Monthly Archives: luglio 2008

Cocktail Competition Long Drink Vermouth di Prato: Andrea Gori in giuria!

A noi “poveri” sommelier tocca fare pure questo ovvero, su invito di Andrea Balleri e del fiduciario AIBES regionale Luca Picchi (avete presente Rivoire?) siamo stati, insieme a due colleghi sommelier di Prato, precettati per presidiare la giuria della Prima Edizione della Competizione per Barman LongDrink a base di Vermouth di Prato, antica ricetta del 1750 riscoperta e prodotta dalla Gusteria Numquam. E così ieri durante uno dei bellissimi giovedì “bianchi” con i negozi aperti fino alla mezzanotte nel centro di Prato nella bellissima Piazza Duomo mi sono ritrovato davanti 17 cocktail di una bellezza emozionante e tutti veramente ben fatti e dissetanti. La competizione prevedeva, oltre all’utilizzo obbligatorio di 20 cl di Vermouth di Prato, alcune caratteristiche ovvero di essere un Long Drink after dinner e soprattutto, vista la stagione, che fosse rinfrescante ed “estivo” quindi alcool relativamente basso (del resto il Vermouth è sui 17% e quasi mai di più). Dei 17 cocktail (qui trovate alcune foto) almeno 5 erano davvero eccezionali e soprendenti e facevano davvero capire la differenza tra un cocktail da discoteca preparato giusto per intascare 10 euro e una piccola opera d’arte creata per intrattenere e soddisfare un cliente esigente di un bar di livello. Non è la prima volta che frequento ambienti AIBES e bar di un certo livello e ogni volta mi sorprendo per la grandissima preparazione di questi ragazzi che ha poco da invidiare a quella dei più bravi sommelier. Che per il momento hanno qualche opportunità mediatica e di carriera maggiore visto che esercizie e locali che puntanto sul Bar e sui cocktail sono sempre meno, o almeno sono pochi quelli che puntano alla qualità tout court del servizio e delle materie prime.

Ha vinto Salvatarore Casapullo da Montecatini, non nuovo a questi exploit con un freschissimo drink a base di succo di lamponi freschi spremuti e zucchero di canna liquido, Passoa e Cramberry Juice.

Presentazione eccellente, decorazione semplice ma efficace, colore invitantissimo rosso acceso, lamponi sopra tutto ma con il Vermouth di Prato ad esaltare la freschezza del Cramberry Juice. PAssoa dolce stemperava il tutto e davvero uno di quei cocktail su cui su può usare la frase tecnica “ne berrei un secchio”…

Ed eccolo qui premiato da Andrea Balleri sul palco:

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Premiazione Vermouth Prato
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Al secondo posto Stefania (e la vediamo in questo video mentre prepara il suo cocktail) Vermouth, Pestato di Agrumi, Whisky Canadian Southern Comfort e succo d’arancia. Mi è particolarmente piaciuta la decorazione con il richiamo dell’alchechengi rotondo e giallo sul bicchiere panciuto contenente il cocktail pure giallo e le foglie di menta che richiamavano il pestato di lime nel bicchiere. Al gusto era molto rinfrescante con una piccola nota amaricante nel finale che ha davvero reso difficile non berlo tutto nonostante il caldo e il fatto che fosse il diciasettesimo assaggio della serata!

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Stefania e il coktail Vermouth Prato
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Momenti di show finale con una esibizione di Flair Barman che, nonostante siamo un pò lontani dal livello del Bar Show di Londra, fanno ben sperare per il futuro di questi ragazzi. Presentato da Federico Filippelli, ha visto sul palco, oltre all’esibizione del presentatore, anche Sasha Mecocci e un altro bravissimo giovane Damiano Carrara…(che a giudicare dal sito ha le idee MOLTO chiare)

Eccoli su YouTube!

