Monthly Archives: ottobre 2008

Andrea Gori beccato su StreetView: e voi vi siete visti?

Spero da domani di smetterla con questa ossessione ma dopo il quiz su KelaBlu e le mie indagini sono ancora in febbre da StreetView! Però oggi finalmente ce l’ho fatta a localizzarmi su Google! Ricordandomi di quando avevo visto passare la GoogleMobile in via di Novoli davanti al BlockBuster sono andato a vedere se PER CASO mi avessero ripreso. E non ci potevo credere ma sono davvero io intento a guidare il potente Fiat Doblò arancione (aziendale) in chissà quale commissione ardita. Visto che non sto bevendo una coca cola o un brunello taroccato e sono evidentemente da solo in auto, direi che mi è andata bene…e a voi?

Wine For Fashion Gala Dinner in Orsanmichele (contiene gioco aguzza la vista)

Bella conclusione ieri sera per Wine And Fashion in uno dei posti più sconosciuti e mozzafiato di Firenze ovvero il Museo di Orsanmichele (famosa tra i turisti come quella “chiesa strana quadrata in mezzo a via Calzaioli che sembra un granaio“). Bella cena con i vini della Fattoria Lavacchio (grande il Pachar e anche il Cedro Chianti Rufina niente male) e la polenta con peposo di Villa La Massa.

Sopra la Chiesa, pochi sanno che c’è un bel museo di sculture e per esempio anche io ignoravo che ci fosse una specie di “mansarda” con una vista a dire poco incredibile su Firenze con una finestra che dà su Palazzo Vecchio, una che dà sul Duomo e Cupola e una su Santa Croce (che non vogliamo farci mancare nulla). E se volete un’idea dell’effetto complessivo , date un’occhiata a questo video “panoramico“. Al centro del museo era esposta la collezione di 28 bottiglie etichettate da Simonetta Doni secondo lo stile di 28 famosi stilisti. E quindi vi proponiamo un piccolo gioco, ovvero riconoscere quali stilisti vengono citati nel video qui riportato (simonetta non ti arrabbiare che le riprese non sono perfette!),

Quanti e quali stilisti riuscite a riconoscere da una etichetta?

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=BVAFPz057YI[/youtube]

Come si mangia negli Hotel Italiani? Scopriamolo a Merano…

Torino passa a Merano lo scettro di regina dell’Italia (si insomma, “Italia”) Wine and Food per due fine settimana. Si comincia già questo sabato, una volta che vi siete ripresi da Halloween, troverete pronta la Gourmet Arena (fa tanto “Thunderdome”) nella piazza delle Terme (o Thermenplatz abituatevi al bilinguismo, per una volta io sto a posto) con i suoi chef stellati che vi guideranno all’assaggio dei loro piatti più famosi all’interno di Gourmet Hotel Collection.

Avrete modo di sperimentare l’ospitalità di posti come la mitica Casa Baladin di Theo Musso (e un pò di birra buona vi toccherà…) e altri che conosco già bene come il Lungarno Hotel Gallery dell’amico/collega/cliente Gianpaolo e il bellissimo Villa la Vedetta che vanta il panorama più bello del mondo, ovviamente su Firenze (no, quello non lo portano su in fiera).

Per l’elenco completo consultate il sito di Witaly e restate pure sintonizzati che il weekend 7-8-9 Novembre inizia la kermesse più chic d’Italia, ovvero il Meran Wein Festival (MWF) dove non mancheremo di certo (chi viene con noi alla Degustazione sigari cubani e Don Perignon? oppure alla degustazione guidata dei Grand Cru Austriaci???) . Il programma è qui!

Google: cosa ho fatto per meritarmi questo? Street View Firenze censura Peretola…e Burde!

Si vede che Mountain View non hanno le idee chiare di come funziona Firenze…voglio dire, va bene che da oggi anche la città più bella del mondo è visitabile con StreetView ma allora perchè fermarsi su via Pistoiese neanche CINQUECENTO METRI prima di Burde? non bastano 516 video localizzati al numero 154 per impedire che le macchine google si fermino sì e no al numero 56?

Meno male che altri indirizzi importanti ci sono (Marco, e Giorgio…)

Ecco qui l’ultima schermata Street Viewable della mia Peretola…(sulla destra si intravede il campanile della chiesa di San Biagio a Petriolo dove mi sono sposato, magra consolazione!)

