rimani colpito e abbacinato da ciò che non ti aspetti. Con i Baustelle e il loro Nulla (“Mi spieghi che dietro ogni campo di grano C’è il Divino C’è Van Gogh, Invece temo il peggio” ) entro pensando solo ai Girasoli e ai Mangiatori di Patate ovvero i due quadri che ogni studente italiano della mia età è stato costretto a vedere in una mostra a Roma ai tempi (tristi) del liceo, anzi forse addirittura ai tempi del ginnasio.

E invece rimango folgorato da uno dei primi quadri (Maggio 1885) ovvero Il Cimitero dei Contadini di cui esistono almeno 3-4 versioni e temi analoghi ma quello di cui parlo è questo qua:

Colori e risoluzione non rendono la benchè minima idea del senso misto di angoscia, desolazione, calma e serenità che questo quadro riesce ad infondere. Non so perchè ma mi ha fatto ripensare a come mi immaginavo l’ingresso del regno dei mostri leggendo Cabal di Clive Barker. Sarà stato il sonno e la stanchezza e la monotonia della audioguida ma mi sono ritrovato a immaginarmi di entrare dentro la porta socchiusa sotto la finestra ormai colma di erbacce per trovarmi di fronte ad una immensa scalinata che porta in basso, altre volte invece entrando capivo che quello che si vedeva in superficio non era che l’ingresso di un ascensore, ovviamente che va solo giù. Uscendo la finestra sulla destra mi pareva persino illuminata in modo sinistro e i corvi neanche tanto fermi.

Passando oltre si va un pochino più sul Van Gogh tradizionale ma dopo questo quadro anche i Girasoli così gialli e luminosi sono a suo modo inquietanti (e in teoria sono pure responsabili del primo attacco di nervi dopo la rottura con Gaughin che andò a stare con Van Gogh proprio perchè affascinato dai Girasoli). E vogliamo parlare della sedia dedicata proprio al pittore francese che fa tanto Alone in the Dark?

E l’alternanza lancinante tra gioia, morte disperazione e speranza di vita normale sono ancora più commoventi osservando uno accanto all’altro i quadri dipinti a Saint Remy durante il ricovero per malattia mentale. Vedere accanto i profumatissimi e azzurri Mandorli in fiore (un inno alla vita per il nipotino appena nato) alla sinistra e solare metafora del Mietitore ti colpisce non poco e quando arrivi ai famosissimi Campo di Grano con Corvi e il Campo di Grano sotto un cielo nuvoloso sei ormai quasi nella testa di Vincent e hai voglia te di scrivere nella didascalia del quadro che non ci sono prove sul fatto che siano stati gli ultimi due dipinti…è come dire che l’ultima canzone di Freddie NON è stata The Show Must Go On, quindi la ignoriamo.

Chiude la mostra una foto della lapide di Vincent e di suo fratello, sopravvisutogli di soli 6 mesi. Ed è davanti a quella foto che ti rendi conto che razza di personaggio rock maledetto e affascinante Vincent possa essere stato e capisci come mai continua ad affascinare il mondo con le sue Starry Nights. Non è solo il tratto e il colore e nemmeno l’orecchio tagliato, è proprio tutta la sua vita di ostinato autodidatta e di eterno perdente ma mai domo dietro ai suoi sogni che ti colpisce quadro dopo quadro, e non ce n’è alcuno che sia autocompiacimento o fine a se stesso, piuttosto sempre una ricerca continua e incessante della verità della sua arte. Che come spesso accade, divenne chiara solo anni dopo la sua morte, con l’arrivo della nostra cosidetta “era moderna”.

Non chiedetemi come ma dopo questa esperienza molto Stendhal, vengo prelevato dall’albergo e mi trovo a stringere la mano al console dimissionario italiano in Olanda che parte per il Sud Africa (in tempo per i Mondiali, mi confessa, ma non strappo un invito): due chiacchere, stretta di mano, una parola sui sommelier e via di buffet al mitico Ristorante Caruso in Muntplein in questo esclusivo evento con tutta l’Italia che conta in Olanda (e appunto che ci faccio io?!?). Si beve Bolla (Valpolicella e Soave) ma la coda c’è dietro all’evergreen e ubiquitario Prosecco Carpenè Malvolti…(tre giorni fa lo bevevo a Napoli al Dinnanna a Posillipo).

In sala un sacco di fiorentini in quasi esilio che si vogliono sentire raccontare quanto è bella Firenze e rispondono che vorrebbero tanto tornare ma che tutto sommato in Olanda si vive un po parecchio meglio. Intanto fuori piove e qualche olandese in bici scivola sui binari dei tram in bicicletta. Almeno il tram a Firenze glielo faremo trovare… Okay il buffet è andato ed è ora di andare nella serata più cool ad Amsterdam il lunedì ovvero da Pasta e Basta che di Italiano ha praticamente solo il nome e i vini ed è un lussureggiante jazz bar con musica dal vivo con camerieri e personale di sala che sale sul palco e improvvisa balli, canzoni (e obbligatorio canale YouTube). Stasera guida le danze e i fiati un personaggione del Jazz qui ad Amsterdam di cui adesso mi sfugge il nome (tutte a dire che era belloccio ma Barbara, Marina, Cinzia, mi aiutate a ricordare come si chiamava?!?). Isaac e il proprietario del locale Hans Duyf (miei allievi al corso) ci innaffiano di bianchi, da uno Chardonnay Argentino 2007 di Bianchi ad un WineSpectator Top 100 Ataraxia 2007 dal Sud Africa (notevole), un Riesling di Dr Loosen e soprattutto un sontuoso Chablis Grand Cru Vaudesir 2004 di William Fevre che accompagna benissimo le note del sax e delle diverse perfomer che si alternano al microfono. (Fa parecchio figo e allora dichiaro che Vaudesir è il mio Grand Cru di Chablis preferito, visto che tutti i sommelier ne hanno uno diverso).

