Pisco is Perù, breve guida al Pisco nella mixology per la #PiscoWeek a Firenze fino al 27 maggio

Non è mai tardi per imparare ad apprezzare un nuovo distillato, no? Direttamente dal Perù nei migliori bar di Firenze arriva il Pisco, storica acquavite d’uva peruviana che di recente è entrata nella mixology dei professionisti del mondo. Questo fine settimana (fino al 27 maggio) sarò possibile assaggiare una gamma impressionante di cocktail a base Pisco in città nei locali più importanti per i drink. In particolare li troverete all’Atrium Bar – Four Seasons Hotel, Bitter Bar, Caffe Gilli, Ditta Artigianale, Divina Terrazza – Hotel Cavour, Eataly, El Gallito, El Inka, Filippo Mud, Grand Hotel Minerva, Harry’s Bar, Inferno, Joshua Tree Pub, La Menagere, La Vaka Loka, Locale Firenze, Mad, Mistura, Pint of View, Rasputin, Santa Rosa Bistrot, Sesto, The Fusion Bar.

Noi abbiamo avuto la fortuna di avere una piccola anteprima con una passeggiata in quattro di questi… ecco come è andata!

Da Inferno in via ghibellina 80r abbiamo provato il “Demonio” di Luciano Secci ovvero quasi un Pisco Sour classico con in aggiunta mela e pera (a sottolineare il carattere fruttato tipico del Pisco) e orange bitter al mandarino sull’albume d’uovo. Un cocktail rinfrescante e diretto dove il Pisco Porton fa la sua parte in maniera egregia.

Proseguiamo poi dal The FUSION Gallery Art dove  il barman Robert Pavel ci serve il “Numero cinco” ovvero Pisco infuso con ananas con marmellata ananas fatta in casa, fiori, icecube gigante e un tocco di bergamotto spray. Un drink davvero fresco e piccante arioso e dinamico che è una meraviglia su un piatto nikkei della cucina del locale ovvero Storione e avocado, pizza con quinoa , crema di amarillo.

 

Al Sesto On Arno ci serve Sara Ardu una ricetta del barman Marco Piroli  ovvero “IntiPunch” con Pisco e Ananas sciroppo di camomilla Benedectin lime , pepe rosa. Piuttosto long come bevuta ma sottile penetrante e con i giusti contrasti che non fanno mai annoiare  a berlo.

Dal Mad chiudiamo con Smokyside fatto dal barman Ilya Gorschkov ispirato al Southside ovvero Macchu Pisco, sciroppo di ananas affumicato, albume, lime e foglia di menta. Cremoso e dissetante con la nota affumicata tipica dei cocktail del MAD che duetta bene con il bel sentore di frutta del pisco stesso.

 

Ricordiamo qui i locali che parteciperanno alla rassegna con proposte speciali di cocktail a base di Pisco: Atrium Bar – Four Seasons Hotel, Bitter Bar, Caffe Gilli, Ditta Artigianale, Divina Terrazza – Hotel Cavour, Eataly, El Gallito, El Inka, Filippo Mud, Grand Hotel Minerva, Harry’s Bar, Inferno, Joshua Tree Pub, La Menagere, La Vaka Loka, Locale Firenze, Mad, Mistura, Pint of View, Rasputin, Santa Rosa Bistrot, Sesto, The Fusion Bar.

E per chi vuole approfondire cosa è il Pisco…ecco qui una piccola guida essenziale per assaggi ancora più ragionati!
Il Pisco è il distillato simbolo del Perù che si ottiene della distillazione del mosto fresco d’uva “pisquera” fermentato, senza aggiunta di acqua o zuccheri. Il Pisco è una denominazione DOC regolato dalla normativa del Perù e riconosciuto dall’Unione Europea nell’accordo di Lisbona.
Prende il nome dalla città peruviana di Pisco (Pisku significa uccello nella lingua quechua degli Inca) in cui si trova una grande baia dove per secoli nidificavano molti uccelli del Pacifico.
La produzione del Pisco risale all’epoca coloniale di fine XVI secolo ed è la prima acquavite d’uva prodotta in tutto il continente americano. Il Pisco DOC si produce in determinate zone geografiche del Perù nel rispetto delle
norme e del metodo di produzione che è regolato e controllato. Nella produzione sono coinvolte le aree enologiche della provincia di Lima, Ica, Arequipa, Moquegua e Tacna. I produttori sono circa 500 e centinaia i marchi, diversi dei quali hanno ottenuto riconoscimenti internazionali.
Il Pisco risulta essere alla vista incolore, limpido e brillante, al gusto equilibrato, caldo e persistente, all’olfatto leggero, fruttato, floreale e amabile. Il grado alcolico del distillato, che riposa per almeno 3 mesi, è tra i 38 e i 48 gradi, con una media di 42 gradi per le bottiglie più commercializzate. Ci sono anche qualità di Pisco che, per la produzione di 750ml, utilizzano fra i 14 e i 20 chili di uva per 1 litro di distillato, a prova della gran qualità e particolarità. Negli ultimi 10 anni la produzione è notevolmente aumentata arrivando a circa 8 milioni di litri. Il distillato è presente in 42 mercati, i Paesi in cui la richiesta è maggiore in
Europa sono Germania, Spagna e Inghilterra.
Il Pisco si produce utilizzando soltanto le varietà di uva della specie Vitis vinifera, denominata uva pisquera (a eccezione dell’uvina), coltivate nelle zone di produzione autorizzate.
Si tratta di 8 varietà che si possono suddividere in uve aromatiche e non aromatiche.
Non aromatiche: negra, criolla, mollar, quebranta, uvina.
Aromatiche: italia, torontel, moscatel, albilla
PISCO PURO: si ottiene esclusivamente da una varietà di uva pisquera.
PISCO MOSTO VERDE: si ottiene dalla distillazione di mosti freschi di uva pisquera con fermentazione interrotta. Normalmente si usa tra il 60 e l’80% di uva in più.

PISCO ACHOLADO: si ottiene combinando le varietà in proporzioni differenti (uva pisquera pigiata, mosto di uva pisquera, vini freschi prima della distillazione, miscela di Pisco diversi)