Bevute

Assaggi di vino distillati con punteggio, spesso con video degustazione

La meglio gioventù fiorentina del vino al Golden View per le Sorgenti del Nebbiolo: GranBussia Conterno sopra tutti

Foto di gruppo (e qui insieme a tutte le altre foto) per alcuni dei giovani imprenditori che stanno cercando di cambiare il destino del vino a Firenze, investendo in qualità, servizio e , visto stasera, in relazioni e diffusione di contatti amicizie e conoscenze, quelle vere, mica quelle di Facebook!

Fu così che per la terza volta (puntata numero 1 a Vallina, puntata numero 2 al Nobilis ) Filippo e Christian della Fattoria Le Sorgenti (quelli che non c’entrano nulla con il sangiovese secondo un certo solone) hanno radunato la solita banda più invitati speciali per una serata tutta dedicata al Nebbiolo e al Piemonte.

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La migliore risposta alla (presunta) crisi: la Toscana la sua Eccellenza di Vino al Grand Hotel, e ricordiamo che crisi in cinese si scrive come “opportunità”

Notazione filologica (da Yahoo Anwers: In cinese, la parola opportunità viene tradotta “ji hui” 机会, mentre la parola crisi si traduce “wei ji” 危机. Viene utilizzato lo stessi “ji” (机): la parola “crisi” viene formata da 2 caratteri che significano rispettivamente  危 pericolo e 机 opportunità).
Non sono mai obbiettivo quando parlo della mia regione ma uscendo dal Grand Hotel oggi dopo 8 ore di assaggi, discussioni, confronto e ritrovi con amici/clienti/produttori/fornitori/rappresentanti/forumisti/blogger/giornalisti/vips e vids il responso davvero non può ch essere molto positivo. Innanzitutto l’ organizzazione AIS Toscana  e Grand Hotel e Delegazione AIS Firenze (in cui non ho partecipato affatto quindi non mi voglio prendere meriti non miei!) decisamente all’altezza, ambiente e clima perfetti (vedi foto), affluenza notevole (2mila persone mi sembra)  ma mai troppa calca, sommelier gentilissimi e disponibili, luci giuste, orario di apertura allargato (10-20!) e capace di soddisfare le esigenze di tutti, nessun vino finito anzi tempo (si okkei il Vin Santo Avignonesi ma si può capire!!!) e percorso chiaro in ordine alfabetivo e volantino chiaro e utile.

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Insomma ‘sto maiale con lo Champagne come andava? Gosset e Stinco al forno proprio male no…

Scusate le immagini trash del ventricino di maiale bollito (uno dei pezzi pregiati del quinto quarto toscano) ma in giorni di crocifissione del maiale come questi ci pareva doveroso rendere giustizia ai nostri pregiati maialini e alle loro carni. E ieri l’abbinamento un po’ stridente del titolo della serata, Maiale e Champagne, è stato verificato in tavola con un successo strepitoso! La serata si è svolta attraverso 5 champagne, uno spumante un po’ particolare (Lambrusco IGT) e un Beerenauslese dal Nahe e devo dire che gli abbinamenti che hanno fatto furore sono stati almeno due ovvero lo  spettacolare ventricino di maiale con il Lambrusco Otello Nero di Ceci (che nero lo era davvero, pareva un Pingus nel bicchiere!), pari per intensità, per avvolgenza, per persistenza con il vino capace di pulire la bocca e renderla disponibile al boccone successivo in un attimo. Mentre per lo stinco al forno sua maestà Gosset (piccola grande maison depuis 1584, urka!) e il suo Grande Réserve si è dimostrato sul serio un piccolo grande Krug sullo stinco al forno e patate. Gli altri piatti… (altro…)

Più Masseto per tutti gli italiani, assicura Leonardo Raspini! E si prende un grande impegno…

So che suona terribilmente (eno)snob ma questo vino qui accanto per la qualità e il prestigio che si porta dietro, lo si trova ancora a giro a prezzi non iperbolici. Situazione però che sembrava destinata a cambiare per sempre dopo l’annuncio in pompa magna che una parte delle assegnazioni sarebbe stata gestita dagli odiati francesi negociants alla Place de Bordeaux. Qui dalle mie parti poi il Masseto è sempre arrivato con il contagocce e nel 2005, non è proprio arrivato!

