Bevute

Assaggi di vino distillati con punteggio, spesso con video degustazione

PoggioArgentiera Capatosta 1998 Maremma IGT (ehm…Morellino di Scansano DOC)

capatosta 1998Ed ecco il pezzetto di storia del vino maremmano che arriva sul mercato solo un anno dopo il PoggioValente e che dimostra fin da subito le sue potenzialità. A detta di molti il migliore della serata anche se presentava uno stato evolutivo molto più avanzato degli altri. Gianpaolo ci racconta che quell’anno la Maremma gli giocò un brutto tiro con 3 giorni in cui l’uva maturò in maniera velocissima e inaspettata. Col senno di poi una vendemmia leggermente anticipata avrebbe giovato al vino che infatti adesso, pur elegantissimo e intrigante, presenta note ossidative molto pronunciate, simili al profilo di un Rufina degli anni 80.
Per avere una idea di come si presentava questo vino nel 2000 (anno di debutto sul mercato) leggetevi questa interessante degustazione di Lavinium.
E qui per leggere cosa ne pensa il grande Paolo Baracchino.
Clicca qui per una digressione sul colore del Sangiovese in Maremma.
Clicca qui per il video della degustazione.

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capatosta 98
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Aggiornamento: Giampaolo mi fa notare il lapsus che mi ha fatto scrivere Maremma IGT…ma era per sottolineare che a Scansano, diversamente che nel Chianti, la rivoluzione della qualità è stata fatta all’interno della denominazione e non uscendone come nel caso dei Supertuscan.

PoggioArgentiera Capatosta 2005 Morellino di Scansano DOC

capatosta 2005Altra grande annata in Toscana e altra convincente prova del Capatosta. Rispetto al 2004 abbiamo un vino molto più pronto e semplice da bere con un grandissimo estratto e corposità, ben bilanciate da un’acidità imperiosa. Già godibilissimo, sarà interessante confrontarlo alla distanza con il 2004. Per adesso, al gusto e anche al naso, questo 2005 è più completo ricco e sontuosamente elegante ma un filo di acidità inferiore potrebbe pregiudicarne una evoluzione nei decenni. In ogni caso, il frutto più corposo e persistente della serata per un’altra grandissima prova del Morellino di Scansano.
Clicca qui per la video degustazione.

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Capatosta 2005
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Verticale Capatosta: prime impressioni a caldo…

paglia Ed è proprio il caso di definirle “a caldo” perchè con Giampaolo Paglia è stata veramente una bella e calda serata di Maremma qui a Quaracchi, sede degli studi giovanili di Giampaolo, a ripercorrere TUTTA la storia di questo vino che vi assicuro promette veramente tanto per il futuro. Piacevole inizio di serata con in anteprima Ciliegiolo e Sauvignon Blanc in purezza e in solo acciaio 2007 dall’etichetta gemella che Giampaolo distribuisce, ottimi freschissimi e in qualche modo molto maremmani ed invitanti.

Tra il pubblico curiosissimo sul Morellino e sul vino di qualità in Maremma sono stati eletti i migliori e il trittico vincente è stato nell’ordine 1998, 2000 e 2004.

Devo dire che ogni annata è veramente molto caratterizzata e ogni vino ha dimostrato di essere figlio del tempo della natura con qualche annata “a salto” dovuto a qualche reimpianto. Ha impressionato pure me il 2000 per schiettezza di carattere e impronta tannica impetuosa e coinvolgente. Il 98 molto evoluto ma ricco e di spessore (quasi un Rufina anni 70!) e il 2004 quasi un bambino con le sue note di fragola vivaci e invitanti. Ma ogni annate (come vedrete nei video) aveva veramente qualcosa da dire con un 2005 straordinariamente già prontissimo, un 2001 ruffiano al limite dello stucchevole, un 99 quadrato e ancora fresco e vivace, un 2002 snello e persistente e soprattutto un 2003 che al naso era scomposto e alcolico ma che in bocca dava una sensazione di avvolgenza incredibile.

Davvero una verticale interessante e dalle mille sfaccettature che ci sentiamo in dovere di raccontarvi in gran dettaglio.

Intanto qui le foto della serata. 

