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Etna Scalunera 2016 TorreMora

Uno versanti etnei più interessanti vede dare la luce a questo nerello mascalese di Torre Mora che mostra nel bicchiere l’inequivocabile colore rosso rubino trasparente del vitigno. Un colore esile e trasparente che nasconde l’energia e la sensualità del naso che è bello fresco e animato con note di frutta di bosco fresca intriganti con una nota rugginosa ematica ferrosa che lo percorre come un fremito.

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Regio Cantina Donpa Aglianico del Vulture 2015

Il vulcano Vulture sta conoscendo una nuova giovinezza con investimenti e attenzioni sempre maggiore da parte dei narratori del vino. Regio Cantina sta muovendo i primi decisi passi verso la qualità e la finezza dei vini cercando di non scordare il recente passato fatto di ricchezza e intensità di frutto. Questo DonPa 2015 ha nitore di mirtillo e frutta di bosco in confettura ma soprattutto note speziate affumicate e terrose che avvolgono il palato insieme ad una nota scontrosa e piccante che lo ravviva.

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Moraia Vermentino di Toscana 2018

Il vermentino in Maremma sta cominciando a dare segni di differenziazione e attenzione al terroir molto interessanti e peculiari. Qui con Tenuta Moraia siamo nella Maremma dell’entroterra di Follonica con belle influenze del mare ma anche un microclima fresco e ventilato che rende questo vino pimpante arioso speziato e pepato in maniera originale.

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Chianti Classico Poggio Teo Tenuta di Valiano 2015

Un terroir in grande spolvero che di recente ha scoperto la sua vocazione ovvero la Berardenga e un’annata grandiosa come la 2015 che quando non ha dato eccesso di frutto ha dato in Toscana vini di qualità notevole. Qui abbiamo un frutto solare carnoso ed energico molto scuro tra ribes nero, fragole in confettura, prugna e poi alloro, mirto, tabacco e pepe.

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Champagne Roger Coulon Heritage 1er cru

La cuvèe più complessa prestigiosa e visionaria di Eric Coulon di Champagne Roger Coulon da Vrigny è proprio questo multimillesimato (in questo l’umida e complessa 2005 e la ricca e abbondante 2006) che dopo 11 anni sui lieviti vede la luce nel bicchiere. A partire da vecchie vigne di Chardonnay e Meunier dalla particella “Champs de Vallier” una vinificazione in legno nelle vecchie botti del nonno rimesse a nuovo danno luce ad un vino ricco e immaginifico dove le note di evoluzione e speziatura si fondono perfettamente su note fruttate di fico, albicocca, carrube, fragole, mirtillo e poi noce di cola, bergamotto alloro e macchia mediterranea.

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Champagne Roger Coulon Heri Hodie 1er cru

Lo champagne di ingresso della maison Roger Coulon, intitolata dal nipote Eric al padre prematuramente scomparso e portata avanti insieme al nonno, è emblematico per la maison stessa e la sua volontà di portare avanti il lato territoriale e artigianale e vinoso della regione. In prima pagina e in etichetta il territorio di Vrigny, Pargny e Coulomne di provenienza delle uve con i vigneti evidenziati in oro. Siamo ai piedi della montagne de Reims ma la predominanza è un munire sublime da una solare ventennale, una base per la cuvèe che assomma stile eleganza e vinzosità e un frutto bellissimo e terso che da una impronta decisa al naso e al sorso e anche al colore quasi rosato e oro rosso.

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La glera, Valdobbiadene e il Bellenda Prosecco Metodo Classico Brut Rive di Carpesica 2016

Ecco un luminoso esempio delle possibilità della glera questo Prosecco superiore metodo classico che nasce dalle Rive di Carpesica, uno dei cru in cui è suddiviso il piccolo grande mondo del Conegliano Valdobbiadene. La famiglia Bellenda con questo prodotto rende omaggio ai primi 100 anni di storia del prosecco ovvero prima dell’autoclave e lo fa presentando un vino suggestivo fine ma non scontato che cresce con la temperatura con note di frangipane, albicocca, pera williams, canditi, agrumi, nocciole tostate e pasticceria .

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Champagne Roger Coulon Reserve de l’Hommée

Con uve dalle particelle più vecchie delle vigne di Vrigny, Coulomnes de la Monagne e Pargny le Reims ecco il prodotto che ha convinto Umberto Bellenda a importare questa peculiare maison. Vino speciale a partire dal nome che richiama l’antica unità di misura di superficie “l’uomata” ovvero la porzione di vigneto che un uomo può lavorare in una giornata di lavoro.

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Edda Salento IGT Cantine San Marzano e cucina ebraica del mondo

Un vino più unico che raro, un moscato chardonnay espressione di un vigneto particolare nel ventoso e assolato Salento capace di restituire freschezza e fragranza, impegnato su piatti della tradizione ebraica nel mondo preparati da Jean Michel Carasso. Lo abbiamo provato sulle huevos haminados di Salonicco (uova sode cotte per 8 ore con caffè), il Gehackteleiber, pâté di fegatini e cipolle degli ebrei polacchi e russi, il Babà ganush, mousse di melanzane affumicate mediorientale, l’hummus, purè di ceci e tahina mediorientale, i Borekitas, mezzelune turche farcite con patate e feta e infine il Muhammara, crema di peperoni siriana con noci e melassa di melagrana.  (altro…)

Sale mare e vino, il territorio di Castiglion della Pescaia dice la sua per questa Estate

Da sempre interprete principale e in gran parte scopritore delle potenzialità enoiche di questo lembo di Toscana, Tenuta la Badiola nel tempo è riuscita a far parlare di sè per tante iniziative capaci di potenziare la vocazione turistica della cittadina Toscana. Ma soprattutto far ricredere sulle potenzialità enoiche di questa zona grazie alla qualità e alla franchezza dei suoi vini.

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