Monthly Archives: luglio 2008

Domani sera pronti al Sogno con Oberon e Puck (e pure Titania dovrebbe presentarsi)

Vi confesso che sono un pochino nervoso per domani sera visto che mi sono buttato in questa CENA TEATRO ma ancora, se dovessi dirvi, cosa accadrà di preciso non lo so neppure io: Luana dei Maghi Incartati per ora è stata piuttosto vaga quindi fino ad oggi alle 19 quando faremo la prova generale continuerò ad essere nervoso.

Giusto il tempo di raccogliere da Tiziano buone notizie che attendevo da tempo (YouTube che finalmente darà la possibilità di editare i video sul Tube e allora cosa mi sono messo a fare a studiare Pinnacle e Adobe Premiere?!?) che con questo Sogno noto anche che per la prima volta ho addirittura avuto l’enorme soddisfazione di raccogliere adesioni all’evento su FaceBook.

Mezzo che odiavo, quasi come il Tombo, poi però dopo le caterbe di auguri ricevuti per il mio compleanno da ogni parte del mondo (i vari sommelier sparsi ad Hong Kong, “amici” e “amiche” svedesi, canadesi, coreani, francesi…), e pure da persone che non incontravo da una vita (ovvero l’illusione realistica che qualcuno si ricorda di te… sia pure grazie ad un Social Network) ma che abitano da sempre a 10 minuti da casa mia.

Venendo invece alle cose certe per domani sera, a parte i vini che già conoscete, ecco due note in più sul menù allestito da mio fratello Paolo Gori, eccezionalmente ai fornelli per domani sera.

antipasto stuzzicante
annaffiato con il potente succo che scioglie i cuori più recalcitranti
ovvero bastoncini di pane da inzuppare a piacere in salse di crostino abbinati a Viogner e Sauvignon Blanc

primi piatti, primi dissapori:
“tu non mi ami più altrimenti soffriresti quanto soffro io per la paura che tu non mi ami più”
OVVERO minestre opposte: bianchi contro rossi, colore e gusto in alternanza e contrapposizione

ma il piatto forte è:
scoprire tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso quando ormai è troppo tardi
OVVERO carne al sangue e abbracci piccanti in umido

contorni di segreti conditi all’agro della menzogna
(potremmo dirvi quali sono ma sarebbe una bugia)

e per tirarsi sù un dolce gelato per non andare in bianco…
Fresco Carapina (così provate a capire di cosa sa…e soprattutto come lo fanno!)

caffè e amaro della gelosia melodramma o commedia all’italiana

Dalle 20:30 da Burde, ancora 3-4 posticini ci sono, semmai togliamo di mezzo qualche folletto e il posto si trova…

(E se, e posso capirvi, non amate mangiare in mezzo a queste creature,  vi ricordiamo che siamo aperti per cena anche stasera Giovedì 31 Luglio e che domani una stanza sarà riservata per la cena “normale”).

Vi aspettiamo comunque!

Vini buoni d’Italia 2009 TCI: l’Umbria di Aldo Fiordelli e gli esiti delle finali, due Sagrantino a Corona

Aumento del peso specifico per l’Umbria nella guida 2009 del Touring Club ai Vini Autoctoni Italiani con ben 20 schede previste.

Crescita grande anche qualitativa anche se con difficoltà per il Sagrantino 2005 che risente di piogge in vendemmia che hanno colpito le aziende in maniera poco uniforme con maggiori problemi nella parte alta (Montefalco) e minori un pò più in basso come a Bevagna.

A corona vanno due Sagrantino di Montefalco come il 2003 di Tabarrini e quello dei Fratelli Pardi. Un grande Vin Santo de La Palazzola che svela le potenzialità finora poco espresse per questa tipologia in Umbria. Dalla giuria ombra emerge un pò di delusione per il Collepiano di Caprai che a noi è piaciuto molto mentre non ha convinto la giuria. A me ha convinto parecchio anche il Sagrantino di Milziade Antano.

