Tartufo, Alsazia e Mosella, variazioni di terroir con Marcel Deiss e Heymann-Lowënstein

Quando si parla di terroir in tempi di biodinamica e ritorno alla natura lo si deve fare per tutti gli element che compongono le nostre serate anche le più estreme. Ecco che su un piatto d’argento (anzi d’oro bianco visto l’abbacinante allestimento) arrivano i bianchi tartufi di San Miniato, i vini alsaziani dell’eretico Marcel Deiss (che antepone da sempre i vigneti ai vitigni) e il paradigma moselliano della mineralità vinosa attraverso il Riesling: una successione di profumi stordente e ammaliante ma ribadisce ad ogni morso e sorso lo stesso concetto.In apparenza Marcel Deiss e Heymann-Lowënstein sono due aziende legate solo dall’importatore italiano ma alla fine della serata la musica suonata sembra molto simile in un connubbio Germania-Francia che ricorda molto gli ultimi 50 anni della nostra storia Europea. A questo banchetto, come sempre, noi portiamo da mangiare e quindi ecco che dal sottobosco sanminiatese giungono propizi i tartufi di Savini, mai così rari e intensi come in questo siccitoso 2012.

Marcel Deiss

Si parte dall’assaggio dei vini di Marcel Deiss, domaine fondato dopo la seconda guerra mondiale dopo una carriera militare. Oggi Deiss significa 27 ettari su 9 comuni  condotti nel modo più naturale possibile ma senza isterie biodinamiche per una gamma molto ampia di vini che vuole rispecchiare il più possibile le differenze di territorio:

Marcel Deiss Alsace 2010 Vino maison ma con prevalenza Riesling e pinot bianco e tocco di gewurztraminer, naso molto ricco e sontuoso, bocca più agile e di media lunghezza. 79
Marcel Deiss Gewurztraminer 2011 Luminoso e intenso, lychees e rosa d’ordinanza, bocca zuccherosa e un poco imponente ma non deluderà . 81

Marcel Deiss Engelgarten Alsace 1er Cru 2008 Les jardin des anges Première Cru Terreni molto “graves” quindi ghiaia e suoli bianchi, poca acqua e maturazione semplice da raggiungere, vigneto molto antico e poco produttivo. Combinazione di riesling , muscat, pinot blanc si rivela subito muschiato e floreale, vulcanico, mandarino, arancio giallo, ananas , pepato. 86

Marcel Deiss Rotenberg 2007 Bergheim première Cru Riesling e pinot bianco, intenso ma senza eccessi, delicato camomilla e glicine, pinolo e note tostate, resina pepe bianco e rafano, bocca corposa con idea di borhrytis finale elegante. 88

Marcel Deiss Alsace Grand Cru Schoenenbourg 2008 Uno dei migliori vigneti di Riquewihr, suolo leggero e sciolto, argilla nelsottosuolo molto fertile e capace di trattenere acqua. Prevale il Riesling, qui particolarmente a suo agio anche se la muffa nobile non manca quasi mai e ne penalizza freschezza ogni tanto. Questo 2008 è sontuoso e candito, ampio e accattivante , caramella agli agrumi e tropicale ricchissimo, verbena, bocca massiccia e di una potenza incredibile, denso e ricco, lunghissimo. 94

Marcel Deiss Altenberg Bergheim Grand Cru 2007 Calcare e acidità come caratteri distintivi e quindi frutta gialla e vivace ma anche resina, pino, minerale e roccia , pesca e camemoro, cipria, incenso e leggero fumèe, Bocca ampia delicata e veemente , saporita e profonda, non per beginners…ma di classe cristallina. 94

Marcel Deiss Schoffweg 1er Cru 2007  Pompelmo e floreale molto caldo e ricco, vaniglia, sempre scisto ma più calcare, quindi ricchezza e profumo, ma tanta mineralità e struttura sapida che tengono in tensione il tutto. 86 A tavola su Vellutata di pollo razza bianca valdarnese con uovo e crema di fegatini con scaglie di tartufo bianco

