Monthly Archives: gennaio 2009

Fabrizio Gori non più “Burde”: in cucina Paolo Gori, quarta generazione di cuochi della famiglia!

Ufficiale da ieri, Fabrizio Gori (il pittore) non è più uno dei soci da Burde avendo venduto le proprie quote societarie ai fratelli Mario e Giuliano. In cucina (già dal 1 Gennaio 2009)  il responsabile è adesso Paolo Gori, il fratello dello scrivente Andrea, pure lui sommelier ma da sempre innamorato della cucina.

In molti si sono accorti  che alcuni sapori sono leggermente cambiati e piacevolmente sono molto più vicini alle favolose creazioni di nonna Irene. Nessuna rivoluzione, solo la tradizione sempre più schietta e interpretata alla Burde, ma con un occhio più attento e competente. (altro…)

Vignamaggio Riserva Chianti Classico Monna Lisa DOCG 2006 (Anteprima)

In anteprima (sarà in commercio non prima di aprile e noi ci portiamo avanti con il lavoro in vista della Chianti Classico Collection del 17-18 Febbraio prossimi) ecco l’ultima “nata” delle Riserva Monna Lisa che conferma il blend 90% Sangiovese e 10% tra Cabernet e Merlot, pur con una leggera prevalenza di quest’ultimo. Il vino è porpora acceso, vivace e impressionantemente giovane al naso con sentori di violetta, giaggiolo (iris) e frutta matura rossa. Un pò di speziatura dolce da legno e soprattutto una bocca freschissima dai tannini spiccati che coprono del tutto le componenti alcoliche. (altro…)

Devo aprire una “urban winery” a Firenze per avere il Sagrantino di Bea? E a proposito di vini naturali, biodinamici e c., a Roma sabato e domenica…

Leggo il blog di Eric Asimov (nipote di Isaac) e della sua visita in una delle famose “cantine urbane” (una specie di birreria artigianale, una mini cantina vinicola che ha tutto quanto ha un’azienda agricola meno i campi e i vigneti). Resto basito nello scoprire che a NY c’è City Winery, che non è un posto così tremendo come si potrebbe pensare, che non è solo una Disneyland per aspiranti winemakers ma soprattutto noto che in carta… (altro…)

Aggiornamento DOC e DOCG: aggiungiamo pure Torre Alfieri, Alba e la DOCG Aleatico dell’Elba!

Contro ogni buon senso, continuano ad aumentare…prossime in arrivo due nuove DOC piemontesi come “Torre Alfieri” e “Alba”. Semmai più interessante la DOCG elbana, quella relativa ad un vino in netta crescita qualitativa come l’Aleatico dell’Elba, in dirittura d’arrivo per la DOCG, fatto notevole, non fosse altro che è il primo vino dolce DOCG toscano e , se vinificato con attezione e cura come quello dell’azienda misteriosa nella foto, riesce anche a dare vini semplici diretti e piacevoli che non scadono nel marmellatoso. Cosa rara direi per un passito rosso…  Occhio che nei prossimi concorsi sommelier capiteranno sicuramente le domande su queste denominazioni!

Vignamaggio Cabernet Franc Toscana IGT 2004

Frutto di una vigna “dimenticata” piantata nella tenuta più di 30 anni fa e solo recentemente riscoperta, già dalla sua prima annata ha dimostrato tutto il suo valore e particolarità. La varietà Cabernet Franc, molto meno conosciuta e affermata del lontano cugino Cabernet Sauvignon, ha al mondo pochi esempi di vini 100% con la sola eccezione della Loira ed è di solito apprezzato comprimario, come nel famoso Cheval Blanc (insieme al Merlot) e per restare dalla nostre parti, anche nel Sassicaia (ma mai più del 15% del totale). Vignamaggio ne fa invece un vino elegantissimo e croccante… (altro…)

Chianti Classico Riserva Monna Lisa 2001 Vignamaggio

L’annata 2001 si presenta a Vignamaggio, come in tanti altri cru della Toscana, in maniera impressionantemente elegante e raffinata, limpida e luminosa, senza eccessi cromatici imputabili alla % di Merlot e Cabernet in uvaggio. L’aspetto più impressionante è certamente l’eleganza complessiva, un vino delicatissimo e sfaccettato con sentori di frutta (ciliegia) sotto spirito, viola e giaggiolo, amarena e spezie dolci. In bocca poi è ricco e delicato con tannini levigatissimi che ne fanno un vino perfetto da bere adesso…

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Vignamaggio Riserva Chianti Classico Monna Lisa DOCG 1999

Ogni volta che incontro un 1999 toscano nel bicchiere è sempre una sorpresa meravigliosa, specie se c’è di mezzo il Sangiovese. Anzi non ho paura a dire che il 1999 è certamente una delle annate del secolo e sicuramente la migliore del decennio appena trascorso. Come spiegare altrimenti la vivacità e l’energia del frutto ancora vivacissimo di questo vino? Al naso può avere sentori eterei e di smalto, frutta sotto spirito e fiori secchi, anice, cardamomo, liquirizia e tabacco ma in bocca è talmente vitale che si rimane coinvolti e conquistati in un attimo… (altro…)

Master ANAG distillati Rum-Whisky-Brandy da Burde: si comincia Venerdì 30 con il Whisky Single Malt!

Finalmente la perseveranza di Paola Soldi e Gianmarco è stata ricompensata e  diamo questo venerdì il via al mini-master in Distillati, ciclo di 3 serate con degustazioni e appronfondimenti sul magico mondo dei distillati da canna da zucchero, da malto d’orzo e da vino. Saranno 3 serate aperte a tutti, soci ANAG e non, e avremo modo di conoscere personaggi esperti che ci spiegheranno dettagli e segreti di questo mondo ancora troppo poco conosciuto. Partiamo questo Venerdì con Michele Chiarini e il suo Single Malt Club (iscrizione gratuita per chi lo desidera nel corso della serata) cui chiederemo… (altro…)

Domenici: Firenze dice basta alle “etnie diverse” nella ristorazione…ma quando mai, era Lucca!

Certo sarebbe un argomento per giorni e giorni di discussione tra Renzi, Pistelli, Lastri e quant’altri qui a Firenze. Per adesso vediamo cosa succede a Lucca dove, non si sa se per strategia politica culturale per il turismo o perchè, come rileva Stefano Bonilli , spinto dalle Associazioni di categoria, il Comune ha disposto un regolamento che “al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l’attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse“.
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Niente più Frascati made in Australia…però vai con la segatura e i paletti da vampiro nel vino al posto delle botti: ecco come fare

Leggo su Decanter che “finalmente” gli Aussies non potranno più utilizzare le dizioni europee Sherry, Tokaj, Frascati, Boujolais che finora usavano impunemente per valorizzare alcuni e cominceranno ad utilizzare nomi alternativi. Parecchio assurdo che useranno “‘apera” al posto Sherry e ‘topaque‘ al posto di Tokaj (che era il nome che davano ad alcuni vini liquorosi ottenuti da uve Muscadelle). Ovviamente c’è una contropartita ovvero che in Europa potranno arrivare vini Australiani realizzati con chips (trucioli, ma sarebbe meglio dire “segatura”) e staves, in pratica dei paletti affumicati da inserire nel vino per aromatizzarlo, il tutto senza obbligo di menzione sull’etichetta. (altro…)