Ecco il commento di Aldo alle degustazioni :

“Sono soddisfatto per il risultato dell’Umbria che ha premiato tutti produttori “vignaioli”.
Penso che sia stato solo penalizzato l’Orvieto 2005, Campo del Guardiano, assaggiato poco dopo i Marsala.
E penso che il limite di nove finalisti per una regione con tre Docg siano pochi. Mi dispiace per il Collepiano di Marco
Caprai, forse miglior Sagrantino dell’anno. Ma sono molto soddisfatto che i colleghi, a cominciare
da Mario Busso e Luigi Cremona, abbiano ravvisato la crescita qualitativa dei vini di Montefalco.
Ora attendiamo di confrontarci con la selezione delle altre guide e con i lettori…”

Ecco lo stesso Aldo Fiordelli che introduce la regione alla commissione:

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Aldo Fiordelli introduce l’Umbria alle finali TCI 2009
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Ed ecco qui il filmato delle votazioni della commissione:

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Votazioni Umbria 2009 Vini Buoni Italia
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Brilla la corona della Stella di Campalto a Montalcino (peccato che se ne vada dal Consorzio…)

Ebbene succede pure questo a Caserta nelle finali della Guida Vini Buoni d’Italia, ovvero che uno dei vini che mette indiscutibilmente d’accordo tutti i giurati è il Rosso di Montalcino Stella Viola di Campalto 2006, lodato e già descritto minuziosamente dai tanti fan di questa giovanissima azienda che però rischia di non imbottigliare mai il suo primo Brunello di Montalcino…

Ovvero il Brunello di Montalcino Stella di Campalto 2004 è in bottiglia e in teoria si sta affinando per l’uscita (inizio 2009) in commercio ma pare che la direzione abbia deciso in seguito ai fatti degli ultimi mesi (e soprattutto in seguito ad un cartello considerato offensivo dal consorzio esposto all’ultimo Vinitaly) appunto di uscire dal Consorzio del Brunello.

E sarebbe obbiettivamente un gran peccato, ma al contempo anche dovrebbe suonare come un campanello di allarme per Montalcino, visto che PARE che non sia l’unica azienda titolata a voler uscire…

Chiudiamo la stalla prima che i buoi se ne vadano???

Intanto eccovi il video della proclamazione a Corona per la guida del Touring (e complimenti per la scelta, il vino è semplicemente perfetto IMHO)

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Stella Viola Campalto Montalcino Rosso 2006
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Finali Centro Sud Vini Buoni d’Italia 2009: guida al materiale disponibile in rete

Tra sabato e domenica sono stati pubblicati su Internet molti contributi sulle attese finali del Centro Sud per l’assegnazione delle Corone TCI ai migliori vini da uve autoctone Italiane. Come sapete si tratta di un esperimento interessante di copertura mediatica che mira a sfruttare, anzichè i classici comunicati stampa, la blogosfera e il tam tam della rete.

Su YouTube avete già disponibili molti video che evidenziano alcuni momenti delle votazioni e delle decisioni prese in merito ai premi assegnati mentre su Flickr trovate una carrellata di foto da venerdì sera 25 Luglio fino alla cena di Gala presso il Convento dei Lattani sopra Roccamonfina, passando per le finali di Umbria, Toscana, Sicilia e Puglia.

Altre foto (certamente più belle, Kruger!!!) sono quelle sul blog ufficiale di Witaly, ovvero qui.

Luciano Pignataro, come sempre attivissimo quando si scende sotto il 42esimo parallelo, mi segnala l’articolo della (bella) Monica Piscitelli e il suo dettagliato resoconto di questa intensa tre giorni di fatiche enoiche pubblicato sul sito numero uno per l’enogastronomia del Sud.

La stessa Monica sul suo blog pubblica una interessante lettura personale (con i suoi vini preferiti) della manifestazione, e mi fa molto piacere che i vini dolci toscani siano piaciuti quanto a me!

Altro blogger e giornalista presente, Aldo Fiordelli che commenta i vini umbri da lui selezionati insieme a Guido Ricciarelli.

Ho cercato e cercherò di pubblicare dei post riassuntivi con le Corone assegnate e qualche stralcio di discussione in merito.

