Bevute

Assaggi di vino distillati con punteggio, spesso con video degustazione

Yalumba Langhorne Creek Vermentino 2009

Verdolino chiarissimo, ovvviamente corkscrew, salino minerale salvia presente  già al naso, dolce pesca, floreale di biancospino intenso , molto sapido, mora di gelso, acacia,  tiglio molto floreale. (altro…)

Contadi Castaldi Rosè 2006 e Toscanello al caffè

Rosato moderno e di corpo, già dal colore fa sul serio con tono ramato affascinante e naso mai troppo piacione. Più floreale, minerale e sapido che fruttato, ha note di melograno e tamarindo molto affascinanti. In bocca chiude secco e dissetante con bel finale di frutta di bosco. Con il toscanello al caffè… (altro…)

Quello che ho capito dalla degustazione dei Vermentini del mondo: profilo sensoriale unico e sensibiltà per il terroir

Publico numeroso, coinvolto e attento  per l’atto conclusivo del Simposio Vermentino, ovvero la degustazione di 10 vermentini da tutto il Mondo dagli Usa all’Australia fino al mediterraneo con Italia, Francia e Corsica. Online su YouTube trovate già i video con le note di degustazione che vi presenteremo in dettaglio nei prossimi giorni quindi sfruttiamo il momento “a caldo” per tracciare un profilo sensoriale del Vermentino e del modo con cui viene proposte nelle varie zone di produzione. (altro…)

Vermentino e pesce di Maremma: matrimonio perfetto nella cena Slow Food di metà Simposio

Faccio appena in tempo ad arrivare ad Alberese, precisamente a Spergolaia nella bellissima struttura per congressi dell’azienda Agricola Regionale Toscana che mi trovo davanti a questi tavoli imbanditi di ogni bendidio del mare maremmano. E di fianco una trentina di Vermentino di ogni dove toscano pronti ad essere abbinati. Siamo solo a metà convegno ma già si può dire che il Vermentino non solo chiama il mare ma anche e soprattutto la cucina di mare in maniera viscerale. (altro…)

Archimede Eloro Riserva Nero d’Avola “Vecchie Vigne” DOC 2007

L’abbandono della barrique segna un punto di svolta importante con un vino libero di esprimersi al suo meglio. L’alberello “impupato” può così sbizzarrirsi e mostrarsi il terroir in una sfolgorante immagine di eleganza e complessità sempre sussurrate, un naso di frutta fresca distinta e nitida, con un mirtillo che ti pare di toccarlo e una componente balsamico speziata di alto rango con incenso, mobile antico, ginepro e mirto. (altro…)

Eloro Pachino il (vero) terroir del Nero d’Avola?

Scopriamo  cosa potrebbe rappresentare il Nero d’Avola per la Sicilia, ovvero non solo un vino modaliolo e accattivante da aperitivo (sob) ma un perfetto interprete del terroir siciliano, o almeno quello da cui è originario, la contrada di Noto, DOC Eloro, sottozona Pachino. Qui troviamo Pierpaolo Messina di Marabino che  ci parla della sua Sicilia e della storia recente e passata della contrada di Noto, da sempre legata al vino, e oggi tornata sugli scudi grazie a recenti investimenti di varie aziende, con la riscoperta del  sontuoso Moscato passito e ancora di più per il Nero d’Avola, originario proprio di qui. (altro…)

Boscarelli vs Boscarelli, 1985 – 2000: come si arriva a disfarsi del Merlot

A Montepulciano le cose sono cambiate spesso negli ultimi 20 anni e il disciplinare è stato più volte rivisto fino ad arrivare orse ad un eccesso di uve straniere ammesse nel blend ma del resto sono anche notevolemtne cresciute le zone atte a Nobile… In casa de Ferrari, invece, l’idea di fare un grande vino da solo Sangiovese è sempre stata solida. Vediamo quindi come il “Boscarelli” (etichetta prodotta solo in 2000 bottiglie ogni anno) esce dal confronto con i Nobile di pari annata (composti a seconda dell’annata da Sangiovese, Canaiolo, Cabernet, Merlot e altri).
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Dalla parte di chi li beve, finalmente. Belli, sporchi e un po’ cattivi, ecco i vini di Cave des Pyréne.

Ne ho assaggiati solo una minima (anche se selezionatissima) parte ma devo concordare con Giampaolo che Les Cave des Pyréne ha un parco aziende impressionante e, soprattutto, vini legati a doppio filo con il terroir che li produce e le idee di chi li beve, prima ancora di chi i vini li produce.

Il che potrà non piacere a tanti appassionati del “vino è come chi lo fa“. Ma devo rivelarvi che è un aspetto che mi è sempre interessato poco, perchè preferisco indagare il rapporto tra chi lo beve e il vino stesso. Chiamatelo pure  il sommelierside del vino…. (altro…)