Yearly Archives: 2008

Oggi pellegrinaggioa Roma da Franco Maria Ricci: Bibenda day 2008!

bibendaNon mi ci trovo personalmente come persona e come modo di comunicare il vino (specialmente per come ignora totalmente il mezzo web) ma quando si tratta di organizzare eventi magici e indimenticabili sul vino, AL MONDO non ha rivali…Quando poi mette insieme queste bottiglie (e mi pare a questa cifra riesca a farlo solo lui) non posso che unirmi al coro di lodi nei suoi confronti. E così pure quest’anno mi sottopongo alla wine marathon del Bibenda Day 2008 con ben 25 vini in degustazioni presentati nella bellissima cornice del Parco
dei Principi a Roma, il tutto cercando di salvare il mio matrimonio…

Quindi treno da Firenze SMN alle 12:52, arrivo a roma ore 14:30, 5 ore di degustazione e poi di nuovo sul treno delle 21:50 da Roma per essere a Firenze alle 23:30, ancora una volta con i barattolini da omogenizzato dove trasportare a casa i migliori nettari della giornata.
Aspettatevi un report nel weekend! E spero di vedervi numerosi stasera!

Ah già, i vini… suggerimenti?

Bollicine

Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi 1989 CA’ DEL BOSCO
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1995 FERRARI
Champagne Brut 1996 KRUG
Champagne Extra Brut 1996 JACQUESSON
Champagne R.D. 1996 BOLLINGER

Bianchi
A. A. Terlano Sauvignon 1987 CANTINA TERLANO
Chardonnay 1998 TASCA D’ALMERITA
Cabreo La Pietra 1984 TENUTE DEL CABREO
Riesling Dellchen Trocken 2006 DÖNNHOFF
Mersault-Genevrières 1er Cru 2004 DOMAINE FRANÇOIS ET ANTOINE JOBARD
Chevalier-Montrachet Les Demoiselles Grand Cru 1991 LOUIS JADOT

Rossi Ita
D’Alceo 1999 CASTELLO DEI RAMPOLLA

Bolgheri Sassicaia Sassicaia 1999 TENUTA SAN GUIDO
Montepulciano d’Abruzzo 1995 VALENTINI
Langhe Nebbiolo Sorì San Lorenzo 1998 GAJA
Barolo Le Rocche del Falletto Riserva 2000 BRUNO GIACOSA
Rossi Estero

Chambertin Grand Cru 2002 DOMAINE ROSSIGNOL-TRAPET
Château Margaux 1999 CHÂTEAU MARGAUX
Château Latour 1998 CHÂTEAU LATOUR
Ermitage Le Méal 2001 M. CHAPOUTIER
Napa Valley Syrah Relentless 2002 SHAFER
Priorat L’Ermita Vielles Vinyes 2001 ALVARO PALACIOS

Dolci
Alsace Pinot Gris Rotenberg Vendange Tardive 1996 DOMAINE ZIND HUMBRECHT
Sauternes 1975  Ancien Cru du Roy CHÂTEAU SUDUIRAUT
Marsala Superiore Riserva Ambra Dolce 1932 FLORIO

Tenuta San Guido Sassicaia Bolgheri Sassicaia DOC 2004

sassicaia andrea goriIl nome si fa ogni anno più lungo e complesso ma resta sempre e solo (per fortuna) LUI ovvero uno dei capisaldi imprescindibili della nostra enologia toscana e italiana. Un vino che stacca da ogni altro prodotto alle nostre latitudini per dare un cabernet elegantissimo e voluttuoso che si ispira ai modelli bordolesi (Lafite in primis) per coniugarne ricchezza di frutto ed eleganza con il genius loci bolgherese. Il risultato (per il 2004) è un vino molto femminile dai profumi dolci e speziati incastonati in un cesto di frutta di bosco nitido e distinto. Il naso è completato da sentori balsamici (menta, mirto, anice) e da terziari leggeri come pelle, liquirizia, tabacco e caffè. In bocca è già mordibissimo, equlibrato con tannini setosi e a tratti impercettibili. Acidità appena accennata e alcol misurato e persistenza tendente all’infinito completano il quadro di un vino ancora una volta impressionante per come riesce a coniugare complessità eleganza e piacevolezza di beva.
Adesso però lasciamolo in cantina per qualche anno!