Oggi pomeriggio o domattina posterò due commenti sull’Umbria con il contributo di Aldo Fiordelli mentre da Mercoledì ci saranno post riepilogativi regione per regione con considerazioni generali sui vini di quella zona.

Intanto eccovi il riassunto fatto da Luigi Cremona in persona delle regole di svolgimento delle finali

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Regole Finali TCI Vini Buoni Italia 2009
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Vin Santo Toscani Vini Buoni d’Italia 2009: “Sostanzialmente, una valida alternativa al sesso”

Faccio mie le mitiche parole del cult blogger Fiorenzo Sartore che già da Dicembre scorso descriveva così su KelaBlu il Vin Santo di Rocca di Montegrossi. Come accade spesso, vedi Ziliani e il suo amore per il Brunello, sono i degustatori di altre zone d’Italia a essere i migliori a descrivere le nostre meraviglie enologiche.

Sabato pomeriggio dopo una tormentata sessione di Vini Rossi Toscani tutti di alto profilo (e di ardua lettura per la commissione, anche per la nostra giuria ombra che aveva me come guida autoctona) ci sono da affrontare cinque vini dolci che a sentirli nominare fanno tremare i polsi ogni amante del Vin Santo Toscano ovvero i due gemelli diversi Avignonesi, il Vin Santo di Carmignano di Capezzana, Isole e Olena e il Rocca di Montegrossi. Con forse la sola esclusione di Cacchiano, probabilmente il meglio del meglio dei vini dolci in Toscana.

E non sono vini semplici da leggere a meno che appunto non si trascenda dal piano meramente degustativo e ci si infili in un piano mentale un pò distaccato per cui il tempo condensato di 8-10-12 anni accumulato nel caratello si sprigiona tutto insieme in un sorso di materia liquida. Ovviamente serviti leggermente freschi, 8-10 gradi e via a salire con le sorsate, ciascuno di questi vini è capace di risolvere una serata da solo…

Ma oggettivamente seppur grandissimi tutti, sabato scorso solo uno, e concordo con Fiorenzo, ci ha dato quel brivido di sottile piacere che può farci pensare ad “una valida alternativa al sesso” inteso come brama di emozioni e soddisfazioni delle medesime, con in più la semplicità della misura e della regola date dall’uso del bicchiere. Ecco, il Rocca di Montegrossi 1999 sabato ti costringeva a chiudere gli occhi e bastava da solo a riempire la scena per lunghi minuti di piacere enoico. Dolce, amaro, cangiante, ambra fusa ma mai troppo compiaciuta di sè, ogni sorso un divenire.

Vi evito ogni riconoscimento, ha davvero poco senso cercare di descriverlo a parole scomponendolo nelle sue sfaccettature perchè questo è un vino che si svela come un tuttuno di rara bellezza da gustare a mente libera da ogni altro pensiero.

Si appunto, come il sesso…

Vini buoni d’Italia 2009: Toscana rulez ! (o “dell’imbarazzo della scelta”)

Non sono ovviamente la persona giusta per esprimere un giudizio imparziale sul vino toscano dato il mio amore sviscerato e incondizionato per il sangiovese ma ieri vi assicuro che a vedere i finalisti mi sono venuti i lucciconi agli occhi per le etichette in degustazione…Molti (purtroppo non tutti :-)) sono andati a corona ma sinceramente non so come abbiano fatto a scegliere tra un Reciso di Pietro Beconcini da San Miniato e il Rosso di Sera di Poggiopiano!

Entrambi grandissimi, la fortuna è stato l utilizzo del ctiterio di prontezza attuale di un vino che ha permesso pure di scegliere “solo” quattro brunelli al di sopra di ogni sospetto, due ottimi Nobile di Montepulciano (nocio boscarelli e la Riserva 2004 di Le Berne) e altri supertuscan a base sangiovese.

A proposito di questi supertuscan, abbiamo vissuto l’assurda questione di dover scegliere tra rinunciare ad un Carbonaione o ad un Testamatta o anche un Fontalloro, in un gruppone da mille e una notte che comprendeva anche Sangioveto Coltibuono, Salustri e Flaccianello della Pieve!

