Paola Grasso di Ca’ del Baio ci racconta in trattoria durante la serata del bollito misto di questo vino di casa dei piemontesi ovvero il dolcetto che per eccellenza sottolinea i momenti conviviali e famigliari in questa regione. NEgli ultimi anni è forse il vitigno che ha più sofferto in regione per via del riscaldamento climatico e della gradazione media sempre più elevata ma oggi molti produttori hanno imparato a gestirlo come dimostra questo campione di freschezza e agilità con frutto molto bello, tannino lievissimo (lo si può servire anche leggermente fresco senza rovinarlo, anzi) e una danza quasi al palato tra frutta di bosco e sensazioni appena speziate e piccanti.
tasting
Barbaresco Asili Ca’ del Baio 2010 in magnum
Asili è il vigneto più famoso e importante del Barbaresco DOCG e la famiglia Grasso ha sempre vinificato separatamente queste uve a dare il loro vino più pregiato e raro. Un cru di potenza ed energia con esposizione perfetta e marne che esaltano tannino ed energia del nebbiolo senza incrinare la sua tendenza all’eleganza. La 2010 è annata classica ed eccellente con frutto ricco pieno e maturo e corredo tannico intricato e di soddisfazione. Questa magnum mostra un vino in stato di grazia con naso di rosa passita, poutpourry floreale, incenso, lavanda, noce di cola, cenni di goudron ma anche tantissimo frutto come fragole e mirtilli in confettura e poi ginepro, alloro, menta.
Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2011
Il millesimo successivo alla straordinaria consacrazione della 2010 al Marroneto è stato baciato da un sole bellissimo che altrove ha portato note molto marcate e mature ma qui invece si è convertito in eleganza e sottigliezza. Assaggiato oggi in chiusura di un bel confronto del miglior sangiovese degli anni ’10 è splendido, sottile appunto e balsamico, con note di timo e mentuccia, lavanda, amarena, ciliegie e cannella, fragole e rabarbaro, buccia di peperone, bocca ammantata di grazia e levità senza la profondità della 2010 nè la sua lungimiranza ma che da bersi oggi è una festa per il palato.
Anas-cëtta DOC 2018 Elvio Cogno
Una antica uva piemontese propria del comune di Novello che grazie ad Elvio Cogno è rinata e dal 1994 rappresenta il bianco più intrigante della casa. Se risaliamo indietro nel tempo si parla appunto di “Nascetta” dalla seconda metà dell’Ottocento e non ci sono dati precisi sulla sua ampelografica e filogenetica ma di certo è un vitigno bianco di origine mediterranea vicina al vermentino.
Chardonnay Sermine Langhe Ca’ del Baio 2016
Valentina Grasso ha fatto l’ultima vendemmia (2019) in Borgogna e si è confrontata con il grande chardonnay di riferimento mondiale ma in Piemonte, e questo vino o lo dimostra alla grande, questo vitigno si esprime sempre con grazia e finezza. Vinificazione in legno e malolattica, il giusto tempo in legno e bottiglia ed ecco un bel mix di note di agrumi e fiori tra gelsomino e zagara poi tocco di vaniglia e boisèe e tanto frutto giallo e bianco.
Barbera d’Alba DOC Bricco dei Merli 2017 Elvio Cogno
Il vino ideale per la nostra occasione annuale in trattoria con il bollito misto! Questa Barbera è prodotta in purissimo stile tradizionale piemontese senza fronzoli e orpelli e ha il candore delle cose buone davvero con intensità di frutto di sottobosco more mirtilli ribes nero, cassis e tocchi speziati tra ginepro, liquirizia e dolcezze solo suggerite.
Barbaresco Vallegrandre Ca’ del Baio 2016
Dai vigneti più vicini all’azienda Ca’ del Baio a Treiso ecco il campione della classicità per la famiglia Grasso, un nebbiolo di razza che esalta il lato femminile del nebbiolo con la raffinatezza eccellente di una grande annata come la 2016. La particolarità è che la maggior parte del nebbiolo è della varietà Michet, caso molto raro e insolito e si tratta di un biotipo nebbiolesco più dolce e floreale degli altri. Il risultato non può che essere straordinario per intensità floreale rosa canina e rosa the subito corredata da piccantezza speziata, alloro, mirto e frutto di bosco molto giovane e rosso. Bocca bellissima per energia e grinta tannica ma già piacevole ed abbordabile per effetto della vigna e dell’annata, sinuoso delicato eppure dotato di forza ruggente in sottofondo pronta a regalare grandi emozioni anche in allungo.
Barolo Cascina Nuova DOCG 2015 Elvio Cogno
In casa Cogno, Valter Fissore è un tradizionalista e un mago nel saper sfruttare ogni sfumatura di casa Ravera, il vigneto di nebbiolo da cui nascono tutti i vini dell’azienda. La differenza la fanno le esposizioni ma soprattutto l’età dei vigneti che in questo caso hanno “solo” 12 anni di età (e posti a 380 mt slm) mostrando i lati più dolci del loro essere uve da Barolo. Il vino che ne consegue è chiamato appunto Cascina Nuova a sottolineare la loro irruenza e piacevolezza giovanile.
Castello di Monsanto Chianti Classico Riserva Il Poggio 2014
Annata minore per la Toscana ma in realtà perfetta per un cru di eleganza e potenza sotto controllo come Il Poggio. Forse il primo cru in assoluto del Chianti Classico, deriva da un vigneto meraviglioso sempre baciato dal sole in ogni direzione e nelle amante più fredde riesce laddove molti altri vigneti vanno in difficoltà ovvero a portare a perfetta maturazione il sangiovese nella sua componente tannica più delicata. Questo 2014 è il primo a portare in etichetta la tipologia “Gran Selezione” ed è decisamente un inizio promettente, naso intrigante fine e delicato, tra ciliegia, fragola matura, noce di cola, pepe, lamponi in confettura, bergamotto e fragole.
Pergole Torte 2016 Montevertine
Una bellissima annata a Radda questa 2016 che unisce energia ricchezza ed eleganza come poche altre. Il Pergole 2016 spicca con rosso rubino brillante con velo di cupezza e oscurità maggiore che in altre annate a sottolineare la ricchezza. L’eleganza del naso ben si sposa all’etichetta con la figura femminile 2016 di Alberto Manfredi scelta per quest’annata con il suo frutto molto preciso, una grandissima intensità di amarena, visciole e poi note lievi di legno miste a pepe verde, mirto e tabacco, more e ribes nero.