Non è facile ma metti una sera a cena in cui devi provare dei piatti con un
o chef cuoco(le mie cene preferite…) e inizia con VillaRosa di Gambelli 2006 e Riserva 2003, stùccati e stupisciti (non sempre positivamente) con questo vino qui, e approda infine a questo Cannonau “arcaico” che appena lo versi nel bicchiere ha quasi la CO2 di un Lambrusco. Ovviamente non sarà facile trovare qualcosa da abbinarci perchè ci sono vini che davvero trasmettono emozioni e non si prestano alla tavola, per lo meno ad una tavola convenzionale…
Bevute
Il Sagrantino di Montefalco come dovrebbe essere: Paolo Bea e il suo 2003 (bott. 400 di 8673)
Negli ultimi anni grazie alle tante occasioni pubbliche e concorsuali che ho avuto per degustare i Sagrantino di Montefalco nella bellissima città umbra e in vari altri posti d’Italia ero sempre rimasto colpito da questi vini ma in qualche modo ne avevo quasi sempre e solo percepito la grandezza senza mai riuscire a dire “eccoci”.
E il Riesling (tedesco) dell’anno 2007 è…
L’autorevole rivista tedesca Weinwelt, una di quelle fissate con le classifiche in puro stile anglosassone, dopo aver pubblicato la lista dei migliori Riesling sotto i 15 euro, conclude l’anno con la classifica dei migliori Riesling Qmp ovvero quelli ottenuti senza aggiunta di zucchero, quelli insomma corrispondenti ai nostri DOCG, i più preziosi e famosi al mondo.
Lista interessante e dettagliatissima, che evidenzia ancora una volta come in Germania a dettare le regole non sono gli enologi, i blasoni o le tecniche di cantina, ma davvero il terroir e la zolla di terreno da cui derivano le uve, in un contesto dove l’uomo può solo rovinare ciò che l’ambiente e la natura. Nello stesso numero, bella la sezione sui KultWeine con 21 vini in rassegna di cui 12 Francesi, 6 italiani e 3 spagnoli e tra gli italiani…
Bon Jovi vuole il Mouton Cadet, meno male che Diana Krall beve Isole e Olena! E voi che vino vi portate in tournèe con la band?
Non ci sono più le rockstar di una volta, pare…leggendo Tyler e seguendo i link dal suo blog si scoprono vizi enoici di cantanti e band più o meno famose. E se non ci possiamo stupire che Elton John è molto preciso nella descrizione delle AOC francesi da cui vuole un vino, fa impressione leggere che uno dei miei miti giovanili, ovvero Jon Bongiovanni, richieda assolutamente in camerino il Mouton Cadet, ovvero il Santa Cristina di casa Rothschild…
Il Re del Mosto di Giulia Graglia e Matteo Codrino (seconda e ultima parte) : dalla vita di “Braida” alla leggenda
Finalmente ecco la seconda e ultima parte del bel documentario in anteprima assoluta che Vino da Burde regala ai suoi lettori, l’opera “prima” di Giulia Graglia (regia e interviste) e Matteo Codrino (fotografia e direzione artistica) che racconta “la vita del produttore di vino Giacomo Bologna, detto Braida, attraverso il racconto di parenti ed amici che a più di quindici anni dalla morte ricordano l’uomo, l’artista e la sua barbera…“.
“Aria” nuova per Firenze: Marco Stabile e il suo “Piccione in tre cotture”…per tacer del Maialino morbido croccante…
Non mi capita spesso purtroppo di cenare fuori ma cerco sempre di far sì che siano occasioni particolari. L’altra sera, poco prima di capodanno, finalmente trovo il tempo di provare la cucina di questo fenomeno di cui tutti (compreso me…) parlano benissimo sperticandosi in elogi e incoraggiamenti. Perchè è giovane, ha studiato dal Romanelli, è seguito con interesse da Aldo Fiordelli, invita in cucina gli studenti dell’Alberghiera, allestisce foodshow divertenti e stuzzicanti, perchè è sempre disponibile e costantemente alla ricerca di nuove idee, sapori e sopratutto di quell’indefinibile equilibrio tra tradizione e innovazione che molto più che altrove, a Firenze non solo è difficile da trovare ma viene quasi sistematicamente boicottato dai fiorentini stessi, atavicamente legati alle solite proposte a tavola e ostili al cambiamento, anche se è in meglio… (altro…)
Una sola domanda: ma Del Noce doveva proprio brindare al 2009 con il Dom Perignon in diretta Rai1?