Per cui avendo Leonardo Raspini a disposizione, non mi sono lasciato sfuggire l’occasione per chiedergli se ci sarà davvero così poco Masseto per noi in futuro…(clicca su continua per l’intervista)

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Il caldo dà alla testa ai Tedeschi? “Sind wir eine Rotweinland?” Ovvero, la top 200 dei vini rossi di Germania (e pure i migliori Barolo 2004 e Barbaresco 2005…)

Come sapete ogni tanto leggo qualche rivista tedesca di settore (vino, del resto rimande il nostro secondo mercato mondiale…) e mi piace leggere cosa pensano di noi e dei nostri vini. Ma altrettanto interessante è leggere cosa pensano dei LORO vini. In genere, molta sottovalutazione delle proprie storiche ricchezze (Riesling e vini dolci in genere, rossi leggeri e beverini a base Trollinger, la nostra Schiava altoatesina) e sopravvalutazione dei rossi di una certa eleganza e struttura.

E questo spiega il grandissimo sforzo ogni anno nel produtte Pinot Nero (pardon, Spaetburgunder!) e altri vini rossi vi assicuro il più delle volte dimenticabili e pretenziosi. Ma se sul versante Pinot Nero qualcosa sembra muoversi (specie nalla Ahr dove ormai lo standard del Pinot Nero ha raggiunto e spesso superato il nostro Alto Adige), sugli altri rossi si è rimasti quasi solo alle buone intenzioni. E invece secondo molti valenti sommelier e critici sono concordi sul penultimo WeinWelt che la strada è ormai spianata…ed ecco fatta la classificona del 200 migliori vini rossi tedeschi.

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Brunello di Montalcino Schiena d’Asino 2001 Mastrojanni

Una delle sorprese della serata con un naso chiuso di ciliegia e fragola e un sottobosco e un animalesco abbastanza evidenti. Con il tempo evolve su note di tartufo, leggero goudron e bellissime note sotto spirito. In bocca è giovanissimo e pimpante, pare di 5 anni meno, vivo e mordace con tannini vispi ma nobili.

Davvero sorprendente per vitalità, avrà un radioso futuro e anche il naso si ricomporrà con gli anni.

Clicca su continua per il video della degustazione:

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Brunello di Montalcino 2003 Mastrojanni

Dolce, rotondo, morbido: ecco tre aggettivi che nei brunelli 2003 abbiamo sentito di rado specie se ci aggingiamo anche le grandi doti di acidità e mineralità di questo vino che sa farsi bere adesso benissimo e senza rimpianti, giunto com’è in una fase di maturazione impeccabile e accattivante (la stessa acidità che lo rende bevibilissimo non ne avrà ancora per molto). Se dovete bere un 2003 oggi, non andate molto lontano da questo Brunello, è davvero in forma super. Naso di fragola, marmellata di lampone e tabacco dolce, spezie balsamiche appena accenntate e leggere tocco sapido.

Clicca su continua per il video della degustazione:

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VinPepato delle Crete di Giovanni de Munari

Ecco un elisir a base sangiovese che ci permette di riscoprire una ricetta del 1700.
Oggi è un liquore caldo (25%) , dolce e amaro ottimo a fine pasto ma che con le sue note di ciliegia, di china, di arancia candita e di chiodi di garofano in realtà spazia come abbinamenti dal mallegato pisano con uvetta e sangue di maiale ai dolci senesi più tipici, ricciarelli in primis.

Qui trovate il servizio completo con interviste ai produttori durante la presentazione alla Stampa svolta il sabato 15 Novembre ad Asciano.

Clicca qui sotto per la degustazione del VInPepato.

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Forza Viola ora e sempre, Kurt Hamrin e il vino del Mitico 7 intervistati da Burde!

Sapete quanto ci teniamo alla Viola e l’amore viscerale per la nostra squadra, però non si può dire che ci abbia regalato tante gioie soprattutto alla nostra generazione nata e cresciuta con il meglio secondi che ladri (sappiamo solo ora quanto era vero) del campionato 1981-82. Ieri sera da Burde apparizione di un grandissimo della storia del nostro piccolo calcio, Kurt Hamrin in persona con il suo vino, il Mitico Numero 7 con tutta la famiglia e il direttore commerciale della tenuta Sant’Appiano di Barberino Val d’Elsa dove producono un succulento Sangiovese un pò internazionale ma godibilissimo e dal rapporto qualità prezzo interessante. (altro…)