Clicca qui per la degustazione del Sassicaia 2004

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Sassicaia 2004 Tenuta San Guido
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Definitely THE wine that stands out all of Italy’s Cabernet production with a blend that really seems coming out from the Pauillac and not our beloved Tuscany. But the Sassicaia in a good shape like vintage 2004 is able even to outrun the Franch cabs for warm and depth of fruit. Here we can find yet a lot of woody aromas and spicy smells coming from the long barrique aging but the fruit lays beneath. A wine that you can expect good developing with the years and coming out even better than the famous 1985 and 88 vintages

Ostriche e Schiave alla Radio (Blu): ma lo champagne dove è rimasto?!?

radiobluVisto che è il tema del momento e mi sono preso pure qualche rimbrotto di poca ortodossia, ci torno sopra stasera giovedì 6 marzo  in radio alle 19:30 con Luca Farina di RadioBlu per una intervista sul famoso articolo del Corriere che sta animando una bella discussione su KelaBlu e su RexBibendi specie dopo che Luca Bandirali (presidente Ais Lombardia) ha dato ragione alla Rodotà su diversi punti rilanciando con qualche abbinamento azzardato.

Si parlerà quindi un pochino del campionato Europeo WSA (ma basta! :-)), delle mie attività future, dei rossi marchigiani e appunto di ostriche e vino NON champagne.

Se non siete nelle Marche o in Umbria, potete ascoltare la radio in streaming su http://www.radioblu.com/Diretta%20radio.htm.
Come al solito, per chi (spero) avesse meglio da fare stasera dalle 19:30 alle 19:45 presto qui la registrazione.

Giulio Gambelli maestro del Sangiovese in video…alla Vinoteca di Andrea Formigli

gambelli giulio formigliEcco lo scoop che tutti stavate aspettando e le parole che avreste sempre voluto ascoltare! Giulio Gambelli, l’uomo che sa ascoltare il vino (come dice Carlo Macchi che qui ringrazio per il bellissimo libro che ha redatto), la persona che più di ogni altro ha contribuito a rendere il Sangiovese uno dei vitigni più importanti al mondo, era con noi da Andrea Formigli nella sua Vinoteca al Chianti per parlarci della sua idea di vino, del Sangiovese, delle commissioni di assaggio DOCG e sui vini di oggi. A dire la verità nelle sue parole MAI abbiamo sentito polemica o astio, solo un pò di compatimento verso tutte quelle aziende e quei vini che il Sangiovese lo usano ma non lo sfruttano per dare quei profumi e quelle sensazioni che praticamente solo lui in Toscana sa dare. E così è stato in mezzo a noi, semplice e schietto, schivo e riservato ma dolcissimo e tenero con tutti, circondato da appassionati che lo hanno coccolato come un bimbo e venerato come una divinità. Ed era possibile leggere nei suoi occhi la felicità di essere insieme a tanti appassionati e l’incredulità di fronte a certe domande e a certe aspettative nei suoi confronti che non fanno parte del suo modo di vivere il vino. Pochi fronzoli, tanta passione e vi devo dire, nessuna traccia della scorbuticità tanto decantata. E’ un personaggio schivo, questo sì, ma semplicemente perchè non capisce, e noi piano piano con lui, tutto questa attenzione verso l’enologia, la cantina, le pratiche esasperate. Il vino è l’uva e l’uva è il vitigno e il vigneto. Punto. Se non c’è il vigneto non ci può essere vitigno e nemmeno vino ma, dove le condizioni ci sono, lui solo sa come estrarre il genius loci dal terroir toscano.

Ecco qui due parole sul Sangiovese nel Chianti e il terroir ideale

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E ieri sera con Villa Rosa Ris 01, Ormanni Borro del Diavolo 01 e 99, Brunello il Colle 2001 e Soldera Case Basse 2001 lo abbiamo toccato con mano. 6 esempi di cosa può dare il Sangiovese, 6 vini molto diversi tra loro eppure così ricchi di Toscana da impressionare anche chi di vino toscano ne beve tanto…Mi perdonerete la filosofia ma è come se dopo mesi a bere le ombre nella caverna di Platone d’improvviso cogliamo le idee-vitigno nella sua forma vera nel bicchiere.