Per me, esperienza istruttiva ed entusiasmante per capire come i nostri vini sono percepiti in italia è stato assaggiare i vini con Giulia, Monica e Michela, sommelier assistenti di Pignataro davvero attente e selettive.

Giá poi anche Kruger finalmente è stato iniziato alla regola del Sangiovese quindi adesso non sarà più lo stesso!

Qui il video con le prime votazioni su Chianti Classico…

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Toscana Vini Buoni Chianti Classico
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Vini buoni di Sicilia: dalla commissione TCI Nerello batte Nero d Avola

Segnale importante dalla commissione assaggio qui a Terre di Conca…il Nerello Mascalese si prende una grande rivincita e si candida a next big thing del vino siciliano con ben 2 corone e qualche grandissimo vino fuori per un soffio ( uno dei miei must ovvero il Passopisciaro 2006 di Franchetti). A corona vanno il e il Nerobufaleffi di Gulfi ( e pure il Cerasuolo era notevolissimo) e appunto l’unico nero d avola, il santa cecilia di planeta. Vanno anche a corona il Prefillosera delle Terre Nere e il San Lorenzo Etna 2006.

Complimenti comunque per la bella selezione  ad Alma Torretta, responsabile TCI per la Sicilia, aiutata da Luigi Salvo (aka Forteterra sul forum RexBibendi)

Selezione di cui potete sapere tutto in questo bellissimo articolo che trovate sempre sul suo sito.

Ecco qui la presentazione della batteria siciliana:

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Presentazione Sicilia finali Vini Buoni Italia 2009
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Aria nuova sull isola!

Ecco le prime corone: Sicilia e Puglia “coronate” in diretta su YouTube

Per la sicilia grande prova del Grillo Parlante e tra i Pugliesi il Primitivo si prende qualche rivincita… Andate sul canale youtube di Vino da Burde per i primi video delle finali! Massima trasparenza continua e abbiamo pure un serio candidato al vino dell’anno ovvero da Florio il Donna Franca.

Ecco qui il momento dell’incoronamento del Grillo Parlante

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Grillo Parlante Sicilia IGT 2007
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E qui la Puglia con Agrinatura Giancarlo Ceci Castel del Monte (Negroamaro):

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Corone TCI Puglia
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Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai a Caserta a bere Vini Buoni d’Italia (in diretta web)

Per Dante era il 1300 a portare i 35 anni, per me è un più prosaico 2008 che li porta ma sempre metà del cammin di nostra vita è… Sabato 26 Luglio è il gran giorno e oltre a fare gli auguri a geni come George Bernard Shaw, Aldous Huxley, Francesco Cossiga, James Lovelock, Blake Edwards, Stanley Kubrick, Mick Jagger, Kate Beckinsale (ok genio magari non lo è  ma la nostra vampira preferita è nata nel 73 come me!) e Kevin Spacey, è bene ricordare pure tutte le altre cose che sono successe in questo mitico giorno.

E se sarò costretto a non festeggiare con il classico festival del gelato fiorentino, mi consolerò ampiamente accettando l’invito di Luigi Cremona e Lorenza Vitali di andare in quel di Caserta per le finali pubbliche della Guida Vini Buoni d’Italia, la guida degli autoctoni italiani (ovvero senza i super-qualcosa che ingolfano di solito le altre guide, please niente battute sui Brunelli che saranno in valutazione…almeno per questi le accuse di taroccamento non reggono!).

Lo scorso anno ci furono polemiche e critiche alla trasparenza di questa manifestazione ma quest’anno tutto dovrebbe procedere con la tranquillità necessaria. In particolare in questi tre giorni avrò la fortuna di assaggiare e scoprire in diretta (e anche voi potrete farlo seguendo la TV, questo blog, e il blog ufficiale redatto da Kruger) i vini che si meriteranno le 3 Corone, massimo riconoscimento per questa guida. Giù troverò alcuni dei reduci del gioco della Cuveè dello scorso fine settimana ovvero Guido Ricciarelli e Daniele Bartolozzi, Riccardo Margheri, oltre ad Aldo Fiordelli e altri nasi eccellenti italiani con i quali spero di nuovo di confrontarmi per crescere e imparare tanto.

