Andrea Gori

Sommelier, giornalista pubblicista, scrittore e ristoratore da 4 generazioni a Firenze con la Trattoria da Burde di famiglia, fondatore del Dissapore Network e Intravino, i siti web più frequentati dell'enogastronomia italiana. Scrivetegli pure a burdedj[@]gmail.com

Vin Santo Toscani Vini Buoni d’Italia 2009: “Sostanzialmente, una valida alternativa al sesso”

Faccio mie le mitiche parole del cult blogger Fiorenzo Sartore che già da Dicembre scorso descriveva così su KelaBlu il Vin Santo di Rocca di Montegrossi. Come accade spesso, vedi Ziliani e il suo amore per il Brunello, sono i degustatori di altre zone d’Italia a essere i migliori a descrivere le nostre meraviglie enologiche.

Sabato pomeriggio dopo una tormentata sessione di Vini Rossi Toscani tutti di alto profilo (e di ardua lettura per la commissione, anche per la nostra giuria ombra che aveva me come guida autoctona) ci sono da affrontare cinque vini dolci che a sentirli nominare fanno tremare i polsi ogni amante del Vin Santo Toscano ovvero i due gemelli diversi Avignonesi, il Vin Santo di Carmignano di Capezzana, Isole e Olena e il Rocca di Montegrossi. Con forse la sola esclusione di Cacchiano, probabilmente il meglio del meglio dei vini dolci in Toscana.

E non sono vini semplici da leggere a meno che appunto non si trascenda dal piano meramente degustativo e ci si infili in un piano mentale un pò distaccato per cui il tempo condensato di 8-10-12 anni accumulato nel caratello si sprigiona tutto insieme in un sorso di materia liquida. Ovviamente serviti leggermente freschi, 8-10 gradi e via a salire con le sorsate, ciascuno di questi vini è capace di risolvere una serata da solo…

Ma oggettivamente seppur grandissimi tutti, sabato scorso solo uno, e concordo con Fiorenzo, ci ha dato quel brivido di sottile piacere che può farci pensare ad “una valida alternativa al sesso” inteso come brama di emozioni e soddisfazioni delle medesime, con in più la semplicità della misura e della regola date dall’uso del bicchiere. Ecco, il Rocca di Montegrossi 1999 sabato ti costringeva a chiudere gli occhi e bastava da solo a riempire la scena per lunghi minuti di piacere enoico. Dolce, amaro, cangiante, ambra fusa ma mai troppo compiaciuta di sè, ogni sorso un divenire.

Vi evito ogni riconoscimento, ha davvero poco senso cercare di descriverlo a parole scomponendolo nelle sue sfaccettature perchè questo è un vino che si svela come un tuttuno di rara bellezza da gustare a mente libera da ogni altro pensiero.

Si appunto, come il sesso…

Vini buoni d’Italia 2009: Toscana rulez ! (o “dell’imbarazzo della scelta”)

Non sono ovviamente la persona giusta per esprimere un giudizio imparziale sul vino toscano dato il mio amore sviscerato e incondizionato per il sangiovese ma ieri vi assicuro che a vedere i finalisti mi sono venuti i lucciconi agli occhi per le etichette in degustazione…Molti (purtroppo non tutti :-)) sono andati a corona ma sinceramente non so come abbiano fatto a scegliere tra un Reciso di Pietro Beconcini da San Miniato e il Rosso di Sera di Poggiopiano!

Entrambi grandissimi, la fortuna è stato l utilizzo del ctiterio di prontezza attuale di un vino che ha permesso pure di scegliere “solo” quattro brunelli al di sopra di ogni sospetto, due ottimi Nobile di Montepulciano (nocio boscarelli e la Riserva 2004 di Le Berne) e altri supertuscan a base sangiovese.

A proposito di questi supertuscan, abbiamo vissuto l’assurda questione di dover scegliere tra rinunciare ad un Carbonaione o ad un Testamatta o anche un Fontalloro, in un gruppone da mille e una notte che comprendeva anche Sangioveto Coltibuono, Salustri e Flaccianello della Pieve!