Ecco forse ci vuole davvero la filosofia per spiegare le emozioni che questi vini ci hanno dato insieme alla persona che li ha aiutati a nascere, una persona che, come nella maieutica Socratica, li ha semplicemente fatti nascere ma ne ha rispettato i tratti le inclinazioni le virtù e pure alcuni loro difetti, ma li ha resi più veri del vero.

Mi scuso, l’ho fatta troppo lunga ma conoscere Gambelli è stato davvero un momento unico e meraviglioso tanto mi pareva di conoscerlo da anni come se fosse un parente, come se in ogni bicchiere di un suo vino che ho bevuto ci fosse un pezzetto della sua anima. Che da 82ennne alla sua 64esima vendemmia è certo un pò stanca ma non doma e sempre focosa d’amore per il vino. Ma vi lascio alle sue 10 parole che ne valgono 10000 delle mie…

Ah, domanda da mille euro, ma il vino si fa in vigna o in cantina?!?

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Ma il vino si fa in vigna o in cantina?
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p.s.

Gambelli ieri sera per il Sangiovese del futuro ha fatto solo due nomi, Paolo Salvi e Attilio Pagli, segnateveli!

Barone Ricasoli Torricella IGT Toscana 2006

torricella brolio 2006Una delle più vecchie etichette del Barone Ricasoli che ha cambiato molto spesso uvaggio fino a stabilizzarsi nella sua versione 100% Chardonnay in barrique attuale. Ma liquidarlo come l’ennesimo tentativo di far piacere uno Chardonnay in Toscana sarebbe riduttivo! Innanzitutto al naso non è per niente banale con un bel mix di sensazioni tropicali (maracuja, papaya, ananas) e speziate (noce di cocco, burro, nocciola leggera) e poi in bocca ha una notevole bevibilità dimostrandosi molto più deciso e maschile che al naso.

Ottima acidità e sapidità notevole lo rendono compagno perfetto non solo per il solito pesce o crostacei ma ancora meglio su affettati con marcata presenza di grasso come il lardo di colonnata o la nostra profumatissima finocchiona.

Clicca qui per il video della degustazione (solo parte gusto-olfattiva)

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Torricella 2006 Barone Ricasoli
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E questo cos’è? Anteprima “scoop” Belguardo Rosè 2007

belguardo rosèEcco cosa mi è capitato nella glacette oggi a pranzo…per “strane vie” mi è arrivata questa primizia in commercio tra poche settimane, giusto in tempo per la stagione calda, un rosè toscano. E visto che viene dalla Tenuta dei Mazzei in Maremma (Tenuta di Belguardo, di cui abbiamo già parlato tempo fa in una serata da Burde) era un piccolo evento! Già da qualche anno si parla di rinascimento dei vini rosati, specie in Toscana e avvisaglie se ne vedono parecchie. Adesso dopo i successi degli scorsi anni di Castello di Ama, Riecine, Capezzana e Terre di Talamo (almeno qui da noi!) direi che anche questo Belguardo Rosè ha dei buoni numeri e un ottimo rapporto qualità prezzo. Per un vino che va sullo scaffale a 10,5€ infatti ha una grandissima finezza al naso tra lampone e fragola, per niente stucchevoli, un colore cipolla delicato e altri aromi floreali molto delicati. In bocca ha struttura e alcol non troppo abbondante che lo rende snello e piacevole con un retrogusto però di un certo rilievo nel fruttato di bosco. Unica pecca la mancanza di una certa sapidità, e infatti risulta un pò sciapo ma del resto non siamo a Tavel!
L’ho provato sia fresco sia un pò su di temperatura e sono rimasto impressionato dal fatto che anche a temperatura ambiente risultava piacevolmente morbido e poco aggressivo. Le note dicono che è fatto a partire da Syrah e Sangiovese e non è un salasso di altri vini: quindi significa che sono vigne impiantate e vendemmiate ad hoc per questo rosè. E su questo posso credergli visto che in effetti esagerazione di colore, di concentrazione e di polpa qui non ce ne sono e sfido chiunque a dire che NON è un rosso solo per il colore!belguardo rosè rosato
E aggiungerei, meno male! Perchè fino ad oggi sembra che il miglior complimento che si dovesse fare ad un rosato fosse proprio quello di sembrare un rosso…e invece i rosati hanno una personalità tutta sua che forse ci conviene cominciare ad esplorare con maggiore interesse. Se lo trovate, provate pure il Montenidoli e il Ceraso di Panizzi, ambedue da San Gimignano, vi sorprenderanno!