Vero che siamo ormai il primo paese al mondo per consumo di Champagne ma brindare davanti alle telecamere di Rai1 con un Dom Perignon in bella mostra mi pare un pochino fuori luogo…e chi lo ha pagato, di grazia? Qualcuno dell’Alitalia? O qualcuno dei disoccupati migliaia che ci sono nuovi da domani? Davvero brutto, e lo dice uno che al Dom Perignon ci tiene…speriamo almeno che l’abbiano pagato non più di 89,90 euro…
Aggiornamento video 3 Gennaio 2008:
ecco il video “incriminato” (nel frattempo è partita una indagine dell’Autorità Garante per il Libero Mercato per pubblicità occulta”:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=bUwJKplP2Fk&feature=related[/youtube]
Siete ancora in tempo! Suggerimenti per il cenone (a casa) last minute da Italo Bassi (Pinchiorri), Marco Stabile (Ora d’Aria), Elisa Ruggi (q.b.)Marco Baldesi (Santo Bevitore)…e Burde!
Vi segnalo per gli irriducibili dell’ultima ora per la spesa del cenone di capodanno uno speciale 4 pagine oggi in edicola su Il Giornale (consultabile anche online) con ricette e vini in abbinamento, il tutto a cura della nuova e giovane ristorazione fiorentina di qualità (si ok meno uno…). E adesso smettiamola please di dire che a Firenze non si muove nulla e che i giovani nella ristorazione non si vedono!!!
A pagina 10 trovate ricette consigli al volo (di seguito un pò di ricette al volo): (altro…)
Top 10 2008 Vini da Burde – Top Ten Tuscan Wines 2008
Ormai sono irrimediabilmente assuefatto dalle classifiche e dato che sono l’unico in Italia cui piace perfino quella di Wine Spectator mi sono deciso a fare la mia, ma non come quelle sempre interessanti e curiose di Aristide (dove sono gli assaggi del 2008!?) e di Lizzy e i suoi “best wishes” dell’anno ma la classifica secondo i clienti di Burde: le bottiglie che sono piaciute di più e che hanno riscontrato il maggior successo di pubblico, in termini di banale numero di bottiglie vendute ma anche di soddisfazione. (altro…)
Sangiovese, ma di cosa “sa” esattamente? Profilo organolettico del Vitigno dell’Anno (horribilis)
Siamo tutti bravi a dire che il Sauvignon profuma di bosso, che il nebbiolo ha la rosa, che il Gewurztraminer ha il lychees ma se a bruciapelo vi chiedessero come fare a ricoscere dal profumo il Sangiovese (nella foto) in un vino da dove partireste?
Si è da poco concluso il Terzo Simpostio Internazionale ARSIA e sul web si trova già molto materiale interessante (vi segnalo questo dettagliato report in tre parti di Camilla Guiggi per AIS Lombardia, primo, secondo e terzo) ma non c’è stata una vera e propria sessione su questo argomento invece carissimo a noi sommelier…impegnati in concorsi o meno.
Di seguito trovate alcune mie considerazioni, riferite per ora solo all’aspetto olfattivo, vediamo se riusciamo a integrarlo un pò tutti insieme! Anche perchè una identità del Sangiovese, anche solo Toscano è ben lungi dall’essere trovata e non è neache detto che sarà mai trovata vista la sua capacità di leggere il terroir e svilupparsi in maniera molto differenziata, anche solo in un areale ristretto come può essere ad esempio il Chianti Classico. Ma proviamoci lo stesso! (altro…)