Continuiamo a presentarvi le aziende che il prossimo 23 giugno animeranno la serata (e nottata) a Villa Bardini . Per ciascuna, pubblicate anche su FirenzeSpettacolo cinque domande su il vino e il momento che stiamo vivendo e ovviamente qualche dritta per i prossimi mesi! Dal Veneto uno dei fenomeni degli ultimi dieci anni ovvero l’Amarone di Masi, che non vi aspettereste mai di trovare in un festival estivo ma del resto non potete ancora conoscere la ricetta del Mojito con il Recioto della Valpolicella!
Da che cosa o da chi va salvato il vino?
1 – Il vino deve essere salvato in primo luogo dalla campagna di demonizzazione in corso, che mira a ridurre drasticamente, se non ad eliminare del tutto, il suo consumo fuori casa.
Ovviamente siamo fautori anche noi di un consumo a basso rischio, ovvero di una quantità limitata di alcol, da assumere in tutta sicurezza, senza incorrere nel pericolo di conseguenze negative sul piano sociale e sanitario.
Questo però non vuol dire annullare il consumo di un prodotto che è un caposaldo della cultura, oltre che dell’economia, del nostro Paese. Come indicato da numerose ricerche scientifiche, bere vino con moderazione (ovviamente da parte degli adulti e non dei giovani che non hanno raggiunto la maturità fisica) può essere parte di una dieta equilibrata con conseguenze benefiche per la salute: i suoi effetti come cardioprotettore e antiossidante sono infatti noti da tempo. Non dimentichiamo, poi, che le statistiche ci dicono chiaramente che la maggior parte dei famigerati incidenti del sabato sera sono da attribuire non al vino, bensì al consumo di superalcolici, spesso associati a sostanze stupefacenti.
2 – Il vino deve essere salvato anche dalla banalizzazione, ovvero dal consumo senza cultura, che non tiene conto dei valori di storia, di tradizione e di territorialità legati a questo prodotto. E’ proprio il consumo senza cultura che spesso sfocia nell’abuso.
Ormai il rosso in frigo comincia a non essere più un tabù, quali consiglieresti e perché?
Siamo d’accordo che sia tempo di superare i divieti assoluti imposti in passato: no al rosso in frigo, no al rosso con il pesce ecc. Su queste premesse, abbiamo recentemente proposto una reinterpretazione moderna di un tradizionalissimo rosso veneto, il Recioto Masi, in una versione non solo fredda ma anche… con ghiaccio. Si tratta del “Mojito degli Angeli”, un cocktail inedito davvero speciale, con cui vorremmo valorizzare e far scoprire anche ai giovani un vino dolce straordinario, prodotto con uve appassite fin dai tempi degli antichi romani, ottimo con i dessert, ma anche abbinato ai formaggi, che ha dimostrato grande versatilità nell’ultima nostra interpretazione.
Amabile degli Angeli Recioto Classico di Masi, rhum, soda, zucchero di canna, lime e ghiaccio tritato sono gli ingredienti. Non chiedeteci però le dosi perché sono un segreto dell’ideatore, il barman Davide Vergine…
Un abbinamento insolito con un piatto al ristorante che dovremmo provare
Suggeriamo una tagliata di tonno appena scottata con il nostro Rosso Toscano: il Poderi del Bello Ovile di Serègo Alighieri. L’abbinamento è ottimo, e il vino davvero speciale: è prodotto a Cinigiano, ai confini con Montalcino, dai Conti Serègo Alighieri, discendenti diretti del Poeta Dante. La collaborazione di Masi con i Conti è ormai di lunga data ed abbiamo voluto sostenere anche il ritorno della famiglia in Toscana, che è avvenuto proprio con questo progetto vitivinicolo.
Il più bel luogo dove vorresti che fosse bevuto un tuo vino in questi mesi (e non è detto sia a tavola…)
Più che il luogo, è la compagnia che conta. Provate il nostro Amarone Classico Costasera in un’occasione speciale con una persona speciale…
Vini in Degustazione
- Recioto Amabile degli Angeli Valpolicella Classico DOC 2006
- Gewuerztraminer Bossi Fedrigotti Trentino DOC 2009
- Campofiorin Masi IGT Veneto 2007
- Costasera Amarone Classico Della Valpolicella Masi DOC 2006
- Poderi del Bello Ovile IGT Toscana Rosso Serego Alighieri 2007