wine tasting

Champagne Michel Genet Brut Nature Blanc de Blancs

Dal grand cru di Choully , famoso per la finezza e la texture, la sua grazia e la sua femminilità, risuona perfettamente in questo mirabile Blanc de Blancs dove lo chardonnay di tre anni da cinque parcelle grand cru si armonizzano alla grande. Note di mandarino, arancio giallo, zagara e susina mirabelle ne aprono il naso presto corredato da floreale bianco di gelsomino e frangipane. Ingresso in bocca leggiadro e piccante con una delicatezza da vero Chouilly e un finale che si fa sentire. Grande champagne da aperitivo e da fritture di mare o di verdure, nel nostro caso ottimo su cecina (farinata di ceci) e pesto di cavolo nero di Paolo Gori.

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Pinot Nero 2023 e 2022 Grazioli

Il grande amore per il pinot nero e le esperienze di viaggio studio in Borgogna lasciano un bel segno nel modo in cui Mattia Grazioli lavora con il pinot nero in Oltrepo’ Pavese. Nella 2023, non ancora in commercio, Ll sensazioni ricordano una bellissima florealità di rosa, susine molto mature, ciliegie e amarene, frutta di bosco abbastanza scuro sempre sostenuta da riserva di freschezza balsamica non sensa note mediterranee di carrube e olive. Al sorso nonostante l’estrema giovinezza l’equilibrio è notevole con una bella acidità, nota asprigna e fresca che sorregge il corpo e la sontuosità del tutto. Bocca di spessore e allungo, estratto notevole ma con belle prospettive.

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Venerdì 30 Maggio la Moldavia in trattoria! Conosciamo Gitana 1953

Il vino in Moldavia è una perla ancora poco conosciuta fuori dai circuiti degli appassionati veri, ma racchiude una storia antichissima e affascinante. La viticoltura moldava ha radici che affondano in epoche pre-romane, ed è sempre stata al centro della cultura locale, favorita da un clima temperato e colline fertili che ricordano, per bellezza e vocazione, quelle toscane. Il prossimo venerdi 30 maggio conosceremo Gitana 1953 e i suoi vini unici a base feteasca regala, saperavi e rara neagra. Vitigni esotici dell’est che insieme a cabernet, merlot e chardonnay fanno nascere blend di raro spessore e fascino…

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Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 2020

L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi.  La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.

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Oraterra 2019 Grazioli

Un blend di uve dell’oltrepo’ dove prevale a livello aromatico il moscato ma dove anche ortrugo, malvasia e altri vitigni si fanno trovare pronti per l’estro di Mattia Grazioli che non si limita a scimmiottare il concetto degli orange del Carso, anzi. “In azienda abbiamo una forte storicità e vocazionalità per quanto riguarda i vini rossi. Oraterra è questo; un vino rosso fatto con uve bianche. Da uve tipiche del nostro territorio abbiamo ottenuto questo vino, ispirato ai vini di una volta. Uva matura, una buona parte di uve a grappolo intero e la pazienza di aspettare“.

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Venerdì 16 Maggio Diavoletto e Virtù in Palagina con Prima Domus

E’ di nuovo Piemonte vs Toscana in Palagina! La serata Diavoletto e Virtù in Palagina del prossimo venerdì 16 maggio vedrà infatti la nuova bollicina Alta Langa di Mirafiore dal Piemonte “Diavoletto” insieme alla ‘nascetta bianca ad introdurre la serata dedicata a Prima Domus con i suoi Onirico e Virtus, i vini di Stefano Quaglierini ed Emanuele Trono, i due più seguiti influencer d’Italia sul vino.

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Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 2006

Da un andamento climatico decisamente ben ritmato e favorevole, La Selvanella 2006 Chianti Classico mostra grinta ed energia e capacità di sedersi a tavola in condizioni smaglianti. Melograno, ribes rosso, confettura di fragole, ginepro, liquirizia, pepe nero, leggero tocco mediterraneo in stile Panzano mentre Radda porta bergamotto e note freche balsamiche. Bocca dalla tenuta pazzesca con succosità e tenuta incredbili. Ottimo su polenta e cinghiale a dispetto dei suoi anni. (altro…)

La Selvanella 1999 Riserva DOCG Chianti Classico

Un’annata oggi in grande spolvero la 1999 e questa de La Selvanella non fa certo eccezione nonostante vada annoverata tra i millesimi di indubbia potenza per questo cru. Una sensazione iodata e ferrosa lo rende intrigante subito al naso dove l’evoluzione ha fatto il suo corso in maniera esemplare. Amarene, visciole, mon cheri, cacao, olive tostate, confettura di ribes, more di rovo, frutto di ricchezza ancora dolce tratteggiano un naso in evoluzione lentissima ma splendida. Bocca con tannino ancora di bella presenza che fa il suo dovere a tavola anche su cinghiale e carni impegnative, pur esaltandosi su carni rossi e alla brace.

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Moscato d’Asti Nivole Michele Chiarlo 2023

Il primo vino di ogni piemontese, ma crediamo anche di ogni italiano, è quasi sempre il Moscato d’Asti per la sua bassa gradazione e grande capacità di seduzione per i suoi incantevoli rimandi floreali e fruttati. Note di gelsomino notturno, gardenia e narciso si fondono con richiami alla vaniglia e alla frutta tropicale per sfociare in una vera e propria nuvola di dolcezza al sorso dove però non stanca mai veramente.

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La Selvanella Riserva DOCG 2020 Chianti Classico

L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi.  La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.

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