Degustacene da Burde

Serate da Burde in compagnia di buoni vini e buon cibo…o così speriamo!

Venerdì 16 Maggio Diavoletto e Virtù in Palagina con Prima Domus

E’ di nuovo Piemonte vs Toscana in Palagina! La serata Diavoletto e Virtù in Palagina del prossimo venerdì 16 maggio vedrà infatti la nuova bollicina Alta Langa di Mirafiore dal Piemonte “Diavoletto” insieme alla ‘nascetta bianca ad introdurre la serata dedicata a Prima Domus con i suoi Onirico e Virtus, i vini di Stefano Quaglierini ed Emanuele Trono, i due più seguiti influencer d’Italia sul vino.

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Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 2006

Da un andamento climatico decisamente ben ritmato e favorevole, La Selvanella 2006 Chianti Classico mostra grinta ed energia e capacità di sedersi a tavola in condizioni smaglianti. Melograno, ribes rosso, confettura di fragole, ginepro, liquirizia, pepe nero, leggero tocco mediterraneo in stile Panzano mentre Radda porta bergamotto e note freche balsamiche. Bocca dalla tenuta pazzesca con succosità e tenuta incredbili. Ottimo su polenta e cinghiale a dispetto dei suoi anni. (altro…)

Venerdì 9 Maggio Chiantilovers week in Palagina!

Prosegue l’intenso maggio della nostra Trattoria in Valdarno e a Firenze e stavolta è di scena la nostra partecipazione al programma della Chiantilovers week. Il prossimo venerdì 9 maggio Eros Ghezzo vi farà apprezzare i profumi e lo stile del Valdarno in tavola e i suoi abbinamenti con i vini del territorio con i vini di Palagina e le aziende della zona, Chianti in primis ovviamente!

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d’Assolo 2019 IGT Toscana Tenuta l’Apparita

L’annata grandiosa 2019 in Toscana ma non solo ha regalato vini straordinari e pulsanti di una vitalità impressionante. Questo 2019 di Paolo Tronci in quel di San Casciano ha frutto rosso e nero di notevole definizione, una solarità floreale e fruttata di marasca, melograno, ribes nero, viola, rosa e una componente agrumata felicissima.

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La Selvanella 1999 Riserva DOCG Chianti Classico

Un’annata oggi in grande spolvero la 1999 e questa de La Selvanella non fa certo eccezione nonostante vada annoverata tra i millesimi di indubbia potenza per questo cru. Una sensazione iodata e ferrosa lo rende intrigante subito al naso dove l’evoluzione ha fatto il suo corso in maniera esemplare. Amarene, visciole, mon cheri, cacao, olive tostate, confettura di ribes, more di rovo, frutto di ricchezza ancora dolce tratteggiano un naso in evoluzione lentissima ma splendida. Bocca con tannino ancora di bella presenza che fa il suo dovere a tavola anche su cinghiale e carni impegnative, pur esaltandosi su carni rossi e alla brace.

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Moscato d’Asti Nivole Michele Chiarlo 2023

Il primo vino di ogni piemontese, ma crediamo anche di ogni italiano, è quasi sempre il Moscato d’Asti per la sua bassa gradazione e grande capacità di seduzione per i suoi incantevoli rimandi floreali e fruttati. Note di gelsomino notturno, gardenia e narciso si fondono con richiami alla vaniglia e alla frutta tropicale per sfociare in una vera e propria nuvola di dolcezza al sorso dove però non stanca mai veramente.

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La Selvanella Riserva DOCG 2020 Chianti Classico

L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi.  La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.

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Champagne Brateau-Moreaux Tradition Meunier 100%

Un esempio fenomenale di cosa possa fare il meunier al suo meglio, ecco cosa è Brateau Moreaux con il suo vino di ingresso, fortemente indicativo delle capacità della piccola azienda RM. Note di mela croccante e appena cotta miste a frutta di bosco, floreale di campo e zenzero ne animano al naso dove non mancano tostature leggere di caffè e cacao e note di lievito intriganti tra brioche e crosta di pane. Bocca divertentissima e intrigante con finale non banale e una grande affinità con la tavola. Abbinato su zuppa di trippa , ceci e zafferano di Paolo Gori si è rivelato meraviglioso con un lato balsamico poco intuibile fuori dall’abbinamento.

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Champagne J.J. Lamoreux Cuvèe Gabin Pas Dosè Blanc de Noirs

Il grande pinot nero di Les Riceys risuona alla grande in questo vino che ne mostra tutte le sfumature di sapore e croccantezza. Questo pas dosè nasce in origine per il produttore addirittura dosato a 8 gr/lt ma per l’Italia viene addirittura azzerato ma senza perdere complessità e grazia. Colore quasi rosa di bella intensità fa da preludio ad un quadro di frutta rossa bellissima tra fragole, ribes, lamponi e melograno, spezia e note tostate e una bella potenza materica ne caratterizzano il palato. Bellissima la cremosità della bollicina e i ritorni di fragolina, zenzero e pepe nero che lo animano a lungo. Ottimo da pasto e da carni anche impegnative. Nel nostro caso favoloso anche sui Testaroli alle Noci di Paolo Gori.

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La Selvanella 2016 Chianti Classico Riserva DOCG

La 2016 stata un’annata celebratissima ma che soffre sempre dei paragoni con la vicina e altrettanto buona 2015. Valutarla qui senza altri anni 10 accanto è illuminante per capire come in realtà va annoverata tra le annate di potenza e ricchezza e per La Selvanella significa che il lato panzanese del cru si sente maggiormente. Bellissima nota di mora di gelso, ribes nero, prugne, amarene con tocchi di resine e castagno a far immaginare un inizio evolutivo promettente. Bocca pulsante viva, bel corpo fruttato con rivoli balsamici e tannici a dare un notevole equilibrio. Pepolino e salvia sul finale lo sfinano non poco rendendolo tutto sommato adatto anche alla pasta con il sugo di Prosciutto di Paolo Gori dove il duetto con gli agrumi del sugo e i ricordi dell’arancia nel vino funzionano benissimo.

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