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http://www.youtube.com/watch?v=1PeSki_Y4UQ
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http://www.youtube.com/watch?v=HcH3iOWk0zI
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http://www.youtube.com/watch?v=caE_acDSVpk
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Giuseppe Mazzocolin su richiesta…si ritira per il momento da YouTube

Approfitto del post sul Maestro Raro per comunicare ai lettori del blog che i video di Giuseppe Mazzocolin che introduce i suoi vini e la sua tenuta sono stati temporaneamente ritirati da YouTube come da accordi presi a suo tempo con il sottoscritto. Non si tratta nè di querele nè di censura ma solo un modo di Giuseppe per dire che sul vino ultimamente stanno parlando un pò tutti e non sempre a proposito. E, per come dire, lui non vuole “appesantire” l’aria nè contribuire al grande bla bla degli ultimi tempi.

Ovviamente ho cercato di dissuaderlo dicendo che se tutti parlassero come lui e dicessero quello che dice lui il vino non avrebbe altro che da guadagnarci (e chi c’era qui con noi da Burde nella serata  e ha visto i video fino a ieri lo può confermare) ma rispetto la sua decisione e come da accordi presi, ritiro (spero solo temporaneamente) i suoi video dal web.

Sono comunque ancora disponibili in modalità “privata” su YouTube quindi contattate direttamente l’azienda per poterli visionare in rete dopodichè provvederò ad abilitarvi alla visione dei video.

Felsina Berardenga Maestro Raro Toscana IGT 2004

maestro raro

Ecco l’intruso della serata Felsina, un Cabernet Sauvignon nel senese che ha raccolto negli ultimi anni un numero impressionante di riconoscimenti. E assaggiandolo e annusandolo in effetti si avverte una gamma enorme di sensazioni di mirtillo, ribes nero, cassis, mora di gelso, pepe nero, spezie, un leggerissimo velo di peperone e anche qui humus e terra. Un esempio formidabile sia di come il Cabernet riesca ad esprimersi ubiquitariamente nel mondo ma che solo in certe zone davvero riesce a tirar fuori il meglio senza esprimere note di peperone troppo marcate ed erbaceo un pò invadente. Quando poi il terroir marca i vini in maniera decisa, è un piacere sentire la Berardenga venir fuori con le note minerali, di humus, di terra bagnata che anche attraverso il Cabernet che raramente, almeno in italia, interpreta in maniera così genuina il terreno dove cresce. 

Ecco qui la degustazione del vino  

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Maestro Raro IGT 2004
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Rimedi contro l’afa in cucina da Burde (e pure in cantina)

piatti estivi fiorentini toscaniLa scusa ufficiale è che fa un caldo boia ma in realtà per giustificare le uscite “fuori” occorre proporre sempre qualcosa di nuovo per i clienti, nostri come per chiunque altro. Per questa Estate, Burde vi propone due carrellate di piatti freddi e semifreddi per continuare a mangiare (e bere) toscano pure con ‘sto caldo.

Come minestre sono tornati infatti i classici di stagione ovvero la Panzanella (con cipolla a parte per chi ha incontri di lavoro importanti nel pomeriggio), il Farro freddo con zucchini in umido, il Passato di Minestrone Speziato, e la classicissima Pappa al Pomodoro. Come secondi piatti invece vi rammento l’Insalata di Trippa e verdure sottaceto, l’Insalata di Magro con lesso, fagioli, cipolle e pomodori, le Melanzane alla Parmigiana “leggere” (ovvero non ripassate in forno ma “soltanto” fritte e impodorate), il Lesso freddo con Salsa Tartara, la Lingua a fette con salsa verde.

Oltre a questi piatti un pochino rinfrescanti vi segnalo poi l’arrivo delle verdure fritte IN PADELLA, quindi Fiori fritti (pastella di farina e birra senza uovo) e Pomodori Verdi Fritti (alla fermata del 35).

Tra i dolci, oltre alla Torta di Mele che ci costringete a fare anche in Estate, ecco la Crostata di Pesche senza crema, il nostro Creme Caramel e soprattutto il grandissimo Zuccotto semifredddo Fiorentino, pan di spagna bagnato con l’Alkermes, panna e cacao. Non manca la Torta Pistocchi “classica” che pure d’Estate è richiestissima dato che è fredda e tutto sommato pure leggera.