Io sono stracurioso di assaggiare e scoprire quanto di buono Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia hanno prodotto lo scorso anno, e voi?

Vi ricordo come seguirci:

  • Blog di Witaly
  • In TV su emittendi locali Lazio e Campania (vi dirò quali asap)
  • Qui sul blog di Vino da Burde e sul canale YouTube (insieme ai miei amici metallari..)

200 vini in 3 giorni, mi consolerò sicuramente che non sono a casina mia a festeggiare! Eppoi siamo abbarbicati attorno a questo vulcano qui, nel parco di Roccamonfina. E senza contare il bello di non dover aspettare settembre o ottobre con la guida nelle librerie per sapere quali sono i mitici vini dalle Tre Corone!

Se invece volete seguire le fatiche di altri loschi figuri impegnati a bere per altre guide, leggete qua!

Amici di Bevute in Toscana: Chianti Classico e Montalcino raccontati da Angelo di Costanzo

La mia posizione (nel senso di PR di Google) mi permette di dare spazio e voce a qualcuno di quei tanti sommelier italiani che scrivono di vino in maniera sincera ed appassionata e che riescono sempre a distinguersi per imprese e iniziative interessanti. E così, dopo l’esordio di Giulia, ecco a voi la stella nascente della sommellerie del Sud Italia ovvero Angelo di Costanzo, fresco vincitore del Concorso Miglior Sommelier della Campania che se vi ricordate nei commenti qui aveva lanciato la proposta (e l’invito) ad unirsi a lui per il prossimo tour toscano in programma nei giorni scorsi. Per chi non si è accodato, eccol il suo racconto, buona lettura e benvenuto Angelo sul mio umile blog!

C’erano sei napoletani, sei puteolani e due americani… Potrebbe essere l’inizio della più classica delle barzellette in realtà è semplicemente il racconto di tre giorni di scorribande e libagioni per le storiche verdeggianti colline del Chianti Classico, di Montalcino e della Maremma Toscana.

L’allegra brigata di “Amici di Bevute” (giuro di non avere mai avuto la sensazione di quanto fosse appropriata questa definizione prima di adesso) si è radunata di primo mattina lunedì 30 presso L’Arcante e sancite le ultime raccomandazioni di rito è iniziato il viaggio, direzione Greve in Chianti. Lungo l’autostrada del sole tutto è filato liscio e chilometro dopo chilometro siamo giunti in terra di Toscana, prima tappa l’antica Macelleria Falorni a Greve in Chianti che dal 1729 rimane un luogo di riferimento assoluto per il prodotto tipico locale, anche se a dire il vero che con la crescita esponenziale soprattutto negli ultimi anni ormai della vecchia Macelleria Falorni di Giò Batta ne rimane giusto qualche testimonianza nei reperti “archeologici” in bella mostra nei locali.

Il banco macelleria è un capolavoro di lobate e bistecche di Chianina, costate di cinghiale, ventresche e salsiccie di Cinta Senese; il senso di compiutezza dell’espressione del territorio lo si ha solo dopo l’assaggio durante le continue degustazioni della saletta dove una miriade di prodotti in degustazione danno l’idea dell’offerta di casa e diverse Enomatic spruzzano chianti classico a go go!
Una telefonata ci obbliga a raggiungere Villa Nozzole dove ci attende per il nostro tour nel meraviglioso mondo delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari (a cui vanno mille ringraziamenti per averci accolti con tanto garbo e disponibilità) il buon Filippo Volpi che scopriremo poi essere non solo un grande conoscitore e comunicatore del territorio chiantigiano ma anche ottimo connosseurs delle nostre terre partenopee per aver a lungo lavorato in Campania in passato.

Villa Nozzole è un sogno, 600 ettari di terre a perdita d’occhio in corpo unico, non comune qui nel chianti classico. La Villa di stile colonico perfettamente restaurata domina tutto il paesaggio, dopo una scarpinata in lungo ed in largo per le splendide vigne di sangiovese tenute a mò di giardino ci siamo rifugiati nella bottaia dove il fresco naturale ci ha un pò rinsaviti della cuticola esterna.