Marcel Deiss Mambourg Grand Cru 2008 Da un terreno simile a quello di Mersault, nocciola burro ma molto particolari che si manifestano con incenso, fieno, alchechengi e peperone, mandarino tardivo e mostarda, bocca rocciosa , dolce e sfaccettato, finale fresco e agrumato con forza e intensità da vero Grand Cru. 95 In abbinamento mirabile, la Porchetta di coniglio al grigio di Carmagnola con purea di topinambur

Marcel Deiss Pinot Gris Selection de Grain Nobles 2005 Dorato e impegnativo, miele di acacia e canditi di agrumi, rafano, albicocca resine e pesca nettarina poi quasi fragola, bocca imponente e da amatori della tipologia ma impressionante per ricchezza e gioco delle parti tra territorio e vitigno. 92 Abbinato e non sopraffatto, mai, dal Cilindro croccante di cioccolato bianco con gelato al torrone di Canclin

Heymann-Löwenstein

L’azienda di Cornelia Heymann-Löwenstein e Reinhard Löwenstein nasce come tutte quelle della Mosella dall’ardesia, lo schiefer che costruisce le famose terrazza attorno a questo fiume, responsabili della loro caratteristica mineralità e sentore di pietra focaia e della capacità del Riesling di raggiungere livelli di maturità impensabili per le latitudini dei vigneti.

Heymann-Löwenstein Schieferterrassen  2011 Première Cru delle vigne meno importanti ma moselliano e diretto con cenni non solo minerali e agrumati ma anche distinti e speziati. Finale pimpante 84

Heymann Lowënstein Von Blauem Schiefer 2009 Tropicale ricco e stuzzicante, bocca polposa, furba e con finale anche troppo carico. 85 Servito su Crudo di scampi e gamberi rossi passata fredda di cardi è però un complemento mirabile e azzeccatissimo.

Heymann-Löwenstein Kirchberg 2010 Erste Lage Annata difficile per la maturità, vino roccioso ma ricco di spezia e canditi, albicocca e miele e tocco di rafano. Bocca ancora da svilupparsi ma già parla eccome. 88+

Heymann-Löwenstein Uhler 2007 Schieferformation Roth Lay  Da circa un ettaro e mezzo in questo cru, vigne di età media di mezzo secolo esposte a sud, vino dai profumi canditi e nocciolati, zenzero, fieno e tocco quasi di legno e vaniglia, glicine e ginestra, pesca e papaya in confettura, bocca che si allarga e stupisce per equilibrio e complessità che si svela poco a poco con note di pietra focaia e resine nobili, miele e canditi 93  Sul risotto al pecorino e miele salsa di castagne affumicate c’è un contrasto di dolcezze un poco troppo marcato ma è abbinamento che appaga i più golosi e amanti delle mollezze estreme.

Heymann-Löwenstein Auslese Röttgen 2004 Pompelmo candito, zenzero e zucchero filato, mandorla e gomma agli agrumi, bocca dove esplode arancio rosso e melograno, sapido e quasi secco, compatto e incredibile nel suo adattarsi ad ogni situazione e momento 95

Heymann Löwenstein Auslese Goldkapsel 2009 Iodato muffa e mandarino, zafferano e pesca in confettura, bocca opulenta e carnosa, sapido e a tratti eccessivo per forza e persistenza , in una sorta di confettura di frutta tropicale mista a chiodo di garofano, idrocarburo e pepe bianco, un must sui formaggi di Roccofreddo a partire dall’erborinato in poi… 92

 

Primo aspetto da valutare il discreto cerchio alla testa dopo 5 ore di assaggi e bevute di questi vini di certo non proprio parchi in solforosa. Ma siccome non capitano mai bevute del genere in rapida successione non è da prendere come elemento penalizzante. Piuttosto è interessante registrare alcuni cambiamenti di paradigma che questi vini ci impongono ovvero la bevuta a temperature mai troppo fredde (si consiglia spesso 12 gradi) e per la capacità di stupire in abbinamenti grazie soprattutto alle sfumature territoriali ben sottolineate dalle vinificazioni mai invasive. Alla fine della serata non emerge un vincitore come è ovvio ma due visioni altrettanto emozionanti di territorio e di adesione a questo in una trasparenza che spiazza i più ma che non può che sedurre e convincere gli appassionati di vini bianchi di queste zone e non solo.