Poi stiamo mettendo a punto una collaborazione speciale con un astro nascente della Gelateria Fiorentina che è attualmente in fase di test ma su cui daremo presto un annuncio ufficiale…tenetevi da parte un pò di biscottini Mattei!

In cantina continua la rotazione dei vini al bicchiere. Ogni giorno 12 vini al bicchiere alla temperatura ottimale (nonostante “Ehi sommelier ma questo vino rosso è freddo” “No guardi che è a 16 gradi” “E no, allora  me lo porti caldo”) con in grande spolvero i Chianti Classico veri come Ormanni (Poggibonsi), Castello di Tornano (Gaiole) e Cennatoio (Panzano), i Nobili di Montepulciano Contucci e Gattavecchi (vai Luca chiarisci tutto e torna a trovarci!), il Brunello di Montalcino Mastrojanni , e l’outsider forestiero (come stile) Le Cupole della Tenuta di Trinoro che a 25 euro in tavola sta spopolando. Tra i bianchi ecco l’Arioso di Campo alla Sughera e il Rosato di Riecine For Jasper 2007 (sempre più di moda i rosati quest’anno).

Ah, dimenticavo, cominciate a liberarvi il venerdì 1 agosto, se siete in città, c’è una novità da provare da Burde e stavolta non è SOLO da mangiare e da bere…

Insomma la gente sparisce e va in ferie, la crisi regna sovrana, ma almeno noi ci proviamo! 🙂

“Il Corso da Sommelier vi cambierà la vita”: secondo Giulia è vero

Lo so che siete stanchi di leggere i miei post quindi per oggi lascio la pagina a Giulia Graglia, una neo sommelier che in realtà nella vita è sceneggiatrice di film horror (forse l’unico lavoro al mondo più bello del nostro, o almeno per un devastato nella psiche da filmacci di mostri di serie Z come il sottoscritto) nonchè una delle assistenti di Lorenza di Witaly.

Come saprete, il 2 Luglio scorso c’era a Roma la Giornata del Sommelier (che io chiamo del Sommelier laziale, ma è una polemica mia…) ed è la festa di “laurea” dei nuovi sommelier dell’AIS Roma, come sempre splendidamente orchestrata e diretta da Franco Ricci e Daniela Scrobogna. Visto che non ci potevo andare ma ero curioso, ho chiesto a Giulia di farmi un paio di foto, che trovate qui, e già che c’era, di scrivermi due righe sulla giornata. E ne è venuto fuori un bel pensierone sul cosa significa essere sommelier e soprattutto sul fatto che IN EFFETTI è un corso che la vita te la cambia eccome, e direi quasi sempre in meglio! Senza contare che ci rammenta un paio di episodi e momenti che prima o poi sono capitati a tutti…

Il corso da sommelier vi cambierà la vita” sentenziò Franco Ricci durante la prima lezione, quasi un anno e mezzo fa. Cosa avrà poi da cambiare, mi domandavo io… Il vino lo amavo già, pensavo soltanto che avrei acquisito un sacco di tecnica. E qui, come dice sempre mia nonna, cascava l’asino…

Prova ne è stata la cerimonia per la consegna dei diplomi di ieri, quando, in mezzo a sorrisi, foto e complimenti, vuoi o non vuoi mi sono trovata a tirare le somme del percorso. Tecnica sì, beh, almeno quella… con quello che è costato il corso! Capacità, ci si prova, insomma, ora sento l’odore di zafferano anche quando salgo in ascensore e vedo bosso dappertutto… Fin qui insomma tutto normale. Eppure io sono entusiasta di questo diploma e mi illumino davanti ad una carta dei vini quando leggo il nome di una bottiglia che riconosco, oppure quando bevendo un bicchiere mi rendo conto di aver già assaggiato quel vino. Ci sarà un motivo.

Ricci chiama il diplomato che si alza, riceve il diploma e viene baciato, riceve il taste vin ed una stretta di mano, poi la spillina, i depliant per i master e infine la tessera vitalizia. Beh, l’emozione non è mancata. Però niente mi ha fatto venire i brividi come i cori da stadio che si alzavano ogni qualvolta Ricci chiamava uno dei nomi del nostro gruppo (tant’è vero che mi sono beccata un paio di occhiatacce della Scrobogna che mi guardava cercando di ricordarmi il “decoro” del sommelier… ). E lì ho capito. Il valore aggiunto del corso sono state le persone conosciute.

