Un bianco particolare per il Piemonte frutto di un assemblaggio che mira all’essenza del gusto regionale e una dolcezza che sappia conquistare palati esigenti ma anche non spaventare i neofiti magari colpiti dalla bottiglia particolare ormai famosa. Naso ficcante diretto di limone sfusato di Amalfi e tanto floreale tiglio biancospino robinia poi mirabelle e arancio giallo dell’arneis, tocchi di erbe aromatiche dalla componente di sauvignon e bocca che acquista dolcezza grazie alla componente di chardonnay nel blend.
piemonte
Il Dolcetto gioca in casa domani 17 Novembre da Eataly Torino con Clavesana al God Save the Wine
Al ritorno del nostro Scudetto del vino i piemontesi giocano in casa e quindi all’attacco! Ecco perchè la mezz’ala destra della formazione che scenderà in campo a Torino per il Piemonte sarà un ruolo fondamentale che solo il Dolcetto potrebbe ricoprire…
Ci sono pochi territori di così abbacinante bellezza come quello in cui nasce il Dogliani, uno dei territori di eccellenza del Dolcetto, di certo una delle uve con il potenziale meno sfruttato d’Italia. In lontananza la vista delle Alpi innevate tutto l’anno e l’inizio delle colline che poi diventeranno Langhe per un territorio che ha visto nascere tanti protagonisti della storia del nostro paese. In mezzo a questo la fatica e il lavoro della coltivazione di quest’uva che richiede all’anno il numero più alto di ore lavoro per i contadini e che dona vini beverini fruttati e piacevolissimi ma anche qualche idea ancora da esplorare di longevità complessità e struttura. Clavesana è una cantina cooperativa dove confluisce il lavoro di 350 famiglie di “coviticoltori” che mettono insieme la loro esperienza e passione a dare una gamma di prodotti molto ampia che coprono ogni sfumatura della viticoltura fortemente autoctona di questa parte di Piemonte che copre ben 10 comuni: Belvedere, Clavesana, Cigliè, Dogliani, Farigliano, Marsaglia, Monchiero, Murazzano, Piozzo, Rocca Cigliè.
Parliamo del ruolo in campo del Dolcetto con Anna Bracco, direttore.
1- E il Vostro Vino in che ruolo gioca? Raccontaci come giocherebbe un tuo vino sul campo da calcio dell’italia e a quale giocatore assomiglia...
Il Dolcetto (e quindi il vino che oggi ne deriva, il Dogliani docg) ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella nazionale piemontese dell’enocalcio. Il Dolcetto non è un mediano, ruolo che casomai potrebbe spettare al Barbera, né un terzino fluidificante, posizione eventualmente adatta a vitigni come il Grignolino. Non è neppure un trequartista come il Barbaresco, né un’ala come certi Nebbioli del Nord.
Il Dolcetto è un 8, una mezz’ala destra, di quelle che Brera avrebbe chiamato “euclidea” per la sua capacità di tessere geometrie, di coagulare il gioco unendo tecnica e fosforo, visione e invenzione. Una mezz’ala che non vuole fare il 10, ma senza la quale il 10 non potrebbe giocare, né la squadra vincere. Un giocatore sapiente e affidabile, capace di fare gol ma anche di unire lo spogliatoio con il suo carisma sobrio e piacevole.
Il Dogliani ricorda Fabio Capello, piedi buoni e tempra d’acciaio, grinta, ottima visione di gioco e senso tattico. Quel Fabio Capello che con la maglia azzurra conquista un posto d’onore nella storia del calcio: il 14 novembre 1973 sigla il gol della prima storica vittoria dell’Italia a a Wembley contro l’Inghilterra. Ed è poi divenuto uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre.
Avremo grandi ingredienti di stagione, funghi e tartufi, raccontaci il piatto con questi ingredienti dove il tuo vino ha dato il meglio di sè o la tua ricetta preferita!
Tajarin al burro e tartufo e Tajarin ai funghi, splendidi con il dolcetto! I tajarin sono la pasta all’uovo dell’antica tradizione piemontese. Il termine “tajarin” significa tagliolini, un formato di pasta fresca all’uovo simile alle tagliatelle ma più fini, con una larghezza inferiore: le tagliatelle infatti sono larghe circa 1/2 cm mentre i tajarin sono larghi circa 3 mm. La ricetta tradizionale dei tajarin prevede l’utilizzo del solo tuorlo dell’uovo (e non delle uova intere) in proporzione variabile a seconda di chi li cucina, di 1 tuorlo ogni 100 g di farina fino ad arrivare a 40 tuorli per chilo di farina! I tajarin piemontesi vengono tipicamente conditi con sugo d’arrosto, ragù di frattaglie ma sono insuperabili da gustare con burro e scaglie di tartufo bianco o con un semplice sugo di funghi.
