Per il vostro Natale e per mettere alla prova le vostre doti di pasticcere ecco un’occasione golosissima in edicola (e anche online e in distribuzione nelle profumerie) su Voilà Magazine di Dicembre 2018 dal 10 dicembre. Roberta Merolli, pastry chef del neo stellato St George di Taormina (con in cucina Giovanni Solofra al “salato”) ci spiega come realizzare questa meraviglia di Panettone all’acqua di carota con gocce di cioccolato fondente, glassa di mandorle allo zafferano e mandarino candito.
Andrea Gori
Gaia & Rey e Cervaro della Sala, i due miti del vino bianco italiano a confronto
Il vino bianco italiano è il vino più venduto al mondo e batte anche gli storici cugini francesi da sempre nostri rivali in campo enoico. Nel numero di Business People in edicola incontriamo i due campioni assoluti del bianco del nostro paese ovvero il Gaia & Rey di Angelo Gaja e il Cervaro della Sala di Antinori per capire come si costruiscono due miti dell’enologia oggi. Le vittoria del nostro bianco può essere un’affermazione che sorprende in un momento dove tutti parlano di bollicine e rosè come i nuovi trend globali ma che riflettono bene la realtà di un affare da 1,287 miliardi di euro l’anno (secondo i dati Nomisma Wine-Monitor). Un successo che deriva in parte dal cambiamento climatico (è più adatto a stagioni calde) e all’approccio femminile alla bevanda che ama i bianchi perchè non sono presenti tannini o sostanze amaricanti…ma non solo!
Concerto IGT Toscana 2015 Marchesi Mazzei
Un ritorno di un caro amico, vino di punta che ha fatto la gloria del vino toscano quando nessuno credeva alla sua longevità classe ed eleganza. Nel 1981 nacque con intuizione di Giulio Gambelli unendo sangiovese e cabernet sullo stile del Tignanello di Antinori e da allora fino al 1994 ha raccolto allori premi e contribuito a definire il ruolo della Toscane tra i fine wine mondiali.
Ricette di Natale, le origini dei piatti della tradizione e i vini da abbinare
Il Natale in Italia è il natale dei campanili e del cuore. Il momento in cui ogni anno ci si siede o ci proviamo almeno a mangiare insieme con la famiglia magari allargata e cuciniamo quello che si è sempre mangiato per Natale. Ovviamente “quello che si è sempre mangiato” ha sfumature e contorni spesso non molto precisi ma è intrigante e stimolante ripercorrere alcune storie per capire come mai sono diventati piatti della tradizione anche se in Italia non ce ne è uno che metta d’accordo tutti…
Amarone della Valpolicella Case Vecie 2012 Brigaldara
L’epitome della complessità e ricchezza in Valpolicella non può che essere l’Amarone in casa Brigaldare ma il Case Vecie, vino che prende il nome dall’omonimo vigneto di circa 10ha situato nel comune di Grezzana, in Valpantena. Siamo a 450 mt/slm con una perfetta esposizione a sud/estche fa maturare le uve molto lentamente e costante che permette di mettere a riposo le uve in un periodo dell’anno freddo e di condurre un appassimento più lento e prolungato nel tempo. Lo si sente in questo naso intenso e struggente di pesca quasi poi cassis, confettura di prugne, carrube e ribes rosso, quasi sfacciatamente dolce che innamora subito e invita alla beva. Beva che resta sopresa da equilibrio e solidità complessiva fino a scoprire alcune parti nervose tanniche e fresche che chiudono il sorso in una fase iniziale molto dolce. Un vino che vale un incantesimo ma che richiede un bel piatto per essere apprezzato del tutto…in Valpolicella una rarità e un grandissimo complimento per Brigaldara.
Qui un video con Antonio Cesari che ci racconta come nasce
E qui la degustazione del vino a cura di Andrea GOri:
Total White: il Lume di Luigi Taglienti e le sue “tavole”
Forse lo chef più in forma del momento, non poteva mancare in un numero speciale di Business People dedicato al “bianco” e alla luce un momento di incontro con Luigi Taglienti e il suo Lume che è stato capace in brevissimo tempo di ritagliarsi uno spazio importante nella scena della ristorazione milanese. Il suo locale è uno sfolgorante bianco accecante, un Lume che fa splendere una ex periferia dimessa di Milano e una struttura post industriale dedicata alla ceramica che rinasce come ristorante di classe assoluta.
Mix 36 Igt Toscana 2015 Marchesi Mazzei
Il vino più cerebrale, complesso e immaginifico che Marchesi Mazzei (e forse qualsiasi azienda toscana di vino in genere) mai abbia mai concepito è proprio questo folle e bellissimo assemblaggio di 36 diversi biotipi di Sangiovese compiantata in un unico vigneto sperimentale.
Dado Romagna Sangiovese 2016 Enio Ottaviani
Ecco un vino di cui sentiremo a lungo parlare nel prossimo evo del Romagna Rosso! Un vino che smette di essere sangiovese e incarna il territorio in maniera sfrontata nuova eppure classicissima. Sole di romagna e frutto con un colore netto e finissimo trasparente ma ricco di acidità e lampi blu nel bel porpora di fondo.
Bourgogne Rouge 2015 Sylvaine Pataille a Marsannay
Un fenomeno del pinot nero da cogliere adesso mentre inizia a raccogliere i primi allori, ecco chi è Sylvaine Pataille secondo Fabio Cagnetti. Un perfezionista meticoloso e appassionato capace di cogliere infinite sfumature del pinot nero usando i raspi e tecniche dove mano e consapevolezza sono fondamentali.
Brunello di Montalcino Podere Le Ripi Lupi e Sirene 2012
Un’annata straordinaria e il progetto di Francesco Illy a Montalcino che comincia a prendere forma con un vino elegantissimo ricco sapido eppure fresco giovane e staripante di energia. Colore scuro ma nervoso, naso ammaliante di frutta scura, ciliegie, durone, mirtillo con pepe, tocchi balsamici e una nota di viola davvero incantevole.