Per me, esperienza istruttiva ed entusiasmante per capire come i nostri vini sono percepiti in italia è stato assaggiare i vini con Giulia, Monica e Michela, sommelier assistenti di Pignataro davvero attente e selettive.

Giá poi anche Kruger finalmente è stato iniziato alla regola del Sangiovese quindi adesso non sarà più lo stesso!

Qui il video con le prime votazioni su Chianti Classico…

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Toscana Vini Buoni Chianti Classico
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Vini buoni di Sicilia: dalla commissione TCI Nerello batte Nero d Avola

Segnale importante dalla commissione assaggio qui a Terre di Conca…il Nerello Mascalese si prende una grande rivincita e si candida a next big thing del vino siciliano con ben 2 corone e qualche grandissimo vino fuori per un soffio ( uno dei miei must ovvero il Passopisciaro 2006 di Franchetti). A corona vanno il e il Nerobufaleffi di Gulfi ( e pure il Cerasuolo era notevolissimo) e appunto l’unico nero d avola, il santa cecilia di planeta. Vanno anche a corona il Prefillosera delle Terre Nere e il San Lorenzo Etna 2006.

Complimenti comunque per la bella selezione  ad Alma Torretta, responsabile TCI per la Sicilia, aiutata da Luigi Salvo (aka Forteterra sul forum RexBibendi)

Selezione di cui potete sapere tutto in questo bellissimo articolo che trovate sempre sul suo sito.

Ecco qui la presentazione della batteria siciliana:

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Presentazione Sicilia finali Vini Buoni Italia 2009
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Aria nuova sull isola!

Ecco le prime corone: Sicilia e Puglia “coronate” in diretta su YouTube

Per la sicilia grande prova del Grillo Parlante e tra i Pugliesi il Primitivo si prende qualche rivincita… Andate sul canale youtube di Vino da Burde per i primi video delle finali! Massima trasparenza continua e abbiamo pure un serio candidato al vino dell’anno ovvero da Florio il Donna Franca.

Ecco qui il momento dell’incoronamento del Grillo Parlante

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Grillo Parlante Sicilia IGT 2007
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E qui la Puglia con Agrinatura Giancarlo Ceci Castel del Monte (Negroamaro):

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Corone TCI Puglia
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Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai a Caserta a bere Vini Buoni d’Italia (in diretta web)

Per Dante era il 1300 a portare i 35 anni, per me è un più prosaico 2008 che li porta ma sempre metà del cammin di nostra vita è… Sabato 26 Luglio è il gran giorno e oltre a fare gli auguri a geni come George Bernard Shaw, Aldous Huxley, Francesco Cossiga, James Lovelock, Blake Edwards, Stanley Kubrick, Mick Jagger, Kate Beckinsale (ok genio magari non lo è  ma la nostra vampira preferita è nata nel 73 come me!) e Kevin Spacey, è bene ricordare pure tutte le altre cose che sono successe in questo mitico giorno.

E se sarò costretto a non festeggiare con il classico festival del gelato fiorentino, mi consolerò ampiamente accettando l’invito di Luigi Cremona e Lorenza Vitali di andare in quel di Caserta per le finali pubbliche della Guida Vini Buoni d’Italia, la guida degli autoctoni italiani (ovvero senza i super-qualcosa che ingolfano di solito le altre guide, please niente battute sui Brunelli che saranno in valutazione…almeno per questi le accuse di taroccamento non reggono!).

Lo scorso anno ci furono polemiche e critiche alla trasparenza di questa manifestazione ma quest’anno tutto dovrebbe procedere con la tranquillità necessaria. In particolare in questi tre giorni avrò la fortuna di assaggiare e scoprire in diretta (e anche voi potrete farlo seguendo la TV, questo blog, e il blog ufficiale redatto da Kruger) i vini che si meriteranno le 3 Corone, massimo riconoscimento per questa guida. Giù troverò alcuni dei reduci del gioco della Cuveè dello scorso fine settimana ovvero Guido Ricciarelli e Daniele Bartolozzi, Riccardo Margheri, oltre ad Aldo Fiordelli e altri nasi eccellenti italiani con i quali spero di nuovo di confrontarmi per crescere e imparare tanto.

