radda in chianti

Tutte le sfaccettature di Radda in Chianti sui Lungarni il 25 settembre con Istine al God Save The Wine!

Istine è la giovanissima realtà di Radda in cui si è materializzato il sogno  di Angela Fronti, che dopo aver animato e promosso varie realtà vinicole toscane, si è messa in proprio cominciando a gestire e vinificare uve dei vigneti di famiglia dapprima vendute ad altre aziende. Vini dall’impronta femminile eleganti e gradevoli ma con radici ben piantate nel terroir di Radda, minerali e rocciosi e con grande attenzione all’esaltazione dei singoli cru. (altro…)

Chianti Classico, un’Estate alla riscoperta dei grandi cru

Con Alberto Assirelli di Melini abbiamo degustato in terrazza un vino perfetto per la nuova stagione come il Chianti rinasce “Governato” ideale fresco ed estivo ma ovviamente se si cerca spessore storia e radici minerali uniche si deve andare in questo storico cru del Chianti Classico, la Selvanella. (altro…)

Chianti Classico e Maremma, come cambiano profumi e suggestioni

Con Barbara Widmer di Brancaia assaggiamo vini particolari che riassumono nei profumi aromi e territorialità diverse a partire da due zone molto caratterizzate come Maremma Toscana e Chianti Classico in una zona speciale come Radda in Chianti. Quali i profumi dell’uva e quali quelli del territorio? E ancora quali quelli della cantina e quali quelli naturalmente presenti nelle vigne? Ne parliamo direttamente con lei al God Save the Wine (altro…)

I profumi di un borgo toscano e il suo vino sono territorio in cartolina

Dal borgo medievale di Castello di Volpaia alla Fattoria di Maiano con God Save the Wine per scoprire i profumi di un bianco della costa maremmana e i rossi di Volpaia. Federica ci illustra come ripercorrere le suggestioni della Toscana attraverso i bicchieri: facile, no?

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Sabato e domenica 26 – 27 gennaio torna a Roma Sangiovese Purosangue, l’autoctono sale in cattedra

La perseveranza e la cocciutaggine di Davide Bonucci rappresentano una novità rimarchevole nell’ambito delle manifestazioni enoiche italiane. Mai prima ci eravamo trovati di fronte ad un filone monotematico così testardamente inseguito da un curatore. Iniziato per passione e proseguito a livelli professionali, Davide ormai porta avanti una serie di iniziative che spaziano dal sociale al culturale sempre e comunque girando attorno al territorio che rende grande il Sangiovese e gli autoctoni in genere. (altro…)

Terrabianca e il terroir di Radda per il God Save the Wine di Natale a Firenze hotel Bernini 12 Dicembre

Una zona come quella di Radda si prefigura da qualche anno come modello territoriale che ha saputo reagire agli ultimi anni al meglio alla crisi puntando su storia territorio e sangiovese che qui ha risposto dando vini minerali freschi sapidi e dotati di un frutto molto particolare molto riconoscibile nel variegato mondo del Chianti Classico. Proprio a Radda troviamo Terrabianca, 51 ettari in gran parte reimpiantati dal 1988 ad oggi con ben 12 cloni di sangiovese diversi e altre uve che oggi danno vini territoriali saporiti ed eleganti come assaggerete il prossimo 12 dicembre all’hotel Bernini per la festa natalizia di God Save the Wine! (altro…)

Cantine aperte d’Agosto, tutti gli appunti dall’arte al cinema fino alla vita contadina, dal Piemonte alla Sicilia

Se pensavate che una cantina servisse solo per fare il vino vi siete sbagliati di grosso, ecco un programma dettagliato per la fine della vostra Estate ricco di cinema, arte, cultura, storia e spettacoli nonchè lavoro fatica e profumo di uva appena colta visto che tutto quanto ruota e si svolge a pochi passi da dove in questi giorni l’uva sta arrivando alla maturazione ottimale per il grande vino italiano. In edicola su Business People una guida ragionata per vivere il vino anche in vacanza, la vostra almeno! (altro…)

Uomo, manico o terroir | Una certa idea di Chianti Classico con Paolo Cianferoni

Se ne è discusso di recente su Intravino di come nella definizione di terroir finiscano per entrare giocoforza l’uomo che fa il vino o, al contrario, che forse sarebbe meglio escluderlo perchè molti vini oltre a rispecchiare il terreno il clima e il vitigno, finiscano per rispecchiare la mano di chi lo fa e le idee che hanno sulla vita, sulla natura e sulle persone. Prendi per esempio Paolo Cianferoni, una di quelle figure che riesce sempre difficile, nel bene e nel male, separare dai vini che fa. Prendi tre annate a loro modo grandiose, forse irripetibili, e cosa ottieni? (altro…)