Un classico e intramontabile Barolo de La Morra, tradizionale assemblaggio che riesce a mettere in evidenza il carattere fruttato rotondo e saporito dei Barolo di questo comune. La famiglia Brandini è tra le poche e tra le prime a proporre un Barolo biologico e la fragranza e la piacevolezza del frutto sembrano in effetti avere una marcia in più con una continua sottolineatura del bel fruttato di bosco, confettura di fragole e lamponi e le note balsamiche di incenso rose e lavanda a rincorrersi nel naso.
Biodinamica e vini naturali
Oro di Caiarossa Igt Toscana 2014
Ecco un passito che nasce con la voglia in realtà di essere un muffato quando le circostanze lo permettono…e in questa 2014 con una vendemmia condotta a metà novembre su uve sane, ben passite c’erano anche tracce importanti di muffa nobile. Protette da una comunità di poiane che tengono lontani i volatili e recenti che le nascondono a cinghiali e caprioli le uve di petit manseng biodinamiche di Caiarossa portano ad un vino ambrato con note invitanti di frutta secca come albicocche e agrumi ma sempre punteggiate da pepe bianco, iodio e note ferrose classiche dei muffati a riecheggiare sauternes e vini simili.
Brandini Barbera d’Alba DOC Superiore Rocche del Santo 2016
Tra i vigneti di proprietà della famiglia Brandini c’è anche un ettaro scarso a Barbera che viene dedicato a questa Barbara d’Alba Superiore che prende il nome dal toponimo Rocca del Santo. Il vino è ricco e intenso come si confa alla tipologia e il profumo fruttato di bosco è intenso e cangiante con una bella nota ricca di spezzatura naturale che va dalla vaniglia al pepe passando per note mediterranee di macchia e tocchi balsamici.
Brandini Le Margherite Langhe DOC Arneis 2016 Biologico
Il caro vecchio “arnese” piemontese bianco sta crescendo moltissimo nella considerazione di appassionati e sta diventando uno dei bianchi più ricercati d’Italia suscitando reazioni sempre più positive. Ben diverso dal vicino Roero Arneis, l’Arneis nelle Langhe ma meno acidità incalzante ma uguale capacità di sedurre con note floreali fruttate e speziatura delicata, tra iris, biancospino, anice e tocco di vaniglia ed erbe aromatiche.
Voltumna Zeno Toscana IGT 2015
Il vino più conosciuto di Voltumna è questo “Zeno”, nato nel 2010 per voler unire sangiovese e pinot nero vinificati separatamente. Ma il risultato non era molto convincente e quindi Marzio ha pensato di invece di operare un taglio a livello di vino di cominciare ben da prima a unire le due varietà in maniera sinergica. Utilizzando la differenza di età di maturazione delle due uve si decide di vendemmiare il pinot nero nel suo momento (in genere fine agosto, quasi un mese prima del sangiovese). A fine fermentazione del pinot nero si raccoglie sangiovese in leggero anticipo su maturazione completa e lo si fa partire nel pinot nero a fine fermentazione.
Pergolaia IGT Toscana 2013
Il vino d’ingresso alla tenuta di Caiarossa è quanto di meglio si possa trovare per capire l’approccio seguito in azienda ovvero la volontà di unire la tradizione toscana con lo stile bordolese in una maniera originale rispetto alla vicina Bolgheri. Al di là della pratica biodinamica, spicca in questo Pergolaia 2013 (annata attualmente in commercio, quindi con molto tempo in bottiglia rispetto a vini simili) la freschezza e la piacevolezza del sangiovese appena addolciti dalla morbidezza del merlot e la spaziatura del cabernet franc che tolgono la punta di leggero amaro che a volte in sangiovese di queste zone costiere può mantenere.
Voltumna RiservaQ IGT toscana 2012
Il sangiovese “Querciolo” affinato una anno di più in legno e bottiglia in purezza rappresenta la sfida più importante di Voltumna su questa varietà fondamentale. Per trovare la massima espressione territoriale si porta maturazione del sangiovese fino alla prima settimana di ottobre, è sangiovese che cresce in luogo particolare umido in zona detta “buca” con molte nebbie e muffe nobili che spesso crescono sugli acini. Per questo vino non viene fatta selezione lieviti interni ma si cerca di far partire fermentazione del Querciolo con lieviti di buccia, molto più variegati di quelli in cantina i quali lieviti vengono fermati con zolfini e solforosa somministrata prima che parta fermentazione spontanea.
Voltumna Pinot Nero IGT Toscana 2013
La voglia di pinot nero è sempre stata grande a Voltumna e infatti le vigne sono del 2005. L’idea per questa etichetta, che è il pinot nero più importante sopra il Silene, espressione più semplice, è di realizzare un pinot nero gastronomico e di struttura usando vinificazione in acciaio e poi passaggio in legno. Inizialmente l’idea era di rimanere più leggeri ma un provvidenziale incidente di vinificazione ha fatto finire dei raspi nella fermentazione che hanno prodotto una bella struttura senza pesantezza e tannini legnosi, soprattutto perché rispetto alla Borgogna qui il raspo significa e matura in maniera completa.
Voltumna Pinot Grigio IGT Toscana 2015
L’annata calda mette alla prova Marzio e Voltumna su questo vino e questa uva così importanti per l’Italia del vino nel mondo. Il consueto stilema del pinot grigio viene del tutto abbandonato con una vinificazione molto semplice ma senza estremismo tecnico. Non è mai stato dato troppa rilevanza al bianco in Toscana in genere. Vinificazione in acciaio, poca macerazione ma uva molto matura grazie a biodinamica garantisce succo e saporosità.
Voltumna “Marcello” Rifermentazione Ancestrale 2014 Sangiovese e pinot nero
Marcello è nato perché 2014 è stato freddo e umido e trovandoci alle pendici dell’appenninon sotto il Falterona abbiamo risentito molto del freddo. Avevamo sangiovese bloccati che non maturava e un po’ per scommessa e un po’ per far cassa abbiamo provato a vinificare in bianco il sangiovese e rifermentazione in bottiglia del mosto congelato. Invece di usare zuccheri e lieviti per far ripartire fermentazione usiamo mosto appunto scongelato a primavera che fa ripartire la seconda fermentazione in bottiglia.