Il vitigno che Noè piantò sceso dall’arca è un classico in cui tutte le cantine vicine all’area della Georgia, da dove è originario, si cimentano per la sua importanza storica e la ricchezza delle sue sfumature aromatiche e tanniche. Per la sua esuberanza Gitana 1953 lo coltiva in Moldavia con cura e attenzione ma soprattutto lo vinifica in anfora per mantenerlo fresco e polposo senza l’appesantimento con il legno.

In questo 2021 l’equilibrio è davvero mirabile con una grande ricchezza di aromi dalla ciliegia amara (il classico sour cherry che gli attribuiscono i Master of Wine) tante note di frutta di bosco come mirtilli, cassis, ribes rosso e anche una bella dose di pepe nero appena macinato. In bocca è vivo e pulsante con tanti rimandi balsamici ma quello che allunga tanto è proprio la presenza del frutto vivo che lo rende ottimo su un picio all’amatriciana ma anche su carni alla brace.