Forse a chi legge la cosa suonerà strana, ma noi siamo stati il corso cavia per sondare se fosse possibile dare vita ad una serie di riviste enologiche ad opera degli allievi durante il secondo livello. “Create voi le redazioni!”. Risultato: dopo aver combinato ben 19 persone dai 25 ai 35 anni (su per giù…), che nella vita tranne la sottoscritta fanno tutt’altro, e aver lavorato come matti ecco le conseguenze: la rivista è risultata la migliore fra tutte e noi assolutamente inseparabili. Quasi incredibile in età pressoché adulta trovare 18 amici. Credo che sia colpa del vino e del percorso fatto tutti insieme, quando dopo le lezioni si andava a bere, o anche prima e soprattutto durante…

Credo che la cosa migliore sia potere associare una grande passione a dei grandi amici: ogni volta che bevi pensi a loro e ogni volta che pensi a loro ti viene voglia di aprire una bottiglia di quelle come si deve. Amavo il vino prima di iscrivermi al corso, ora forse lo conosco un po’ di più e mi sembra ogni tanto di capirlo, ma l’emozione che si prova a condividere il piacere di un sorso con chi la pensa come te e prova in quel preciso momento la stessa sensazione non ha paragoni.”

Giulia Graglia

“Slideshare e il Vino” ovvero contro la Gelosia del Sapere: slides lezioni AIS sul web

La gelosia del sapere è una malattia delle società pre-internet e soprattuto pre-internet 2.0 ovvero il fatto che i manuali d’uso e i testi importanti sono sempre tenuti sotto chiave e a disposizione solo del capo o comunque del proprietario delle chiavi.

Esattamente così mi raccontava Paolo Santinello riferendosi ad una sua precedente esperienza lavorativa, durante la mia permanenza in quel fantastico incubatore di idee che fu KiOSCO, e lì vi assicuro che chiavi sul serio non ce n’erano!

Il mondo del vino e della “cricca” dei formatori di questo non fa eccezioni e si va spesso avanti con muri e ostacoli alla conoscenza in questo settore precludendo l’accesso a molte informazioni che dovrebbero secondo me essere a disposizione invece di tutti. Un esempio sono le diapositive che vengono proiettate durante le lezioni (AIS e anche delle altre associazioni Fisar, Santuccio…etc). Come se la capacità di insegnare fosse racchiusa in qualche mega di PPT messi insieme dai relatori e non, come invece indiscutibilmente è, nella loro capacità si spiegare e di far vivere il vino in tutti i suoi aspetti spesso molto complicati. Non sono un grandissimo relatore ma nel mio piccolo ho ottenuto alcune abilitazioni e ogni tanto mi capita pure di girare il mondo per insegnare qualcosa sul vino e simili. (E più che altro ho assistito a grandissime lezioni tenute da relatori eccellenti con slides assolutamente insignificanti, almeno nel senso comune del termine. E del resto le slide sono solo delle linee guida per argomentare e tenere un filo logico, un sussidio, non un vero e proprio strumento didattico).

Per cui da titolare di blog e persona molto 2.0 ho deciso di rendere disponibili su SlideShare le slides che utilizzo attualmente per le mie lezioni su Birra e Distillati e altre lezioni che sto preparando (secondo livello ais Toscana, Umbria, Lazio, Lombardia, Alto Adige, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio). Tenete ben presente che le slides su Birra e Distillati sono “approvate” e certificate da un esame di abilitazione come relatore in dette materie, mentre sul resto non avete questo tipo di “certificazione” quindi prendetele con le dovute cautele. Per molte di queste ho utilizzato anche del materiale che abbiamo messo in comune a Milano in un recente seminario didattico (specialmente le slides della Sicilia e della Sardegna mi sono aiutato con quelle di un sommelier dottore siciliano che lavora a Padova ma di cui ho perso il nome).