Torre Marabino Relais e Ristorante: un angolo di Sicilia che vale la pena scoprire

Tra i ricordi più belli della trasferta a Catania, di cui solo ora trovo il tempo di scrivere, c’è sicuramente la cena e la notte passata in questa bellissima e imponente Torre saracena del XIV secolo, recentemente restaurata e trasformata in un relais comodissimo e per pochi intimi (6 comodissimi stanze, altrove le chiamerebbero suites!). PierPaolo ci viene addirittura a prendere in aeroporto a Catania e nemmeno in 40 minuti siamo quasi a Ragusa. Ci sistemiamo nelle camere e siamo subito a tavola con lo chef Giuseppe Catanese che ci guida in un bellissimo percorso di carne e pesce del territorio. Eppoi visto che siamo a tavola con PierPaolo Messina ci permettiamo il lusso di scegliere il vino e poi di farci cucinare qualcosa di adatto in cucina, il sogno di ogni sommelier! E a proposito di questo, la passione per il vino del proprietario si vede dalla carta con bollicine grandissime (Salon 97, Don Perignon 99, Krug 96) eppoi Alsazia, Margaux, grandi Barolo e Barbaresco…insomma non facciamoci mancare niente!pachino

Fa ancora caldo e siamo a Pachino, non solo una sottozona della DOC Eloro (la DOC originaria del Nero d’Avola, l’unica che prevada una tipologia Riserva) ma anche terra da grandi pomodorini che ci vengono serviti profumatissimi e perfetti da degustare con l’olio dei monti Iblei ovviamente prodotto dall’azienda Natura Iblea le cui serre circondano il resort.

Dicevamo bollicine e infatti iniziamo con un grande Champagne a base Pinot Nero 100% servito su Hamon Serrano (importato direttamente dalla Spagna) e su un crudo di scampo, gambero rosso e un passato di pesce e spezie davvero delizioso. Ci addentriamo nel menu ed ecco arrivare seppie croccanti crude ma “cotte” con ghiaccio e sbattendole dentro un panno contro una superficie dura in modo da rompere i capillari e provocare un irrigidimento della seppie. Il risultato è sinceramente impressionante dato che la consistenza sembra quella di uno snack piuttosto che di un mollusco!. Spunta dalla cantina un particolarissimo Chardonnay Bothtitizzato di Nikolaiof dalla Wachau (Austria), che accompagna il cappuccino di baccalà e bottarga (molto particolare e delicato) e soprattutto è perfetto sulla Pescatrice arrosto con marmallata di cipolle ed erba cipollina croccante, uno dei piatti migliori della serata, specie quando la marmellata abbonda e completa la tipica carne della pescatrice. Il vino fa il resto e anzi richiede un ulteriore piatto chè la bottiglia prosegue. Chiediamo allo chef un altro sforzo e ed ecco che esce un delicatissimo fegato di pescatrice su crostino caldo e soprattutto un raviolo di mare con seppie e gamberetti con aceto balsamico a rifinire. Piatto piuttosto complesso e con una dolcezza di fondo che richiama anche del vino rosso e infatti proviamo sia il Rosè Marabino che il “cru” aziendale Archimede, un Nero d’Avola affascinante e nervoso, vinificato in purezza con 12 mesi di barrique ma che soprattutto scopriremo provenire da un vigneto di 30 anni di età ad alberello.

Finale di serata dolcissimo con il succulento Moscato della Torre (uno dei pochi, purtroppo Moscato di Noto DOC), sicuramente per ora il migliore dei vini di Marabino, con una dolcezza notevole ma un corpo e una struttura che raramente si trovano e che si integrano alla perfezione sul tortino con pistacci e zafferano che chiude la nostra cena. Cena che idealmente prosegue nella nottata perchè il gentilissimo e attento maitre Salvo Gennaro (davvero squisita la sua ospitalità) ci preannuncia una colazione con ricotta calda appena fatta per le 9:30 dell’indomani. Pensando alla solita sparata, vado a letto comunque felice ma al mattino, apro la finestra e vedo questo spettacolo!

Quindi la ricotta a questo punto me l’aspetto e arriva puntuale, calda, con il pane siculo a pezzettoni dentro e marmellate e vari miele della zona da mangiarci insieme. Incantevole, sul serio!

Manca solo di visitare la cantina , costruita a guisa di classico Baglio Siciliano in colore rosso, molto funzionale e calda nonostante l’estrema razionalità di tutte le scelte.

E poi la cosa più bella, ovvero il vigneto da cui proviene l’Archimede ovvero un bellissimo pianoro ad alberello che si presenta a noi con colori davvero incantevoli.

Concludiamo con assaggi dalle vasche, dalle botti e dalle cisterne in acciaio. Particolarmente espressivo lo Chardonnay che andrà a comporre l’Eureka 2008 (che già prenoto)  e ovviamente il Nero d’avola colore rubino incredibile che finirà nell’Archimede prossimo venturo.