Quinta de S. Francisco Obidos DOC 2000 Periquita Portugal

obidosSempre tra i miei assaggi natalizi di studio ecco invece una graditissima sorpresa portoghese dalla semisconosciuta regione di Obidos e dal vitigno ignoratissimo Periquita (aka Carinena).
Colore ancora bello pieno porpora, discretamente consistente ma non pesante, ancora vivace. Naso non intenso ma elegante e fine, di frutta di bosco sotto alcol, fiori secchi, pelle conciata, liquirizia, vago sentore metallico di fondo di terziarizzazione appena iniziata.
In bocca sapido, persistente, appena tannico ma non aggressivo, poco morbido e con alcool ben sotto controllo. Lascia un palato asciutto ma tonico, ed è risultato ottimo sul gulasch tedesco su cui lo abbiamo provato. guòasch tedesco
Un vino ovviamente non da copertina ma che lascia il segno e ricorda quasi certi Montepulciano d’Abruzzo fatti bene. E poi, in Germania, costa 9 euro quindi nn credo sia la primissima scelta di questa DOC!
Di questo 2000, ne sono state prodotte 63mila bottiglie da 750 e 1750 magnum, da un vigneto di 50 ettari a PIEDE FRANCO, il che qualcosa sembra contare..

Among my Christmas “wine tests”, I received a special surprise from Portugal, in particular I refer to the mysterious region of Obidos and the unknown grape Periquita (aka Carinena) . Deep purple colour, medium body, still lively. Not deep in the nose but elegant and sophisticated, aromas of soft fruit preserved in alcohol, dried flowers, tanned leather, liquorice and a metallic note coming from the tertiary aromas just developed. Salty and persistent in the mouth, tannic but not aggressive, not soft, the alcoholic level is well controlled. Dry but tonic taste. We’d tried it with German gulasch, a tasty match. An appreciable but not excellent wine, similar to some good Montepulciano d’Abruzzo. In Germany it costs 9 €, this is not clearly the first choice DOC (guaranteed quality)! In 2000 had been produced 63.000 bottles ( 750 ml and 1750 ml – Magnum size) from a vineyard of 50 H cultivated without grafting the vine on an american root, in my opinion it influence positevely all the vinification progress.

Naoussa Xinomavro 2003 AAOS Vaeni Naoussa Episcopi Grecia

naoussa xinomavroAltra bella sorpresa questa bottiglia che l’enotecaro di Oldenburg è stato felicissimo di vendermi…E chi volete che si compri ‘sto vino greco del 2003? Tra l’altro con retroetichetta in tedesco?
Giusto un povero sommelier che deve studiare per gli europei…
Però stavolta mi ha detto bene con un vino dal colore pallidissimo stile chianti (strano cmq perchè in genere lo Xinomavro di colore ne ha parecchio!) leggero in alcol (12) e dalla consistenza scarsa.
Però al naso aveva uno strano bouquet di frutta sotto spirito mescolato a lacca e polvere di caffè che lo rendevano intrigante. A berlo poi era stuzzicante e pepato, giustamente acido (xino!) ma non troppo tannico. Un filo di mineralità gli donava ulteriore grazia e contrbuivano a farne un vino simile ad un rosso bulgaro da kadarka, un pinot nero cates des nuits meno fruttato ma piu’ minerale.
Insomma non il vino della serata dei vostri sogni ma sicuramente un vino genuino e vivace, ottimo per accompagnare la grigliata di maiale speziato che mi aspettava.

What a pleasure for my dear wine-seller in Olderburg when he succeeded in persuading me to buy this Greek bottle of 2003 even with a label written in German!!! Who could purchase something like this…just a poor sommelier devoted to study for European wine-lovers! However I’ve been pleasantly surprised by my purchase…a very light colour wine similar to Chianti ( a little bit strange ‘cause usually Xinomavro presents a dark colour ), low alcohol level (12%) and thin bodied. The nose showed charming notes of fruits preserved in alcohol and melted with varnish and coffee powder. Also interesting and spicy in the mouth, obviously acid (xino!) and softly tannic. A little bit mineral it can be compared to a Bulgarian wine from Kadarka , a Pinot Noir Cates de Nuits, but less fruity and more mineral. Well, it maybe won’t be the wine of your dreams but it’s certainly a genuine and smart wine, I tasted it with spicy grilled pork.