Io sono stracurioso di assaggiare e scoprire quanto di buono Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia hanno prodotto lo scorso anno, e voi?

Vi ricordo come seguirci:

  • Blog di Witaly
  • In TV su emittendi locali Lazio e Campania (vi dirò quali asap)
  • Qui sul blog di Vino da Burde e sul canale YouTube (insieme ai miei amici metallari..)

200 vini in 3 giorni, mi consolerò sicuramente che non sono a casina mia a festeggiare! Eppoi siamo abbarbicati attorno a questo vulcano qui, nel parco di Roccamonfina. E senza contare il bello di non dover aspettare settembre o ottobre con la guida nelle librerie per sapere quali sono i mitici vini dalle Tre Corone!

Se invece volete seguire le fatiche di altri loschi figuri impegnati a bere per altre guide, leggete qua!

Amici di Bevute in Toscana: Chianti Classico e Montalcino raccontati da Angelo di Costanzo

La mia posizione (nel senso di PR di Google) mi permette di dare spazio e voce a qualcuno di quei tanti sommelier italiani che scrivono di vino in maniera sincera ed appassionata e che riescono sempre a distinguersi per imprese e iniziative interessanti. E così, dopo l’esordio di Giulia, ecco a voi la stella nascente della sommellerie del Sud Italia ovvero Angelo di Costanzo, fresco vincitore del Concorso Miglior Sommelier della Campania che se vi ricordate nei commenti qui aveva lanciato la proposta (e l’invito) ad unirsi a lui per il prossimo tour toscano in programma nei giorni scorsi. Per chi non si è accodato, eccol il suo racconto, buona lettura e benvenuto Angelo sul mio umile blog!

C’erano sei napoletani, sei puteolani e due americani… Potrebbe essere l’inizio della più classica delle barzellette in realtà è semplicemente il racconto di tre giorni di scorribande e libagioni per le storiche verdeggianti colline del Chianti Classico, di Montalcino e della Maremma Toscana.

L’allegra brigata di “Amici di Bevute” (giuro di non avere mai avuto la sensazione di quanto fosse appropriata questa definizione prima di adesso) si è radunata di primo mattina lunedì 30 presso L’Arcante e sancite le ultime raccomandazioni di rito è iniziato il viaggio, direzione Greve in Chianti. Lungo l’autostrada del sole tutto è filato liscio e chilometro dopo chilometro siamo giunti in terra di Toscana, prima tappa l’antica Macelleria Falorni a Greve in Chianti che dal 1729 rimane un luogo di riferimento assoluto per il prodotto tipico locale, anche se a dire il vero che con la crescita esponenziale soprattutto negli ultimi anni ormai della vecchia Macelleria Falorni di Giò Batta ne rimane giusto qualche testimonianza nei reperti “archeologici” in bella mostra nei locali.

Il banco macelleria è un capolavoro di lobate e bistecche di Chianina, costate di cinghiale, ventresche e salsiccie di Cinta Senese; il senso di compiutezza dell’espressione del territorio lo si ha solo dopo l’assaggio durante le continue degustazioni della saletta dove una miriade di prodotti in degustazione danno l’idea dell’offerta di casa e diverse Enomatic spruzzano chianti classico a go go!
Una telefonata ci obbliga a raggiungere Villa Nozzole dove ci attende per il nostro tour nel meraviglioso mondo delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari (a cui vanno mille ringraziamenti per averci accolti con tanto garbo e disponibilità) il buon Filippo Volpi che scopriremo poi essere non solo un grande conoscitore e comunicatore del territorio chiantigiano ma anche ottimo connosseurs delle nostre terre partenopee per aver a lungo lavorato in Campania in passato.