Vini in degustazione:
- Clavesana Dogliani docg 2015
- Il Clou Dogliani Superiore docg 2012
- Allagiornata 110 (Dogliani Superiore) docg 2013
- Olo Barolo docg 2011
- Allagiornata 1053 (Langhe Pinot nero) doc 2014
Cantina Clavesana S.c.a.
Frazione Madonna della Neve, 19
12060 Clavesana (CN)
Piemonte
Italia
Hundred Fifty Eight – 158 Alta Langa 2005 Fontanafredda
La cuvèe celebrativa del centocinquantottesimo compleanno di Fontanafredda (diversa ogni anno per ogni compleanno!) si presenta a base pinot nero e chardonnay annata 2005 con quasi dieci anni sui lieviti. Un vino sorprendente che unisce un’estrema freschezza immancabile a queste latitudini e lo sposa con un lato decadente che richiama i manifesti e le locandine anni ’50 che lo presentano in sala.
Scudetto del vino gara di ritorno, 17 Novembre a Eataly Torino con Castelli del Grevepesa a centrocampo e attacco
Lo scudetto del vino si assegna in trasferta e serve spirito di squadra come non mai! Ecco che allora una cantina sociale importantissima e storica del comprensorio fiorentino è fondamentale da portarla in squadra a Torino…
Asti Vintage 2015 Fontanafredda
Una selezione delle migliori uve di moscato per Asti con ben 6 mesi di rifermentazione lunga in autoclave portano nel bicchiere una meraviglia di profumi che ci riporta indietro di anni al nostro primo sorso di vino, quasi per tutti in Italia un bicchiere proprio di Asti! Vaniglia, zucchero filato, gelsomino tiglio e pera, tocchi di sale insospettabili e sapidità che in bocca aiuta la freschezza a contrastare il dolce sempre molto presente.
STASERA Champagne A. Bergère come Didier Deschamps per festeggiare Lo Scudetto del Vino giovedi 27 ottobre da Eataly Firenze!
Non poteva mancare lo Champagne per allietare la nostra intensa sfida tra Toscana e Piemonte. Non bastasse la recente notizia del gemellaggio tra Chianti Classico e CIVC (Comitato Interprofessionale dello Champagne, una sorta di Consorzio della regione francese) e il grandissimo consumo che da sempre se ne fa in Piemonte ci sono tanti altri aspetti che legano le due più grandi regioni rosse d’Italia alla più famosa regione spumantistica del mondo. Passione per la qualità, storia, rispetto per la tradizione ma anche coraggio e ottimismo per il futuro.
Giancarlo Antognoni e derby in famiglia a Castello Banfi per lo Scudetto del Vino giovedi 27 ottobre da Eataly Firenze God Save The Wine
Forse non tutti lo sanno ma Castello Banfi è una delle pochissime aziende italiane con doppia anima toscana e piemontese…non poteva certo mancare nel nostro campo di gioco! Se i vini di Montalcino e, più di di recente, del Chianti Chianti Classico e Bolgheri sono molto noti specie in Toscana, meno lo sono quelli Piemontesi che pure stanno dimostrando una qualità e una costanza impressionante negli ultimi anni.
A Centrocampo la Famiglia Cecchi per Lo Scudetto del Vino giovedi 27 ottobre ad Eataly Firenze
Il centrocampo della squadra Toscana al prossimo God Save The Wine sarà decisamente ben presidiato perchè avremo la Famiglia Cecchi con il loro nuovo direttore Leonardo Raspini in cabina di regia. Del resto, se c’è una famiglia toscana che non sta mai ferma e riesce continuamente al tempo stesso a rinnovarsi pur rinsaldando sempre di più le radici in Toscana questa sono proprio i Cecchi. (altro…)
La difesa per la squadra toscana del Vino, Principe Corsini a Lo Scudetto del Vino giovedi 27 ottobre da Eataly Firenze
Se parliamo di difesa la grandi famiglie toscane del vino come i Principi Corsini ovviamente rappresentano l’ossatura attorno alla quale costruire una grande squadra. Oggi con la loro bellissima tenuta chiantigiana e la realtà maremmana rappresentano una realtà storica e vitale che abbraccia appunto tante facce della Toscana, a cominciare dalla storica e fascinosa Villa LE Corti, residenza di San Casciano, uno dei simboli dell’eleganza fiorentina del Chianti Classico.
Roberto Baggio sarebbe un Barolo? L’Astemia Pentita allo Scudetto del vino giovedi 27 ottobre ad Eataly Firenze
Non poteva mancare nella nostra sfida Toscana vs Piemonte l’Astemia Pentita, una cantina che ha fatto della ribellione e la sfida agli schemi il proprio credo. Nel corso dei mesi e delle apparizioni alle fiera, L’Astemia Pentita ha saputo distinguersi non solo per le bottiglie ma anche e soprattutto per il loro contenuto come si conviene ad una vera cantina langarola. (altro…)