D’Arenberg The Laughing Magpie Shiraz-Viogner McLaren Vale 2004

laughing magpieEcco a me non piace parlare e scrivere di delusioni però quando mi capita di spendere 20 euro per un vino australiano da cantina di pregio ( D’Arenberg Wines ) in un ipermercato tedesco (il nuovissimo FamilaCenter di Oldenburg, con tanto di giochi d’acqua indoor e bistrot d’alta classe) e quasi non riesco a leggere il nome del vino perchè è coperto da 30 adesivi di premi vinti nel mondo (tra cui Decanter Gold Award, Royal Sydney Show, IWC), ecco non ce la faccio a stare zitto!
Per di più il mio attuale compagno di studi Tom Stevenson definisce questo vino “succoso ed entusiasmante, persistenze e raffinato”…Allora non è che sia cattivo ovviamente ma avete presente quelle “hedonistic fruit bombs” di cui parlava giorni fa Dr Vino? Ecco, uno di quelli…
Colore scurissimo da marmellata di mora, consistenza sciropposa, intensità impressionante di profumi dalle mille sfaccettature, ovvero mora, mirtillo, mela caramellata, poi spezie a non finire, cannella vaniglia balsamico mentolato, anice stellato, cuoio, cioccolato, rabarbaro, liquirizia…
In bocca è cremoso, denso persistente abbastanza caldo ma fresco, morbido avvolgente e pochissimo tannico. Insomma il classico vino cui è impossibile (usando una scheda qualsiasi) dare meno di 95 punti!
Il problema è che è stucchevole da morire, l’acidità è palesemente aggiunta con aspirina o roba simile, il frutto è stramaturo, il legno si sente parecchio e il tannino (per i miei gusti) inesistente lo rendono non solo sgradevole da bere da solo ma pure impossibile da abbinare. Magari è uno di quei vin che l?Unione Europea sogna di veder nascere ovunque in Europa dopo la geniale pseudo riforma del mercato vinicolo ma come presagio è nient’affatto buono!
Mi ha ricordato negli aspetti positivi il nostro Castello del Terriccio a base Syrah e Petit Verdot ma laddove quello è stuzzicante e pepato, questo è piatto e pesante.
Insomma se l’Australia dei grandi vini è questa, allora stiamo tranquilli altri 20 anni almeno!
stump jumpInvece sull’atro scaffale dell’ipermercato, tra i vini cheap, ho trovato sempre della stessa cantina un interessantissimo bianco fatto da Riesling Sauvignon Blanc e Marsanne che era davvero buono!
Voglio dire niente di eccezionale ma fresco vivace sapidino con note di pesca, salvia, albicocca, leggero fumè e nota mandorlata in chiusura. Gusto molto corto ma per 7 euro almeno in Toscana di vini così non se ne trovano!

d' arenberg shiraz medaglie

I’m not used to express my disappoint about bad wine experiences but in this case I can’t pay no heed to the fact. I spent 20 € for a prestigious Australian wine ( D’Arenberg Wines ) in a German Superstore (the new FamilaCenter in Oldenburg, with water plays and high-class bistros) but I could barely read the wine name on the label because it was covered by the sticks of at least 30 awards gained around the world (such as Decanter Gold Award, Royal Sydney Show, IWC )…well I can’t keep silent anymore!
Tom Stevenson, my current study-mate defined this wine “juicy, exciting, persistent and sophisticated”…
Well, in my opinion it’s a good wine too, but do you remember the “hedonistic fruit bombs” quoted by Dr Vino some days ago? Well, it’s something like this…
Very dark colour like blackberry jam, syrupy body , incredible endless flavours such as blackberry, blueberry, candy apple and spices, cinnamon, vanilla, balsamic mint, star anise, leather, chocolate, rhubarb and liquorice…
In the mouth is creamy, persistent and intense quite warm but fresh, soft and a few tannic.
Well, it’s impossible to award it (using a common chart )less than 95 points! But the real issue is that this wine is really nauseating: the acidity is artificially added through aspirin or something like this, too much fruity (ripe fruits) and oaky, no tannic at all (in my opinion). This wine is not only unpleasant to drink but also to match.
In it’s positive features I can compared it to our Castello del Terriccio made of Syrah and Petit Verdot, but while this one is appealing and spicy, the other one is really anonymous and heavy.
Well if this is an example of Australian great wine we can sleep easy the next 20 year at least!
On the same shelf I found another cheap wine of the same producer , an interesting white wine, a blend of Riesling Sauvignon Blanc and Marsanne, really good!
It is not a special wine but fresh, lively and salty , it shows peach, sage and apricot aromas, light fumé, a note of almond at the end. Really short taste but believe me when I say that it’s hard to find out this kind of wine paying 7 €, in Tuscany.

Jaques Copinet – Montgenost sur Marne Champagne Demi Sec Rosè

un rosato particolare oerchè demi-sec ovvero quasi dolce! E quindi finalmente uno Champagne da gustare sui dolci a fine pasto per esaltare le componenti di agrumi nel panettone o per sgrassare la bocca su un dolce alla crema. In ogni caso, un equilibro incredibile per un rosè veramente soave e intrigante Jacques Copinet vinifica a Montgenost nella Valle de la Marne.
Clicca qui per la video degustazione.
copinet demi sec