Villa Nozzole è un sogno, 600 ettari di terre a perdita d’occhio in corpo unico, non comune qui nel chianti classico. La Villa di stile colonico perfettamente restaurata domina tutto il paesaggio, dopo una scarpinata in lungo ed in largo per le splendide vigne di sangiovese tenute a mò di giardino ci siamo rifugiati nella bottaia dove il fresco naturale ci ha un pò rinsaviti della cuticola esterna.

Botti, tonneau, barriques e pièces di diversa natura e capacità a seguitare intuizioni ed intenzioni che senza stravolgere la tradizionale vocazione di questo territorio volgono a rendere sempre nuova e dinamica l’immagine di un chianti classico sempre più al centro del mondo dopo le ultime notizie da Montalcino. A Nozzole le uve sangiovese dànno vita a tre chianti classico tra i quali mi sembra doveroso esaltare il Riserva La Forra che rappresenta davvero un fuoriclasse per la denominazione, prodotto in quantità limitata per una resa per ettaro davvero irrisoria, è un pò la memoria storica della tenuta, è ricco, polposo, intenso e complesso, pieno e concentrato, di grande armonia ed equilibrio.

La degustazione tecnica che ci ha visti tutti intorno ad un grande tavolo ci ha aperto le porte di tutto il patrimonio di vini di delle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, dai progetti in Bolgheri, nella Tenuta Campo Al Mare, ambiziosi, che già vede primeggiare il suo Bolgheri rosso come il migliore per rapporto prezzo-qualità, a quello a Montecucco dove la regola numero uno è frutto e bevibilità; I Vini di Nozzole e della Tenuta Cabreo sono espressione di autentica eleganza e longevità, la nuova azienda di Vigna a Porrona in Maremma sarà il futuro da non perdere di vista. La cena in villa ci ha visti ospiti di una esemplare e aggiungerei magistrale interpretazione della cucina chiantigiana, dai magnifici salumi di Cecchini ad uno straordinario ragù di Chianina, dalla cacciagione (anatra e pollo ruspante) arrosto con patate sino ad un gustoso Tiramisù zabaione di Vin Santo Nozzole Riserva ’96.

Un grazie di cuore a Graziella e a Mario, se questa giornata rimarrà memorabile è anche grazie alla loro cura e dedizione. L’indomani di buon ora ricca colazione e partenza per Montalcino, qui guidare è divenuto entusiasmante lungo le più belle colline del chianti sino ad arrivare dove l’emozione diviene fibrillazione e dove lo stupore lascia spazio alla coscienza che qui a Montalcino si vive su di un altro pianeta tanto lontano dalla nostra quotinianità tanto vicina ai confini di tutto mondo.

La tenuta La Fuga non è grande, anzi tutt’altro, a vederla così incastonata tra le vigne di Antinori a Pian delle Vigne, di Castello di Camigliano e Frescobaldi vien da pensare quale strenua lotta abbia dovuto affrontare per resistere alle tentazioni di voracità di questi colossi, ma qui la terra più che un valore economico assume un valore talmente empirico che le poche bottiglie qui prodotte rendono testimonianza di un patrimonio culturale e morale unico ed irripetibile più che di uno spirito imprenditoriale.

La Cantina è un piccolo gioiello tirato a nuovo ricolmo di Tonneau; si possono ammirare a riposare le annate 2004, 2005, 2006, 2007 di Brunello e le loro riserve in una armonia di legni francesi di primissima qualità sovrapposti ed incastonati in piccoli anfratti al buio ed alla frescura del seminterrato. Il Brunello Riserva 2003 Le Due Sorelle assaggiato rimarrà vivido nella memoria per la incomparabile eleganza che esprime con questo vino il sangiovese grosso. Un giri in giro per le vie ilcinesi ci ha condotti all’Osticcio, antica osteria, l’unica a Montalcino a poter vantare una proposta di vini straordinariamente ampia e profonda (nelle annate) con vini provenienti da tutto il mondo, segno di grande intelligenza e voglia di confronto, dura da venire condivisa qui a Montalcino.