Ma decidete pure voi se lo spettacolo valeva la pena (ok giudicate solo l’audio che si vede molto poco):

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Sax Amsterdam Pasta e Basta
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Bellissima compagnia a tavola con tutto lo zoccolo duro di Quelli di Astaroth e incontri e chiacchere di vita olandese che mi fanno capire diverse cose di questo paese e soprattutto mi chiariscono come mai ci sono tanti italiani qui. Usciamo e ovviamente piove, meno male che Marika (ligure, attrice, interprete e corrispondente olandese del CorSera e SOPRATTUTTO della Gazzetta dello Sport!) mi accompagna (in bici) fino ad un taxi. Già la Gazzetta, lì uno che scrive di vino gli manca davvero…quasi quasi mi faccio raccomandare.

Dalle ultime frasi è evidente che son stati giorni un pò pieni…un saluto 1500 km più in basso a San Patrignano e al BlogCafè che lancia la sfida per il prossimo anno e via di corsa a nanna che domani in aula ci sono Lazio Umbria Sicilia e Sardegna da affrontare…e nel pomeriggio (ma mi sa che me lo perdo) ci sarebbe l’evento più glamour della stagione VIP qui in Olanda ovvero la scofanata di aringhe “nuove” appena pescate con 1200 invitati sull’esclusivo pratino sotto la finestra della mia camera in arrivo in battello da ogni dove (testuali parole).
Antonino e Nicola mi hanno chiesto di restare ma ho praticamente già trovato 10 persone che mi comprano l’invito: sono parecchio indeciso ma alla fine farò lo snob e rientrerò in Italia con il Meridiana delle 19. Di VIP olandesi non è che ne conosca poi molti…

Aggiornamento ore 14:34 sull’esclusivo Hilton HaringParty: ecco un bel video che mi convince che tutto sommato  me lo posso perdere…

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HaringParty Hilton
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Premio Internazionale (Oscar?) del Vino: elenco vincitori

Visto che a Roma oggi sono in ferie e il sito non e’ aggiornato, mi aggiudico lo scoop (o forse no, mi ero dimenticato di Winenews) grazie a Ivano Antonini e ad una sua provvidenziale email e vi anticipo la lista dei vincitori del Premio Internazionale del Vino 2008 che si e’ tenuta ieri a San Patrignano durante Squisito. (per le foto, andate sul BlogCafe’, grazie Kruger!)

Piu’ tardi vi commento le scelte, ma gia’ da ora mi congratulo con la vittoria per il Taurasi Radici Riserva 2001 di Mastroberardino, non fosse altro per il fatto che quando e’ uscito in enoteca costava la spaventosa cifra di 21 euro, e quindi direi che non e’ sempre detto che si debba spendere una fortuna per bere bene in Italia. E avendolo assaggiato durante la stesura dell’articolo per Spirito DiVino, vi assicuro che in questo momento e’ un vino che ha davvero pochi rivali al mondo.

MIGLIOR VINO BIANCO:

Vallée d’Aoste Chardonnay Cuvée Bois 2005 – Les Crêtes

MIGLIOR VINO ROSSO:

Taurasi Radici Riserva 2001 – Mastroberdino – Atripalda AV

MIGLIOR VINO DOLCE:

Albana di Romagna Passito Scacco Matto 2005 – Fattoria Zerbina – Faenza RA

ROSATO:

Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2006 – Valentini – Loreto Aprutino PE

MIGLIOR VINO SPUMANTE:

Franciacorta Brut Cabochon 2003 – Monte Rossa – Bornato BS

MIGLIORE AZIENDA e PRODUTTORE

Bruno Giacosa – Neive CN – Vino: Barolo Le Rocche del Falletto di Serralunga Riserva 2001

MIGLIOR GIORNALISTA/SCRITTORE

Anna Scafuri – Tg1 Terra e Sapori

VINO CON IL MIGLIOR RAPPORTO QUALITA’ PREZZO:

Cabernet Sauvignon 2005 – Feudo Principi di Butera – Butera CL – 10 Euro

MIGLIOR VINO STRANIERO:

Champagne R.D. 1996 – Bollinger

MIGLIOR RISTORANTE e CARTA DEI VINI:

Heinz Beck – La Pergola del Rome Cavalieri – Roma

MIGLIOR SOMMELIER NEL SUO RISTORANTE:

Alessandro Scorsone – Residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri – Roma

Ruffino, “Sciraz” (Syrah) and the City…e il solito Champagne

Tutto abbastanza secondo le previsioni ieri sera con Ruffino e la corrazzata Constellation Brands che piazzano un candeliere realizzato con una bottiglia Ruffino (ma non si riconosce l’etichetta), il Syrah (ma pronunciato alla Aussie ovvero Shiraz, quindi indicazione ben precisa sui Syrah marmellatosi e rotondi del Nuovissimo mondo e non la superba rabbiosa eleganza dell’Hermitage) e l’immancabile Champagne, probabilmente l’operazione di product placement più complessa e più di successo della storia (ovvero sono 500 anni che lo infilano in ogni occasione importante…dalla corte degli zar alla vittoria della Seconda Guerra Mondiale fino a Sex and the city). Fatemi sapere poi se alle mie informatrici è scappato qualcosa!

Ok, non mi aspettavo il brindisi a Brunello ma insomma magari l’occasione poteva essere sfruttato un pochino meglio…