Il vitigno che Noè piantò sceso dall’arca è un classico in cui tutte le cantine vicine all’area della Georgia, da dove è originario, si cimentano per la sua importanza storica e la ricchezza delle sue sfumature aromatiche e tanniche. Per la sua esuberanza Gitana 1953 lo coltiva in Moldavia con cura e attenzione ma soprattutto lo vinifica in anfora per mantenerlo fresco e polposo senza l’appesantimento con il legno.
tasting
Pinot Nero 2023 e 2022 Grazioli
Il grande amore per il pinot nero e le esperienze di viaggio studio in Borgogna lasciano un bel segno nel modo in cui Mattia Grazioli lavora con il pinot nero in Oltrepo’ Pavese. Nella 2023, non ancora in commercio, Ll sensazioni ricordano una bellissima florealità di rosa, susine molto mature, ciliegie e amarene, frutta di bosco abbastanza scuro sempre sostenuta da riserva di freschezza balsamica non sensa note mediterranee di carrube e olive. Al sorso nonostante l’estrema giovinezza l’equilibrio è notevole con una bella acidità, nota asprigna e fresca che sorregge il corpo e la sontuosità del tutto. Bocca di spessore e allungo, estratto notevole ma con belle prospettive.
Venerdì 30 Maggio la Moldavia in trattoria! Conosciamo Gitana 1953
Il vino in Moldavia è una perla ancora poco conosciuta fuori dai circuiti degli appassionati veri, ma racchiude una storia antichissima e affascinante. La viticoltura moldava ha radici che affondano in epoche pre-romane, ed è sempre stata al centro della cultura locale, favorita da un clima temperato e colline fertili che ricordano, per bellezza e vocazione, quelle toscane. Il prossimo venerdi 30 maggio conosceremo Gitana 1953 e i suoi vini unici a base feteasca regala, saperavi e rara neagra. Vitigni esotici dell’est che insieme a cabernet, merlot e chardonnay fanno nascere blend di raro spessore e fascino…
Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 2020
L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi. La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.
Oraterra 2019 Grazioli
Un blend di uve dell’oltrepo’ dove prevale a livello aromatico il moscato ma dove anche ortrugo, malvasia e altri vitigni si fanno trovare pronti per l’estro di Mattia Grazioli che non si limita a scimmiottare il concetto degli orange del Carso, anzi. “In azienda abbiamo una forte storicità e vocazionalità per quanto riguarda i vini rossi. Oraterra è questo; un vino rosso fatto con uve bianche. Da uve tipiche del nostro territorio abbiamo ottenuto questo vino, ispirato ai vini di una volta. Uva matura, una buona parte di uve a grappolo intero e la pazienza di aspettare“.
Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 2006
Da un andamento climatico decisamente ben ritmato e favorevole, La Selvanella 2006 Chianti Classico mostra grinta ed energia e capacità di sedersi a tavola in condizioni smaglianti. Melograno, ribes rosso, confettura di fragole, ginepro, liquirizia, pepe nero, leggero tocco mediterraneo in stile Panzano mentre Radda porta bergamotto e note freche balsamiche. Bocca dalla tenuta pazzesca con succosità e tenuta incredbili. Ottimo su polenta e cinghiale a dispetto dei suoi anni. (altro…)
La Selvanella 1999 Riserva DOCG Chianti Classico
Un’annata oggi in grande spolvero la 1999 e questa de La Selvanella non fa certo eccezione nonostante vada annoverata tra i millesimi di indubbia potenza per questo cru. Una sensazione iodata e ferrosa lo rende intrigante subito al naso dove l’evoluzione ha fatto il suo corso in maniera esemplare. Amarene, visciole, mon cheri, cacao, olive tostate, confettura di ribes, more di rovo, frutto di ricchezza ancora dolce tratteggiano un naso in evoluzione lentissima ma splendida. Bocca con tannino ancora di bella presenza che fa il suo dovere a tavola anche su cinghiale e carni impegnative, pur esaltandosi su carni rossi e alla brace.
La Selvanella Riserva DOCG 2020 Chianti Classico
L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi. La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.
La Selvanella 2016 Chianti Classico Riserva DOCG
La 2016 stata un’annata celebratissima ma che soffre sempre dei paragoni con la vicina e altrettanto buona 2015. Valutarla qui senza altri anni 10 accanto è illuminante per capire come in realtà va annoverata tra le annate di potenza e ricchezza e per La Selvanella significa che il lato panzanese del cru si sente maggiormente. Bellissima nota di mora di gelso, ribes nero, prugne, amarene con tocchi di resine e castagno a far immaginare un inizio evolutivo promettente. Bocca pulsante viva, bel corpo fruttato con rivoli balsamici e tannici a dare un notevole equilibrio. Pepolino e salvia sul finale lo sfinano non poco rendendolo tutto sommato adatto anche alla pasta con il sugo di Prosciutto di Paolo Gori dove il duetto con gli agrumi del sugo e i ricordi dell’arancia nel vino funzionano benissimo.
Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 1990
Un’annata storica all’epoca che oggi fa ancora parlare di sè la 1990 e ogni volta che si assaggi si capisce perchè. Questo 1990 de La Selvanella Chianti Classico è succoso e nitido ancora, rimandi di frutta fresca e in confettura tra more di gelso e di rovo, confettura di lamponi e ribes, tabacco, liquirizia, ebanisteria nobile, rhum agricolo e un grandissimo corredo balsamico (timo, mentuccia) ed ematico che scorre sotto insieme ad un’idea di arancia sanguinella. Bocca con tannino ormai rilassato ma capace insieme a salinità e acidità di dare ancora qualche bella scossa.