Da piena un vino che fa sognare gli appassionati del sangiovese sicuri di aver trovato un’altra azienda capace di esaltarlo come si deve. Persone appassionate e umili e genuini amanti del territorio dove si sono trasferiti, la famiglia Gori si occupa di birra, formaggi e allevamento con la stessa passione che ci mette nel vino e si sente eccome.
Monthly Archives: Aprile 2022
Belcolle Barbaresco DOCG Pajorè 2019
01Dal comune di Treiso arriva questa cru importante di Barbaresco disposto su 4,1 ettari per un altitudine che va da 190 a 350 metri sopra un terreno di marne calcaree e argilla, conosciuto grazie a Giovanni Moresco e le sue vinificazioni in purezza a partire dal 1967. Il vigneto è noto per produrre vini con tannino ben delineato, strutturati ed eleganti, con finezza ed eleganza che colpiscono più di potenza. Non fa eccezione questo Pajorè con note distintive e intense, calde e dolci di lavanda, viola candita, mughetto, fragole, lamponi, albicocca, pepe nero, melograno più un corredo speziato che va oltre i classici fino a lambire le spezie orientali tra cardamomo e ambra.
Cantina Dainelli “Intruso” Sangiovese e Tempranillo Igt Toscana 2019
L’intruso della situazione è il tempranillo noto da secoli in Toscana come malvasia nera e che qui doa al sangiovese una rotondità dolce e cupa di frutto molto invitante soprattutto se accopiata alla classica florealità e frutta rossa del vitigno. Dario Dainelli nella sua seconda vita professionale da vignaiolo porta qui un vino che per metà matura in anfora e coniuga frutto e tensione acida in maniera molto intrigante, naso di viole, marasca, prugne in confettura, pepe nero e tabacco con note di erbe aromatiche mediterranee.
Scheggiolla Chianti Classico Gran Selezione 2013
Scheggiolla è una piccolissima azienda a Ponte a Bozzone (SI) che cura amorevolmente 7500 piante di viti dalla grande età media. La Gran Selezione ha note di acqua di colonia inglese, erbe aromatiche, arancio rosso, china calissaia, chiodo di garofano, tantissima levità e freschezza nonostante gli anni dalla vendemmia. L’annata 2013 è stata calda ma la gestione qui è perfetta, sorso lieve fumè, sottobosco e lieve polverosità fruttata, sorso dal tannino vivo e acceso, cuoio e liquirizia, olive tostate, pepe nero e cayenna. In bocca lascia sete e mette voglia di ribere, divertente da abbinare a carni salsate e importanti.
Madonna delle Grazie 2017 Brunello di Montalcino Il Marroneto
Il Madonna delle Grazie di Alessandro Mori è ormai un fuoriclasse di livello assoluto non solo per sangiovese e Montalcino ma per il mondo in genere e che ormai riesce a ripetersi su livelli elevatissimi praticamente ogni anno anche in annate come la 2017 ostiche e complicate per chiunque cerchi eleganza e nitidezza. Il versante nord lo tiene a riparo da eccessi calorici ma in realtà serve mano ferma e lucidità in cantina per non perdere di vista la finezza in annate come questa.
Caravanserraglio “Non gettare le plastica nell’oceano” Cortona DOC syrah 2016
La seconda uscita della syrah, anzi, del syrah (al maschile) di Sebastiano Pieroni e il suo Caravanserraglio mostra muscoli e intensità senza dimenticarsi la piacevolezza di beva e ricercatezza formale. Nasce in acciaio e tanta bottiglia e con una doppia vendemmi con una parte di uve portate a maggior maturazione e concentrazione ma la scelta di lasciare un filo di volatile compensa il rischio di un vino troppo ricco. Il risultato è un vino affascinante speziato pepato quanto deve essere un syrah in queste zone ma senza i suoi eccessi.