Pubblicato il CD di Degustibooks: tutte le canzoni in degustazione da scaricare su iTunes

Prima o poi vi rivelerò quanto mi paga Steve Jobs per fare di queste cose, ma mi premeva segnalari che dopo il grande successo della degustazione Vino e Musica di domenica 26 durante Degustibooks. abbiamo deciso di pubblicare un CD. Detto in termini pre-digitali ciò avrebbe significato un grande dispendio di energie, soldi e carbon foot print mentre grazie ai servizi 2.0 possiamo dire di non aver abbattutto sul serio nessun albero e aver messo alcuna scoria nel nostro pianeta. Quindi è con grande piacere che, mi sa per la prima volta, ad una degustazione fa seguito un CD che potete acquistare (4,95 euro) scaricare e ascoltare dove vi pare, ovviamente meglio con i vini che sono indicati nel booklet del CD.

Anzi, non fate gli antichi, non masterizzate alcunchè e mettete tutto nel vostro iPod o iPhone e ritagliatevi un sano momento di relax 2.0 con una dei prodotti più antichi sulla terra, ovvero il vino buono.

Per scaricare la compilation (è in vendita ma vi assicuro che noi non ci guadagniamo niente!), cliccate qui oppure andate sull’iTunes store, cliccate su iMix e quindi cercate “Degustibooks“.

Buon ascolto/bevuta!

Venerdì 31 Ottobre: Francia contro Spagna anni 80 e 90, Lopez de Heredia contro Ch La Louviere e Prieure Lichine

Proseguono le serate di degustazione da Burde (qui il calendario con tutti gli appuntamenti) e questo venerdì, per Halloween!, torna l’atteso appuntamento con la Francia e le sue perle enologiche. Questa volta abbiamo allargato la nostra ricerca per portarvi due perle enologiche mondiali dalla Spagna e in particolare dalla Rioja, una delle zone viticole mondiali più illustri.

Sarà Lopez de Heredia, storica bodega in quel di Haro a stupirci, ve l’assicuro, con un grandissimo Vino Tinto (rosso) a base Tempranillo (e un pò di Garnacha e Mazuelo) del 1987 e soprattutto un monumetale bianco dal vitigno Viura (e malvasia) come il Vina Tondonia 1989. Di fronte la Francia propone in Magnum uno dei migliori Pessac Leognan, ovvero Chateau La Louvière 1999 e soprattutto da Margaux uno 1990 Chateau Prieure Lichine, bottiglia da asta internazionale per rarità e qualità gustativa.

Apre un Sauvignon dalla Loira di classe come il Villa Paulus 2004 da Masson Blondelet e chiude un dolce francese Chenin Blanc che pochissimi conoscono, sempre dalla Loira ovvero un Vouvray Moelleux Clos Naudin 1995.

Ecco l’elenco dei vini e i link alle schede.

Inizio degustazione ore 21:00, costo 45 euro.

Fabrizio Dionisio Podere il Castagno Cortona Syrah DOC 2006

Ecco l'”intruso della serata che nessuno, compreso il sottoscritto, aveva mai assaggiato prima ma devo dire che se l’è cavata egregiamente stretto com’era tra colossi del settore. Il colore vivissimo e la scorrevolezza nel bicchiere del resto già facevano presagire un gran prodotto ricco di estratto e alcol  ma anche fresco e dinamico. Al naso ha colpito tutti per un lampone squillante appena affogato nella sensazione alcolica leggermente alta. Ma con un pò di pazienza il naso si arricchisce di un bel pepe bianco e china, tabacco, cardamomo, amarena, resina. (prima di lamentarvi riguardo l’alcol vi prego leggete questo racconto!) Sicuramente un legno un pò in evidenza ma sotto il frutto pulsa deciso e accattivante. In bocca l’acidità bel contrasta l’alta alcolicità (15%!) e il vino scorre molto bene, riempiendo la bocca senza occuparla, rimanendo sempre piuttosto leggero. Finale lungo fruttato con note di agrumi e floreale diffuso per un prodotto marcato un pò dall’alcol ma che è piiacevolissimo da bere. In mezzo agli altri addirittura si rivela quasi il più bevibile proprio grazie alla freschezza decisamente sopra la media per la tipologia.