Un pranzo fugace, a parlar di vigne e vini dell’areale e di tutto quello che il mondo del vino deve mettere in atto per non perdere contatto con l’appassionato di turno, insomma un merito immenso alle Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari che ci hanno concesso questa due giorni entusiasmante e senza remore un accorato stimolo nel continuare a fare di queste iniziative il cuore del nostro modo di vedere il lavoro di comunicatori del vino: “Amici di Bevute” continua a guardare lontano, oltre, sempre.

We speak Metallica: ovvero 5000 visualizzazioni in 10 ore e 4 video nella top 10

Prometto che poi per fortuna o per disgrazia ritorno a parlare di vino e cibo ma volevo solo cogliere l’occasione per salutare le migliaia di metal kid che ieri hanno portato i miei video fino al 58esimo posto MONDIALE dei video più visti su YouTube (mi gira ancora la testa) e addirittura 4 video nella top 10 italiana del giorno. Mai lo avrei pensato! Volevo solo, come molti di voi, rivivere per qualche secondo la magia di uno dei più bei concerti metal di tutti i tempi. E l’effetto nostalgia è stato davvero forte, a quanto pare. Soprattutto mi avete fatto ringiovanire sul serio con i commenti, in gran parte da nick con il suffisso -90, -85, -94 (quindi potreste quasi essere miei figli! spero non tutti).

I commenti sono stati praticamente di 3 tipi:

  1.  CaXXo c’ero anche iooooooo! (é vero, eravamo oltre 25 mila e uno su 5 ieri si è rivisto il concerto sul Tube, gran cosa Internet! Molti di voi erano nel mezzo del pogo dall’inizio alla fine, ho una sola parola: EROI! e anche un’altra parola, ovvero INVIDIA! )
  2. CaXXo, Porca PuXXX non c’ero (e via moccoli) non mi perdonerò mai o (variante) non perdonerò mai XX o YY perchè non c’ero per colpa sua (obbiettivamente per chi non c’era è stata una tragedia e ora sapete anche cosa vi siete persi,oltre qualche amicizia, ma dai che hanno detto che tornano in inverno per farci sentire Death Magnetic!)
  3. Ma che caXXo sono ‘sti video sul vino? Dacce er metallo!

Ecco, approfitto di nuovo del Tube per rispondervi con questo video in cui saluto tutti e vi invito, se casomai vi interessessasse, a seguirvi per un pò e provare a leggere in qua e là questo blog. Spero sempre di parlare di vino in maniera più semplice diretta e “rock” possibile. In effetti ci sono stati anche una decina di commenti che dicevano solo questa parola, “rock”, appunto, lo prendo come un consiglio.Forse ancora non avrò imparato a “speak Metallica” anche per il nettare di bacco, ma sappiate che ci sto provando!

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We Speak Metallica: grazie dei commenti
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Sogno di una notte d’Estate da Burde, venerdì 1 agosto cena degustazione con i Maghi Incartati

E chi lo dice che l’estate è un periodo poco interessante? A Firenze è tutto un fiorir di locali e proposte sempre nuove e intriganti.

Non ci potevamo tirare indietro e vogliamo proporvi questa nuova esperienza ovvero una cena completa da Burde dall’antipasto al dolce con abbinamenti di vini curati dal sottoscritto (bianchi, rosati, rossi e dolci) e animata e coreografata dalla compagnia dei Maghi incartati che vi farà vivere una cena dentro un

Sogno di una notte d’Estate

amori e tradimenti in estate e altri momenti dell’anno

antipasto stuzzicante
annaffiato con il potente succo che scioglie i cuori più recalcitranti

primi piatti, primi dissapori:
“tu non mi ami più altrimenti soffriresti quanto soffro io per la paura che tu non mi ami più”

ma il piatto forte è:
scoprire tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso quando ormai è troppo tardi

contorni
di segreti conditi all’agro della menzogna

caffè e amaro
della gelosia, melodramma o commedia all’italiana

il tutto rigorosamente condito con gli scherzi genuini di Oberon e del suo fedele Puck