E, più che altro, vi prego di ricordarvi che la conoscenza e lo studio del vino non possono e non devono limitarsi alla teoria ma devono alimentarsi continuamente di assaggi, serate, seminari, discussioni e prove dal vivo, magari in compagnia di amici appassionati.

Però già che ci siete, se date un’occhiata alle slides magari mi aiutate a migliorarle e integrarle laddove siano lacunose o poco precise: grazie in anticipo!

NOTA: il formato delle slides è .odp ovvero Open Office Impress quindi si aprono correttamente solo con questo (gratuito) programma. Non ho PowerPoint sul mio pc perchè mi scocciava abbastanza pagarlo 300 euro per avere funzioni un pò superflue. Magari Impress non sarà perfetto ma per le slides dei nostri corsi è più che sufficiente. Provatelo…

Tutto il Chile che volete giovedì 3 luglio da Maurizio…da Enotria

Nonostante le premesse, non è che a Firenze locali dove ci siano sommelier competenti e appassionati (e soprattutto liberi di scegliere i vini della carta) siano così tanti. Quindi le rare volte che esco, oltre al Fuoriporta e al Santo Bevitore, una delle mete preferite è il piccolo paradiso di Maurizio Tafani e sua moglie Gilda ovvero Enotria in Via Ponte Alle Mosse. Per capire il locale e Maurizio vi rimando al suo blog e ai post che clienti ispirati hanno composto dopo le sue cene a tema. Se volete averne un assaggio, non perdetevi la serata di questo giovedì 3 luglio (domani!) con un menu e vini a base di Chile. Posto magico e dalla natura bellissima che ho avuto la fortuna di esplorare per 3 settimane in viaggio di nozze (ma ci ritorno prima o poi…).

Dovete sapere che Maurizio è nato in Uruguay e ha una conoscenza molto approfondita del vino e della cucina sudamericana quindi se volete approfondire questa nuovissima frontiera, è un’occasione davvero irripetibile.

Se ce la faccio passo a salutare, giusto in tempo per il Late Harvest, di ritorno dalla visione del cult movie Wanted con la mia amica Angelina Jolie.

(già che ci siete però fatevi stappare pure un Don Melchor di Concha Y Toro…)

Ecco il menu e i vini (tutti bianchi, of course!) per i curiosi:

VIGNA ANGOSTURA SAUVIGNON GRIS
SILVA CHARDONNAY-SEMILLON

  • Pescado fresco en escabeche, Porotos granados y Pulpo,
  • Gambas al ajillo

LOLOL VIOGNIER

  • Tallarines con Mariscos

LATE HARVEST

  • Piña en rodajas con helado sorbetto

€ 30

posti disponibili 30
prenotazione necessaria
tel. +39 055-354350
enotria@enotriawine.it

Château Grillet 1998 Chateau-Grillet AOC

Monumento dell’enologia francese e mondiale, uno dei vini bianchi più longevi e
intriganti al mondo, figlio di un terroir particolare, un anfiteatro con esposizione
sud-sudovest sui pendii del Rodano settentrionale, che poggia le sue radici su di un
terroir molto diverso dalla contigua Condrieu AOC. Ed è qui che il Viogner riesce ad
esprimere a pieno proprio il suolo su cui nasce, pescando in profondità della selce e
del granito alcune delle note minerali più intriganti che mi sia mai capitato di
annusare in un vino. I classici riconoscimenti fruttati (albicocca, pesca) e floreali
(ginestra, camomilla) del Viogner sono presenti e carnosi ma quasi in secondo piano
dietro alle note di tartufo, di idrocarburo, di iodio, di zafferano, di miele che il
vino sprigiona ad ogni diversa olfazione.
In bocca se possibile il vino è quasi perfetto con una bevibilitù estrema e una
persistenza molto interessante. La frutta si percepisce in maniera più decisa con un
mango e una albicocca presenti e ben integrate con la sapidità rilevante.
Un vino deciso ed elegantissimo, eccezionale figlio del Rodano del Nord ed
emblematico di cosa significhi lasciar parlare il terroir attraverso il vino!

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Chatau Grillet 1998
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