Ecco qui la degustazione “bendata”

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FnN_84sIbHI[/youtube]

Let’s get rocked! Musica e vino, canzoni ed etichette a Degustibooks

Vi confesso che ero davvero nervoso almeno da una settimana che questa degustazione aveva diverse incognite e, per quanto all’interno del Festival della Creatività, ma un minimo di teoria (qui trovate quella sulla risonanza e pressione degli strumenti musicali, e qui il circolo di Oswald dei colori del vino) dietro gli abbinamenti andava proposta e spiegata al pubblico che magari non sapeva esattamente cosa aspettarsi.

Poi per complicare la faccenda ci siamo pure messi a cercare un brava cantante Jazz da far esibire per 2 dei 5 pezzi. Insomma di motivi perchè le cose potessero andare male ce ne erano eccome! E invece grazie all’attenzione davvero impressioante del pubblico, alle spiegazioni chiare e lucide di Mirco Mariotti e alla voce bellissima di Filomena Menna, pare che tutto sia filato liscio. Per non parlare del mio personalissimo sogno ad occhi aperti quando ho sentito Nothing Else Matters sparata a volume altissimo nel padiglione…

Come richiesto e come annunciato in sala, riportiamo qui vini e canzoni abbinate proposte oggi. (Cliccate sul nome della canzone per ascoltarla su LastFM gratis e sul nome del vino per il sito del produttore).

Per i più pigri abbiamo anche pubblicato un iMix su iTunes (scaricabile sul vostro computer).

1- Nothing Else MattersMetallica con Contadi Castaldi Satèn Brut 2004

Qui la dolcezza della canzone si sposa con la soavità dei profumi dolci e caldi tipici del Saten ma al contempo la freschezza e la bollicina risuonano con le chitarre e le percussioni molto secche del brano. Melodia e potenza in musica, eleganza e bollicine nel vino (e se volete sapere come nasce un vino così, leggete qua). Si okkei poi ci sono i Metallica quindi va tutto bene…

2- Love is Noise The Verve con Vermentino Campo Vernino 2007 Agricoltori del Geografico

La “verve” della canzone e del vino sono in abbinamento “giallo” ovvero su toni caldi, squillanti, freschi e acidi. Non troppo impegnativo ma vino dal grande corredo aromatico mediterraneo con note floreali, speziate e di macchia mediterranea che risuonano con la complessità dei cori che si inseguono nella canzone. Il finale del vino, minerale e sapido, contrasta le sensazioni dolci al naso risuonando con il controcoro e la melodia sottesa nelle fasi finali del brano.

3- The days of wine and RosesElla Fitzgerald (cantata da Filomena Menna) con Rosae Menmosis 2006 di Villa Petriolo.

Un Chianti che non t’aspetti, una grazia e un aroma diffuso di fiori e frutta lieve e suadente come le note della canzone che ti entra sotto pelle piano piano e col tempo si arricchisce di speziature e profumi più complessi così come gli arrangiamenti della canzone e il solo di sax. Vedi anche nel post dedicato nel blog della produttrice Silvia Maestrelli (in sala c’era la sorella Simona, bionda e spumeggiante come Silvia, davvero una grande famiglia).

Ecco qua il video, giù su Youtube e NON per merito mio!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=lnPkdVNOlts[/youtube]

4- Hard Sun di Eddie Vedder con I Balzini Black Label IGT 2000

La felicità non è vera se non è condivisa” dice il libro portato sullo schermo e musicato dal frontman del Pearl Jam Eddie Vedder. La sua voce mai banale e le tonalità calde e arpeggiate del vino si armonizzano al caldo abbraccio del Black Label con il suo cassis, la mora, la frutta di bosco, la spezia ben dosata, il tannino levigato. Il 20% di Sangiovese mantiene alta l’acidità del vino così come la chitarra e le percussioni tengono il brano lontano dai clicheè di una classica ballad americana. E poi anche qui, chi ha vibrato in gioventù su Rearviewmirror non può restare indifferente…

5 – Warwick Avenue di Duffy con Vin Santo del Chianti Rufina Selvapiana 2001

Il brano parte suadente ma semplice così come il vino colpisce sommessamente con una dolce albicocca per poi allargarsi in un ventaglio di espressioni dolci e tostate con una volatile sul punto di pungere ma sempre al suo posto.

La canzone si velocizza e gli arrangiamenti si complicano, il vino si apre e i profumi si moltiplicano ma il focus resta sempre nella piacevolezza, entrano percussioni e archi, il vino risponde con acidità e mineralità da grande terroir e una ampiezza di note agrumate e tostate da abbracciare ogni melodia. Un grande regalo di Federico Giuntini, uno dei vini dolci più grandi d’Italia per chiudere la degustazione in bellezza e armonia.