Barone Ricasoli Chianti Classico Castello di Brolio DOCG 2004

castello brolio 2004 Il Grand Vin dell’azienda è ottenuto con la prima selezione delle uve dalle migliori parcelle della sterminata tenuta Ricasoli. E in effetti come concentrazione di colore e di frutto è un vino piuttosto impressionante! Specie bevuto così giovane è davvero esuberante per profumi, tannini e freschezza gustativa che lo rendono un pò ostico ad un palato non allenato al gusto toscano pieno. Il passaggio in barrique e il piccolo taglio con Cabernet (5%) si avvertono ancora distintamente con note speziate molto presenti e un leggero peperone e mirtillo che completano un quadro olfattivo tipicamente sangiovese (fiori viola mammola, ciliegia, fragola in marmellata). In bocca è deciso e persistente con una sensazione fruttata che si spande nel palato elegante e pungente. Tannino scalpitante ma piacevolissimo, specie su preparazioni complesse e speziate come il nostro Cinghiale in dolce e forte o qualche carne in umido. Un vino da abbinare con soddisfazione ma da degustare e bere con cautela quando è ancora così giovane!

Clicca qui per l’introduzione “aziendale”

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Introduzione Castello di Brolio 2004
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Clicca qui per la degustazione del vino

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Castello di Brolio Chianti Classico DOCG 2004
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Juventus Fiorentina : Grazie gobbi! (della serie ogni 20 anni tocca anche a noi…)

fiorentina juveDopo oltre 30 anni di convinto tifo viola e ormai rassaegnato al fatto che siamo e saremo sempre poco più di una squadra provinciale, ecco che la cara vecchia madre di tutte le partite, ovvero quella che da sola valeva la stagione, per quest’anno è finita come un sogno ad occhi aperti con un gol nel recupero a suggellare una partita giocata col cuore. Non me l’aspettavo e me ne vergogno un pò, ma questa squadra ci ha fatto davvero un regalo bellissimo e anche la Juve che ce lo ha permesso, grazie gobbi! E ovviamente anche grazie Gobbi che con il suo primo mitico gol ci ha fatto capire subito che aria tirava a Torino…

E ora sotto con ‘sto Sassicaia 1988 (tra l’altro vino NON prodotto l’anno dell’ultimo scudetto viola e mi sa che Mario Incisa era pure juventino…)

Andrea Gori su Radio24 a Pizza e Vino: ecco cosa ho “sentenziato”

Wow che emozione! Vi dirò che un pò d’effetto l’ho sentito ed ero pure un pò emozionato (oltrechè raffreddato) ma due o tre cose le ho spiccicate. Eppoi parlavo dopo Luca Gardini!

Per chi si è perso la puntata…eccovi una registrazione del mio intervento. Se vi dà dei problemi in audio potete scaricare tutta la puntata direttamente dal sito di Radio24.

In breve, oltre a citare il nostro mitico forum su cui Pizza e Vino è un tema sempre caldissimo, ho consigliato:

  • Pizza marinara con Sauvignon (NON altoatesino) e Vermentino Toscano
  • Pizza con salsiccia e co.: Morellino di Scansano o Rosso di Montalcino
  • Pizza e champagne “generico” (ma volevo citare l’RD di Bollinger con la pizza bianca e mortadella…)

Di più non ce l’ho fatta a dire!!! approfondiremo…

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Andrea Gori Radio 24
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