Vini in abbinamento Bolgheri Arioso 2007 (Sauvignon e Viogner, Campo alla Sughera), Albia Ricasoli Rosato 2007 (Sangiovese), Acquagiusta Tenuta La Badiola Maremma IGT 2006 (Cabernet Merlot Syrah), Ormato IGT 2004 Fattoria la Presura (Greve in Chianti, Sangiovese e Merlot) e come dolcezza finale Granello IGT Ricasoli (Traminer aromatico passito).

Se siete tipi sportivi e curiosi (e ovviamente GOLOSI) è il momento di dimostrarlo, vi aspettiamo venerdì 1 agosto dalle 20:30 (puntuali!) da Burde…non vi promettiamo il Bardo in persona ma una serata diversa questo si!

Costo serata cena, spettacolo e vino: 35 euro. Prenotazioni a info[chiocciola]daburde.it

Due parole di presentazione sui Maghi Incartati:

Maghi Incartati” associazione per la diffusione di arti e mestieri, si occupa da anni di teatro, teatro ragazzi, teatro di strada, arti circensi, animazione e formazione. Collabora con artisti internazionali su progetti di spettacolo e installazione di opere contemporanee, come la “Machine a tartiner la Nutella” realizzata da Henry Gallot Lavallèe, che ha partecipato alla Mostra di macchine teatrali “Le Grand Repertoire” di Parigi. Attualmente l’Associazione ha realizzato con giovani attori fiorentini, nell’ambito del progetto “Teatro Libero d’Assalto”, la performance di strada “Oggi le comiche”, brevi e improvvisi sketches teatrali, ispirati al cinema degli anni ’20, che hanno preso d’assalto le strade e le piazze di Firen

Video Rece Metallica a Bologna: ecco perchè il metal è morto (ma lo amo ancora con tutte le forze)

Vi prego non fraintendetemi, non sono qui a scrivere che il concerto non è stato bello perchè anzi è stato allucinantemente intenso con tratti di pura estasi e punte di deliziosa malinconia miste ad esaltazione pura: insomma uno dei più belli spettacoli cui abbia mai assistito, con un palco enorme e uno schermo grande come mezzo campo da calcio in verticale che sparava nel buio ogni dettaglio, sottolineato da un regista in stato di grazia (di meglio solo i Sepultura di Roots a Roma di supporto agli Slayer e Sex Pistols e gli stessi Metallica nel 1991 al Monsters di Reggio Emilia di supporto – LOL – ad AcDc e i Queensryche di Sister Mary, vero Carlo?).

Già appunto il 1991. Era l’anno dei miei 18 anni e uscì, almeno da noi, in sordina il 45 giri (ancora niente CD per me ancora) di Enter Sandman e di lì a poco i Metallica avrebbero mostrato al mondo (e ai metallari) che il metal poteva essere l’unica e la vera lingua del rock. In pochi mesi riuscirono a riassumere tutto quello che le altre band avevano solo accennato e ne fecero un capolavoro di disco che rimarrà per sempre scritto sulla lapide del Metal (e tatuato per l’eternità sul braccio destro del Rock).

Stanotte è stato sotto gli occhi di tutti che i Metallica (nomen omen) sono il Metal personificato. E quindi sono la tristezza e l’incomprensione del metal kid “diverso” dai coetanei discotecari che si sente alla deriva, sono le tendenze suicide e depressive che accompagnano la nostra adolescenza (e stanotte c’era Fade to Black a ricordarcelo), sono i nostri amori, le nostre notti a ballare abbracciati, le nostre scelte “importanti”, il nostro cavallo di battaglia con la chitarra (e stanotte c’era Nothing Else Matters ), sono la nostra rabbia e l’aggressività verso un mondo che non ci piace (e c’era No Remorse a incitarci, “war without end“), sono la paura e il rifiuto della guerra (e c’era One a riesplodere nel cielo ancora una volta con la sua landmine) sono la nostra paura del buio e il fascino che ha su di noi la notte (exit light, enter night), sono quello che spesso non riuscivamo a dire al prossimo, ovvero So (fucking) what? Ok, poi c’era pure Master e Master of Puppets era ed è MASTER e basta.