Botti, tonneau, barriques e pièces di diversa natura e capacità a seguitare intuizioni ed intenzioni che senza stravolgere la tradizionale vocazione di questo territorio volgono a rendere sempre nuova e dinamica l’immagine di un chianti classico sempre più al centro del mondo dopo le ultime notizie da Montalcino. A Nozzole le uve sangiovese dànno vita a tre chianti classico tra i quali mi sembra doveroso esaltare il Riserva La Forra che rappresenta davvero un fuoriclasse per la denominazione, prodotto in quantità limitata per una resa per ettaro davvero irrisoria, è un pò la memoria storica della tenuta, è ricco, polposo, intenso e complesso, pieno e concentrato, di grande armonia ed equilibrio.

La degustazione tecnica che ci ha visti tutti intorno ad un grande tavolo ci ha aperto le porte di tutto il patrimonio di vini di delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, dai progetti in Bolgheri, nella Tenuta Campo Al Mare, ambiziosi, che già vede primeggiare il suo Bolgheri rosso come il migliore per rapporto prezzo-qualità, a quello a Montecucco dove la regola numero uno è frutto e bevibilità; I Vini di Nozzole e della Tenuta Cabreo sono espressione di autentica eleganza e longevità, la nuova azienda di Vigna a Porrona in Maremma sarà il futuro da non perdere di vista. La cena in villa ci ha visti ospiti di una esemplare e aggiungerei magistrale interpretazione della cucina chiantigiana, dai magnifici salumi di Cecchini ad uno straordinario ragù di Chianina, dalla cacciagione (anatra e pollo ruspante) arrosto con patate sino ad un gustoso Tiramisù zabaione di Vin Santo Nozzole Riserva ’96.

Un grazie di cuore a Graziella e a Mario, se questa giornata rimarrà memorabile è anche grazie alla loro cura e dedizione. L’indomani di buon ora ricca colazione e partenza per Montalcino, qui guidare è divenuto entusiasmante lungo le più belle colline del chianti sino ad arrivare dove l’emozione diviene fibrillazione e dove lo stupore lascia spazio alla coscienza che qui a Montalcino si vive su di un altro pianeta tanto lontano dalla nostra quotinianità tanto vicina ai confini di tutto mondo.

La tenuta La Fuga non è grande, anzi tutt’altro, a vederla così incastonata tra le vigne di Antinori a Pian delle Vigne, di Castello di Camigliano e Frescobaldi vien da pensare quale strenua lotta abbia dovuto affrontare per resistere alle tentazioni di voracità di questi colossi, ma qui la terra più che un valore economico assume un valore talmente empirico che le poche bottiglie qui prodotte rendono testimonianza di un patrimonio culturale e morale unico ed irripetibile più che di uno spirito imprenditoriale.

La Cantina è un piccolo gioiello tirato a nuovo ricolmo di Tonneau; si possono ammirare a riposare le annate 2004, 2005, 2006, 2007 di Brunello e le loro riserve in una armonia di legni francesi di primissima qualità sovrapposti ed incastonati in piccoli anfratti al buio ed alla frescura del seminterrato. Il Brunello Riserva 2003 Le Due Sorelle assaggiato rimarrà vivido nella memoria per la incomparabile eleganza che esprime con questo vino il sangiovese grosso. Un giri in giro per le vie ilcinesi ci ha condotti all’Osticcio, antica osteria, l’unica a Montalcino a poter vantare una proposta di vini straordinariamente ampia e profonda (nelle annate) con vini provenienti da tutto il mondo, segno di grande intelligenza e voglia di confronto, dura da venire condivisa qui a Montalcino.

Un pranzo fugace, a parlar di vigne e vini dell’areale e di tutto quello che il mondo del vino deve mettere in atto per non perdere contatto con l’appassionato di turno, insomma un merito immenso alle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari che ci hanno concesso questa due giorni entusiasmante e senza remore un accorato stimolo nel continuare a fare di queste iniziative il cuore del nostro modo di vedere il lavoro di comunicatori del vino: “Amici di Bevute” continua a guardare lontano, oltre, sempre.