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Venerdi 21 e sabato 22 a pranzo gran bollito Piemontese e i nebbiolo di Belcolle

Torna a grande richiesta il Gran Bollito Misto Piemontese ! Andiamo in tavola con la nostra serata (e in replica il sabato a pranzo) con il bollito composto dai 7 tagli di polpa (reale, costoline, muscolo di coscia, stinco, spalla, cappello del prete) i 7 ammenicoli (lingua, testina con musetto, coda, zampa, gallina lampredotto, cotechino) e i 7 bagnetti (salsa verde, salsa rossa, salsa d’avie, mostarda, cren, savore d’agresto, maionese)… In abbinamento i grandi vini del Piemonte di Bel Colle, dalla Nascetta al Barbaresco passando per la soave dolcezza e grinta del Barolo Monvigliero e per concludere con il Barolo Chinato.

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Chianti Classico Fonterutoli DOCG 2017 Marchesi Mazzei

Tra i Chianti Classico più famosi di sempre merita un posto d’onore questo dei Marchesi Mazzei che vi fanno confluire uve da tanti differenti vigneti nella zona di Castellina in Chianti regalandoci un quadro esaustivo di cosa possa essere un Chianti Classico di questa zona. Provengono infatti da 120 differenti parcelle aziendali, collocate in un ventaglio unico di diversità pedoclimatiche, da 220 a 570 metri di altitudine.

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Vermentino CodiceV Tenuta di Belguardo Mazzei 2019

Dagli studi e dai vigneti impiantati con il clone corso del vermentino (in Corsica chiamao “Malvoisie”) ecco un progetto vino ambizioso e molto risolutivo delle ambizioni di questa uva. Questo Codice V fa 9 mesi su fecce tra anfore, barrique usate e acciaio (tre masse uguali sui tre percorsi) e poi attende in bottiglia aziende l’uscita.

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Tenuta Belguardo, il Vermentino e il Tirrenico: la Maremma dei Marchesi Mazzei

La grande scommessa dei Marchi Mazzei in Maremma entra nella fase più intrigante con le ultime ricerche sul vermentino mentre prosegue anche il lavoro sui bordolesi adattati alla maremma e il suo territorio. Li abbiamo abbinati alla trippa e quinto quarto insieme a Leonardo Romanelli e il risultato  è stato splendido.

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I roventini o sanguinacci: il sangue nella cucina di strada e tradizionale

Uno street ormai desueto a Firenze ma che riprende vigore e consensi. Il sangue di maiale in tavola ha conosciuto alterne fortune. Oggi è alla base di tante preparazioni (civet, civiero, salami) ma per secoli su usava servire il sangue di maiale fritto in padellone con un poco di strutto.

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La cucina della trippa

Un sabato di lavoro a tavola e a discutere sulle potenzialità e la tradizione di trippa e quinto quarto in tavola: l’occasione era presentare l’ultimo volume della collana di Indro Neri sulla Trippa che vede in scena Leonardo Romanelli alle prese con i piatti di pasta e trippa. Ma il pranzo ha visto molti momenti gustosi con un menu in cui si sono alternati Baccalà mantecato e lampredotto, Paccheri con inzimino di lampredotto, Zuppa di trippe e cardi, Lingua in dolce e forte e infine i Roventini dolci.

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Salvioni Brunello di Montalcino 2013

Ormai un classico a Montalcino la grandezza dei vini di Giulio e Alessia Salvioni che in realtà producono vino “soltanto” dal 1985 in un territorio che ha bruciato le tappe per la grandezza mondiale. Dai suoi 4 ettari curati maniacalmente e con talento, la famiglia Salvioni produce vini raffinati e intriganti dotati di ricchezza e definizione di frutto ma mai eccessivi ed estrattivi.

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Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2011

Il millesimo successivo alla straordinaria consacrazione della 2010 al Marroneto è stato baciato da un sole bellissimo che altrove ha portato note molto marcate e mature ma qui invece si è convertito in eleganza e sottigliezza. Assaggiato oggi in chiusura di un bel confronto del miglior sangiovese degli anni ’10 è splendido, sottile appunto e balsamico, con note di timo e mentuccia, lavanda, amarena, ciliegie e cannella, fragole e rabarbaro, buccia di peperone, bocca ammantata di grazia e levità senza la profondità della 2010 nè la sua lungimiranza ma che da bersi oggi è una festa per il palato.

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Castello di Monsanto Chianti Classico Riserva Il Poggio 2014

Annata minore per la Toscana ma in realtà perfetta per un cru di eleganza e potenza sotto controllo come Il Poggio. Forse il primo cru in assoluto del Chianti Classico, deriva da un vigneto meraviglioso sempre baciato dal sole in ogni direzione e nelle amante più fredde riesce laddove molti altri vigneti vanno in difficoltà ovvero a portare a perfetta maturazione il sangiovese nella sua componente tannica più delicata. Questo 2014 è il primo a portare in etichetta la tipologia “Gran Selezione” ed è decisamente un inizio promettente, naso intrigante fine e delicato, tra ciliegia, fragola matura, noce di cola, pepe, lamponi in confettura, bergamotto e fragole.

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Pergole Torte 2016 Montevertine

Una bellissima annata a Radda questa 2016 che unisce energia ricchezza ed eleganza come poche altre. Il Pergole 2016 spicca con rosso rubino brillante con velo di cupezza e oscurità maggiore che in altre annate a sottolineare la ricchezza. L’eleganza del naso ben si sposa all’etichetta con la figura femminile 2016 di Alberto Manfredi scelta per quest’annata con il suo frutto molto preciso, una grandissima intensità di amarena, visciole e poi note lievi di legno miste a pepe verde, mirto e tabacco, more e ribes nero.

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