C’era stanotte pure The Four Horsemen che all’epoca (con lo zampino di Mustaine) era un vero inno. Adesso c’è The Little Horseman ed è un body da neonato da 25 euro offical merchandise che ho comprato per mio figlio con la scritta sotto “Gather round young warrior now“. E’ solo una mia impressione oppure le magliette per bimbi sono comparse solo negli ultimi anni ai concerti metal? Dove erano 15 anni fa? Non è che per caso il popolo del metal ha fatto il giro di boa e ce ne stiamo lì a fissare sempre il solito periodo della nostra vita? E che magari siamo sempre i soliti ad ascoltare questa musica? E che forse, dico forse, ogni potenzialità più alta raffinata e artistica di questo genere è già stata sfruttata e immortalata nelle tracks dei dischi dei Metallica?

Si lo so, ho scoperto l’acqua caldo ovvero che il metal è un dinosauro sempre antico ed estinto ma come i veri dinosauri anche sempre maestoso e affascinante e sarebbe sciocco aspettarsi che si evolva in qualcos’altro.

Epperò mi posso dire fortunato di essere stato adolescente (e ora adulto) con loro, James, Kirk, Lars, Cliff e Jason.

Poteva andare peggio.

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Seek and destroy – ultimi 3 minuti concerto
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Metallica a Bologna: per una sera ho 20 anni di meno, thrashing all around, acting like a maniac, whiplash!

Magari non avrò il fisico per pogare tutte le due ore ma ho appena letto la scaletta probabile del concerto di stasera dei ‘Tallica a Bologna, Arena Parco Nord e ho avuto un tuffo al cuore. Mi spiace un pò che continui l’ipera di rinnegamento di due album comunque importanti come Load e ReLoad (che a me come a tanti fan con le fette di prosciutto sulle orecchie sono anche piaciuti) ma i brani che sono in programma sono quanto di meglio possa chiedere a Lars & co. Per non parlare del finale con Last Caress e So What che mi fanno ripensare al Gods of Metal (anzi Monsters of Rock) 1991, un’ora e mezza di pura energia distillata tra i Queensryche e gli Ac/Dc (e i Negazione in apertura!!!) con appunto Last Caress e So What in chiusura, praticamente i soli 6 minuti in cui in quell’estate non ero depresso e triste e malinconico perchè la mia ragazza di allora (forse il primo grande amore) mi aveva mollato a metà agosto mentre ero in vacanza in Corsica. E nelle prime file c’era pure una biondina che le somigliava, insomma l’apoteosi!

Già poi quel giorno c’erano pure i Negazione ad aprire le danze sotto il sole (vedi foto di repertorio) …e questa canzone addirittura immortale (“Parole”):

Parla con le tue parole
parlami con le parole
bagnate dai ricordi
stralci di vita impregnati dai sogni
mani nel vuoto mentre gli occhi pensano…

Parla dei gesti e dei volti
parla dei giorni vissuti
che hai davvero incontrato
ridi dei pianti e guardi nel cielo.

Cerca la fine del vento nel sorriso di un nuovo giorno
Parla, parlami ancora
con parole di sabbia
io sono qui ad ascoltare i tuoi sguardi.

E che ci si abbina ad una giornata come questa? Ora vediamo ma mi sa che sulla infame piadina a 5 euro con salsiccia e peperoni e cipolla grigliata meglio di una Beck’s si trova poco…cmq se siete in zona vediamoci nel pogo!

Disclaimer: il blog sarà pure stanco, ma mi arrivano accrediti per i concerti tipo questo…e non perchè sono “solo” un sommelier!