René Geoffroy – Cumières Champagne Rosé de Saignée Premier Cru

Altro piccolo grande produttore scoperto da Paolo Graziano ed Andrea (Formigli) nel loro viaggio in Champagne della scorsa primavera.
Qui abbiamo un rosè di categoria e profumi quasi dolci di pasticceria e bellissime note fruttate di pinot nero. Si tratta inoltre di uno dei pochi rosè ottenut da breve macerazione sulle bucce del Pinot Nero invece che con l’aggiunta di vino rosso al bianco di base.
Ci abbiamo messo un pò a definirne il colore, ovvero se era rosa velo di cipolla o cerasuolo oppure salmone intenso…ma ci abbiamo messo molto poco ad apprezzarlo particolarmente sulla ribollita in un abbinamento eretico ma incredibilmente buono con la sapida bollicina che bilanciava il fagiolo e il pane e l’aromaticità del cavolo nera che si avvolgeva alle note fruttate carnose dello champagne.
Clicca qui per la dissertazione sul colore dei rosati
Clicca qui per la presentazione di Graziano del “suo” Geoffroy
Clicca qui per l’analisi dei profumi
Clicca qui per la degustazione del Geoffroy Rosè de Sagnèe

geoffroy rose

Another interesting producer discovered by Paolo Graziano and Andrea (Formigli) while visiting Champagne during the last spring. Our Rosé presents quite sweet pastry aromas and a lovely fruity bouquet of Pinot Noir. It’s also one of the few Rosé still obtained through a rapid maceration of Pinot Noir skins instead of adding red wine to the basic white one. It takes a few time to define the colour, uncertain among onion pink, cherry or deep salmon-pink coloured…but it takes a few time also in appreciating it, in particular with “ribollita”, heretic but extremely tasty match, the salty sparkling balanced the beans taste and the bread while the black cabbage covered and melted into the fruity champagne notes.

Jacky Charpentier – Villers sous Chatillon Champagne Brut Réserve

Dopo 38 bottiglie il responso è stato unanime…il miglior Champagne della serata si è rivelato questo sroprendente Pinot Meunier quasi in purezza che ha dato una impressionante dimostrazione di adattabilità alla cucina toscana valorizzando alla grande un bel prosciutto arrrosto, addirittura servito con rape saltate in olio e aglio. Qundi rischio amarognolo ma in bocca veramente un abbinamento riuscitissimo che ne hanno decretato il successo a discapito di altre tipologie più classiche e soprattutto bisognose di più esperienza per essere capite fino in fondo (vedi Beaufort).
Clicca qui per l’introduzione all’azienda fatta da Graziano
Clicca qui pre la video degustazione del vino

La “mia” Eccellenza di Toscana…(domenica 16 dicembre a Firenze)

aistoscanaSarà che la stiamo preparando da mesi ma ora questa benedetta Eccellenza di Toscana sta veramente entrando nel vivo…visto che già siamo ai sopralluoghi defintivi al Grand Hotel e già stanno arrivando (nonostante il blocco dei TIR!) molte delle 1536 bottiglie che saranno disponibili domenica 16 dicembre dalle ore 11 per i vostri assaggi…
Intanto per non farvi trovare impreparati vi consiglio di scaricarvi la lista dei vini e delle aziende presenti e prepararvi una lista minima di vini che vi interessano…vero che poi una volta dentro non la seguirete più e vi lascerete andare alla curiosità del momento ma un pò di idee chiare fanno sempre comodo!
Per darvi una mano, vi dico alcune aziende, note e poco note, che ovviamente non ho in carta da Burde, che vi consiglio di andare a provare (e già che ci siete ditemi anche cosa ne pensate!).
Premetto che si tratta di un programma di visita “alternativo” da fare solo se non vi siete confrontati con i veri big toscani (leggi Brunello, Chianti e storici Supertuscan) e siete in cerca di qualcosa di nuovo e particolare.
Dalla Maremma vi segnalo Sassotondo con il suo grandioso Ciliiegiolo (o così lo racconta Giampaolo di PoggioArgentiera…) San Lorenzo, il Barbicato di Alberese (con lo zampino di Tachis ma soprattutto un bel sangiovese gagliardo) e l'”ennesimo” (ma questo è di quelli buoni) supertuscan Dromos di Poggio Verrano.
Tra i big sempre rari da assaggiare non perdetevi Capannelle con il suo Solare e lo Chardonnay ultrabarriccato (in teoria l’esatto contrario di quello che il mercato vuole ma loro hanno sempre fatto di testa loro e questo merita) e soprattutto il Caberlot, unico vino al mondo nato da un vitigno incrocio di Cabernet e Merlot e non il classico uvaggio bordolese.
Puntatina a Montepulciano per Salcheto (che a me ha ricordato un St Emilion…) e tenetevi per i botti finali ovvero Varramista da Pisa (!) con il suo monumentale Syrah in purezza e veramente per ultimo, la chicca biodinamica da Lucca, ovvero il Tenuta di Valgiano Colline Lucchesi che almeno al sottoscritto regala sempre sensazioni gustative notevoli.
E già che ci siete, chiedete a Moreno Petrini il segreto della loro pigiatura dell’uva…