Prima giornata di Degustibooks: raduno dei blogger fiorentini e non solo

Giornata campale al Festival della Creatività per il sottoscritto. Arrivo alle 10:00 e mitica registrazione come “artista” (è la prima volta che mi capita in vita mia, wow!) poi ingresso in moto con cartellone “guest” sul cupolino in bella vista. Scarico vino (scopro che la mia BMW stiva fino a 9 bottiglie di vino, nel manuale di istruzioni non specificavano) e cerco la postazione AVANADE, (joint venture Microsoft + Accenture per comunicare nell’era tecnologica) per partecipare al concorso per un contratto e un iPod nano: per vincere occorre dimostrare un esempio di Technology inside. Si svolge come un colloquio di lavoro, approfondito e interessante. Speriamo bene…

Di corsa adesso al raduno dei blogger fiorentini, non numerosissimi ma che attirano un grande pubblico, segno che l’argomento interessa. Tra i presenti la grandissima Nelli, Fabien e le sue fotografie,  DrinkaDrink, Afrodita, Sabino, Ricette Segrete e altri che non ricordo (aiutatemi!). Argomenti discussi molto vari e interessanti come l’impatto del blog sulla comunicazione enogastronomica, le guide dei ristoranti e i giudizi del lettori, il case-study PaperoGiallo e altre curiosità da blogger. Momento dedicato a Facebook e per cosa può essere usato seriamente e altri servizi 2.0. Come già detto su KelaBlu, visto che il Romanelli, uno degli assaggiatori delle finali dei 3YYY del Gambero è presente, viene bombardato di domande sulle assegnazioni e la controtendenza della guida verde nei confronti di tutte le altre.

Giriamo un pò la Fortezza e di cose da vedere e fare al solito ce ne sono migliaia (qui un pò di tracce fotografiche) con installazioni video e computer che stimolano il pensiero e il raccoglimento. Ma il richiamo del padiglione Degustibooks è innegabile e quest’anno la scena viene rubata quasi tutta dalla geniale trovata della Borgogna e i suoi profumi con una serie di barriques sormontate da bocce di vetro contenenti sostanze profumate raggruppate per famiglie (speziatura, floreale, agrumi, latticini, tostatura…) a dare un quadro completo degli aromi di Chardonnay e Pinot Nero. Attorno anche ovviamente ind egustazione una bella batteria di vini borgognoni, tra tutti sicuramente il Viellles Vignes Gevrey Chambertin. Da provare per tutti, istruttivo anche per sommelier un pò rodati. Momento di relax con la coppia di Gastronauts e la loro Microcucina, concept interessante e innovativo che vale la pena di provare, e infatti lo provo!

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=INZ-n_MvXJA[/youtube]

Pausa pranzo tra i vini francesi dunque e poi è già ora di andare nello spazio Siemens e gestire la degustazione “La Visione del Sangiovese” con 5 vini a base sangiovese dal 100% al 15% con apporto sempre maggiore di uve internazionali, Merlot e Cabernet. Tutto alla cieca e nei bicchieri neri per concentrarsi meglio su profumi e sensazioni. Risultati interessanti e pubblico davvero bravo (tra cui la collega Sonia cui devo la foto che vedete qui accanto)  e attento nel cogliere ogni minima deviazione dal solco del Sangiovese e delle sue espressioni. Mi pare che la degustazione sia venuta bene e che abbiamo tutti imparato qualcosa di più sul Sangio e il fatto che non è sempre così fondamentale ricorrere a tagli internazionali.

Volata dallo scrittore blogger Michele Marziani e il suo nuovo libro Lungo il Po (l’intervista la trovate su KelaBlu). Alle 18 Marco Stabile in pedana (e difatti lo stand è strapieno) ed è un piacere sentirlo enunciare la propria “poetica” con un grande attaccamento alla cucina tradizionale ma rivissuta con l’occhio del grande chef moderno. E i piatti, a base di elementi classici toscani come il coniglio o il fegatino di pollo, assumono tutt’altra direzione e, ovviamente, aspetto. Il lecca lecca di coniglio è azzeccatissimo per forma, colore e gusto e lo stesso il grissino con fegatini vinsanto e liquiriza, un pò estremo ma da provare, ovviamente con della buona birra artigianale che Marco spesso consiglia con alcuni suoi piatti, bravissimo davvero.

Si è fatta sera e si torna a casina, ma davvero tutto molto ben fatto, con ritmo e disposto in modo che si gusta ogni evento con la dovuta calma e a misura di persona. Speriamo di dormire che domani per Vino e Musica sono un pochino nervoso…