merlot

La nouvelle vague di Bolgheri

Non solo i grandi nomi che l’hanno resa famosa a ma a Bolgheri dove ormai si è scritto di tutto di più in occasione dei 25 anni della DOC ci sono tante realtà che magari non conoscete ma che stanno lavorando per far sì che siano grandiosi anche i prossimi 25 . Su Business People di Ottobre in edicola proviamo a scoprirli insieme!

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Bulichella Coldipietrerosse DOCG Suvereto Val di Cornia 2015

Il passaggio di questo vino importante di Bulichella nella mani di Luca d’Attoma coincide con una vendemmia bellissima ricca abbondante ma soprattutto capace di dare vini dall’equilibrio eccezionale. Cambia anche il blend dove entra il merlot insieme a cabernet sauvignon e petit verdot e si sente il suo apporto in termini di rotondità e intensità di fruttato con tracce di caramello ma non c’è irrobustimento del vino che anzi è più lieve e delicato di altre annata.

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Caiarossa 2010 Igt Toscana

Un vino bandiera, alla maniera dei grand cru bordolesi, questo complesso assemblaggio di Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sangiovese, Petit Verdot e Alicante che ormai da qualche anno cerca di ritagliarsi il suo meritato spazio tra i grandi toscani della costa. Questo Caiarossa 2010 è in forma strepitosa oggi dopo il giusto affinamento in bottiglia e mostra un colore ancora vitale e pronto e tanta piacevolezza a partire dal naso complesso e sfaccettato ricco di nervature ancora porpora e fresche.

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Chateau Du Tertre Margaux AOC 2010

Pochi metri di altitudine fanno enormi differenti a Bordeaux e soprattutto a Margaux dove le colline e i rilievi sono rarità…raro come quello dove sorge Chateau du Tertre, una collina di ciottoli e ghiaia su cui giacciono i vigneti storici (ma negli ultimi anni in parte rinnovati con nuovi investimenti da parte di Eric Albada Jelgersma) che sono per il 40% Cabernet Sauvignon, 35% Merlot, 20% Cabernet Franc e 5% Petit Verdot. L’annata di grazia 2010 si fa sentire e sebbene giovane mostra già una bella stoffa.

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Il senso dei formaggi di Romina Marovelli per i vini bordolesi, muffati compresi!

Romina Marovelli con il suo caseificio in Garfagnana è da anni protagonista di eventi e serata di altissimo rilievo grazie alla qualità della sua produzione ma anche grazie alla grande attenzione che presta agli abbinamenti dei suoi prodotti con i grandi vini, una strada non sempre facile come sembra ma fonte di grande soddisfazione se fatti con cuore e metodo. Durante la nostra serata con i vini bordolesi di Chateau Giscours, Chateau du Tertre da Margaux e Caiarossa da Riparbella (che fanno parte della stessa famiglia proprietaria ovvero Albada Jelgersma) i suoi formaggi hanno mostrato grande carattere.  (altro…)

Pergolaia IGT Toscana 2013

Il vino d’ingresso alla tenuta di Caiarossa è quanto di meglio si possa trovare per capire l’approccio seguito in azienda ovvero la volontà di unire la tradizione toscana con lo stile bordolese in una maniera originale rispetto alla vicina Bolgheri. Al di là della pratica biodinamica, spicca in questo Pergolaia 2013 (annata attualmente in commercio, quindi con molto tempo in bottiglia rispetto a vini simili) la freschezza e la piacevolezza del sangiovese appena addolciti dalla morbidezza del merlot e la spaziatura del cabernet franc che tolgono la punta di leggero amaro che a volte in sangiovese di queste zone costiere può mantenere.

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Chateau Giscours Margaux AOC 2010

Un’annata straordinaria la 2010 a Bordeaux che ha prese tutti in contropiede perché non era pensabile bissare la grande qualità della 2009. E invece la 2010 se per certi versi non è stata migliore di certo non è stata da meno… A Margaux, dove dal quattordicesimo secolo sorge Chateau Giscours e il suo grand vin, l’annata ha esaltato l’eleganza naturale del terroir con un vino che già oggi comincia a mostrare la sua stoffa e qualità.

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La ricetta del cassoulet alla Toscana con Paolo Gori

La ricetta è originaria della Languedoc dove sono addirittura tre le città che ne rivendicano la paternità ha una cottura complessa e sfaccettata che mette insieme una lavorazione lunga e ricca di passaggi dalla cottura delle verdure fino all’unione delle varie carni e fagioli nel forno. Secondo la tradizione francese infatti il padre della ricetta sarebbe Castelnaudary con la madre Tolosa da cui deriva l’uso della salsiccia e infine Carcassone come Spirito Santo , di certo la città dove questo piatto viene assaggiato per la prima volta da milioni di persone ogni anno vista l’affluenza turistica. Paolo Gori ne ha ideato una versione toscana per accompagnare i vini della serata bordolese  con i vini della famiglia Albada Jelgersma omaggiando il giovane direttore tecnico di Caiarossa a Riparbella ovvero Julian Reneaud, originario proprio di Carcassone.

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Sondraia Bolgheri DOC 2013 Poggio al Tesoro

Tra i “superiore” a Bolgheri più accattivanti e offerto ad un prezzo ancora pienamente abbordabile, è un vino che incarna la piacevolezza assoluta che può raggiungere questa denominazione a questi livelli. Un gioco divertente e curioso tra frutta di bosco, note balsamiche molto spinte e suadenti e un tappeto di macchia mediterranea fanno presagire un sorso di piena soddisfazione e l’assaggio mantiene tutte le premesse.

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Dedicato a Walter 2009 da Magnum IGT Toscana Poggio al Tesoro

Un’annata tosta e complicata la 2009 in Toscana con poche piogge, ondate di caldo e vari fenomeni anomali che hanno toccato tutta la regione. Meno colpiti di altre denominazioni, a Bolgheri si è lavorato bene ma comunque con prodotti con tanta concentrazione di frutto e una longevità non elevatissima.

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